Un incontro particolare (scritto a 4 mani)

di
genere
etero

Ed eccoci qua, Laura e Paul. Vorremmo scrivere un racconto dentro il racconto,in pratica scrivere in contemporanea una nostra giornata. Sarà la fantasia a guidarci,perché di fantasia noi viviamo e di sensazioni profonde. Ognuno di noi ha una sua vita e siamo consapevoli di tutto ciò. Chissà se in una prossima vita potremmo stare insieme....ora viviamo il presente che ci ha riservato questo tempo.
Ed è bellissimo perché attraverso i nostri racconti noi ci amiamo, mettiamo a nudo i nostri sentimenti, i nostri pensieri proiettandoli in un domani speriamo reale ma chissà. Quel giorno uscendo dal supermercato Laura trovò la gomma a terra era disperata, guardava l'auto in piedi con 4 buste in mano, io parcheggiai in quel momento e in pochi minuti le risolsi il problema. Lei contentissima mi chiese come si poteva sdebitare e quindi eccomi qua, alle 20 fuori questo ristorante in centro dove lei verrà a cena con me pagando così il suo debito per averle sostituito la gomma.
Paul,fu fantastico,mi risolse il problema velocemente , non so cosa avrei fatto se non ci fosse stato lui. Non mi era mai capitato di trovarmi in una situazione così imbarazzante, il destino ha fatto sì che ci incontrassimo. Sono giochi dell'universo, e se devo dirla tutta ne fui contenta. Gli chiesi come poter ricambiare ,e lui mi disse " una cena" risposi subito " si perché no".Andai a casa,non vedevo l'ora che arrivasse sera,ma cosa mettermi al primo incontro così galante? Non volevo essere esplicita nel vestire, ma neanche banale.Decisi di mettere una gonna svasata nera sopra il ginocchio,una camicetta bianca che aderisse perfettamente al corpo con i primi tre bottoni aperti e sotto un reggiseno alla francese, un perizoma , il tutto rigorosamente bianco. Una bella scarpa décolleté nera . Arrivaro' l'ora dell'appuntamento, sinceramente ero elettrizzata, lo vidi davanti al ristorante che aspettava il mio arrivo. Mi venne incontro,mi salutò con un bel sorriso stampato sul viso, poi mi apri' la porta e ci accompagnarono al tavolo. Devo ammettere che mi colpi' subito il suo modo galante, al supermercato non feci troppo caso al suo aspetto,ero troppo preoccupata per la macchina. Decisamente un bel uomo,brizzolato, occhi profondi e una bocca bella carnosa. Alto, ( io adoro gli uomini alti,che riescono ad avvolgerti tutta quando ti abbracciano) ecco gia' stavo fantasticando..sorrisi tra me...vestito in modo molto elegante. In pratica " perfetto". Quella sera indossai un vestito giacca e pantaloni di tessuto leggero, una camicia blu e scarpe lucide.La stagione era già avanzata si stava bene fuori ma Laura preferì sedere all' interno, ad un tavolo per due un po' appartato ma vicino alla vetrata che dava sulla strada pedonale. Le feci complimenti per le sue mani molto curate, con le dita affusolate e quelle unghie smaltate di rosso acceso, le mani di una donna hanno sempre attirato la mia attenzione. Notai che non aveva la fede,le chiesi se fosse sposata, mi rispose che quella sera non voleva parlare dei nostri privati, come se al mondo esistessimo solo noi. La serata fu molto piacevole tra buon cibo, risate e molti apprezzamenti velati su di noi come ad esempio quando le feci notare che da quel che scorgevo dalla camicetta sbottonata doveva avere un seno perfetto e se farmelo intravedere per tutta la cena era stata casualità o no. O quando lei disse che un bell'uomo come me e con la mia galanteria chissà quante donne, quante storie avevo avuto. Si stava facendo tardi, il tempo era volato ed eravamo rimasti solo noi al tavolo quindi mi alzai e andai a pagare nonostante il brontolio di Laura che insisteva per dover offrirmi lei la cena visto che doveva sdebitarsi. Le feci capire che già il fatto di aver accettato quella serata aveva pagato il suo debito. Uscimmo ma decidemmo di fare una passeggiata prima di salutarci, la serata era stata molto piacevole e nessuno dei due aveva ancora voglia di andare a casa.
Ci accompagnarono al tavolo,e vidi che era un po' in disparte dagli altri tavoli, questo mi piacque, così potevamo parlare più liberamente di noi. Paul era vestito in un modo molto elegante e glielo dissi,lui mi ringrazio' facendomi altrettanti complimenti. Devo ammettere dissi poi, che aveva avuto buon gusto nel scegliere il ristorante. Piccolo confortevole,quasi una nicchia. Cenammo con portate a base di pesce e un buon vino rosso, superando il fatto che con il pesce si debba per forza bere un bianco. Iniziammo a parlare di noi e ridere del fatto di come ci fossimo conosciuti, lui mi chiese se nella vita avessi qualcuno o fossi singol e nel dire singol sorrise... sicuramente una donna come te intrigante ,sensuale( disse proprio così) con quel bel viso e quel corpo non poteva essere sola. Era nel dubbio proprio perché al dito non portavo la vera. Cercai di cambiare discorso,ma poi con pochi giri di parole dissi che questa sera era nostra e di nessuno. Il vino aveva fatto un po' effetto perché mi ritrovai a parlare e a ridere molto,il mio viso si era colorito,Paul ascoltava e spesso guardava la mia camicetta e quei tre bottoni aperti,dove si intravedeva il seno avvolto nel pizzo bianco del balconcino. Me lo disse pure ..se lo avessi fatto di proposito lasciando intravedere ....ed ecco che veniva fuori la mia sensualità, non risposi, ma sorrisi e mi alzai dal tavolo per andare alla toilette. Lui da gentiluomo non disse più nulla,ma aveva già capito che scorreva elettricità tra di noi. Andai in bagno ,mi rimisi il rossetto rosso e mi guardai le mani ben curate pensando al complimento che mi fece ...d'istinto mi tolsi il perizoma, e lo misi in borsa,volevo una notte folle,di quelle che non si dimenticano.Rimasi solo con le mie décolleté, non avevo calze anche perché era già primavera inoltrata e si stava bene. Eravamo giunti al termine della nostra cena e volli pagare io visto che ero in debito ,ma lui galante ,mi disse no. Uscimmo e ci incamminammo senza una meta , si parlava ancora di noi,ma in modo sereno ,dei nostri interessi e di molte cose che avevamo in comune.Poi ad un tratto si mise a piovere fu una frazione di secondi,ci ritrovammo bagnati,lui cercò di coprirmi con la sua giacca, ma il danno era ormai fatto...ridemmo di gusto. Poi mi prese la mano e correndo mi infilò in un portone che era rimasto aperto, di quei portoni antichi,con soffitti alti, con scalini pietra.Bagnati come eravamo , i vestiti si erano appiccicati alla pelle. I nostri occhi erano fissi uno nell'altro, le sue mani presero il mio viso e ci baciammo come se ci mancasse l'aria, , io ero affamata di lui dei suoi baci del suo corpo del suo Zeus che sentivo pulsare...non capivo più niente, il mio corpo e il mio essere erano impazziti, mi volevo donare a quell'uomo appena conosciuto al mattino. Eravamo talmente eccitati che se fosse comparso qualcuno non ci sarebbe importato niente,anzi poteva vedere due corpi avvolti in una nuvola d'amore e di sesso. D'istinto entrammo per mano in quell' androne buio e profondo, c'era solo la luce dei lampioni che filtrava dalla parte vetrata sopra il portone che rendeva ancora più morbida quell' atmosfera,quel silenzio profondo rotto soltanto per brevi istanti dal fruscio di qualche auto che passava fuori sulla strada bagnata e i nostri sospiri sempre più profondi, sempre più frequenti. Ci trovammo in fondo a quell' androne nel sottoscala della prima rampa che sale, in un qualche modo protetti dallo sguardo di qualcuno che potesse entrare od uscire . A dire il vero in quel momento non pensavo a nessuno se non a lei, a Laura appoggiata al muro e con il viso tra le mie mani, le nostre labbra si cercarono e si incollarono in baci sempre più focosi mentre le nostre mani dappertutto sul corpo dell'altra.La sua camicetta inumidita dalla pioggia metteva in risalto i suoi capezzoli duri che palpavo prima da sopra poi sulla carne dal momento che lei abilmente si slacciò il reggiseno e sbottono' del tutto la camicetta scoprendolo tutto. Intanto le nostre lingue si intrecciavano nelle nostre bocche, ci mordicchiavamo le labbra mai sazie, mentre le sue mani a slacciarmi la cintura e le mie sotto il suo vestito, palpare la sua carne, le sue natiche, scoprendo che non aveva intimo sotto mi staccai dalla sua bocca per sussurrarle all'orecchio: Porcella...Laura intanto mi ha preso un mano il mio membro durissimo e lo sta masturbando mentre la mia mano si insinua tra le sue cosce che lei apre leggermente per farmi entrare meglio a massaggiare quel fiore morbido, gonfio completamente depilato e questo lo rende ancora più morbido....Ci passo il dito medio lungo tutta l'apertura senza penetrarla, lei ansima non ce la fa più, lascia il mio zeus si tira su il vestito e mi dice : Leccala, mangiala tutta porco, fammi impazzire...Come resistere a tali parole, mi inginocchio e in un attimo le mie labbra si incollano alla sua venere, la leccano, la baciano, la mia lingua entra ed esce , lei si contorce spingendo con il bacino verso la mia bocca emettendo un verso di piacere soffocato mentre mi inonda il viso di fiotti caldi...... e io cerco di non sprecarne neanche una goccia di quel nettare.

Siamo in questo portone io e lui.Il tempo si è fermato solo per noi.Non mi interessava minimamente se qualcuno scendendo dalle scale ci avesse visto, anzi ne sarei stata contenta, avremmo fatto godere anche lui o lei. Ero letteralmente bagnata dei miei umori e dalla sua saliva, mi fece rabbrividire di piacere, e quando si accorse che non portavo l'intimo nel momento che le sue dita toccavano il mio fiore ormai dilatato, mi fece eccitare di più con quelle sua parola.."porcella.."...si volevo donarmi a lui ad uno uomo conosciuto al mattino per via di una gomma. Le sue mani ,la sua lingua erano velluto sul mio corpo, sapeva dove toccare e far impazzire una donna, ci stava riuscendo talmente bene che le mie gambe tremavano e facevo fatica a stare in piedi. Gli dissi di farmi sdraiare sui gradini di pietra e che adesso avrei condotto io il gioco.Smisi di masturbarlo anche se sapevo che era talmente eccitato che mi avrebbe penetrata all'istante. Mi prese in braccio e mi adagio' sui gradini...gli dissi di rimanere in piedi e che non doveva fare niente...iniziai a danzare con la mano ,poi mi leccavo la mano per avere saliva e poterlo massaggiare per bene, gli dissi che doveva guardare tutto quello che facevo. Lui obbedi' anche se ogni tanto chiudeva gli occhi e la sua testa andava all'indietro. Lo palpavo per bene mi piaceva troppo il suo Zeus,era grosso quanto bastava per accoglierlo dentro la mia bocca e così feci.Ebbe un sussulto nell'istante che le mie labbra toccarono questo membro eretto,rigido come marmo..senza toccarlo con le mani iniziai a leccarlo come si lecca un gelato che vuoi non vorresti finisse mai. Infatti mi gustavo il suo membro con giri di lingua, poi ogni tanto il suo bel cazzo entrava nella bocca e sempre senza toccarlo con le mani lo facevo impazzire, anche se sapevo che mi avrebbe presa subito,ma non lo permisi. Le mie mani aggrappate al suo bel culo sodo quasi da fargli male con le mie unghie, poi il mio dito si infilò nel suo bel buchino e iniziai a lavorarlo, davanti aveva la mia lingua e la mia bocca e dietro il mio dito,però non ero soddisfatta e gli dissi di girarsi perché volevo mettere la mia lingua e fsrlo godere meglio.Paul non fiato' ubbidi' e si voltò...cercate d'immaginare queste bellissime scene...e con la vostra fantasia giocateci. Come in un film noi gli attori e voi gli spettatori. Adoravo questo uomo,virile e pieno di sorprese, era eccitatissimo, e mi disse se poteva toccarmi e penetrarmi..non ne poteva più, non voleva sprecare il suo nettare tra questi gradini..gli dissi di sì.Mi alzò e mi girò verso il muro, ormai ero rimasta soltanto con la gonna alzata e le scarpe,la camicetta e il mio bel balconcino erano rimasti per terra.Mi prese da dietro ,eravamo troppo eccitati coinvolti in questi scambi di ruoli..mi penetro' facendomi anche un po' male,ma il piacere era superiore ,dava delle spinte forti ,io utlavo ma lui mi bloccò la bocca con la sua mano, mi bacio' e lecco' il mio collo e mi morse per lasciarmi il segno. Mi disse " ti scopo tutta tesoro, il mio sperma tra un po' sarà nella tua fica...ti scopo ti scopo tuttaaaa" Poi sentii dentro nel mio fiore il suo sperma, e poi piano piano che colava nel mio interno coscia , il tutto con un grido quasi soffocato di liberazione...io gli morsi la mano dall'orgasmo che mi provocò. Rimanemmo li attaccati al muro per qualche secondo, non mi reggevo in piedi.Eravamo sfiniti,ma pieni di noi. Mi accorsi poi girandomi e alzando lo sguardo, che c'era un uomo nella rampa delle scale che si stava masturbando e lo vidi venire...poi svanì..Paul non si accorse di niente era ancora avvolto nel nostro amplesso ...glielo avrei detto dopo. Prendemmo ognuno la propria macchina, ma volle accompagnarmi fin sotto casa perché era tardissimo. Arrivammo, lui scese dalla sua macchina,e mi bacio', un bacio immenso e disse "sappi che questo è solo l'inizio..il nostro inizio. Buonanotte Laura ,dolce creatura arrivata dal nulla" buonanotte Paul, chiusi il portone e dopo aprii la porta di casa,rimasi ferma con gli occhi chiusi vedendo i nostri cuori prendere il volo...
scritto il
2024-03-15
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