Il Pitbull di Stefano

di
genere
zoofilia

Domenica piovosa, dovevo scegliere se stare in casa, o andare a bere una birra a casa di Stefano.
L'entusiasmo era identico in entrambi i casi, ma optai per la seconda.
Arrivai, mi accolse in tuta e maglietta, entrai e subito notai una cuccia in un angolo della sala.
"Ma da quando?"
"Ah sì" rispose lui, "da un mese ho un nuovo cane. Lo vuoi vedere?"
"Va bene"
Emise un fischio: "Ron! Vieni!"
Dalle scale del piano superiore, sentii il rumore delle unghie, ed un ansimare
Un Pitbull.
Mi ritrassi.
"Hai paura?" rise Stefano. "È ancora cucciolo,non ti preoccupare".
Subito Ron mi annusò le gambe, mi diede un colpetto con la testa squadrata, mi guardò con occhi stranamente penetranti.
"Allora Giovanni, che mi racconti?"
"Non ho grosse novità, il solito"
"Allora beviamoci una birra".
Come al solito, la solita domenica di noia, se avesse piovuto sarebbe stata perfetta.
Mentre lui era in cucina, Ron mi mise una zampa sulla gamba.
Lo carezzai.
Scodinzolò.
Gli diedi una carezza al muso, e lo sentii caldo, un cucciolotto.
Lui si mise su due zampe, mi guardò e...
"Ma che fate?!?" rise Stefano con le birre in mano.
Ron era stato velocissimo, mi aveva avvolto la gamba con le zampe anteriori e stava spingendo!
"Via!" dissi.
Stefano rise ancora: "È giovane, non ti preoccupare"
Ero rimasto spaesato.
"Magari avverte qualcosa di te" ironizzò Stefano.
Mi infastidì.
"Evidentemente lui apprezza la bellezza, cosa che tu hai sempre ripudiato" dissi freddo.
"Giovanni, lo sai e lo ribadisco: sono etero, non è questione di bellezza o meno".
Silenzio.
Carezzai nuovamente Ron.
Il cane mi iniziò a leccare la mano, il braccio, era una cosa delicata.
"Volete che vi lasci soli?" rise nuovamente Stefano.
Non so perché, ma guardai le zampe del cane, curioso, e lo vidi...una protuberanza avvolta dal pelo.
"Giovanni, ti senti bene?"
"Sì sì"
"Hai appena guardato il cazzo del mio cane!"
Se ne era accorto.
Silenzio.
Iniziammo a bere.
"Sei invidioso, Stefano?"
"Non ne hai idea"
"Guarda..."
La birra stava facendo effetto, mi alzai ed iniziai a simulare una danza del ventre; Ron si agitava, zampettava sul pavimento.
Alla fine mi misi a terra, con le gambe a gattini...ed il pitbull mi si portò sopra la schiena.
Mi alzai.
Iniziammo a ridere.
E bere.
"Che zoccola sei Giovanni ah ah ah!"
"È il tuo cane che è frocio!"
Ero gay, ma scherzavo molto su questo termine.
"Dai, togliamo i pantaloni!"
Lo feci.
Mi misi a gattonare, il cane mi raggiunse, io mi muovevo e lui dietro di me, con le zampe anteriori sulla schiena.
Stefano rideva e beveva.
Io ero come ubriaco.
Mi fermai e Ron iniziò a spingere con forza.
"Guarda Stefano...oh oh siiiii"
"Ahahahah troia!"
Le zampe mi serrarono la pancia, le unghie erano dure, il cane si mise in posa, e spinse ancora.
Rimasi fermo.
Stefano guardava.
Ma non rideva più.
"Togliti le mutande, troia..."
Era ubriaco, stava fissando quella scena irreale.
Io sentivo una sensazione strana, sbagliata, cosa stavo pensando?
Sfilai le mutande, senza grossa vergogna, e mi trovai con la parte inferiore del corpo completamente nuda.
Stefano era già alla terza birra.
Stirai la schiena, agitai le natiche.
Ron ansimò, mi serrò, ed iniziò a mettere il bacino peloso sul mio sedere.
Qualcosa di umido mi toccò l'ano.
"Eccolo..." disse Stefano.
Non provavo alcuna vergogna, anzi, era una rivalsa nei suoi confronti, che non mi aveva mai voluto.
Mi misi a 90.
Il cane mi montò.
Era diverso dal cazzo di un uomo; era più morbido, così con le mani allargai le natiche.
Stefano osservava.
Sentii il mio ano che veniva violato da un animale, una cosa ripugnante che però mi stava eccitando...ci stava eccitando, anche Stefano erano immobile.
Il pene entrò, era scivoloso, ed iniziai a sentire male; i testicoli del cane formavano, erano durissimi, le zampe scivolavano sul pavimento.
Stefano si alzò e lo aiutò.
Lo tenne fermo, e fui penetrato anche da quei testicoli enormi.
Il cane smise di montare, era fermo, il suo pene pulsava, si gonfiava dentro di me.
Inizia a gemere.
Stefano vedeva me a quattro zampe, col suo cane che mi stava ingroppando.
"Sei una cagna..."
Io stavo godendo, era completamente differente: avevo un pezzo di carne dura,ferma che pulsava.
Il mio ano iniziò a pulsare, mi si inturgidì il pene, iniziai a gocciolare precum sul pavimento.
Stefano guardava il suo amico scopato da un cane.
Gemevo, sembravo una donna.
Il muso del cane mi ansimava sulla testa, il suo pene gonfio sembrava scoppiare.
Iniziò a guaire di piacere, ed io sentii un lieve calore nel retto.
Stava eiaculando lentamente; solo ora ricordai che i cani continuano ad emettere seme, mentre stanno fermi.
Mi eccitai: il cane mi stava sborrando nel culo.
Stefano ci guardava, e vidi che aveva il cazzo duro tra le mani. Non mi ero accorto, ma lo aveva estratto perché non resisteva.
Sentivo il retto scoppiare, mi dovevo muovere, il cane si mosse ed iniziò a spingere ancora, con le zampe mi graffiava i fianchi, la lingua mi penzolava sulla schiena, l'ano era larghissimo grazie ai suoi testicoli.
Stefano si segava fuori controllo, estasiato da quella incredibile scena.
Il cane iniziò a guaire forte, sentii la spinta coitale, e poi un dolore tremendo; i testicoli del cane stavano tentando di uscire, intrappolati dal mio ano.
Gemevo dal male, il cane guaiva, il seme dell'animale iniziava ad uscire dal mio ano, Stefano aveva la cappella dura mentre si segava come un adolescente.
Guaivo, era la cagna.
Il mio ano una vagina di una cagna in calore, posseduta da un Pitbull.
Iniziai a spingere, come quando si defeca, e sentii che le palle del cane stavano aprendo l'ano dall'interno, ci fu un attimo di stallo, poi accadde: il culo mi sembrò esplodere quando il cazzo del cane guizzò fuori, l'animale ansimava e gocciolava sul pavimento, io avevo l'ano dolorante, misi una mano dietro e sentii che era sfondato ed umido.
Stefano era al culmine.
Si alzò, scostò il pitbull e mi ficcò il cazzo nel culo, scivolò nello sperma del suo cane e mi venne dentro urlando.
Si tolse, respirava come se stesse per svenire.
Eravamo immobili, tutti e tre.
Avevamo fatto una cosa innaturale, ed ora sembrava che ne fossimo venuti al corrente.
Il cane andò nella sua cuccia, a testa bassa, Stefano si tirò su i pantaloni e si adagiò stremato sul divano.
Io mi alzai, sentivo il buco aperto come una vagina, misi una mano dietro ed andai in bagno.
Mi sedetti sul water: dal retto usciva lo sperma del cane Ron, e del suo padrone Stefano.
La cagna ero io, e guardai orgoglioso quel mix di sperma che colava nell'acqua dello scarico.
Nel mio ano adesso potevano passarci tre dita in verticale.
Uscii dal bagno, Stafano dormiva, ed il cane anche.
Me ne andai senza dire nulla.
Non ero lontano da casa mia, dovevo solo attraversare il parco...ci sarebbero stati cani a quell'ora?
(Nota: racconto di pura fantasia, grazie :))






di
scritto il
2024-04-26
1 4 . 5 K
visite
2 3
voti
valutazione
5.9
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Una pizza speciale
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.