Passione Segreta - capitolo 3: Quando i Desideri Esplodono (interrotto, lo riscriverò meglio)

di
genere
incesti

Nei giorni che seguirono, cercai di evitare Anna il più possibile. Ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano, il senso di colpa mi travolgeva, e non riuscivo a sopportare di vedere la delusione nei suoi occhi. Passavo molto tempo chiuso in camera mia, cercando di fare i conti con ciò che avevo fatto e con i sentimenti che ancora provavo per lei. Ricordavo i momenti della nostra infanzia, quando eravamo inseparabili e tutto sembrava semplice. Come avevamo potuto arrivare a questo punto?

Una sera, mentre ero in camera mia, sdraiato sul mio letto perso nel mio tormento interiore, la porta si aprì all'improvviso. Anna entrò, visibilmente sbronza. I suoi occhi erano lucidi e le sue guance arrossate. Mi fissò per un momento, poi si avvicinò con passi incerti.

"Ale," disse, la voce impastata. "Dobbiamo parlare."

Non ebbi il tempo di rispondere. Anna si buttò addosso a me, stringendomi in un abbraccio improvviso e intenso. Potevo sentire il calore del suo corpo e il profumo dolce dei suoi capelli. Sentii il cuore battere all'impazzata, confuso e spaventato. Cosa stava succedendo? Era ancora arrabbiata? Oppure...?

"Anna, cosa stai facendo?" chiesi, cercando di allontanarla con delicatezza.

"Non posso smettere di pensare a quella notte," sussurrò, il respiro caldo contro la mia pelle. "Ho provato qualcosa... qualcosa che non riesco a spiegare."

Mi sentii paralizzato, incapace di muovermi o di parlare. Anna mi guardò negli occhi, e vidi una scintilla di eccitazione nascosta dietro la sua confusione. "Ale, so che è sbagliato. Ma non posso fare a meno di sentirmi attratta da te, da quello che è successo."

Quelle parole mi colpirono come un pugno nello stomaco. Sentii un'ondata di emozioni contrastanti travolgermi: il desiderio, la colpa, la confusione. Non sapevo cosa fare o cosa dire. Anna mi prese il viso tra le mani, avvicinando le labbra alle mie.

"Non posso ignorare quello che sento," sussurrò. "E tu?"

Cercai di resistere, ma la tentazione era troppo forte. Le nostre labbra si sfiorarono, e in quel momento tutte le barriere che avevo costruito crollarono. La baciai con passione, sentendo il mio corpo rispondere al suo in modo irresistibile. Anna si strinse a me, e la sua eccitazione era palpabile. Ricordai le notti passate a parlare di tutto e di niente, quando la nostra intimità era fatta di parole e non di desiderio. Come avevamo potuto confondere i nostri ruoli così tanto?

Il mio cuore batteva all'impazzata mentre riflettevo su cosa fare. Da un lato, stavo ottenendo ciò che avevo sempre desiderato, ma dall'altro, rischiavo di distruggere il nostro legame di fratello e sorella. Era una linea sottile tra il desiderio e la distruzione, e io stavo camminando su quel filo teso. Le risate condivise, le confidenze, tutto rischiava di perdersi in un attimo.

Ma la tentazione era troppo forte, e alla fine cedetti. Decisi di correre il rischio, spinto dall'eccitazione del momento. I nostri baci diventarono più intensi, e ci liberammo febbrilmente dei nostri vestiti, lasciandoci trasportare dalla passione. Sentivo il calore del suo corpo contro il mio, e ogni fibra del mio essere rispondeva al richiamo del desiderio. Le sue mani tremavano mentre mi accarezzava, e io potevo sentire il suo cuore battere all'unisono con il mio.

Le nostre mani esploravano i rispettivi corpi, e la stanza era pervasa dal suono dei nostri respiri affannati e dei sospiri di piacere. Anna mi stringeva forte, e il nostro bacio era un'esplosione di emozioni trattenute troppo a lungo.

Anna si spostò al mio fianco e istintivamente la mia mano finì tra le sue cosce e in men che non si dica iniziai a darle piacere con le mie dita, lei nel mentre tentava di trattenere i suoi gemiti ma non ce la faceva. Fortunatamente quella sera eravamo soli e nessuno poteva sentirla.

Ma proprio mentre ci abbandonavamo completamente alla nostra passione, Anna crollò improvvisamente dalla stanchezza. Il suo corpo si rilassò tra le mie braccia, e capii che era caduta in un sonno profondo. La guardai per un momento, il mio cuore ancora battente forte, e sentii un misto di sollievo e delusione. La coprii con la coperta, sistemandomi accanto a lei.

Iniziai a fissare quel suo dolce viso e pensai alla nostra situazione contorta. Lei era la mia sorellona e non volevo davvero perderla. D’altro canto, i sentimenti che provavo per lei erano davvero forti. Ripensai alle volte che avevamo giocato insieme da bambini, alle notti passate a confidarsi i segreti, e sentii il peso della nostra nuova realtà. Dopo un mare di pensieri, alla fine finii per crollare anche io mentre stringevo la mia sorellona tra le braccia.
scritto il
2024-06-17
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