Connessione Bollente in Quarantena - capitolo 2: fine

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etero

capitolo 2: connessione reale

Sono passati quattro anni da quei giorni in cui la quarantena ci aveva costretti a vivere una vita sospesa. Quattro anni da quelle notti in cui il mondo sembrava ridursi a un singolo schermo, e Asia era l’unica cosa reale. Da allora, la vita era andata avanti. E ora, eccomi a Roma, con un gruppo di amici, in un parco a tema. La giornata era calda, il sole splendeva alto nel cielo, e le risate degli amici si mescolavano al frastuono delle giostre.

E poi, come un fulmine a ciel sereno, la vidi.

Stavo sorseggiando una bibita, osservando distrattamente la folla, quando i miei occhi si posarono su una figura che sembrava emergere dal passato. Una ragazza camminava poco distante, e c’era qualcosa in lei che mi fece fermare il respiro. I capelli mossi, castano chiaro, ondeggiavano sotto il sole, catturando riflessi dorati. La pelle chiara sembrava vellutata, delicata, illuminata dalla luce del giorno.

Indossava una canottiera sottile, bianca, che aderiva perfettamente al suo corpo. Sotto il tessuto leggero, il contorno dei suoi seni piccoli e sodi era inconfondibile. Ricordai ogni dettaglio di lei, ogni curva che avevo immaginato di sfiorare. Il seno che avevo visto tante volte attraverso lo schermo, ora era lì, reale, palpabile.

Ma non era solo quello. C’era qualcosa di magnetico nel suo portamento, nella grazia con cui camminava. Era bassina, sì, ma ogni passo che faceva era un’esplosione di sensualità. Gli occhi grandi e verdi catturavano la luce come due gioielli, e le labbra, tenere e sottili, si curvavano in un sorriso che mi sembrava di ricordare fin troppo bene. Il suo naso piccolo, perfetto, completava quel viso che non avrei mai potuto dimenticare.

Il mio sguardo scese più in basso, seguendo le linee del suo corpo. I fianchi morbidi, il fondoschiena rotondo che ondeggiava leggermente ad ogni passo, mi riportarono indietro a quelle notti in cui l’avevo desiderata più di ogni altra cosa. Era come se il tempo si fosse fermato, come se tutti gli anni trascorsi svanissero in un istante.

Era Asia. Non c’era dubbio.

Il cuore cominciò a battermi più forte, e un’ondata di emozione mi travolse. Non riuscivo a staccare gli occhi da lei. Era come se il destino avesse deciso di intrecciare di nuovo le nostre strade, proprio in quel momento, in quel luogo. Ero lì, a Roma, con i miei amici, ma ora tutto ciò che contava era lei.

Preso da un misto di agitazione e eccitazione, non potevo lasciarla andare senza fare niente. Mi feci largo tra la folla, il cuore che batteva all’impazzata, fino a quando mi trovai a pochi passi da lei.

“Asia?” La mia voce tremava leggermente, ma lei si voltò di scatto, sorpresa. I suoi occhi verdi si spalancarono, riconoscendomi immediatamente.

“Antonio?” rispose, incredula, il suo sorriso che si allargava lentamente.

Era strano, dopo tutto quel tempo, trovarsi lì, di fronte a lei. Parlammo per qualche minuto, le solite chiacchiere formali, chiedendoci come stessimo e cosa avessimo fatto negli ultimi anni. Entrambi eravamo con i nostri amici, e così, dopo un breve scambio, ci salutammo con un veloce “Ci vediamo in giro.”

Ma il destino non sembrava volerci lasciare così facilmente.

Poco dopo, mentre mi aggiravo nel parco, notai che il mio gruppo di amici si era messo in fila per una giostra. E lì, proprio accanto a loro, c’erano Asia e le sue amiche. Mi fermai, e il mio sguardo si incrociò di nuovo con il suo. Non potevamo ignorare l’evidenza: eravamo destinati a ritrovarci ancora.

Mentre gli altri aspettavano in fila, noi ci ritrovammo fuori, soli.

“Strano incontrarti qui, dopo tutto questo tempo,” dissi, cercando di mascherare l’emozione nella mia voce.

“Già, è surreale,” rispose lei, il suo sguardo che si posava su di me con una curiosità mista a nostalgia. “Non avrei mai pensato di rivederti… soprattutto qui.”

Ci guardammo per un momento in silenzio, come se stessimo entrambi cercando di capire cosa fare con questa coincidenza. C’era una tensione tra noi, un’energia palpabile che sembrava riportarci indietro a quelle notti in cui eravamo soltanto due anime connesse attraverso uno schermo.

“Ti va di fare un giro?” le proposi, indicando con un cenno un sentiero tranquillo poco distante.

Asia annuì, un sorriso complice che le illuminava il viso. “Andiamo.”

Ci incamminammo fianco a fianco, lasciandoci alle spalle la confusione della fila. Ogni passo sembrava avvicinarci di più, ogni parola che scambiavamo ci riportava sempre più vicini a quel legame che avevamo condiviso.

Mentre camminavamo lungo il sentiero tranquillo, il rumore del parco si affievoliva alle nostre spalle. La conversazione, inizialmente casuale, cominciò a tingersi di una sfumatura diversa, più intima.

“Non riesco a credere che ci siamo ritrovati così,” dissi, guardandola. “Dopo tutto questo tempo, e tutte quelle notti…”

Asia sorrise, abbassando leggermente lo sguardo. “Quelle notti…” ripeté con un sussurro, quasi a se stessa. “Sono state… intense.”

“Lo sono state,” concordai. “Non ho mai dimenticato come mi facevi sentire.”

Lei alzò lo sguardo, i suoi occhi verdi che brillavano sotto la luce soffusa del tramonto. “Neanche io,” ammise. “Ogni volta che ci penso… mi torna tutto in mente. Quelle videochiamate, le cose che ci dicevamo…”

“Ricordi quando dicevamo cosa avremmo fatto se fossimo stati insieme?” la provocai, un sorriso malizioso che si formava sulle mie labbra.

Asia si mordicchiò il labbro, un gesto che ricordavo fin troppo bene. “Come potrei dimenticarlo? Tu eri sempre così… dettagliato.”

Mi avvicinai leggermente, accorciando la distanza tra di noi. “E ora siamo qui… e non è più solo uno schermo a separarci.”

Lei mi guardò intensamente, il suo respiro che si faceva più profondo. “No, non lo è.”

C’era una tensione palpabile nell’aria, un’energia che sembrava crescere con ogni parola che scambiavamo. Il gioco di seduzione che avevamo iniziato anni fa era tornato, questa volta senza barriere.

Mi fermai, il cuore che batteva forte. “Ti ho immaginata così tante volte, Asia. Ho sognato questo momento… e tutte le volte, c’era solo una cosa che desideravo fare più di tutto.”

Lei mi guardò, il sorriso che si allargava leggermente. “Cosa aspetti allora?” sussurrò, la sua voce un mix perfetto di desiderio e provocazione.

Non servivano altre parole. Mi avvicinai a lei, le mani che le sfioravano delicatamente il viso. Sentii il calore della sua pelle sotto le dita, il suo respiro che si intrecciava con il mio. I nostri sguardi si incrociarono un’ultima volta, poi le nostre labbra si incontrarono.

Il bacio fu lento all’inizio, come se volessimo assaporare ogni istante, ogni sensazione. Ma ben presto divenne più profondo, più intenso. Le mie mani scesero lungo la sua schiena, attirandola più vicino, mentre le sue si aggrappavano alla mia maglietta, tirandomi verso di lei. Ogni movimento, ogni tocco, era un’esplosione di passione trattenuta troppo a lungo.

Era come se tutte le parole, tutte le fantasie condivise in quelle notti di quarantena, trovassero finalmente un loro sfogo. Le nostre labbra si muovevano all’unisono, un mix di dolcezza e desiderio, mentre il mondo intorno a noi sembrava scomparire. C’eravamo solo noi, finalmente insieme, finalmente reali.

Il bacio continuava, sempre più intenso, le nostre mani che esploravano ogni centimetro del corpo dell’altro. La passione che avevamo trattenuto per anni ora scorreva libera, impossibile da fermare. Senza nemmeno rendercene conto, ci ritrovammo in un angolo più appartato, davanti alla porta di un bagno. Senza una parola, ci infilammo dentro, chiudendo la porta alle nostre spalle.

Il respiro era affannato, i nostri corpi caldi e vibranti di desiderio. La guardai negli occhi, il viso leggermente arrossato, le labbra gonfie di passione. Le mie mani si posarono sui suoi fianchi, scivolando lentamente verso l’alto, fino a raggiungere i suoi seni. Li strinsi delicatamente, sentendo la loro morbidezza sotto le mie dita. Il tessuto della canottiera era ormai solo un’ombra tra me e la sua pelle.

Asia gemette piano, lasciando che la testa si reclinasse leggermente all’indietro, offrendo il suo collo alle mie labbra. Non persi tempo, iniziai a baciarla lungo la curva del collo, assaporando il sapore dolce e salato della sua pelle. Le sue mani, nel frattempo, si aggrappavano ai miei capelli, tirandomi più vicino.

“Ti desidero così tanto…” le sussurrai, mentre continuavo a baciarle il collo.

“Anche io,” rispose, la sua voce un soffio carico di desiderio. “Non riesco più a trattenermi.”

Con un movimento deciso, abbassò le mani verso i miei pantaloni, slacciandoli con una velocità che parlava della sua impazienza. In un attimo, i pantaloni scivolarono giù, lasciandomi esposto davanti a lei. I suoi occhi scesero lungo il mio corpo, pieni di desiderio.

Asia si inginocchiò lentamente, il suo sguardo sempre fisso nel mio. Le sue mani scivolarono lungo le mie cosce, avvicinandosi sempre di più al centro del mio piacere. Quando finalmente mi toccò, un brivido di piacere attraversò il mio corpo.

La sua mano iniziò a muoversi lentamente, accarezzandomi con delicatezza e sicurezza. Poi, senza distogliere lo sguardo, si avvicinò con le labbra, posando un bacio delicato sulla punta, seguito da un altro, più profondo. La sensazione delle sue labbra calde e morbide mi fece gemere piano, il mio respiro che si faceva sempre più irregolare.

Continuò a muoversi, alternando le carezze con la mano ai movimenti della bocca, aumentando il ritmo lentamente, ma inesorabilmente. Ogni gesto, ogni movimento era carico di una sensualità che mi faceva perdere il controllo. Sentivo la tensione crescere dentro di me, mentre le sue labbra mi avvolgevano completamente, regalandoci un piacere che avevamo solo sognato fino a quel momento.

La guardai, i nostri occhi che si incrociarono per un istante, e in quel momento capii che nulla di tutto ciò era casuale. Eravamo lì, insieme, finalmente a vivere ciò che avevamo desiderato per anni.

Le sensazioni erano troppo intense, ogni movimento della sua lingua, ogni tocco della sua mano mi portava sempre più vicino al culmine. La mia testa era leggera, il respiro spezzato, e poi, finalmente, l’onda di piacere travolgente mi raggiunse. Sentii il mio corpo tendersi mentre spruzzavo tutta la mia passione sul suo viso, i miei gemiti soffocati dall’intensità del momento.

Asia mi guardò, un sorriso compiaciuto che le illuminava il viso, nonostante le gocce del mio piacere che le macchiavano la pelle. La sua espressione era un misto di trionfo e desiderio ancora vivo. Tirò fuori dei fazzoletti dalla borsa e cominciò a pulirsi lentamente, con una calma che contrastava con l’urgenza del momento appena trascorso. Anche io presi un fazzoletto e mi sistemai in fretta, cercando di ricompormi.

“Direi che… ce l’abbiamo fatta,” sussurrai, un sorriso divertito sul volto.

Asia rise piano, sistemando i capelli dietro le orecchie. “Direi proprio di sì.”

Mentre ci preparavamo a uscire dal bagno, mi voltai verso di lei, bloccandola un attimo. “Sai, stasera potrei fingere di sentirmi male… rimanere in albergo invece di uscire con i miei amici.”

Lei alzò un sopracciglio, incuriosita. “Ah sì? E cosa pensi di fare da solo in albergo?”

Mi avvicinai di nuovo a lei, il mio respiro ancora caldo sul suo viso. “Beh, non avrei bisogno di stare da solo… Potresti venire a trovarmi. Potremmo continuare quello che abbiamo iniziato qui, senza fretta.”

Asia si mordicchiò il labbro, valutando la proposta. Poi un sorriso malizioso si fece strada sulle sue labbra. “E in quale albergo sei?”

“Un posto in centro, niente di troppo lontano,” le risposi, sentendo l’eccitazione crescere di nuovo.

Lei annuì lentamente. “Vediamo come va la serata… Potrei farti una sorpresa.”

Con quel sorriso complice, uscimmo dal bagno, mescolandoci di nuovo alla folla del parco. Ma ora sapevo che la notte aveva ancora molto da offrire.

Quella sera, mentre gli altri uscivano per fare serata, rimasi in camera, il cuore che batteva forte in attesa di Asia. Il tempo sembrava scorrere lentamente, ogni minuto che passava accresceva la mia eccitazione e l’anticipazione. Avevo lasciato la porta socchiusa, giusto un segno per lei. E poi, finalmente, sentii un leggero bussare.

Aprii la porta e la vidi lì, ferma nel corridoio, splendida come non mai. Indossava un vestito aderente, che le arrivava appena sopra il ginocchio, nero e leggermente trasparente in alcuni punti strategici. La gonna si sollevava leggermente a ogni passo, rivelando le curve perfette del suo fondoschiena. Le sue gambe erano avvolte in calze sottili che mettevano in risalto la pelle chiara, e ai piedi portava dei tacchi alti che la facevano sembrare ancora più provocante.

“Posso entrare?” chiese con un sorriso seducente, il suo sguardo che brillava di desiderio.

“Sei incredibile,” sussurrai, prendendola per mano e tirandola dentro.

Chiusi la porta dietro di noi, e senza perdere un attimo, la attirai verso il letto. Ci stendemmo insieme, lei sopra di me, il suo corpo leggero che si appoggiava al mio. Mi spostai lentamente, facendola girare, lasciandola distesa sul ventre. Le mani scivolarono lungo la sua schiena, accarezzandola attraverso il tessuto del vestito.

“Non riesco a credere che tu sia qui,” le mormorai, il mio respiro caldo sulla sua pelle.

Asia si voltò leggermente, un sorriso complice sulle labbra. “Beh, eccomi… tutta per te.”

Spostai le mani più in basso, afferrando delicatamente il bordo della sua gonna e sollevandola lentamente, rivelando il suo fondoschiena perfetto, coperto solo da un sottile perizoma nero. Mi chinai, il viso sempre più vicino a quella visione divina. Le mie labbra si posarono sulla curva morbida, iniziando a baciare lentamente, con delicatezza.

Ogni bacio era un’esplosione di sensazioni, ogni tocco delle mie labbra sulla sua pelle morbida e vellutata era un passo verso l’apice del desiderio. Le mani scivolavano lungo le sue cosce, accarezzandola dolcemente mentre continuavo a esplorare il suo fondoschiena con la bocca. Sentivo il suo respiro accelerare, un leggero gemito sfuggirle dalle labbra.

“Antonio…” sussurrò, la sua voce carica di piacere. “Non fermarti…”

Non avevo alcuna intenzione di fermarmi. Continuai a baciarla, mordicchiando leggermente la pelle delicata, mentre le mie mani la stringevano con più fermezza. Ogni movimento, ogni respiro, ogni tocco costruiva l’atmosfera, accendendo la passione che ardeva tra di noi.

Mentre le mie labbra continuavano a esplorare ogni curva del suo fondoschiena, sentivo Asia muoversi sotto di me, il suo corpo che rispondeva a ogni mio tocco. Le sue mani scivolarono lentamente lungo la mia schiena, tirandomi più vicino, mentre il calore tra di noi aumentava sempre di più.

Decisi di risalire con i baci, sfiorando la sua schiena fino a raggiungere il collo. Asia si girò lentamente, le sue labbra che cercavano le mie. Ci baciammo con una passione che sembrava bruciare ogni distanza e tempo che ci aveva separati. Le mani cominciarono a muoversi con una nuova urgenza, esplorando i corpi l’uno dell’altro.

Le mie dita trovarono il bordo del suo vestito, sollevandolo lentamente sopra la sua testa, lasciandola in lingerie. Il pizzo nero esaltava la sua pelle chiara, e il piccolo e sodo seno sembrava chiedere di essere adorato. La guardai per un attimo, il respiro pesante, prima di piegarmi e coprire quei seni con le mie mani. Li accarezzai con dolcezza, sentendo i suoi capezzoli indurirsi sotto le dita, prima di abbassarmi per prenderne uno tra le labbra.

Asia gemette piano, le mani che si intrecciavano nei miei capelli, tirandomi più vicino mentre la mia lingua giocava con il suo capezzolo. Nel frattempo, le sue mani scivolarono lungo il mio petto, afferrando il bordo della mia maglietta e sollevandola lentamente. Ci ritrovammo entrambi quasi nudi, i nostri corpi che si sfioravano, caldi e desiderosi.

Con un movimento fluido, la attirai a me, le nostre bocche che si unirono di nuovo in un bacio profondo e appassionato. Le sue mani esplorarono ogni centimetro del mio corpo, scendendo lungo il mio addome fino a raggiungere il punto più sensibile. Le sue dita sfiorarono leggermente, facendomi gemere contro le sue labbra.

A mia volta, lasciai che una mano scivolasse tra le sue cosce, accarezzandola delicatamente attraverso il sottile pizzo della sua biancheria. Sentivo il suo corpo tremare sotto il mio tocco, il suo respiro farsi sempre più pesante. Continuammo a darci piacere a vicenda, le nostre mani e le nostre bocche che lavoravano insieme in una danza perfetta di desiderio e passione.

I vestiti che ancora ci coprivano finirono lentamente a terra, uno dopo l’altro, finché non rimanemmo completamente nudi l’uno davanti all’altro. Le mani non smettevano di esplorare, di accarezzare, mentre i nostri corpi si cercavano, uniti in un bisogno primordiale di sentirsi, di appartenersi in quel momento.

Asia si mosse con grazia sopra di me, posizionandosi in modo che le nostre intimità fossero perfettamente allineate, i suoi occhi pieni di desiderio mentre prendeva il controllo della situazione. Sentivo il calore del suo corpo sopra di me, la pelle morbida e profumata che si sfiorava con la mia, e sapevo che non c’era più ritorno.

Iniziò a darmi piacere con la bocca, i suoi movimenti lenti e decisi, il tocco della sua lingua che mi faceva perdere la testa. Ogni gesto era carico di una sensualità che sembrava amplificarsi in quel momento così intimo. Il mio respiro si faceva più rapido, ogni sensazione intensificata dalla vista del suo corpo sopra di me, così vicino, così desiderato.

Con una mano la accarezzai, attirandola ancora più vicino, fino a che la sua intimità fu davanti a me. Senza aspettare oltre, iniziai a darle piacere anche io, le mie labbra e la mia lingua che esploravano ogni angolo della sua pelle. La sentii tremare, i suoi gemiti sommessi, il respiro che si faceva più veloce mentre ci perdevamo completamente nel piacere reciproco.

Le nostre bocche si muovevano in sincronia, ogni tocco e ogni respiro che si riflettevano l’uno nell’altro. Il suo corpo iniziava a tremare sopra il mio, i muscoli delle sue cosce che si tendevano mentre si lasciava andare al piacere che le stavo dando. La sensazione della sua pelle contro la mia, dei suoi movimenti, del suo calore, erano come una scintilla che ci spingeva sempre più vicino al culmine.

Continuammo a darci piacere l’uno all’altro, i nostri corpi che si cercavano in una danza perfetta e avvolgente. Ogni movimento, ogni sussurro e ogni gemito sembravano legarci ancora di più, in un momento che avevamo atteso e desiderato per anni.

I suoi gemiti e il desiderio nei suoi occhi mi travolgevano completamente, e quando la sentii sussurrare, quasi gridare, “Fammi tua, fammi tua…” non riuscii a resistere.

La presi delicatamente per i fianchi, guidandola a sdraiarsi sotto di me. Le sue mani mi attiravano verso di lei, i suoi occhi fissi nei miei, pieni di desiderio e fiducia. Le nostre pelli si sfioravano, i corpi così vicini che sembrava non ci fosse più nessuna distanza tra noi.

Mi abbassai lentamente su di lei, le nostre intimità che si incontravano in un gioco sensuale e ritmico. Ci strusciammo per un istante, i nostri corpi che si muovevano all’unisono, ogni movimento aumentando la tensione tra di noi. Poi, con dolcezza e fermezza, mi infilai dentro di lei, sentendo il suo corpo accogliermi completamente.

Asia gemette piano, il suo respiro spezzato, le sue mani che si aggrappavano alle mie spalle. Iniziai a muovermi lentamente, lasciandoci assaporare ogni sensazione, ogni sfumatura di quel momento. Sentivo il suo corpo fondersi con il mio, il calore, il battito, il piacere che aumentava a ogni movimento.

Ogni sussurro, ogni gemito sembrava trasportarci in un mondo solo nostro, un luogo dove finalmente potevamo essere liberi di vivere il nostro desiderio senza freni. Le sue gambe mi circondarono, attirandomi ancora più vicino, il suo corpo che si muoveva in perfetta armonia con il mio, i nostri respiri che si univano in un crescendo di piacere.

Il tempo sembrava fermarsi mentre ci perdevamo l’uno nell’altro, ogni movimento, ogni sguardo e ogni tocco che ci avvicinavano sempre di più al culmine, in un’esperienza che non dimenticheremo mai.

I miei movimenti si fecero sempre più intensi, ogni spinta che aumentava il ritmo, mentre i suoi gemiti si trasformavano in urla piene di piacere. Asia mi incitava, mi stringeva più forte, e io la sentivo tremare sotto di me, ogni fibra dei nostri corpi sintonizzata su quel momento travolgente.

Le nostre voci si intrecciavano, un crescendo di emozioni che non poteva più essere contenuto. Sentivo il suo corpo tendersi, le sue unghie che affondavano dolcemente nelle mie spalle, mentre un’ondata di piacere esplodeva tra di noi. Raggiungemmo il culmine insieme, un orgasmo intenso che ci travolse entrambi, facendoci perdere il controllo.

In quell’istante, sentii il mio corpo abbandonarsi completamente al piacere, spruzzando tutta la mia passione dentro di lei. Asia accolse ogni istante con un sorriso sfinito e felice, le sue braccia che mi avvolgevano mentre ci lasciavamo cadere nel silenzio, il respiro lento e soddisfatto.

Rimasi disteso sopra di lei, il mio corpo rilassato e appagato, mentre le sue dita accarezzavano dolcemente la mia schiena. Entrambi persi nel calore del momento, ci stringemmo in un tenero abbraccio, sentendo il battito del cuore dell’altro, la passione che ancora aleggiava nell’aria. Non servivano parole, perché quel momento parlava da sé.

Dopo qualche minuto trascorso in quell’abbraccio intimo e soddisfatto, Asia mi sussurrò all’orecchio, con un tono leggermente malizioso, che voleva fare una doccia. Mi guardò con un sorriso intrigante, incitandomi ad accompagnarla. Non persi tempo: la seguii nel bagno, e in un attimo ci ritrovammo sotto l’acqua calda, i nostri corpi che si illuminavano e si riscaldavano sotto il getto della doccia.

L’acqua ci scivolava addosso, creando un’atmosfera nuova, fresca ma allo stesso tempo carica di tensione. La stanchezza che avevamo provato un attimo prima svanì completamente, sostituita da una rinnovata energia, un desiderio che sembrava impossibile spegnere. Le mie mani scivolarono lungo la sua schiena bagnata, fino a raggiungere i suoi fianchi, attirandola a me. Asia sorrise, appoggiando le mani contro il muro della doccia, accettando il mio invito silenzioso.

Mi posizionai dietro di lei, il suo corpo che si adattava perfettamente al mio. Senza esitazione, la presi con decisione, affondando in lei mentre l’acqua continuava a scorrere, amplificando ogni sensazione. I suoi gemiti si facevano più intensi, la sua schiena che si inarcava mentre mi spingevo sempre più a fondo. La passione tra di noi era ormai incontenibile, ogni movimento un grido di desiderio e abbandono.

Le mie mani le afferrarono i fianchi con forza, mentre i nostri corpi si muovevano in perfetta sincronia. Ogni tanto, le davo una leggera sculacciata, osservando il suo corpo rispondere, la pelle che si arrossava leggermente, i suoi gemiti che si facevano sempre più forti. Ogni colpo, ogni sussulto sotto le mie mani sembrava far crescere ancora di più il nostro desiderio.

La tenni stretta a me, continuando a darle piacere da dietro, i nostri respiri che si mescolavano sotto il getto della doccia, le sue mani che premevano contro il muro. Ogni movimento era carico di un’intensità inarrestabile, un ultimo sfogo di quella passione che sembrava non avere fine.

Raggiungemmo insieme il secondo culmine della serata, i nostri corpi che si abbandonarono all’ennesima ondata di piacere. Il respiro affannoso riempiva il piccolo spazio della doccia, le nostre mani che ancora si stringevano, quasi a voler prolungare quel momento magico il più a lungo possibile. Poi, senza fretta, iniziammo a lavarci a vicenda, le mani che si muovevano con delicatezza sulla pelle dell’altro, ogni gesto un tocco di tenerezza e complicità.

Ci scambiammo baci leggeri, sorrisi complici, e rimasi incantato dai suoi occhi, che sembravano brillare anche sotto il getto dell’acqua. Ogni carezza, ogni sguardo era un modo per prolungare quei minuti insieme, e una parte di me sperava che il tempo potesse fermarsi lì.

Dopo esserci asciugati, tornati in camera, ci sdraiammo sul letto, ancora nudi, avvolti dal calore dell’altro. Le nostre pelli si sfioravano, i nostri respiri rallentavano mentre ci coccolavamo in silenzio, uniti in una calma dolce e rilassata. Rimasi lì, ad accarezzarle i capelli, a memorizzare ogni linea del suo viso, ogni dettaglio, mentre lei si stringeva a me, ancora persa in quel momento intimo.

Alla fine, però, il tempo passò, e il momento dei saluti arrivò. Il nostro addio fu carico di passione, un bacio lungo, profondo, eppure velato di un’incredibile dolcezza. Sapevamo entrambi che, probabilmente, sarebbe stata la nostra ultima notte insieme, un attimo speciale che sarebbe rimasto scolpito nella nostra memoria. Mentre la vedevo uscire dalla porta, sentii una fitta di vuoto, un senso di nostalgia che già si faceva strada nel mio petto.

Ma sapevo che, anche se il tempo e la vita ci avrebbero portati altrove, quella giornata sarebbe rimasta per sempre nel mio cuore, un ricordo vivido e indimenticabile.
scritto il
2024-11-06
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