La Proibita Relazione al Campo Estivo - capitolo 3: Gelosia e Passione (interrotto, lo riscriverò meglio)
di
Asiadu01
genere
etero
Capitolo 3
Il giorno seguente arrivai al campo estivo determinato a mantenere la mia professionalità e a non lasciarmi distrarre dalle provocazioni di Martha. Durante il giorno, notai che Anna, una delle nuove animatrici, sembrava particolarmente interessata a me. Ogni volta che incrociavamo gli sguardi, c'era una scintilla di simpatia tra di noi. Nonostante la tensione con Martha, il sorriso di Anna riusciva a farmi sentire un po' meno intrappolato.
Anna era una ragazza solare e amichevole, con lunghi capelli castano scuro e occhi dello stesso colore, perfettamente intonati. Aveva un fisico snello e un viso dolce che esprimeva gentilezza e calore. Era sempre disponibile ad aiutare gli altri e i bambini l'adoravano per la sua pazienza e il suo sorriso contagioso.
Durante una pausa, ci trovammo a chiacchierare e a ridere insieme. 'Alessandro, sei davvero bravo con i bambini. Si vede che loro ti adorano,' disse Anna con un sorriso ammirato.
'Grazie, Anna. Anche tu sei fantastica. I bambini parlano sempre di quanto si divertono con te,' risposi, ricambiando il sorriso.
Mentre parlavamo, sentivo su di noi lo sguardo attento di Martha. Il suo volto, solitamente sereno e sicuro di sé, sembrava ombreggiato da una gelosia crescente
Poco dopo, Martha mi intercettò mentre stavo sistemando dei giochi. "Alessandro, avrei bisogno di parlarti in privato," disse, il suo tono era perentorio e carico di tensione.
La seguii nel magazzino, dove chiuse la porta dietro di noi con un gesto brusco. "Che cosa sta succedendo tra te e Anna?" chiese, la sua voce un sussurro rabbioso.
"Niente di speciale, Martha. Stavamo solo parlando," risposi, cercando di mantenere la calma.
"Non mentirmi," ribatté, avvicinandosi minacciosamente. "Non mi piace vedere come la guardi."
Mi sentii preso alla sprovvista dalla sua reazione. "Martha, non c'è nulla tra me e Anna. Siamo solo colleghi."
Lei scosse la testa, gli occhi fiammeggianti. "Non ti credo," sibilò, e prima che potessi rispondere, mi afferrò per il colletto della maglietta, trascinandomi in un angolo appartato del magazzino.
"Vuoi giocare con il fuoco, Alessandro? Allora vedremo come te la cavi," disse con un tono carico di minaccia. Con un movimento rapido, iniziò a spogliarsi lentamente.
Il mio cuore batteva all'impazzata. Ero combattuto tra l'eccitazione e la professionalità, ma questa volta mi rassegnai. Martha si avvicinò ancora di più, il suo corpo nudo a contatto con il mio. "Ora sei mio," sussurrò, il suo respiro caldo sul mio viso.
Ricambiai i suoi baci e nel mentre lei iniziò a spogliarmi, mi ero totalmente arreso a lei. Nella foga del momento togliemmo anche i pochi vestiti che c’erano rimasti addosso, lei si mise sopra di me e con decisione infilò tutta la mia virilità dentro di lei. Sentivo il suo corpo muoversi sopra il mio con una determinazione feroce. Ogni tocco, ogni bacio, ogni movimento era carico di una passione travolgente. Mi lasciavo andare completamente, abbandonandomi alle sue attenzioni, dimenticando per un momento ogni pensiero di professionalità o conseguenze.
Il tempo sembrava fermarsi mentre ci perdevamo l'uno nell'altra. I suoi gemiti riempivano l'aria, mescolandosi ai miei sospiri. Ogni secondo che passava mi sentivo sempre più intrappolato nella rete del desiderio che Martha aveva tessuto intorno a me.
Ero arrivato al limite e finii per concludere dentro di lei.
Dopo esserci lasciati andare completamente, rimanemmo sdraiati a terra, i nostri respiri affannati che si mescolavano. Martha mi guardò con un sorriso compiaciuto, i suoi occhi ancora scintillanti di desiderio. “Questo è solo l'inizio, Alessandro. Ricordalo,” sussurrò, accarezzandomi il viso prima di alzarsi e rivestirsi.
Ero davvero sconvolto, ma non avevo tempo per pensarci in quel momento. Mi rivestii e tornai subito a lavorare. Gli altri animatori mi guardarono malissimo per quei minuti di assenza e mi trattarono freddamente tutto il giorno, tutti ad eccezione di Anna.
Lei era davvero dolce e gentile ed era sicuramente la persona con cui avevo legato di più, soprattutto anche l’unica a non odiarmi dopo l’improvvisa promozione.
Ma a Martha proprio non andava bene la sua gentilezza nei miei confronti, anche dopo quello che era successo nel magazzino. Quando a fine giornata mi vide da solo a scambiare due chiacchiere con lei, mi chiamò subito nel suo ufficio per organizzare la giornata di domani.
Salutai Anna e andai subito da Martha. Quando entrai nell’ufficio, mi fulminò con lo sguardo e mi disse: 'Forse non sono stata chiara prima, devi smetterla di flirtare con quella ragazza.” e poi aggiunse: “sarò costretta a prendere provvedimenti.”.
Il giorno seguente arrivai al campo estivo determinato a mantenere la mia professionalità e a non lasciarmi distrarre dalle provocazioni di Martha. Durante il giorno, notai che Anna, una delle nuove animatrici, sembrava particolarmente interessata a me. Ogni volta che incrociavamo gli sguardi, c'era una scintilla di simpatia tra di noi. Nonostante la tensione con Martha, il sorriso di Anna riusciva a farmi sentire un po' meno intrappolato.
Anna era una ragazza solare e amichevole, con lunghi capelli castano scuro e occhi dello stesso colore, perfettamente intonati. Aveva un fisico snello e un viso dolce che esprimeva gentilezza e calore. Era sempre disponibile ad aiutare gli altri e i bambini l'adoravano per la sua pazienza e il suo sorriso contagioso.
Durante una pausa, ci trovammo a chiacchierare e a ridere insieme. 'Alessandro, sei davvero bravo con i bambini. Si vede che loro ti adorano,' disse Anna con un sorriso ammirato.
'Grazie, Anna. Anche tu sei fantastica. I bambini parlano sempre di quanto si divertono con te,' risposi, ricambiando il sorriso.
Mentre parlavamo, sentivo su di noi lo sguardo attento di Martha. Il suo volto, solitamente sereno e sicuro di sé, sembrava ombreggiato da una gelosia crescente
Poco dopo, Martha mi intercettò mentre stavo sistemando dei giochi. "Alessandro, avrei bisogno di parlarti in privato," disse, il suo tono era perentorio e carico di tensione.
La seguii nel magazzino, dove chiuse la porta dietro di noi con un gesto brusco. "Che cosa sta succedendo tra te e Anna?" chiese, la sua voce un sussurro rabbioso.
"Niente di speciale, Martha. Stavamo solo parlando," risposi, cercando di mantenere la calma.
"Non mentirmi," ribatté, avvicinandosi minacciosamente. "Non mi piace vedere come la guardi."
Mi sentii preso alla sprovvista dalla sua reazione. "Martha, non c'è nulla tra me e Anna. Siamo solo colleghi."
Lei scosse la testa, gli occhi fiammeggianti. "Non ti credo," sibilò, e prima che potessi rispondere, mi afferrò per il colletto della maglietta, trascinandomi in un angolo appartato del magazzino.
"Vuoi giocare con il fuoco, Alessandro? Allora vedremo come te la cavi," disse con un tono carico di minaccia. Con un movimento rapido, iniziò a spogliarsi lentamente.
Il mio cuore batteva all'impazzata. Ero combattuto tra l'eccitazione e la professionalità, ma questa volta mi rassegnai. Martha si avvicinò ancora di più, il suo corpo nudo a contatto con il mio. "Ora sei mio," sussurrò, il suo respiro caldo sul mio viso.
Ricambiai i suoi baci e nel mentre lei iniziò a spogliarmi, mi ero totalmente arreso a lei. Nella foga del momento togliemmo anche i pochi vestiti che c’erano rimasti addosso, lei si mise sopra di me e con decisione infilò tutta la mia virilità dentro di lei. Sentivo il suo corpo muoversi sopra il mio con una determinazione feroce. Ogni tocco, ogni bacio, ogni movimento era carico di una passione travolgente. Mi lasciavo andare completamente, abbandonandomi alle sue attenzioni, dimenticando per un momento ogni pensiero di professionalità o conseguenze.
Il tempo sembrava fermarsi mentre ci perdevamo l'uno nell'altra. I suoi gemiti riempivano l'aria, mescolandosi ai miei sospiri. Ogni secondo che passava mi sentivo sempre più intrappolato nella rete del desiderio che Martha aveva tessuto intorno a me.
Ero arrivato al limite e finii per concludere dentro di lei.
Dopo esserci lasciati andare completamente, rimanemmo sdraiati a terra, i nostri respiri affannati che si mescolavano. Martha mi guardò con un sorriso compiaciuto, i suoi occhi ancora scintillanti di desiderio. “Questo è solo l'inizio, Alessandro. Ricordalo,” sussurrò, accarezzandomi il viso prima di alzarsi e rivestirsi.
Ero davvero sconvolto, ma non avevo tempo per pensarci in quel momento. Mi rivestii e tornai subito a lavorare. Gli altri animatori mi guardarono malissimo per quei minuti di assenza e mi trattarono freddamente tutto il giorno, tutti ad eccezione di Anna.
Lei era davvero dolce e gentile ed era sicuramente la persona con cui avevo legato di più, soprattutto anche l’unica a non odiarmi dopo l’improvvisa promozione.
Ma a Martha proprio non andava bene la sua gentilezza nei miei confronti, anche dopo quello che era successo nel magazzino. Quando a fine giornata mi vide da solo a scambiare due chiacchiere con lei, mi chiamò subito nel suo ufficio per organizzare la giornata di domani.
Salutai Anna e andai subito da Martha. Quando entrai nell’ufficio, mi fulminò con lo sguardo e mi disse: 'Forse non sono stata chiara prima, devi smetterla di flirtare con quella ragazza.” e poi aggiunse: “sarò costretta a prendere provvedimenti.”.
1
2
voti
voti
valutazione
6.9
6.9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Passione Segreta - capitolo 1racconto sucessivo
Passione Segreta - capitolo 2:La Notte Che Ha Cambiato Tutto.
Commenti dei lettori al racconto erotico