Amici in cambio di tette - capitolo 1

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etero

Seduto nella palestra, ripensavo a come tutto era iniziato. Non avrei mai immaginato che un semplice incontro con Rita, la personal trainer affascinante, avrebbe scatenato una serie di eventi così complessi. Era un giorno come tanti, quando l’ho vista allenarsi, sudata e irresistibile, ma il destino aveva in serbo molto di più.
La storia era iniziata con un incontro casuale e una richiesta innocente, ma presto si era trasformata in qualcosa di inaspettato. Rita aveva offerto qualcosa di più di una semplice amicizia per suo figlio, e quel momento aveva segnato l’inizio di una spirale di tentazione e conflitto che avrebbe cambiato tutto.

Tutto ebbe inizio il primo giorno dell'ultimo anno di scuola. La nostra classe era in fermento per l'inizio di un nuovo ciclo, e l'atmosfera era vivace, piena di chiacchiere e preparativi per l’anno che ci aspettava. Tra i volti familiari e i gruppetti consolidati, si fece largo un ragazzo nuovo, Luca.
Luca era un tipo che non spiccava per nulla di particolare. Il suo aspetto era piuttosto ordinario e non c’era nulla in lui che attirasse l’attenzione, tranne forse un certo timore nello sguardo e un’aria di disagio che lo circondava. Il suo arrivo non suscitò grande interesse tra i compagni, e, come spesso accade con i nuovi arrivati, fu rapidamente relegato ai margini. Anche io, preso da altre preoccupazioni e impegnato a sistemare i miei rapporti sociali e le mie priorità, non gli dedicai molta attenzione.
Luca, con il suo atteggiamento riservato e la sua apparente indifferenza verso i tentativi di socializzazione, si integrò a fatica. Era come se fosse invisibile, un estraneo nel nostro mondo già consolidato. Eppure, era proprio questo ragazzo insignificante che sarebbe poi diventato il fulcro di una situazione ben più complessa di quanto avremmo potuto immaginare.

Luca non ebbe un gran primo giorno. Fin dal suo arrivo, fu preso di mira da quei due o tre ragazzi presuntuosi che iniziarono a prenderlo in giro. Le loro battute e gli sguardi beffardi erano un brutto segnale, ma a nessuno importava veramente. Per tutti noi, era semplicemente un sollievo non essere al suo posto.
Quando la scuola finì, andai a casa per cambiarmi, ansioso per il mio primo giorno in una nuova palestra. Era un grande miglioramento rispetto a quella che frequentavo prima, e l’idea di avere accesso a strutture migliori e a un ambiente più stimolante mi eccitava notevolmente.
Arrivai alla palestra e fui accolto con cordialità. Dopo una breve presentazione, mi indirizzarono verso una personal trainer che avrebbe dovuto mostrarmi le strutture e aiutarmi a orientarmi. E così, mi trovai di fronte a Rita per la prima volta.
Era come una visione. Rita, con il suo fisico perfetto e scolpito, era avvolta in un top da palestra attillato che esaltava ogni curva del suo corpo. Il sudore le scintillava sulla pelle chiara, mettendo in risalto le sue guance leggermente scavate e il suo viso lungo e seducente. Le sue labbra sottili e lunghe si piegavano in un sorriso affascinante, e i suoi occhi marroni, profondi e penetranti, sembravano scrutarmi con un’intensità che non riuscivo a ignorare.
I capelli castani chiaro, ondulati e morbidi, le scivolavano sulle spalle larghe, mentre il viso, cosparso di lentiggini, aggiungeva un tocco di naturalezza e intimità al suo aspetto. Il suo seno piccolo ma sodo era perfettamente in vista sotto il top, e i leggings che indossava abbracciavano le sue gambe lunghe e slanciate, mettendo in risalto un fondoschiena sodo e magnificamente allenato. Ogni movimento che faceva era una danza di forza e sensualità, un misto di determinazione e grazia che mi lasciava senza parole.
Rita era l’incarnazione della perfezione atletica e della seduzione. Ogni suo gesto e ogni sguardo sembravano magnetici, rendendomi immediatamente consapevole di quanto fosse speciale e irresistibile.

Mi avvicinai a Rita e mi presentai, cercando di non sembrare troppo impressionato dalla sua presenza. Con un sorriso caloroso, Rita si mostrò subito energica e accomodante, accogliendomi con entusiasmo. Era chiaro che sapeva come mettere a proprio agio i nuovi clienti.
Durante il primo allenamento, Rita si dimostrò estremamente competente. Seguì ogni mio movimento con attenzione, correggendo e migliorando la mia tecnica con spiegazioni chiare e precise. Allenarsi con qualcuno che conosceva così bene il suo lavoro si rivelò non solo produttivo ma anche molto piacevole. La sua passione per il fitness era contagiosa, e l’allenamento sembrava volare via, arricchito dalla sua guida esperta.
Alla fine della sessione, mi offrii di prendere un caffè con lei per discutere della scheda d'allenamento personalizzata che avrebbe preparato per me. Seduti in un angolo tranquillo della caffetteria della palestra, iniziammo a parlare dei dettagli della mia nuova routine, e la conversazione si allargò presto su argomenti più personali.
Quando il discorso virò sulla scuola, scoprì con sorpresa che frequentavo la stessa istituzione di suo figlio. Rita accennò che Luca, suo figlio, aveva iniziato proprio quel giorno. «Oh, davvero?» dissi, perplesso. «Tu parli di Luca, vero?»
Rita confermò, e io le raccontai che Luca era un mio compagno di classe. La notizia sembrava colpirla, e le sue espressioni rivelarono un misto di preoccupazione e speranza.
Durante la conversazione, non potei fare a meno di notare che lo sguardo mi tradiva più volte. Mi ritrovavo a fissare il seno di Rita, che, sotto il top da palestra, era perfettamente sodo e ben delineato. Ogni volta che sollevava il bicchiere o si inclinava verso di me per spiegare qualcosa, il suo décolleté sembrava attrarre inevitabilmente la mia attenzione.
La conversazione continuò su argomenti più leggeri e si concentrò principalmente sulla scheda d’allenamento, ma entrambi sapevamo che l’incontro era stato più che un semplice scambio di informazioni. Mentre ci alzavamo per salutarci, sentii una connessione particolare e una crescente curiosità verso Rita e il suo mondo. La giornata si era conclusa con una nuova prospettiva e un’intesa che prometteva di evolversi in qualcosa di interessante.

Passò una settimana da quel giorno e continuai ad allenarmi con Rita. Ogni sessione era un'esperienza piacevole e stimolante. Mi trovavo sempre più a mio agio, e ogni volta che Rita mi spiegava un esercizio, non potevo fare a meno di ammirare il suo fondoschiena perfetto, sodo e magnificamente scolpito. A volte, mi ritrovavo a chiedere spiegazioni aggiuntive sugli esercizi che già conoscevo, solo per avere l'opportunità di osservare ogni suo movimento.
Tuttavia, la seconda settimana iniziò con un'atmosfera diversa. Durante un allenamento, Rita mi chiese se potessi trattenermi dopo la sessione per discutere di una cosa. Il tono della sua voce era serio, e questo creò subito un senso di anticipazione e curiosità.
Le risposi di sì, il cuore che accelerava all'idea di cosa potesse trattarsi. Non potevo fare a meno di immaginare che la conversazione potesse riguardare qualcosa di più intimo tra noi, forse un incontro privato nel bagno della palestra. La mia mente era in tumulto con pensieri e fantasie, anche se sapevo che l'idea di un'eventualità simile era piuttosto improbabile.
L'attesa fino alla fine dell'allenamento sembrava interminabile. Mentre completavo l'ultima serie di esercizi, cercavo di mantenere la calma e di non farmi travolgere dall'immaginazione. La prospettiva di una discussione che potesse andare oltre la routine dell’allenamento mi incuriosiva e, allo stesso tempo, mi agitava.

Dopo l’allenamento, mi fermai a parlare con Rita come aveva richiesto. La trovai visibilmente imbarazzata, e la sua espressione rifletteva una certa difficoltà nel comunicare ciò che aveva in mente.
«Lorenzo,» iniziò con una certa esitazione, «volevo parlarti di Luca, mio figlio.» Si fece una pausa, come se cercasse le parole giuste. «Luca è molto solo. È stato preso di mira per via della sua personalità un po’ strana, e ha davvero bisogno di amici.»
Il mio entusiasmo iniziale cominciò a svanire, sostituito da una sensazione di delusione. La conversazione che avevo immaginato si stava rivelando completamente diversa. Tuttavia, non riuscivo a staccare lo sguardo dal seno di Rita, che quel giorno era accentuato da una canottiera scollata che mostrava chiaramente la sua scollatura e il suo petto lentigginoso. Era un piacere visivo che alleviava in parte la mia crescente disillusione.
Rita continuò, apparentemente non accorgendosi della mia distrazione. «Volevo chiederti se per caso saresti interessato a diventare amico di Luca. Potresti passare del tempo con lui e, se necessario, sarei disposta a pagarti per farlo.»
Il suo tono era sincero e la proposta era chiara. Mi trovai di fronte a una scelta difficile: aiutare Luca e, nello stesso tempo, affrontare una situazione complessa che coinvolgeva anche la mia attrazione per Rita. La proposta di Rita aveva un certo peso, ma la sua richiesta era anche una chiamata a compiere un gesto di amicizia e sostegno verso un ragazzo che ne aveva bisogno.

Ascoltai attentamente la proposta di Rita, ma la mia risposta fu sincera. «Non posso accettare soldi per essere amico di qualcuno,» dissi. «Forse dovresti chiedere a qualcun altro. Non sono esattamente il più popolare o amato della classe.»
Rita, visibilmente sollevata ma anche decisa, replicò con calma. «Non sto cercando qualcuno che migliori la vita sociale di Luca. Voglio solo che passi del tempo con lui, che diventi un amico. Non era mia intenzione forzarti a fare nulla contro la tua volontà.»
Poi, il tono della conversazione cambiò, e Rita si avvicinò leggermente, il suo sguardo divenne più intenso. «Ho notato che non puoi fare a meno di fissare il mio corpo durante gli allenamenti,» disse con un sorriso malizioso. «Se accetti la mia offerta, posso offrirti qualcosa di esclusivo in cambio.»
Le sue parole erano cariche di una seduzione velata. «Ti invierò delle foto del mio corpo completamente nuda. Immagina la bellezza e il dettaglio che potrai ammirare, senza nulla che ostacoli la vista.»
Rita proseguì con tono sicuro e un pizzico di provocazione. «Non solo avrai la possibilità di vedere il mio corpo nella sua forma più intima, ma avrai anche l’opportunità di conoscere Luca, che potrebbe sorprenderti con la sua simpatia. È un’offerta che va oltre il semplice scambio. Pensaci.»
Le sue parole erano come un incantesimo, avvolgendo l’offerta in un velo di seduzione irresistibile. La proposta di Rita, con la sua combinazione di attrazione fisica e l'opportunità di fare del bene a Luca, si presentava come una scelta difficile e tentatrice.

Lo sguardo seducente di Rita e il pensiero delle foto che avrei visto mi fecero riflettere. Accettai la sua offerta: sarei stato amico di Luca in cambio di ricevere le foto periodiche di Rita. Il suo volto si illuminò di una gioia sincera, e mi disse che, se Luca tornasse a casa il giorno dopo raccontando di aver trovato degli amici, mi avrebbe inviato le prime foto.
Il giorno seguente, mi avvicinai a Luca a scuola. All’inizio sembrava titubante e un po’ sospettoso, ma decisi di fare uno sforzo per rompere il ghiaccio. Iniziammo a parlare di fumetti, una passione che entrambi condividevamo. La nostra conversazione fluì in modo naturale, e Luca, visibilmente più rilassato, si mostrò interessato e divertito dal tema.
Alla fine delle lezioni, scambiammo i numeri di telefono, con l’intento di incontrarci di nuovo. Proposi di andare insieme in una fumetteria, e Luca accettò con entusiasmo. Sembra che la nostra nuova amicizia stesse prendendo piede senza troppe difficoltà.
Mentre lasciavo la scuola, il pensiero delle foto di Rita continuava a girarmi in testa. Era un accordo che stava già portando risultati positivi e promettenti. Con la nuova amicizia avviata con Luca e l’attesa delle prime immagini di Rita, sentivo che il mio piano stava procedendo esattamente come sperato.

Tornai a casa e, con un'unica cosa in mente, iniziai a controllare il mio telefono incessantemente, sperando di ricevere le foto tanto attese. Ogni suono di notifica mi faceva saltare, e finalmente, non appena vidi il messaggio da parte di Rita, il mio cuore accelerò.
C’erano due immagini allegate. Ero così eccitato che non persi tempo e aprii subito le foto. Rimasi letteralmente a bocca aperta davanti a ciò che vedevo.
La prima immagine ritraeva Rita completamente nuda, inginocchiata sul letto. La foto era scattata dall’alto, e il suo seno, inquadrato perfettamente, era semplicemente mozzafiato. La pelle chiara e liscia, messa in risalto dalla luce, accentuava ogni curva e dettaglio con una perfezione incredibile.
La seconda foto mostrava Rita in piedi di fronte allo specchio, vista di spalle. La sua schiena era perfettamente tonica, e il suo fondoschiena, ben visibile e magnificamente scolpito, era un vero capolavoro. Ogni dettaglio era messo in risalto con una grazia e una sensualità che mi lasciavano senza parole.
Non potei fare a meno di cedere alla tentazione e mi dedicai a godere di quelle immagini, ripetutamente. L'accordo con Rita si stava rivelando non solo fruttuoso ma anche estremamente gratificante. Il pensiero di come il mio piano stesse procedendo e l’intensa esperienza visiva mi confermavano che ne era valsa davvero la pena.

Il tempo passava e la mia amicizia con Luca si consolidava. Uscivamo insieme ogni tanto, chiacchieravamo in classe e, quando avevo del tempo libero, andavo da lui a giocare ai videogiochi. Il legame tra noi stava diventando sempre più naturale e sincero.
Nel frattempo, Rita continuava a mantenere la sua parte dell'accordo. Ogni settimana ricevevo nuove foto che la ritraevano in pose sempre più provocanti e sensuali.
Una delle foto più recenti che ricevetti la ritraeva sdraiata sul letto, completamente nuda, con le gambe leggermente divaricate e il corpo in posizione semi-distesa. La luce soffusa della stanza accentuava le curve morbide e toniche del suo corpo. I suoi seni, delicatamente sollevati, erano in perfetta evidenza, e il suo sguardo provocante, rivolto verso la camera, trasmetteva un misto di sensualità e sfida.

Quando mi allenavo con Rita in palestra, cercavamo di mantenere una certa normalità. Lei era estremamente abile nel fare in modo che nulla trapelasse tra il nostro accordo e la nostra interazione professionale. Durante gli allenamenti, mentre mi spiegava gli esercizi, era impossibile non notare quanto fosse in forma e seducente, ma mantenemmo sempre un comportamento professionale.
Nonostante il suo atteggiamento impeccabile, ogni volta che la guardavo, non potevo fare a meno di immaginarla nella mia mente, nuda e nelle pose che avevo visto nelle foto. Era come se ogni sessione di allenamento fosse un esercizio di autocontrollo, mentre il mio desiderio per Rita si faceva sempre più intenso.
Il nostro accordo era un equilibrio sottile tra amicizia, desiderio e discrezione, e mentre continuavo a navigare tra queste dinamiche, ero sempre più consapevole di quanto fosse complesso e intrigante.

Un giorno di ottobre, mentre ero a casa di Luca, Rita mi prese da parte mentre Luca era in bagno. Con un sorriso malizioso e un tono di voce discreto, mi informò che, per le vacanze di Halloween, avrebbero passato un weekend in una baita in montagna. Mi chiese se volessi unirmi a loro per passare del tempo con Luca. Naturalmente, accettai con entusiasmo, felice di avere l’opportunità di trascorrere più tempo con lui e con la sua famiglia.
Poi, con un occhiolino complice, Rita aggiunse: «Posso anche offrirti una bella sorpresa, se vorrai.»
Incuriosito, le chiesi cosa intendesse. Rita si avvicinò un po' di più e abbassò la voce. «Quando Luca sarà via per gli allenamenti di calcio, torna da me. Ho preparato qualcosa di speciale che ti piacerà sicuramente.»
Le sue parole erano avvolte in un’aria di mistero e seduzione, e la promessa di una sorpresa mi lasciava con un crescente senso di anticipazione. «Accetto,» risposi, il pensiero di una sorpresa in arrivo amplificando il mio interesse.
Rita sorrise soddisfatta e ci accordammo su come gestire la situazione. Il weekend in montagna si preannunciava non solo come un’opportunità per avvicinarmi ulteriormente a Luca, ma anche come un’occasione per scoprire la sorpresa che Rita aveva in serbo per me.

Un giorno di ottobre, mentre ero a casa di Luca, Rita mi prese da parte quando lui era in bagno. Mi informò che durante le vacanze di Halloween avrebbero passato un weekend in una baita in montagna e mi chiese se volessi unirmi a loro per trascorrere del tempo con Luca. L’idea di passare un weekend immerso nella natura con loro sembrava affascinante, e accettai subito.
Ma Rita aggiunse un’ulteriore proposta che accese la mia curiosità. «Posso anche offrirti un extra al nostro accordo,» disse con un sorriso malizioso.
Chiesi cosa intendesse, e lei mi spiegò che, quella sera, dopo che Luca sarebbe andato agli allenamenti di calcio, sarei dovuto tornare a casa sua. Il tono della sua voce suggeriva che c’era qualcosa di speciale in serbo per me.
Quel pomeriggio, uscì di casa con Luca che andava andava agli allenamenti, quando ci allontanammo, io tornai indietro e mi diressi verso la casa di Rita. Quando arrivai, lei mi accolse con un elegante completo intimo che metteva in risalto ogni curva del suo corpo. Il tessuto sottile e trasparente rivelava più di quanto lasciasse all’immaginazione, e il suo sguardo era intriso di seduzione.
Mi invitò a seguirla nella sua stanza. Lì, con un sorriso provocante, mi spiegò che il suo “extra” era un regalo per il weekend che avrei trascorso con loro. «Il mio seno sarà tutto tuo per questa sera,» aggiunse, con un tono che prometteva intimità e piacere.
L’atmosfera nella stanza era carica di elettricità. Le sue parole e il suo abbigliamento avevano creato il contesto perfetto per un incontro carico di desiderio. Con il pensiero del weekend in montagna e l’invito esclusivo di Rita, mi sentivo immerso in un vortice di eccitazione e anticipazione.

Quando Rita mi invitò a seguirla nella sua stanza e dichiarò che il suo seno sarebbe stato mio per quella sera, il desiderio e l'eccitazione si mescolarono in me. Con un misto di impazienza e anticipazione, mi avvicinai a lei e strappai via il suo reggiseno con un gesto deciso.
Iniziai a palpare con ardore il suo seno, sentendo il calore e la morbidezza della sua pelle sotto le mie mani. Ogni tocco era un'esplorazione sensoriale, mentre le mie mani si muovevano con passione su ogni curva. Rita rispose con un sospiro di piacere, il suo corpo reagendo a ogni contatto.
L'atmosfera nella stanza era carica di tensione e desiderio, e il nostro incontro divenne un'esperienza intensa e intima, contrassegnata dalla combinazione di attrazione fisica e connessione emotiva.

Con la mia bocca e la mia lingua, iniziai a stuzzicare delicatamente i suoi capezzoli, esplorando ogni centimetro con attenzione. Rita ansimava leggermente, e i suoi respiri si facevano più profondi e irregolari. Il suo corpo reagiva visibilmente a ogni movimento, confermandomi che stava trovando piacere in quello che stavo facendo.
Il mio tocco era guidato dalla volontà di farle provare quanto più piacere possibile, e il suo entusiasmo e le sue reazioni confermavano che il momento era esattamente come lo avevamo immaginato. L’intimità tra noi cresceva, rendendo l’atmosfera ancora più intensa e carica di desiderio.

Rita, visibilmente coinvolta, mi tratteneva la testa con le mani, spingendomi a continuare. Con un sospiro di piacere, mi incoraggiava, dicendo:
"Succhia il latte dalla mamma, mhh."

Preso dall'intensità del momento e dall'eccitazione, mi fermai un attimo e chiesi a Rita se potesse aiutarmi con un problema che stavo avvertendo. "Mi fa davvero male in questo momento," dissi, indicando la mia virilità.
Rita sembrava titubante per un momento, ma poi acconsentì con un sorriso rassicurante. Mi fece sedere sul letto e, inginocchiandosi davanti a me, iniziò a sbottonare e abbassare i miei pantaloni con delicatezza. Usando la sua mano esperta, cominciò a stimolarmi con attenzione e cura.

Ogni sua carezza era precisa, e la pressione ritmica che applicava portava un piacere crescente. La sua abilità e la sua attenzione ai dettagli rendevano l’esperienza intensamente appagante, mentre il dolore iniziale si trasformava in un piacere sempre più intenso. Rita continuava con un’attenzione che era sia affettuosa che professionale, creando un equilibrio perfetto tra conforto e eccitazione.

L’eccitazione del momento mi portò a concludere sul suo viso, e subito dopo mi sentii colto da un senso di imbarazzo. Mi scusai immediatamente, e Rita, con un sorriso forzato che cercava di nascondere la sua delusione, disse che non era niente e scappò in bagno per pulirsi.
Non uscì per un po’ e, preoccupato, mi rivestii e andai a controllare. Bussai delicatamente alla porta del bagno e, non ricevendo risposta, la aprii e entrai. La trovai seduta a terra, in un angolo, con le spalle piegate e il volto coperto dalle mani. Era chiaro che stava piangendo, e il suo stato di tristezza mi colpì profondamente.
La scena che mi si presentava era distante anni luce dall’intimità e dal piacere di poco prima. Mentre osservavo Rita in quello stato, capii che il nostro incontro aveva preso una piega inaspettata e complessa.
scritto il
2024-09-04
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