Curve di Tradimento e Passione - parte 3/3

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Erano le 4 del mattino e quasi tutti si erano addormentati, tranne me, che ero disteso sul divano accanto a giovanna. Improvvisamente, sentii una mano bussarmi sulla spalla: era Antea. Mi chiese se volevo andare a fumare una sigaretta in spiaggia. Accettai senza esitazione; la spiaggia era a pochi passi da casa e avevo bisogno di una pausa all'aria aperta.
Arrivati in spiaggia, ci sedemmo su due lettini e iniziammo a fumare, chiacchierando del più e del meno, soprattutto della serata appena trascorsa. Durante la conversazione, Antea improvvisamente mi confessò di aver notato che la fissavo spesso il seno. Non ero sorpreso; in effetti, l’avevo fatto tutta la sera.
Imbarazzato, mi scusai con una risatina nervosa. Con una voce rassicurante, Antea mi rispose: “Non devi scusarti, in un certo senso è un complimento e ho apprezzato.” Poi aggiunse: “Dopotutto, non ricevo mai complimenti.” Dopo aver detto questo, Antea si sdraiò sul lettino con un’aria un po’ sconsolata. Mi spostai accanto a lei e mi sedetti sul suo lettino. Le accarezzai il volto, dicendole che era davvero bella e che il suo viso era estremamente dolce.
Inaspettatamente, Antea si alzò di scatto e mi baciò con passione. Il gesto improvviso e ardente mi sorprese, ma sentii il calore e l'intensità del momento. Mi staccai quasi subito da lei e le dissi che amavo davvero giovanna e non volevo fare qualcosa di così terribile. Antea, visibilmente turbata, si scusò ripetutamente e mi supplicò di fare finta che non fosse mai successo. La sua richiesta era sincera e disperata, e io, col cuore in tumulto, acconsentii, cercando di allontanare il conflitto interiore che stava crescendo dentro di me.
Dopo averle fatto cenno di accettare, ci fissammo intensamente negli occhi. Tuttavia, Antea, visibilmente imbarazzata, si alzò di scatto e disse: “È ora di rientrare.” Ancora scosso dall’alcol, mi alzai subito e le afferrai il braccio, tirandola verso di me e baciandola con passione. Lei ricambiò ardentemente, e presto ci ritrovammo sulla sabbia, rotolando e baciandoci con intensità. Ridevamo e sorridevamo, come se avessimo bisogno disperato di quel momento.
Antea, che era sopra di me, si sollevò leggermente e disse: “Siamo pieni di sabbia. Perché non ci togliamo i vestiti e facciamo un tuffo per ripulirci?” Senza pensarci due volte, accettai. Iniziammo a spogliarci rapidamente, restando completamente nudi. Ci tuffammo nel mare e lì, sotto la luce della luna, ricominciammo a baciarci con ardore. Antea era abbracciata a me, con le gambe attorno ai miei fianchi, e il suo corpo nudo si appoggiava al mio petto, mentre l’acqua ci avvolgeva e il calore del momento cresceva.
Finalmente, potevo stringere il suo seno tra le mani, ed era davvero meraviglioso. L'eccitazione crebbe dentro di me, e Antea lo notò. Si staccò leggermente, afferrò la mia virilità e iniziò a darmi piacere con le sue mani, mentre continuava a baciarmi con passione. Era tutto così intenso e piacevole, e mi sentivo completamente immerso nel momento, avvolto dalla sensazione di benessere e desiderio.
A quel punto, eravamo entrambi esaltati e, presi dal momento, uscimmo dall’acqua, bagnati fradici, e ci spostammo di nuovo sul lettino. Antea, senza esitazioni, continuò a darmi piacere con la bocca. La scena era paradisiaca e la sensazione era indescrivibile. Il contatto caldo e umido combinato con la passione del momento mi avvolse completamente.
Ad un certo punto, Antea si fermò, ridendo, e mi disse: “È piuttosto salato.” Il suo sorriso innocente e il suo viso allegro mi fecero sciogliere, e iniziai a sorridere anch'io. Mi alzai e le chiesi di stendersi per mettermi sopra di lei. La baciai intensamente e poi le chiesi, “Te la senti?” Lei annuì, sorridendo, e io infilai la mia virilità lentamente e con delicatezza dentro dentro di lei.
All’inizio, Antea mostrava un po’ di disagio e un leggero gemito le sfuggì. Con il tempo, il gemito divenne più evidente, fino a diventare quasi inconfondibile. Nel silenzio della notte, sulla spiaggia, l’unico suono era il suo respiro e i leggeri gemiti, mentre si stringeva forte a me.
Era tutto davvero fantastico, ma ad un certo punto Antea mi fermò e disse: “Voglio provare una cosa.” Poi mi guidò a posizionare la mia virilità tra i suoi seni e iniziò a darmi piacere in quel modo. La sensazione era intensa e meravigliosa, e alla fine raggiunsi il culmine sul suo dolce viso.
Antea scoppiò a ridere come una bambina, e il suo viso radioso mentre rideva mi incantava. Tuttavia, mentre la passione svaniva, i pensieri tornarono prepotentemente. Avevo tradito la mia fidanzata con la sua migliore amica. Come avrei potuto guardarla in faccia il giorno dopo? Ero sopraffatto dal senso di colpa e dalla paura per ciò che avevo fatto.
Mi spostai su un’altra sdraio, avvolto da un senso di paura e disagio. Antea notò subito il mio stato e si avvicinò per consolarmi. Le sue rassicurazioni, sincere e premurose, mi convinsero sempre di più che lei fosse quella giusta per me. Alla fine, mi rilassai e, avvolto dalla sua presenza confortante, finii per addormentarmi su quel lettino, tra le sue braccia.
Alla fine, ci ricomponemmo e tornammo in casa. Quella notte fantastica mi aveva reso davvero felice. La mattina dopo, tornammo a casa fradici e stanchi, ma soddisfatti dopo una notte tumultuosa. giovanna, ignara di quanto accaduto, ci accolse con il suo solito entusiasmo. La giornata trascorse tra risate e attività estive, un’apparente normalità che nascondeva un imbarazzante segreto.
Nel pomeriggio, mentre io e Antea ci sforzavamo di mantenere una facciata tranquilla, giovanna sembrava sempre più sospettosa. La sua intuizione la portava a osservare piccoli dettagli: il modo in cui ci scambiavamo sguardi, la tensione palpabile tra di noi. Quando giovanna ci chiese di aiutarla a preparare il pranzo, Antea e io scambiammo uno sguardo di comprensione silenziosa. Sapevamo che era solo questione di tempo prima che la verità venisse a galla.
Dopo pranzo, giovanna, finalmente decisa a chiarire la situazione, ci invitò a sederci in salotto. “franci, Antea,” iniziò, “ho bisogno di parlare con voi due. C’è qualcosa che non mi torna.”
La tensione nel salotto era palpabile. giovanna ci guardava con occhi che cercavano risposte, mentre Antea e io ci scambiavamo occhiate nervose. “giovanna, posso spiegare tutto,” dissi, cercando di trovare le parole giuste.
“Non so cosa ci sia da spiegare,” rispose giovanna, “ma ho sentito e visto abbastanza per avere dei sospetti. Cosa è successo ieri notte?”
Il mio cuore si strinse. Sapevo che non potevamo nascondere la verità più a lungo. “giovanna, io… Io e Antea abbiamo passato una notte insieme,” dissi, guardandola negli occhi con sincera amarezza. “Non era mai mia intenzione farti del male.”
giovanna restò in silenzio per un momento che sembrava eterno. Poi, con un’espressione di delusione e tristezza, rispose: “E questo non è tutto, vero? Non sei stato solo infedele, hai distrutto qualcosa che non aveva prezzo. La nostra amicizia, il nostro rapporto… tutto.”
Le parole di giovanna erano come una pugnalata. La sensazione di colpa e il dolore erano evidenti sul volto di Antea e mio. “giovanna, io capisco quanto possa essere difficile,” disse Antea, cercando di intervenire. “Ma ti prego, cerca di vedere che non era mia intenzione….”
giovanna la interruppe. “Non è una questione di intenzioni. È la mancanza di rispetto, la totale mancanza di considerazione per quello che avevamo. Ho condiviso con voi la mia vita e il mio cuore, e voi avete tradito entrambi.”
Cercai di spiegare ulteriormente, ma giovanna alzò la mano. “Non serve. Non ci sono parole che possano riparare quello che è successo. Mi dispiace, ma non posso continuare a ignorare questo tradimento. La nostra amicizia e la mia relazione sono state distrutte.”
“giovanna, non possiamo cambiare quello che è successo,” dissi con voce rotta. “Ma io voglio che tu sappia quanto mi dispiace. Mi dispiace davvero.”
giovanna scosse la testa, le lacrime agli occhi. “Non basta dire mi dispiace quando la fiducia è stata infranta in questo modo. Ho bisogno di tempo per guarire e per andare avanti.”
Con queste parole, giovanna si alzò e si diresse verso la porta, il volto segnato dal dolore. Antea e io restammo immobili, mentre la realtà di quello che avevamo fatto si imponeva su di noi. La mattina che era iniziata con promesse di normalità era finita in un confronto doloroso e inevitabile.
Mentre giovanna usciva dalla casa, mi sentii sopraffatto dal senso di colpa e dalla tristezza. La nostra nuova relazione con Antea era ora segnata da un peso insostenibile, un continuo promemoria di quanto fosse fragile la fiducia che avevamo infranto.
Quella sera, mentre il sole tramontava, io e Antea ci trovammo a riflettere su tutto ciò che era accaduto. Sapevamo che, nonostante i nostri tentativi di andare avanti, il percorso di redenzione sarebbe stato lungo e difficile, segnato dalle cicatrici di un tradimento profondo e doloroso.
scritto il
2024-07-20
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