Metaverso

di
genere
fantascienza

Questa dimensione è diversa, non avverto suoni, né odori, solo il freddo del buio e della nudità.
Sono legato, o forse non posso muovermi, come in una gogna circondata da buio, ombre, figure che si muovono in cerchio, come fiamme nere danzanti.
Ecco la prima ombra, prende il volto di Andrea, il mio migliore amico, è vicino davanti a me.
Le altre ombre ruotano spettrali, sono indefinite.
Andrea sorride, ha gli occhi vuoti, estrae il pene e me lo mette in bocca.
Succhio, le ombre si agitano, la mia avida bocca geme, la lingua ruota, Andrea si scosta, dietro di lui l'ombra di un ragazzo: è Michele? Sì.
La sua cappella è grossa, in bocca, le ombre si agitano, succhio anche Michele e...
Andrea è dietro, non sento il calore del suo corpo, non sento nulla.
Il pene di Andrea entra nel mio ano e lo dilata, un buco vuoto nel vuoto.
Spinge Andrea, succhio Michele, nel silenzio delle ombre danzanti.
Arrivano altre ombre.
Voglio andare via.
Mi circondano.
Luca si avvicina, la sua cappella è grossa davanti al mio occhio, spinge...non sento male, ma quel pene entra nell'orbita, lo vedo enorme che entra ed esce.
A fianco di Luca giunge Fabio, il custode, e la sua punta danza nell'altra orbita, mentre Michele continua nella bocca... basta per favore...fermatevi.
Le altre ombre danzano e fluttuano, le quattro cappelle dei miei amici spingono, ora vedo solo le punte dei cazzi di Luca e Fabio, mi stanno penetrando le orbite?
Basta... basta...succhio nell'orrore, basta.
Le ombre si fermano.
I miei quattro amici accelerano, sono legato, non posso scappare, vorrei gridare ma non posso, il mio è un urlo silenzioso e potente della mente.
Vedo solo due cappelle, aiuto...
Si ingrossano, si gonfiano, nel buio un flash bianco sgorga dai prepuzi, una sorta di sperma bianco mi spruzza violento nella mente.
Succhio, e sulla lingua un altro flash bianco e lucente, mentre anche dietro il mio ano viene invaso da un fiume di liquido.
Le ombre spariscono, dal mio viso cola il seme ovunque, sono legato e tutto cola, tutto vortica, sono pieno... ovunque!
Grido.
Silenzio.
Grido.
Aiuto!
Aiuto!
Un suono ritmico, elettrico, le mie orecchie sentono finalmente, tutto vortica e...
Sono sudato nel mio letto, mi tasto ovunque, sono sudato ma integro.
Accendo la luce, il mio gatto salta sulle lenzuola e mi fa le fusa.
Lo accarezzo, che sollievo, il sudore si mitiga, è ora di alzarmi, ed andare in ufficio.
Lo prometto: non andrò mai più a dormire con lo stomaco pieno, non voglio trovarmi nuovamente all'inferno.
(Racconto di pura fantasia, ovviamente, io sono gay ed ho semplicemente voluto cimentarmi in un breve racconto fantasy-gore. Grazie!)

di
scritto il
2024-05-18
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