Mega-metaverso
di
ValeLo
genere
fantascienza
Eccolo.
Sono ancora avvolto da quel buio soffocante, una totale e silente assenza di particelle, di atomi, di quark.
Il nulla mi avvolge, ma sono immobile, lo percepisco, il mio corpo non esiste, ma si trova legato ad una gogna.
Il nero, il vuoto assoluto, il silenzio rumoroso, avvolge la mia essenza.
Sono bloccato, non posso muovermi, sono legato senza avere corde, ad una gogna che, se esistesse , sarebbe in legno borchiato.
Non c'è il tempo, eppure sto aspettando qualcosa.
Qualcuno? Qualcosa?
Le ombre mi compaiono improvvise, una fila di sagome nere, visibili perché più chiare del nero assoluto, sono davanti a me, mi girano lontane, avanzano in fila, fanno una curva e si portano dietro di me.
Sono tantissime.
Se fosse una sensazione corporea, sentirei la cappella del pene, del primo della fila, violare il mio ano.
Cerco di guardare, mi volto, la sagoma nera oscilla avanti ed indietro, il viso è quello di un ominide primitivo.
Mi sta penetrando.
Ha le sembianze del primo ominide apparso sulla Terra, e mi sta violando.
L'ombra freme, eiacula il suo seme, non lo posso sentire fisicamente, ma sento che il suo sperma è entrato.
La sagoma scompare.
Aiuto!
La fila è lunghissima, sono penetrato ancora, il volto scimmiesco è più umano, ma di poco.
Seme nel mio ano, la sagoma si dissolve.
Aumenta il ritmo.
Ogni sagoma si porta dietro, mi penetra, non provo piacere ma inizio a godere.
Mi stanno stuprando, lo capisco, la fila è lunghissima, infinita, infilano il pene nel mio deplorevole ano voglioso, mi sodomizzano.
Ecco, ora comprendo.
Li voglio tutti.
Dal primo ominide all'ultimo uomo moderno, desidero essere violato da tutti.
Ho paura, terrore, sono tantissimi, miliardi di miliardi.
Quanto ci vorrà?
Non ha importanza, qui il tempo non esiste.
Sono un puttano, voglio il seme di tutti!
Spingete, gonfiatemi, ecco!
La mia pancia è più gonfia?
Il seme si accumula, no!
Non lo avevo pensato, non volevo essere qui, voglio godere ma non così!
Fermi!
Basta!
Le sagome danzano, spingono, eiaculano.
Non finiscono mai.
Basta...no, ancora una.
Ancora una soltanto.
Spingi e sborra quel seme invisibile dentro di me.
Mi volto ancora: un viso egizio mi sta penetrando, bellissimo, chi era? Un faraone, un servo della gleba?
Non importa! Spingi e fecondami, gonfiami la pancia.
Avanti.
Tutti!
Ho paura e godo, un piacere emotivo, non fisico, ma la pancia è sempre più gonfia.
Le sagome accelerano.
Sì, godo, basta, fermi, ancora...il tempo non passa, non esiste, ma la mia pancia è enorme.
Non mi volto più.
Stupratemi.
Tutti!
Riempite la mia insaziabile pancia, così, ancora, sì, ora la mia mente gode, sì sì sì!
Chi mi starà scopando ora? Un oplita, un centurione, un fenicio?
Spingete il vostro io nel mio ego! Tutti!
Ecco!
Ora la mia pancia è enorme.
Quanto sarà grande? Qui non esistono misure, potrebbe essere di mezzo metro, come di miliardi di anni luce.
Ormai non ha importanza.
Sarò il contenitore di sperma di tutta l'umanità, dagli albori alla fine dei tempi.
Ammesso ci sarebbe stata una fine dei tempi.
Spingete, senza sosta, senza pietà, spingete e svanite, sagome.
Sarò sempre qui ad attendere, la mia voglia è insaziabile, la dimensione nella quale questa voglia mi ha condotto, è un nero e silente limbo di stupro continuo.
Solo per un attimo, provai una umana angoscia, ma svanì subito.
Forse era una particella di me che non era ancora passata in questa dimensione, un fotone di ciò che ero, un lampo cerebrale che mi aveva posto un quesito?
Quanto sarebbe stata lunga questa eternità?
Oppure, prima o poi, sarebbe finita?
Sarei esploso per dar vita ad un nuovo Universo?
FINE
Sono ancora avvolto da quel buio soffocante, una totale e silente assenza di particelle, di atomi, di quark.
Il nulla mi avvolge, ma sono immobile, lo percepisco, il mio corpo non esiste, ma si trova legato ad una gogna.
Il nero, il vuoto assoluto, il silenzio rumoroso, avvolge la mia essenza.
Sono bloccato, non posso muovermi, sono legato senza avere corde, ad una gogna che, se esistesse , sarebbe in legno borchiato.
Non c'è il tempo, eppure sto aspettando qualcosa.
Qualcuno? Qualcosa?
Le ombre mi compaiono improvvise, una fila di sagome nere, visibili perché più chiare del nero assoluto, sono davanti a me, mi girano lontane, avanzano in fila, fanno una curva e si portano dietro di me.
Sono tantissime.
Se fosse una sensazione corporea, sentirei la cappella del pene, del primo della fila, violare il mio ano.
Cerco di guardare, mi volto, la sagoma nera oscilla avanti ed indietro, il viso è quello di un ominide primitivo.
Mi sta penetrando.
Ha le sembianze del primo ominide apparso sulla Terra, e mi sta violando.
L'ombra freme, eiacula il suo seme, non lo posso sentire fisicamente, ma sento che il suo sperma è entrato.
La sagoma scompare.
Aiuto!
La fila è lunghissima, sono penetrato ancora, il volto scimmiesco è più umano, ma di poco.
Seme nel mio ano, la sagoma si dissolve.
Aumenta il ritmo.
Ogni sagoma si porta dietro, mi penetra, non provo piacere ma inizio a godere.
Mi stanno stuprando, lo capisco, la fila è lunghissima, infinita, infilano il pene nel mio deplorevole ano voglioso, mi sodomizzano.
Ecco, ora comprendo.
Li voglio tutti.
Dal primo ominide all'ultimo uomo moderno, desidero essere violato da tutti.
Ho paura, terrore, sono tantissimi, miliardi di miliardi.
Quanto ci vorrà?
Non ha importanza, qui il tempo non esiste.
Sono un puttano, voglio il seme di tutti!
Spingete, gonfiatemi, ecco!
La mia pancia è più gonfia?
Il seme si accumula, no!
Non lo avevo pensato, non volevo essere qui, voglio godere ma non così!
Fermi!
Basta!
Le sagome danzano, spingono, eiaculano.
Non finiscono mai.
Basta...no, ancora una.
Ancora una soltanto.
Spingi e sborra quel seme invisibile dentro di me.
Mi volto ancora: un viso egizio mi sta penetrando, bellissimo, chi era? Un faraone, un servo della gleba?
Non importa! Spingi e fecondami, gonfiami la pancia.
Avanti.
Tutti!
Ho paura e godo, un piacere emotivo, non fisico, ma la pancia è sempre più gonfia.
Le sagome accelerano.
Sì, godo, basta, fermi, ancora...il tempo non passa, non esiste, ma la mia pancia è enorme.
Non mi volto più.
Stupratemi.
Tutti!
Riempite la mia insaziabile pancia, così, ancora, sì, ora la mia mente gode, sì sì sì!
Chi mi starà scopando ora? Un oplita, un centurione, un fenicio?
Spingete il vostro io nel mio ego! Tutti!
Ecco!
Ora la mia pancia è enorme.
Quanto sarà grande? Qui non esistono misure, potrebbe essere di mezzo metro, come di miliardi di anni luce.
Ormai non ha importanza.
Sarò il contenitore di sperma di tutta l'umanità, dagli albori alla fine dei tempi.
Ammesso ci sarebbe stata una fine dei tempi.
Spingete, senza sosta, senza pietà, spingete e svanite, sagome.
Sarò sempre qui ad attendere, la mia voglia è insaziabile, la dimensione nella quale questa voglia mi ha condotto, è un nero e silente limbo di stupro continuo.
Solo per un attimo, provai una umana angoscia, ma svanì subito.
Forse era una particella di me che non era ancora passata in questa dimensione, un fotone di ciò che ero, un lampo cerebrale che mi aveva posto un quesito?
Quanto sarebbe stata lunga questa eternità?
Oppure, prima o poi, sarebbe finita?
Sarei esploso per dar vita ad un nuovo Universo?
FINE
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