L'Attrazione Proibita per Zia Francesca - capitolo 3

di
genere
incesti

Nei giorni seguenti, cominciai a notare che zia Francesca usciva sempre più spesso la sera. Inoltre, il suo comportamento di evitarmi sembrava intensificarsi. Quello che attirava maggiormente la mia attenzione, però, erano i suoi abiti. Aveva iniziato a indossare vestiti sempre più provocanti e sexy, che mettevano in risalto il suo corpo in modo piuttosto evidente.
Una sera, mentre mi avvicinavo al salone, la vidi prepararsi per uscire. Francesca indossava un vestito aderente, così stretto che ogni curva del suo corpo era enfatizzata. Il tessuto, di un colore scuro e lucente, aderiva perfettamente alle sue forme, accentuando ogni dettaglio. Il vestito era progettato per essere sexy, con una scollatura profondissima che mostrava una generosa porzione del suo seno, quasi a malapena contenuto dal tessuto. Ogni movimento che faceva faceva leggermente oscillare il suo seno, e la vista era incredibilmente provocante.
Le chiesi, cercando di mantenere un tono indifferente, dove stesse andando. “Solo in giro,” rispose in modo vago, con un sorriso enigmatico che non fece altro che aumentare la mia inquietudine. L'aria di mistero che emanava, combinata con il suo abbigliamento seducente, sembrava un invito a esplorare e scoprire la verità dietro i suoi segreti.
La sua postura e il modo in cui si muoveva erano carichi di sensualità. Il vestito, che accentuava ogni movimento e contorno del suo corpo, lasciava poco all’immaginazione. Mentre si preparava a uscire, si piegò leggermente per raccogliere una borsa, e il vestito aderente si tese ancor di più, accentuando la curva della sua schiena e il profilo del suo fondoschiena. Ogni dettaglio del suo corpo era perfettamente visibile attraverso il tessuto stretto, e il pensiero che potesse essere in compagnia del suo amante mi tormentava.
Non potei fare a meno di osservare mentre, con un ultimo sguardo allo specchio, aggiustava i suoi capelli e il vestito, assicurandosi che tutto fosse al posto giusto. Il suo riflesso mostrava un’immagine di pura seduzione e controllo, e la mia gelosia e possessività si intensificarono con ogni secondo che passava.
Decisi di investigare. Non appena Francesca uscì di casa, mi precipitai nella sua stanza e accesi il computer. Navigai tra le sue cartelle e trovai una serie di messaggi e appuntamenti dettagliati. Ogni incontro era un promemoria per serate con l’amante, l’uomo su cui si basava il mio ricatto. Sentii la mia gelosia e il senso di tradimento crescere, intensificando il mio bisogno di controllo.
Quando Francesca rientrò a casa, mi ero già preparato ad affrontarla. La trovai sorpresa di vedermi nella sua stanza. "Cosa ci fai qui?" chiese, il suo viso tradiva preoccupazione.
"Sapevo che ti stavi vedendo ancora con il tuo amante," dissi, mostrando la mia determinazione. "Ho visto i tuoi messaggi. Non avevi il diritto di tradirmi."
La sua risposta fu secca e carica di irritazione. "Non ti devi preoccupare di chi vedo. Non ho obbligo verso di te; ti assecondo solo perché mi ricatti."
La mia rabbia esplose. La presi con forza, bloccandola contro il muro della stanza. La sua voce implorante per essere lasciata andare era un misto di resistenza e accettazione. La mia rabbia raggiunse il culmine e, in un impeto di furia e possesso, afferrai il bordo della maglia attillata di Francesca con decisione. Le sue mani cercavano di fermarmi, ma il mio gesto era implacabile. Con un movimento brusco, strappai il tessuto, il rumore dello strappo riecheggiò nella stanza, mentre il materiale si lacerava e si disperdeva in pezzi. La maglia scivolò via, rivelando il suo corpo nudo e vulnerabile sotto di me.
La vista della sua pelle esposta davanti ai miei occhi era sconvolgente. Il suo seno, finalmente libero dal tessuto che lo aveva contenuto, si sollevava e si abbassava lentamente con il suo respiro. I capezzoli eretti e i contorni delle sue curve erano accentuati dalla luce fioca della stanza, creando un contrasto affascinante con la sua pelle chiara. La mia furia era alimentata dalla sua esposizione, e sentivo il bisogno di affermare il mio controllo su di lei con ogni fibra del mio essere.
Mi chinai su di lei e iniziai a succhiare i suoi capezzoli con foga, il calore della mia bocca e la pressione delle mie labbra provocavano vibrazioni di piacere che le facevano emettere piccoli gemiti soffocati. Il suo corpo si contorceva sotto di me, ogni suo movimento accentuava la mia eccitazione.
Con un gesto deciso, la costrinsi a inginocchiarsi con la forza davanti a me. La sua posizione umile e la sua esposizione totale erano un chiaro segno della mia dominanza. Tirai fuori la mia virilità, dura e pulsante, e senza esitazione la guidai verso la sua bocca. Infilai la mia virilità nella sua bocca, il contatto diretto con la sua lingua e le sue labbra mi procurava un piacere intenso e immediato. Il suo respiro caldo e la sensazione di umidità mentre le sue labbra si stringevano attorno a me amplificavano l'eccitazione che mi travolgeva.
Dopo un po’, interruppi il nostro scambio e la spinsi delicatamente ma con fermezza. Le presi il volto tra le mani e le dissi con voce autoritaria: “Vai a farti una doccia. Dopo aver passato del tempo con quell’uomo, mi fa schifo che tu sia così. Voglio che tu ti lavi via tutto.” Francesca, con uno sguardo di sottomissione e accettazione, si alzò e si diresse verso il bagno, senza ribattere. La guardai mentre entrava nella doccia, il suo corpo bagnato e il volto velato da un'espressione di resa.
Ormai, ero completamente sopraffatto dall'eccitazione e incapace di pensare chiaramente. Seguendo il mio impulso, mi spogliai e la raggiunsi nella doccia, pronto a continuare ciò che avevamo iniziato.

Nel calore della doccia, il vapore avvolgeva i nostri corpi nudi, creando un'atmosfera densa e opprimente di intimità. L'acqua bollente scendeva sulla nostra pelle, accentuando la sensazione di contatto tra di noi. Francesca si trovava di fronte a me girata di spalle, Senza esitazione, afferrai con forza il suo fondoschiena, le mie mani sprofondando nei suoi lati più morbidi e tondi. Le dita affondavano nella carne mentre mi strusciavo contro di lei, sentendo il calore e la morbidezza del suo corpo sotto le mani. Il contatto della sua pelle bagnata contro il mio corpo era incredibilmente stimolante.
La sensazione di intimità si intensificava ad ogni movimento. Iniziavo a muovermi con una pressione crescente, poggiando la mia virilità contro il suo fondoschiena. Il calore dell’acqua e la morbidezza della sua pelle rendevano ogni strusciata incredibilmente eccitante. Ogni volta che mi avvicinavo, il suo corpo cedeva leggermente, creando una risposta reciproca tra noi.
Il movimento era un mix di passione e desiderio. Sentivo ogni contatto e ogni pressione, il mio corpo pulsava di eccitazione mentre la sua pelle scivolava contro di me. Ogni strusciata era più intensa, facendo crescere il desiderio e l’eccitazione tra di noi.
Francesca, sebbene inizialmente ferma, iniziava a rispondere ai miei movimenti con una leggera pressione, come se stesse cercando di accogliere ogni contatto. Poi, con un movimento deciso, si girò verso di me, i suoi occhi brillavano di una miscela di rassegnazione e desiderio. Afferrò la mia virilità con la mano, stringendo e accarezzando con una sensualità palpabile.

“Se adesso ti permetto di farmi tua per tutta la notte,” disse con un tono che tradiva una miscela di sottomissione e speranza, “puoi per favore lasciarmi in pace?”.
In quel momento, riacquistai un po’ di lucidità e accettai la proposta di zia Francesca. Cominciammo a baciarci con passione, mentre lei, con la sua mano continuava a darmi piacere.

Mentre l'acqua calda scendeva su di noi, avvolgendoci in un abbraccio caldo e umido, il nostro bacio si fece sempre più intenso e appassionato. Le gocce d'acqua scivolavano lungo i nostri corpi nudi, accentuando ogni contatto e sensazione. Francesca, con la sua mano, iniziò a esplorare e accarezzare la mia virilità con movimenti esperti, aumentando il piacere che provavo. La sensazione della sua pelle bagnata e calda contro la mia era travolgente, e ogni suo tocco sembrava amplificare l'intensità dell'attrazione tra di noi.
Con un movimento deciso, Francesca si allontanò leggermente da me, il suo sguardo era una miscela di desiderio e rassegnazione. “Perché non mi aiuti a lavarmi?” mi chiese con voce sensuale, la richiesta accentuata dal suo tono seducente.
In risposta, iniziai a strofinare il suo corpo con cura, il sapone e l'acqua scivolavano sulla sua pelle, creando una sensazione di freschezza e piacere. Le mie mani percorrevano ogni centimetro del suo corpo, accentuando ogni curva e ogni linea con delicatezza e intensità.
Francesca, a sua volta, iniziò a lavare il mio corpo con una dedizione simile. I suoi movimenti erano fluidi e sensibili, e il suo tocco era una combinazione di grazia e passione. Mentre le sue mani scorrevano su di me, sentivo un piacere profondo che cresceva ad ogni movimento. Ogni passaggio di sapone e ogni contatto della sua pelle sulla mia aumentavano il legame intimo e la connessione tra di noi.
Dopo esserci lavati a vicenda, uscimmo dalla doccia, l’acqua che scorreva e si mischiava al sapone ormai sparso sui nostri corpi. Ci asciugammo rapidamente, l’atmosfera era carica di aspettativa e desiderio. Tornammo nella sua camera, completamente nudi e ci sdraiammo sul letto. Il contatto tra i nostri corpi, ora asciutti, era ancora più intimo. Continuammo a baciarci con crescente ardore, le nostre mani esploravano ogni centimetro del corpo dell’altro con crescente curiosità e desiderio.
Ogni tocco, ogni carezza, era un'esperienza sublime, e il calore dei nostri corpi avvolti in quella connessione profonda ci faceva sentire completamente immersi nel momento. Le mie mani stringevano con forza i suoi seni, il suo corpo rispondeva con gemiti di piacere che amplificavano il mio desiderio, rendendo l'intera esperienza incredibilmente intensa e coinvolgente.
D’un tratto con un movimento deciso e fluido, Francesca si allontanò da me e, a quattro zampe sul letto, si avvicinò alla mia virilità. Con una certa abilità, iniziò a darmi piacere con la sua bocca, la sua lingua e le sue labbra accarezzando e succhiando con una passione intensa e sincronizzata. Il calore della sua bocca e la pressione ritmica delle sue labbra mi provocarono un piacere sconvolgente. La sua intimità era ora proprio davanti alla mia bocca, e il suo aroma seducente mi invitava a ricambiare. Decisi di iniziare a darle piacere con la mia bocca, leccando e baciando con delicatezza e attenzione. Francesca iniziò a ansimare, il suo respiro affannato e i suoi gemiti di piacere si mescolavano con il suono umido e profondo dei nostri movimenti. Il momento era carico di passione e ogni tocco, ogni carezza aumentava la connessione tra di noi.
Continuammo così per un po', immersi in un turbinio di sensazioni e piacere reciproco. Francesca ansimava sempre più forte, la sua bocca occupata dalla mia virilità mentre il suo corpo tremava di desiderio. Poi, con uno sforzo visibile, smise di darmi piacere e mi guardò con uno sguardo implorante. “Ti prego, ora fammi tua,” disse, con la voce rotta dall’eccitazione. Non me lo feci ripetere e spinto dall’urgenza e dal desiderio, mi spostai sopra di lei, pronto a unirci in un'intimità totale.
Mentre mi avvicinavo a lei, strusciando la mia virilità sulla sua intimità, il contatto diretto e intenso mi provocava un'onda di piacere crescente. La sensazione di calore e umidità della sua pelle contro la mia virilità era elettrizzante, amplificando il desiderio e l'eccitazione che provavo. Ogni movimento, ogni pressione contro di lei era un'intensificazione del piacere che provavo. Sentivo il mio corpo rispondere a quel contatto in modo quasi incontrollabile.
Proprio quando ero pronto a penetrare e a completare il nostro incontro, un rumore improvviso e inaspettato proveniente dalla casa ci fece sobbalzare. Il suono irrompeva bruscamente nel nostro intimo momento, distogliendoci dalla nostra connessione profonda e facendoci tornare brutalmente alla realtà. La sorpresa e l’ansia immediata interruppero la nostra intimità, mentre entrambi restavamo immobili, cercando di capire la causa del rumore.
scritto il
2024-07-21
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