La panchina (parte 1)
di
Paul e Laura
genere
etero
Era lì, al parco , seduto su una panchina verde.Leggeva un libro e il suo cane gli gironzolava intorno. Lo guardavo,non riuscivo a smettere,i miei occhi erano fissi su quel volto di uomo.Eravamo uno di fronte all'altro, ma lui neanche mi vedeva, non smetteva di leggere e così lo guardai più attentamente. Un uomo elegante, capello nero con una spolverata di neve...affascinante.Sembrava a suo agio,come se ci andasse tutti i giorni . Io ero lì di passaggio, avevo un'ora libera prima di recarmi al negozio della mia migliore amica. Mi misi a giocare con il cellulare per nn dare un'impressione sbagliata se per puro caso avesse distolto gli occhi dal libro e infatti lo fece. Il suo sguardo si fissò su di me, me ne accorsi anche se non alzai gli occhi. All'improvviso il suo cane mi si avvicinò ed io lo accarrezzai, un labrador color champagne, un giocherellone come tutti quelli della sua razza. L'affascinante uomo lo chiamò " Afrodite " allora era una " lei" con un nome molto particolare. Afrodite non se ne voleva andare ed io continuavo ad accarezzarla. Il mio uomo si alzo e mi chiese scusa per il disturbo dato dal suo cane. Gli occhi, ora che mi era vicino li notai ...erano magnetici ,di un color ambrato, dovetti abbassare i miei per non fargli capire che in quel preciso momento l'avrei baciato. Prese " Afrodite" le mise il guinzaglio e mi salutò chiedendomi ancora scusa. Rimasi delusa, per lui ero solo una donna seduta su di una panchina. Guardai l'orologio e mi alzai per andare da Mery. Le raccontai quello che mi era appena successo, lei sorrise ,io sorrisi e iniziammo a parlare d'altro. Era ancora lì ,la solita panchina ed io difronte a lui ,Afrodite non c'era, solo noi,era già l'mbrunire , lui mi guardò io guardai lui ...avevo tacchi a spillo ed ero avvolta in un impermeabile color rosso, gli aprii le gambe perché vedesse che sotto non portavo le mutandine...iniziai a toccarmi con le dita già umide , avevo i brividi al solo pensiero di essere leccata da quella bocca. Mi masturbai davanti ai suoi occhi mentre lui si toccava il suo membro. Apri' la cerniera e il suo Zeus scivolò fuori dai pantaloni e con la mano andava su e giù. Ci guardammo senza parlare, ma con gli occhi sapevamo cosa volevamo.Dopo aver giocato un po' ognuno con il proprio corpo, si alzò e mi si avvicinò, prese con le sue mani la mia testa e se la portò al suo membro ormai turgido e grosso. Lo leccai tutto avidamente, giocandoci un po' , facendogli vedere quanto mi piaceva averlo nella mia bocca e dopo poco lui non resistette ,si lasciò andare sborrandomi dentro. Non lasciai cadere neanche una goccia di quel nettare, poi si chinò sul mio fiore ormai bagnato e pieno di umori..ero eccitata , le mie cosce erano aperte per fargli vedere tutto.. la scena era esaltante, la sua lingua una carezza ...poi divenne fuoco...io bruciavo dalla voglia di venire...godevo come un animale che vuole mangiare la sua preda..venni urlando.Le gambe mi tremavano non riuscivo a far calare l'adrenalina. Fu tutto veloce ed eccitante,non sapevo chi fosse quell'uomo che mi aveva provocato un orgasmo multiplo , mi disse solamente " donna meravigliosa, spero di averti soddisfatta sei stata una favola" .. risposi " uomo affascinante voglio rivederti". Mi svegliai nel mio letto con ancora le dita dentro il fiore... L'indomani andai al Parco ,ma non trovai nessuno...Fu solo fantasia ??!! Tornai il giorno dopo...era lì con il suo libro e Afrodite. Lei mi corse incontro e lui mi sorrise, gli sedetti accanto, mi presentai... " Laura" " Paul" .....Divennimo amici ,amici particolari, avevamo la nostra libertà, ognuno per conto proprio e quando volevamo stare insieme ci si cercava come fanno gli amanti. Un giorno ricevette una telefonata e mi disse " ti piacerebbe venire ad una festa un po' particolare?" Risposi subito " si" purché fosse veramente particolare e non le solite feste con maschere e quant'altro. Paul mi disse che ci saremmo divertiti, bastava solo volerlo......
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