Giochi di famiglia - capitolo 3: Giochi di Alcol

di
genere
trio

Quella mattina ci svegliammo tutti e tre piuttosto tardi. Fortunatamente, era domenica e nessuno di noi aveva impegni. Ci ritrovammo in cucina, immersi nel profumo del caffè e delle brioche calde. Federica era seduta al tavolo, ancora in pigiama, lanciando qualche sguardo malizioso nella mia direzione, mentre Gabriella preparava la colazione.
Mentre mangiavamo, Gabriella ruppe il silenzio: "Ragazzi, stasera mamma non ci sarà. Potremmo approfittarne per fare qualcosa di divertente. Federica, ti va di tornare qui stasera?"
Gli occhi di Federica si illuminarono all'istante, un sorriso furbo comparve sul suo volto. "Perché non compriamo dell'alcol e passiamo la serata a bere e a giocare qui a casa?", propose con entusiasmo.
Gabriella rise, divertita dall'idea. "Sì, potrebbe essere davvero divertente!", esclamò. Io, già estasiato ed eccitato dalla prospettiva di una serata così promettente, annuii con entusiasmo. L'idea di passare una serata con loro, in un'atmosfera rilassata e magari un po' audace, era irresistibile.
Federica, con un'aria di sfida, mi guardò dritto negli occhi. "Spero solo che tu riesca a stare al passo, ragazzo," disse con un sorriso provocante. Il mio cuore iniziò a battere più forte, mentre immaginavo cosa avrebbe potuto riservarci quella notte.
Dopo aver finito la colazione, Federica annunciò che sarebbe dovuta andare via per il resto della giornata, ma che sarebbe tornata in serata con tutto il necessario per la nostra festa privata. "Non preoccupatevi, ci penso io a portare da bere," disse, strizzandomi l'occhio mentre si dirigeva verso la porta.
Trascorremmo il resto della mattinata a fare progetti, e poi ognuno andò per la propria strada, pronto a vivere una giornata rilassante. Ma la promessa di quella sera rendeva l'attesa quasi insopportabile.

Sul tardi, quel pomeriggio, sentii una lieve bussata alla porta della mia stanza. Alzai lo sguardo dal libro che stavo leggendo e vidi Gabriella entrare. Aveva un'aria leggermente preoccupata. Si sedette sul bordo del mio letto e iniziò a parlare, il tono della sua voce era basso e serio.
"Mi dispiace per quello che è successo ieri sera," disse, guardandomi con gli occhi pieni di sincerità. "Federica è sempre così, è un po' provocante e a volte esagera.”Continuava a scusarsi, temendo che quelle cose mi avessero infastidito.
La guardai, sorpreso dalla sua preoccupazione. "Non mi ha infastidito, anzi," le risposi con un sorriso. "Mi sono divertito molto. È stato un gioco diverso dal solito, ma comunque divertente."
Gabriella rimase un po' scioccata dalla mia risposta, ma poi si tranquillizzò visibilmente. Un sorriso rilassato comparve sul suo volto. "Davvero? Mi fa piacere saperlo," disse, sollevata. "Non volevo che ti sentissi a disagio."
"Non preoccuparti, Gabriella. È stato tutto ok," la rassicurai.
Lei annuì, apparentemente più serena. "Bene, allora. Penso che andrò a prepararmi per la serata," disse, alzandosi dal letto. "Ci vediamo dopo."
Uscì dalla stanza, lasciandomi da solo con i miei pensieri. La serata prometteva di essere interessante, e l'attesa cresceva con ogni minuto che passava.

Mentre Gabriella faceva la doccia, decisi di andare a lavarmi nell'altro bagno. Feci presto e mi ritrovai in cucina, aspettando che lei finisse. Fu così che, prima del previsto, sentii bussare alla porta. Aprii e trovai Federica con una busta piena di vodka, birre e altre bevande.
Mi sorrise con il suo solito sguardo malizioso. "Ciao! Dov'è Gabriella?" chiese, guardando dietro di me.
"È in doccia," risposi, sentendo un leggero brivido di eccitazione attraversarmi.
Federica sollevò un sopracciglio, un sorrisetto malizioso comparve sulle sue labbra. "Allora abbiamo qualche minuto per noi," disse, avvicinandosi un po' di più. Il suo sguardo prometteva guai e il mio cuore iniziò a battere più forte.
"Che hai in mente?" chiesi, cercando di mantenere un tono casuale ma sentendo l'eccitazione crescere dentro di me.
Federica si avvicinò ancora di più, la busta con le bevande quasi dimenticata al suo fianco. "Solo un po' di divertimento pre-serata," sussurrò, il suo respiro caldo sul mio viso.

Indossava una gonna corta, che le lasciava scoperte le gambe slanciate e invitanti. Si avvicinò a me con un sorrisetto malizioso e mi sussurrò all'orecchio, "Vai sotto e sposta le mutandine." Il suo tono provocante e l'anticipazione del momento mi fecero salire l'adrenalina. Senza esitare, mi inginocchiai davanti a lei, le mani tremanti per l'emozione. Sollevai la gonna e con delicatezza spostai le mutandine di pizzo nero, rivelando la sua intimità.
Infilai il viso tra le sue gambe e iniziai a darle piacere con la lingua. Il suo sapore mi inebriava e sentivo le sue cosce calde stringersi attorno al mio viso mentre esploravo ogni centimetro di lei. Federica tratteneva i gemiti, i suoi respiri affannosi mi eccitavano ancora di più. Le sue mani si aggrappavano ai miei capelli, guidandomi con dolce fermezza e desiderio.
Ogni suono soffocato, ogni movimento delle sue anche mi faceva desiderare di darle ancora più piacere. Le sue cosce calde e tremanti contro la mia pelle aumentavano l'intensità del momento. Continuavo a muovere la lingua in modo ritmico e appassionato, cercando di captare ogni sua reazione. Le sue dita si intrecciavano nei miei capelli, tirando leggermente quando colpivo il punto giusto.
Federica iniziò a muovere le anche, cercando di seguire il ritmo dei miei movimenti. Il calore del suo corpo, il suo profumo, tutto contribuiva a creare un'esperienza di pura passione. Sentivo il suo corpo tremare leggermente mentre si avvicinava all'orgasmo. Continuai a leccare e succhiare, intensificando i movimenti fino a quando sentii il suo corpo irrigidirsi e un gemito soffocato sfuggirle dalle labbra.
In quel momento, Federica mi tirò leggermente indietro, guardandomi negli occhi con un'espressione di puro piacere. "Sei stato incredibile," mi sussurrò con voce roca. Mi alzai lentamente, il cuore ancora martellante nel petto, mentre lei si sistemava la gonna con un sorriso soddisfatto.

Presi dal momento, quando mi alzai iniziammo a baciarci con passione. Le nostre labbra si incontrarono in un turbinio di desiderio e il cuore mi batteva forte nel petto. Con la mano tremante, sbottonai per metà la sua camicetta, rivelando il suo seno coperto dal reggiseno di pizzo nero. Spostai il reggiseno per toccarlo direttamente, sentendo il calore e la morbidezza sotto le dita mentre continuavamo a baciarci con intensità crescente.
La stanza era piena del nostro respiro affannoso, del suono dei nostri baci e del fruscio dei vestiti. Il desiderio era palpabile nell'aria, e i nostri corpi si avvicinavano sempre di più, cercando di colmare ogni distanza. Le sue mani esploravano la mia schiena, spingendomi ancora più vicino a lei.
All'improvviso, sentimmo la porta del bagno aprirsi. Il rumore improvviso ci colse di sorpresa, e il panico si insinuò nei nostri occhi. Gabriella era a tanto così dallo scoprirci. Con movimenti frenetici e veloci, ci ricomponemmo appena in tempo. Mi raddrizzai la camicia e Federica si sistemò la sua, cercando di sembrare il più possibile normali.
Gabriella uscì dal bagno con i capelli ancora umidi e la sua espressione cambiò quando ci vide nell'ingresso della cucina. Notò immediatamente l'aria di tensione tra me e Federica, i nostri volti arrossati e i vestiti leggermente disordinati. Ci lanciò un'occhiata sospettosa, probabilmente cogliendo qualche dettaglio fuori posto.
"Federica, sei già qui? Pensavo arrivassi più tardi," disse Gabriella con un sorriso forzato, scrutando attentamente i nostri volti.
Federica rispose con una risata nervosa, "Sì, ho pensato di arrivare prima per aiutare con i preparativi." Il suo sguardo malizioso era svanito, sostituito da un'innocenza convincente.
Gabriella annuì, ancora con un'espressione dubbiosa. "Bene, allora iniziamo a sistemare le cose per stasera." Si voltò, ma non senza un ultimo sguardo sospettoso.
Ci mettemmo subito al lavoro, cercando di dissipare la tensione nell'aria. Sistemammo le bevande e iniziammo a preparare gli stuzzichini, ma il ricordo di quei momenti di passione con Federica era ancora vivo nella mia mente, e ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano, sentivo un brivido di eccitazione attraversarmi.

Ci sistemammo nella stanza di Gabriella, trasformata per l’occasione in un accogliente ritrovo. Le luci soffuse e la musica in sottofondo creavano l’atmosfera perfetta per la serata. Le bottiglie di vodka e birra che Federica aveva portato erano disposte sul tavolino, pronte per essere consumate. Non ci volle molto perché iniziassimo a bere, rilassandoci sempre di più con ogni sorso.
Federica, con il suo solito sguardo malizioso, non perse tempo a ricominciare con le sue provocazioni. Dopo un paio di drink, propose uno dei suoi giochi perversi, con il tono di chi stava per rivelare un segreto eccitante.
“Che ne dite di fare il gioco della bottiglia?” chiese con un sorriso astuto. “Chi rifiuta la sfida deve bere tre shot.”
Gabriella sembrava un po’ incerta, ma l’alcol le aveva già sciolto i freni inibitori. Io, incuriosito e eccitato dall’idea, annuii subito. Federica iniziò a spiegare le regole del gioco, il suo entusiasmo era contagioso.
“Bene, iniziamo,” disse, prendendo una bottiglia vuota e posizionandola al centro del cerchio che avevamo formato sul tappeto. La fece girare con un colpo deciso e la bottiglia iniziò a ruotare rapidamente, creando un’aspettativa elettrizzante.
La prima sfida toccò a me.

Federica, con un sorriso malizioso e sguardo seducente, mi sfidò a baciarla in un punto a mia scelta. La proposta mi eccitava, ma ero indeciso su dove baciarl. Vedendo il mio imbarazzo, Federica si avvicinò e, con tono provocatorio, disse: “Vai, baciami il sedere. So che ti piace.”
Mi avvicinai, il cuore che batteva forte, e le mani leggermente tremanti. Con una mossa decisa, sollevai la parte posteriore della sua gonna e spostai le mutandine, rivelando la morbidezza del suo sedere. Appoggiai le labbra sulla sua pelle calda e liscia, dando un bacio delicato e prolungato. Sentii il suo corpo tremare leggermente e le sue mani che si aggrappavano al tavolo per sostenersi.
Gabriella, nel frattempo, osservava la scena con uno sguardo che mescolava imbarazzo e curiosità. Per cercare di gestire la situazione e mascherare il suo disagio, prese un lungo sorso dal bicchiere, il volto arrossato, mentre si sforzava di nascondere la propria reazione dietro un sorriso nervoso.

Federica notò subito l’imbarazzo di Gabriella e, con un sorriso malizioso, decise di sfruttare l'occasione per stuzzicarla. "Oh, Gabriella," disse con tono provocatorio, "sembra che tu sia invidiosa di me adesso. Vorresti essere al mio posto, vero? Ti piacerebbe essere tu a ricevere un bacio così?"
Gabriella, visibilmente infastidita e arrossita, cercò di mantenere un sorriso, ma il suo disagio era palpabile. Non rispose, limitandosi a ridere nervosamente mentre Federica continuava a stuzzicarla, lanciando occhiate compiacenti.
Nel frattempo, la bottiglia girava sul pavimento e, dopo un momento di suspense, si fermò puntando verso Federica.

Federica, abituata a tenere le redini delle situazioni, notò che noi, nonostante i nostri sforzi, non riuscivamo a tenere il ritmo. Gabriella, tentò di intervenire con una domanda piuttosto semplice. Federica, con il suo sguardo malizioso, la provocò ulteriormente: "Non sai fare di meglio di così?"
Questa provocazione fece scattare Gabriella, che, ormai influenzata dall’alcol, rispose con una sfida decisa: "Allora ti sfido a rimanere in intimo per il resto del gioco."
Federica accettò la sfida con un sorriso complice e senza esitazione. "Va bene," disse con tono seducente, "sicuramente tuo fratello apprezzerà."
Con un movimento fluido e sensuale, Federica iniziò a spogliarsi. Cominciò sfilando lentamente la camicetta, lasciando intravedere la pelle liscia e morbida. Ogni gesto era calibrato per catturare l’attenzione. Mentre il tessuto scivolava via, il suo reggiseno apparve, avvolgendo ancora i suoi seni in modo seducente, ma con un senso di anticipazione che creava tensione.
Federica proseguì lentamente, sfilando la gonna con una grazia innata. Ogni passo era misurato, ogni movimento studiato per accentuare le sue curve e stuzzicare ulteriormente. Finalmente, rimase in intimo, il suo corpo magnificamente esposto e provocante sotto la luce soffusa della stanza. Con uno sguardo soddisfatto e provocatorio, si girò verso Gabriella e me, chiarendo che la serata era appena cominciata.

La bottiglia girò un'altra volta e si fermò su di me. Federica, con il suo sguardo malizioso, dichiarò: “Questa volta il compito è finire questa bottiglia di vodka, ma non sarà semplice. Dovrai farlo dalle tette di Gabriella.”
Immediatamente, cercai di trovare una via di fuga. “Se Gabriella non se la sente, posso bere tre shot come penitenza,” dissi. Tuttavia, l'effetto dell'alcol sembrava aver stimolato Gabriella, che con un sorriso determinato si tolse la maglia e disse: “Facciamolo.”
Mi trovai davanti a una vista mozzafiato. Gabriella si slacciò il reggiseno, scoprendo il suo seno abbondante e morbido. La scena era seducente: il seno di Gabriella era perfettamente esposto e la pelle leggermente lucida sotto la luce soffusa della stanza.
Mi inginocchiai davanti a lei, con il cuore che batteva forte per l'eccitazione. Federica, divertita e con un sorriso malizioso, cominciò a versare la vodka lentamente, lasciandola scivolare sulle curve del seno di Gabriella. Il liquido trasparente e freddo tracciava un percorso sinuoso tra le pieghe del seno, creando un effetto visivamente seducente.
Con attenzione e un misto di desiderio, mi avvicinai per bere la vodka direttamente dalla pelle di Gabriella. Ogni sorso era amplificato dalla morbidezza e dal calore della sua pelle, e il contatto intimo era estremamente stimolante. Sentivo il sapore della vodka mescolato con il profumo naturale di Gabriella, un'esperienza sensoriale che mi lasciava senza fiato.
Quando la bottiglia fu finalmente vuota, Gabriella si coprì immediatamente, visibilmente imbarazzata, mentre io rimanevo inginocchiato, con la sensazione di un'ardente eccitazione. Federica, con un sorriso compiaciuto, guardava la scena, soddisfatta per aver suscitato una reazione così intensa e provocatoria.

Federica si avvicinò a Gabriella, che cercava di coprire il seno con le braccia, e con un gesto delicato le accarezzò il volto. Il suo tono era dolce ma carico di malizia. "Dai, Gabry, fai respirare quelle tette," disse, con un sorriso complice.
Gabriella, ancora arrossita e imbarazzata, lasciò andare un sorriso forzato, mentre Federica continuava a stuzzicarla. “Ora la serata sta entrando nel vivo,” aggiunse Federica, accentuando il suo sguardo seducente. L'atmosfera nella stanza era carica di aspettativa e desiderio, e il gioco sembrava essere solo all'inizio.
scritto il
2024-08-06
3 . 9 K
visite
4 9
voti
valutazione
6.1
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.