Lucrezia ricordando e... altro

di
genere
dominazione

Che dire zorrogatto,
Sono ancora sconvolta e sbigottita per quello che ho fatto, non é assolutamente da me.
Ma mi sento orgogliosa per esserci riuscita e non posso non ammettere che, oltre alla estrema vergogna e a un po’ di dolore, ho provato anche una intensa, nuova eccitazione sessuale.
Forse non te l’ho detto ma le mie mutandine mi hanno salvato, raccogliendo senza perderne molto, buona parte dei succhi che la mia povera vagina, emetteva.
Per la prossima missione che dire… mi fa paura, mi fa sentire in pericolo.

Continuo ad immaginarmi su quell’autobus pieno, nella zona piena di extracomunitari, con quella maglietta che non nasconde alcun dettaglio delle mie tette abbondanti, le cosce e il sesso nude sotto la gonna plissettata (se la temperatura permane questa non credo indosseró le calze).
Immagino che, prima uno, poi un altro, poi un altro ancora, inizieranno a sfiorarmi con contatti apparentemente innocenti e che il mio pur tenue sorriso li incoraggi a toccarmi in maniera più esplicita e convinta, che gli sfioramenti ed i tocchi si faranno carezze, palpate, magari pizzicotti o pacche sul sedere.
E immagino che la mia mancata reazione, il sorridere, il lasciarli fare, gli faccia perdere i freni inibitori ora che, con i membri già eccitati, colgono il mio gradimento e percepiscano quanto quell’infinità di mani che accarezzano il mio corpo, stiano accendendo i miei lussuriosi sensi e facendo crollare i miei, di freni inibitori.
A quel punto le mani si fanno più audaci, si infilano sotto la maglietta, sotto la gonna, trovandomi giá bagnata, vengo messa in mezzo, due mani sollevano la mia maglietta, strisciando sulle mie tette, e me la tolgono, altre due mani mi abbassano la gonna e me la sfilano dai piedi.
Ora sono nuda in mezzo a loro, mi sento sollevare e portare in posizione orizzontale, qualcuno mi tiene per le spalle, altri per le gambe e me le divarica oscenamente, mettendo in mostra e a disposizione tutte le mie intimità.
Senza che me ne accorgessi hanno tutti tirato fuori il cazzo dai pantaloni, c’è ne sono di tutti i tipi, tutti i colori, tutte le dimensioni.
Le mie braccia vengono tirate in direzioni opposte e in un attimo mi ritrovo tra le mani due grossi cazzi che inizio a masturbare.
Uno di loro mi afferra la testa, me la gira di lato e cerca di infilarmi il suo cazzo in bocca, ho un attimo di paura e di schifo ma lui mi assesta una sberla sulla guancia, mi tappa il naso con le dita e in un attimo me lo ritrovo dentro la mia bocca.
Lo sento spingere, mi vuole arrivare in gola, inizio a ciucciarlo sia per respirare che per cercare di rabbonirlo.
Ad un certo punto sento una fitta tra le gambe, molto dolorosa.
Un ragazzo di colore mi ha penetrata di colpo, senza riguardi.
Nonostante le gambe divaricate e la fica già bagnata, il suo membro é così grosso e lungo da farmi male ma lui non se ne cura e inizia a pompare.
Ci vogliono 2 o 3 minuti prima che la mia vagina si adatti ed io inizi a gemere dal piacere, generando il gradimento degli astanti che mi sorridono e si sorridano compiaciuti, incitando il ragazzo a fottermi con ancora maggior lena.
E mentre i miei gemiti si trasformano in urla di godimento sento qualcosa di bagnato sull’ano, forse una lingua o solo delle dita piene di saliva.
Non faccio in tempo a capire che due dita grosse e nodose vanno prepotenti a deflorare il mio quasi vergine buchetto mentre sento una gran quantità di sostanza densa e calda riempirmi la bocca.
Ho il naso ancora tappato, sono costretta ad ingoiarla, tutta, sembra non finire piú.

Poi…..mi sveglio, é stato solo un sogno lussurioso…o forse una specie di incubo
scritto il
2024-05-09
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