La coppia del nord in vacanza da me (parte 1)

di
genere
tradimenti

Ho un appartamento in una bella località di mare che affitto per brevi periodi, in estate è sempre pieno e questo fine settimana aspetto una coppia del nord Italia, arrivano venerdì e andranno via domenica sera. Arrivano nel pomeriggio all' orario concordato e io sono sotto casa ad aspettarli, li aiuto con i bagagli e indico a lui dove andare a mettere la macchina, purtroppo sotto casa non c'è posto ma c'è un grande parcheggio all' entrata del paese non distante, mentre io e lei portiamo i bagagli in casa. Ci presentiamo, lei si chiama Laura una bella signora bionda, molto curata ed elegante, le mostro la casa mentre parliamo, scatta subito una bella sintonia, sembra ci conoscessimo già da tempo. Le faccio anche molti complimenti che lei sembra gradire e la cosa che mi colpisce è il fatto che appena in casa si toglie le scarpe, dei bei sandali col tacco alto che abbandona per terra in soggiorno e con disinvoltura resta scalza, è una cosa per me di una grande sensualità che in un certo senso tra sorrisi e qualche parolina le faccio capire e lei mi sorride apprezzando. Adesso gira per la casa osservando e chiedendomi informazioni con un vestito leggero che le risalta le belle forme e io spero che il marito torni più tardi possibile. Le offro un caffè e lei molto garbatamente accetta mentre suona il campanello ed arriva lui che si presenta, si chiama Giulio, un bel signore pure lui, saranno miei coetanei, si hanno la mia età entrambi. Prendiamo il caffè tutti e tre e li saluto ricordandogli che io abito al piano superiore e per qualsiasi cosa possono chiedere e poi ci accordiamo sulla gita in barca dell' indomani perché io ho una barca e ad i miei ospiti in estate nel pacchetto soggiorno inserisco una giornata in mare. Saluto e salgo a casa mia con in testa gli sguardi di Lei, ho capito che è scattato qualcosa tra noi, un interesse reciproco ma presto scaccio il pensiero dalla mente, magari lei è così come persona, su Queste cose a volte è facile fraintendere. Mi metto una pizza surgelata in forno ormai è tardi per cucinare dopo essermi fatto una bella doccia ed essermi messo in pantaloncini e maglietta, mi siedo accendo un po' di musica e ceno, poi mi fumo una sigaretta sul terrazzo, si sta bene d'estate sul balcone a fumare ma mi pare di sentire il campanello della porta, quindi spengo la sigaretta e vado ad aprire, è Laura. Ciao cosa ti serve, è successo qualcosa? Mi fa entrare? Devo chiederle una cosa, prego entri pure mi dica. Niente fa lei, volevo sapere domattina a che ora si parte per la gita in barca, dobbiamo portare qualcosa da mangiare e a che ora si torna? Stava uscendo? È molto elegante le dissi io. Ma no è solo un vestito fresco e un paio di sandali, comunque si,stavo andando a fare una passeggiata, a prendere un gelato ,tanto c'è la partita e per due ore per lui non esiste nessuno, se non glielo avessi detto neanche se ne sarebbe accorto che sono uscita. Sorrido e le dico che mi piacerebbe accompagnarla così le mostrerei un po' del mio posto ma sono già in libertà ma accidenti a saperlo prima in due ore si poteva fare un sacco di cose, hai cenato? Si mi fa lei e tu? Una pizza...Senti mi dice ma in barca un caffè si può fare? Certo che si, ok andiamo così vedi dov'è e domattina così ci troviamo li, dammi il tempo di vestirmi, 5 minuti. Indossai una maglietta ed un paio di jeans e ci incamminammo giù al porto, la mia barca era in testa al pontile, le dissi se per favore poteva togliersi le scarpe e lei elegantemente sfilò i sandali e mi chiese di tenerglieli mentre saliva, li presi con una mano e con l'altra tenevo la sua aiutandola a salire. Ahia esclamò, aveva sbattuto l'alluce ad uno spigolo a bordo, ci mettiamo il ghiaccio le dissi e una volta dentro la dinette, si sedette sul tavolo, io presi subito del ghiaccio, lo avvolsi in un fazzoletto e glielo porsi dicendole di tenerlo sul piede mentre io preparavo il caffè. Lei aveva messo la gamba accavallata sulla coscia per potersi applicare il ghiaccio e dal vestito in pratica si vedeva lo slippino bianco, spesso sbirciavo. Poi le porsi la tazzina e lei mi chiese se cortesemente potevo tenerle io il ghiaccio sul piede mentre beveva il caffè, io mi sedetti sulla panca e lei mi pose il tallone sulla coscia, le tenevo il ghiaccio ma quel piede così perfetto e quello che si intravedeva dal vestito mi eccitava molto tanto che automaticamente le dissi di chiudere gli occhi, lei ubbidi e io tolsi il ghiaccio ma le presi in bocca l'alluce e iniziai a succhiarlo, lei sospirò senza dire niente, le piaceva, così continuai a leccarle il piede ovunque mentre lei con l'altro mi premeva sui pantaloni, sul mio membro, percependo sicuramente la mia eccitazione. Mi alzai e insinuandomi fra le sue cosce la baciai, ci baciammo appassionatamente, le infilai la mano fra le cosce, cercando il suo fiore carnoso già umido, giocavo con le dita ora sulla stoffa del suo slip ora infilandole sotto, mentre lei ansimando sempre più si distese sul tavolo offrendosi a me. Le infilai le mani sotto il vestito e le sfilai lo slip bianco ormai fradicio dei suoi umori, le allargai le cosce indugiando un poco a guardare quella meraviglia davanti a me...una fighetta curata e perfetta, poco pelo sul pube e completamente rasata intorno alle labbra, mi chiamava e io non potei non affondarci il viso, la lingua. Lei rantolando venne con fiotti di umori che mi riempirono il viso e che aumentarono in me l'eccitazione arrivata al culmine quando mi sussurrò: Scopami, ho voglia di prenderti dentro di me, non mi feci pregare, la penetrai a cosce aperte sul tavolo mentre con le mani le torturavo i bei seni rotondi dai capezzoli turgidi, a volte mi chinavo e glieli mordevo, erano durissimi e grossi. Andammo avanti un po', poi mi volle assaggiare, si sedette sulla panca e io in piedi, me lo prese tutto in bocca con movimenti sempre più profondi alternando la lingua attorno alla cappella, senti' dalle mie pulsazioni che stavo per esplodere nella sua bocca e quindi si sfilò e si mise appoggiata al tavolo dandomi il diedietro e dicendomi...mettimelo dove vuoi, voglio sentirmi riempire di sborra calda....Mi posi dietro di lei, le sfilai il vestito, mi eccita vedere la schiena nuda della mia donna contorcersi dal piacere. Le passai il medio tra le labbra della sua venere bagnandole e infilandole prima una e poi due nel suo buchino per aprire la strada al mio pene grosso e duro. Ma più la penetravo e lei più mi implorava di metterglielo dentro. La accontentai, lo infilai un poco per bagnarlo nella sua passera e poi lo puntai sul buco e con un colpo le ero dentro, lei sobbalzò e lasciava andare degli urletti di piacere soffocati per paura che qualcuno sentisse. La scopai così sempre più brutalmente accasciato completamente su di lei e venni con ampi fiotti bollenti dentro di lei, baciandola sul collo, mordendola quasi ...tremava tutta, restammo così, finché il mio Zeus uscì da solo da il suo buco....Ci alzammo e ci baciammo a lungo, le dissi di fare una doccia ma lei mi disse no, voglio dormire con l'odore del sesso addosso, tanto lui non se ne accorge. Aiutami a scendere adesso devo andare, ci vediamo domattina qui....Buonanotte mio amante a domani, la aiutai a scendere la passerella, mi chinai, le infilai un sandalo alla volta e le baciai il suo alluce .......lei spari nel buio e io ormai restai in barca ad aspettare domani che la avrei rivista.
scritto il
2024-05-27
4 . 6 K
visite
7
voti
valutazione
4.9
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.