Le vere avventure di Sabina, la vacca tettona: a casa di quello del riciclaggio

di
genere
trio

E’ passato poco più di un anno dalla scopata di Sabina con quello del riciclaggio rifiuti.
Nel frattempo sono andato a vivere con lei, ma quello del riciclaggio non lo sa.

Io e Sabina stiamo cercando una casa con tanto giardino, ora siamo in appartamento, possibilmente isolata nel verde.

Arriva in ufficio quello del riciclaggio per dirci che lui trasferisce tutta l’attività in Svizzera.
Alla macchinetta del caffè mi dice anche che, proprio poichè si trasferisce, sta cercando di vendere anche la sua casa, dove vive da solo dopo la morte
dei suoi genitori;
gli chiedo dove abita e mi descrive proprio la casa che io e Sabina stiamo cercando, isolata in campagna circondata dal verde.
Gli dico che io e la mia compagna (non gli dico chi è) stiamo cercando una casa del genere e quindi prendiamo appuntamento per andarla a vedere il sabato pomeriggio successivo
alle 14 (era luglio).

Tornato a casa dico tutto a Sabina (senza però dirle chi era il proprietario).

Il sabato passiamo la mattinata in casa, pranziamo e poi siamo pronti per andare.
Sabina è vestita da casa, come si è vestita alzata dal letto, fa molto caldo, è una giornata torrida e afosa:
ha dei sandali, una gonna lunga a fiori molto leggera e semitrasparente, niente mutande, e una maglietta logora a maniche corte aderente
color carminio con i bottoni davanti
quasi tutti sbottonati, tettone ben in evidenza, capezzoli e aureole ben visibili sotto il tessuto, ovviamente senza reggiseno …
– “Amo’ spetta che mi faccio una doccia veloce, che sono tutta sudata e mi cambio”
– “No dai non occorre, vieni così”
– “Ma no sono oscena così”
– “Dai non perdiamo tempo, abbottonati solo qualche bottone in più e andiamo, tanto li ci sono persone anziane e più di tanto non le ecciti”
– “Sei il solito porco”
– “Dai che due bottoni in più riesci forse ad abbottonarli, se vuoi ti do una mano a tenerti le tettone compresse mentre abbottoni”
– “Stronzo, e se mi conoscono, poi cosa pensano di me?”
– “Ma sono due vecchi che abitano isolati cosa vuoi che ti conoscano, e poi è estate e fa caldo non si può pretendere che uno si debba vestire coperto”
– “Ma almeno un reggiseno amo'”
– “Dai lascia stare che a me piaci così, oscenamente prorompente, dai rimani così”
– “Sei proprio uno stronzo”
Sabina riesce con difficoltà ad abbottonarsi due ulteriori bottoni, il terzo è impossibile da abbottonare per l’incontenibilità delle tettone
in quella piccola e aderente maglietta …
è forse più oscena così che con i bottoni sbottonati, e in ogni caso sono a malapena coperte le aureole dei capezzoli che,
a causa della maggiore aderenza col tessuto dovuto ai due bottoni in più chiusi, si sono decisamente inturgiditi e tendono il tessuto carminio
della maglietta.
– “Beh così mi piaci proprio, una vera femmina animale, che odora di sesso, sei proprio una vera vacca da monta così”
– “Che stronzo che sei, sempre porco e hai solo quello per la testa, sei un porco! Guarda che dobbiamo andare a vedere una casa, non a fare porcate”
– “Si, non ti preoccupare, poi andiamo in campagna e non ti vedrà nessuno al di la di quei due vecchi e di me, e a me piaci così …
mmmmhhhhh quanto mi piace il tuo odore!”

Partiamo.

Arriviamo.

Lui, quello del riciclaggio, Maurizio, sta zappando nell’orto, sotto il sole, ha pantaloni lunghi da lavoro e una canottiera con le maniche lunghe,
una serafino, ci da le spalle, cosìcchè Sabina non lo riconosce subito mentre ci avviciniamo.

Quando arriviamo li da lui si vedono sulla sua schiena muscolosa delle enormi chiazze di sudore.
– “Ciao Maurizio eccoci qui”
Lui si gira e … sia lui che Sabina hanno un sussulto, Sabina tutta rossa, lui balbetta con gli occhi incollati a quel corpo prorompente …
– “C C C CCCiao Federico, c c complimenti, vedo ti t t tratti molto bene, c c complimenti”
– “Ciao Maurizio ti presento la mia compagna, Sabina, anche se penso vi siate già conosciuti vero?”
Sabina è ammutolita, completamente rossa per la vergogna, sia per il passato sia per il suo essere vestita così provocante e gli occhi di lui non si staccano dalle
sue tettone rese ancora più sexy, più oscene, più evidenti da quel vestito … non riesce a dire nulla … Maurizio invece sta ormai ritornando in se
– “Eh si ci siamo già conosciuti, non sapevo o ricordavo il suo nome, Sabina, è molto sensuale come nome, e tu Sabina, ti dico la verità, sei diventata ancora più
bella dell’anno scorso, sei uno schianto, scusa Federico se lo dico ma è proprio uno schianto di femmina, complimenti”
– “Ah non ti preoccupare, lo so, per questo sto con lei, cosa credi ihihihih, ho perso letteralmente la testa per lei e per un corpo così …
su Sabina riesci a dire qualcosa?”
Sabina mi guarda con occhi di fuoco, mi incenerirebbe se potesse, poi fissa lui negli occhi e riesce a dire
– “C c cciao”
– “Allora Maurizio siamo venuti a vedere la casa”
– “Ok, se sapevo che venivi con lei mi sarei preparato meglio, sto lavorando nei campi, mi sarei messo tutto in tiro”
– “Eh non ti preoccupare che da come la guardi sei già in tiro ahahahah, comunque anche lei se avesse saputo che c’eri tu si sarebbe messa in tiro, eh Sabina?”
Sabina respira profondamente, quasi a riprendere aria, questo la rende ancora più eccitante perchè le tettone si muovono seguendo il respiro, sembrano gonfiarsi e tendono
ancor di più il sottile tessuto della maglietta, l’ultimo bottone abbottonato, il quarto dal basso, sembra potersi strappare da un momento all’altro
– “Si, mi sarei vestita decentemente. Ma tu sei un porco maiale. E voi due se non la smettete di guardarmi in mezzo alle tette vi cadono gli occhi. Siamo
venuti a vedere la casa o a far vedere le mie tette?”
– “Oh beh se Federico è d’accordo possiamo fare entrambe le cose, eheheh, le tue tettone sono senz’altro molto più belle della casa”
– “Oh ma certo Maurizio che possiamo fare entrambe le cose, poi con un corpo così è impossibile non fare entrambe le cose, anche volendo”
Sto tenendo Sabina abbracciata a me con il mio braccio destro sulla sua spalla, mentre continuo a parlare
– “Sai lei voleva prima di venire qui, darsi una rinfrescata e vestirsi decentemente, ma a me piace da impazzire la femmina animale che è in lei,
il suo odore, vedi questo velo di sudore sul suo petto? A me fa impazzire”
e mentre dico questo con la mano sinistra accarezzo il petto e le tettone lucide fuori dal vestito …
Maurizio ha gli occhi sgranati su tutto quel ben di dio e pur avendo
i calzoni larghi si vede la protuberanza ingrossarsi nella patta dei suoi pantaloni, anche Sabina se ne accorge … Sabina fa per protestare,
con una mano afferra il polso della mia per spostarla dalle sue tette dicendo
– “Amo’ che fai, dai no, dai no ti prego”
ma io tengo il braccio fermo e continuo
– “Vedi che anche a lei piace, guarda i capezzoli che turgidi che sono sotto il vestito”
e continuo facendo scedere la mia mano sopra il vestito a sfiorarle il capezzolo, poi chino la testa sul suo collo, le do un bacio sulla pelle, Sabina ha un sussulto, e la annuso dicendo
– “e l’odore poi, un odore di sesso, vieni prova anche tu”
La sto leccando sul collo, con una mano le sto accarezzando la tettona sinistra e titillando il capezzolone che spunta dal tessuto,
con l’altra mano sulla sua spalla la tengo abbracciata a me,
Sabina, che ha il collo e le tettone sensibilissime, vorrebbe dire qualcosa per opporsi ma non ci riesce sommersa dal suo stesso ansimare che sul momento
non controlla, è un attimo e Maurizio è già li, con la sua manona callosa, sporca di terra e tutta sudata sulla tettona rimasta ancora libera a palparla,
avvicina il viso a quello di lei e, fissandola negli occhi, respirandole a pochi centimetri dalle labbra le dice
– “Oh si tettona, quanto mi hai eccitato, è da un anno che ti aspettavo di nuovo, sei una vacca sai?”
E con la mano inizia a pastrugnarle con forza la tettona, all’inizio era delicato, e stampa le sue labbra su quelle di Sabina iniziando a limonarsela con passione …

E qui ha inizio una NON STOP SELVAGGIA di sesso, Sabina si lascia completamente andare, tutti e tre perdiamo completamente il controllo e ci trasformiamo
in bestie affamate di carne, sesso bestiale che dura fino a sera: io e Sabina siamo rientrati a casa, completamente sfatti, intorno alle 11 di sera!
Maurizio è rimasto esausto sul suo letto con cazzo e palle doloranti per il troppo sesso, Sabina ha l’interno delle cosce e l’inguine violacei
per l’intensità e la brutalità di quanto è stata fottuta, così pure le tettone che sono state usate brutalmente in tutti i modi senza alcun riguardo,
fica e culo le bruciano e non vede l’ora di arrivare a casa dove le metterò degli unguenti per lenirle il bruciore, mamma mia quanto è stata usata!
e mamma mia quanto ha goduto, al limite dello svenimento!, orgasmi continui e intensissimi …
a volte ha urlato il suo piacere in modo così squassante che per fortuna che eravamo isolati in campagna …
pure io sono tutto dolorante e penso che per almeno due giorni non avrò più sperma disponibile avendo sborrato più volte anche l’anima, le palle mi sono
diventate piccolissime …

Qui una serie di flash del mucchio selvaggio durante la giornata, così come affiorano nei miei ricordi:

Maurizio stringe forte a se Sabina, le tettone di lei schiacciate sulla sua pancia, le spinge la testa con le mani sul suo petto
– “leccami il petto senti il sapore del sudore di un maschio! Ti piace eh? Lecca, lecca vacca tettona!”
Lei gli lecca il petto, un po’ la pelle che spunta tra i bottoni sbottonati della serafino e un po’ la serafino stessa tutta chiazzata di sudore,
mentre io da dietro le ho alzato la gonna e le sto infilando le dita nella sua fica già tutta fradicia …
Sabina ansima sul petto di lui mentre lo lecca e lo bacia, stimolata dalle mie dita …

Siamo entrati in casa, sulle scale per salire al primo piano, Maurizio è seduto su uno scalino, Sabina è tre scalini più in basso,
alla pecorina con la testa in mezzo alle gambe di Maurizio, gli ha tirato fuori l’uccello e se lo sta leccando e ciucciando, io uno scalino
sotto Sabina che la sto fottendo in fica, le tettone di Sabina oscillano ai miei colpi colpendo Maurizio sulle cosce … Maurizio con una mano
spinge la nuca di Sabina giù sul suo uccellone, con l’altra mano le pastrugna una delle tettone sballonzolanti … sento la fica della mia tettona
pulsare sul mio cazzone mentre la fotto, sento che è già un lago e i suoi umori mi stanno già colando lungo le palle, che vacca da monta! …
Sabina ansima mentre lecca e ciuccia, sia io che Maurizio facciamo apprezzamenti osceni alla vacca e alle sue carni, vacca che con la bocca piena di cazzo
non può rispondere ma solo mugolare eccitata …

Sabina e’ distesa sul letto, le mani allungate dietro la testa con i polsi incrociati e fermamente stretti e bloccati dalle mie mani,
Maurizio con le sue manone le tiene le cosce aperte a centottanta gradi, la fica depilata e’ completamente offerta, e se la fotte
alla grande … il suo cazzone, reso enorme dalla eccitazione, entra a fondo, poi esce quasi del tutto e poi rientra a fondo, avanti e indietro vorticosamente …
Maurizio se la sbatte come un animale penetrandola e squassandola a fondo con tutta la sua brutalita’, in quella posizione lei e’ completamente aperta
e viene penetrata per tutti 20 centimetri del cazzone enorme di Maurizio, rimanendo addirittura senza fiato ad ogni affondo …
le tettone sballonzolano oscenamente ad ogni affondo della scopata selvaggia, il suono dell’urto delle carni, ad ogni colpo tra le cosce di Maurizio e le natiche di
Sabina, e’ fortissimo e sempre piu’ intenso per l’aumento bestiale e infoiato del ritmo della chiavata da parte di Maurizio …
Sabina muggisce di piacere, inframmezzando i muggiti con profondi sospiri ad ogni penetrazione …
– “Maurizio sei una bestia, cosi’ la sfondi! Me la apri in due!”
– “Mmmmhhhhh non e’ mai troppo per una vacca del genere, guarda come gode la troia, mmmmhhhhh ti spacco in due tettona, mmmhhhhh quanto mi eccita …”
Sabina non risponde e’ totalmente squassata dal piacere …
Quelle tettone che sballonzolano violentemente avanti e indietro sono troppo eccitanti, mi sposto sedendomi sulle mani incrociate di Sabina dietro la sua testa
e mi chino su di lei, il mio petto sul suo viso, sento i suoi muggiti di piacere sul mio petto villoso, e le afferro con le mani le tettone
sballonzolanti iniziando
a mungerle e palparle senza ritegno, sento i suoi capezzoloni turgidissimi, tutti eccitati, li strizzo e lei sussulta ancora di piu’ …
vado avanti per un po’ alternando
la mungitura delle tettone allo strizzamento dei capezzoloni mentre Maurizio continua a fotterla con foga bestiale …
Sabina inizia ad avere un orgasmo intensissimo,
e’ troppo eccitante, mi sposto immediatamente e mi siedo sul suo volto mentre con le manone le avvinghio le tettone con tutta la mia forza,
sento il suo orgasmo respirato nel mio culo e sulle mie palle mentre Maurizio se possibile la chiava ancora piu’ freneticamente
– “Sfondala, sfondala, che gode la vacca, senti come gode”
– “Vacca, vacca, vacca, sei una vacca da monta, ti apro in due, vaccaaaaaa”
Sabina e’ ormai in uno stato di orgasmo continuo, la violenza della penetrazione non le da tregua, e’ squassata da orgasmi, convulsioni, bloccata tra me,
seduto sul suo volto e Maurizio che se la sta chiavando animalescamente …
mi alzo, tornando indietro a risedermi sui suoi polsi per vedere di nuovo lo spettacolo delle tettone sballonzolanti,
del corpo di Sabina squassato dalla scopata selvaggia di Maurizio e dalle convulsioni dell’orgasmo, ormai Sabina sta urlando di piacere,
vedo il corpo di Maurizio tutto sudato, con tutti i muscoli tesi nella tensione del sesso e del piacere, ha perso il controllo,
mentre continua a fotterla con tutta la sua forza possente si china su di lei e con le sue manone le afferra
le tettone, gliele stringe e fa perno su di loro per penetrarla se possibile ancora piu’ a fondo, ormai anche Maurizio emette solo suoni gutturali,
grugniti, parole e suoni osceni e inconsulti, mentre Sabina continua a godere come una vacca in calore …
– “vaccaaaaaaaa vengoooooo vengoooooo ooooooooooohhhhhh”
Maurizio urla il suo piacere mentre si irrigidisce, e’ una massa di muscoli sudati, dentro di lei sborrandole a lungo in fica e strizzandole ancor di piu’
le tettone nello spasmo dell’orgasmo, il suo corpo trema, il corpo di Sabina trema, Sabina urla, Maurizio urla … e’ troppo eccitante, mi alzo col cazzone
durissimo, vado sul volto di Sabina urlante, Maurizio le sta ancora sborrando in fica, e le schiaffo il cazzone in bocca iniziando a scoparla sino in gola
mentre lei urla e respira il suo squassante orgasmo sul mio cazzo … quasi la soffoco per la brutalita’ della mia penetrazione …

Siamo in camera da letto, abbiamo fatto inginocchiare Sabina per terra, con una cravatta le abbiamo legato i polsi dietro la schiena, le schiaffeggiamo
i seni piuttosto violentemente facendoli oscillare oscenamente e provocando ad ogni colpo un urlo di dolore della vacca e una implorazione di smettere,
che viene ogni volta tacitata infilandole uno dei nostri cazzoni in gola … continuiamo sino a che le tettone non sono belle arrossate,
e a Sabina piace sia perchè muggisce sia perchè visibilmente i capezzoloni sono durissimi, belli turgidi, Maurizio si abbassa e le infila una mano
in mezzo alle gambe
– “Gode la troia, è fradicia, ti piace che schiaffeggiamo le tue tettone eh vacca?”
– “Maurizio hai qualcosa per queste tettone, qualcosa per strizzarle e tirarle i capezzoli?”
Maurizio le molla due violentissimi ceffoni alle due tettone facendola sobbalzare e dice
– “Ora vedo cosa ho … vacca quanto sei vacca”
e si allontana uscendo dalla stanza, io le afferro i due capezzoloni strizzandoli con le mie dita e tirandoli verso l’alto, deformandole le tettone,
poi li mollo all’improvviso facendo cadere le tettone giù, e poi di nuovo le tiro su per i capezzoloni e mollo, mmmmhhhhh quanto è eccitante,
continuo sino a che torna Maurizio con in mano due fermatovaglia, di quelli che si appendono alle estremità delle tovaglie per non farle portare via dal
vento, quindi con una morsa molta forte e alla estremità un peso molto pesante, in questo caso un peso a forma di peperoncino e uno a forma di cetriolo,
ne passa uno a me, la morsa è fortissima, me la provo sul dito e mi fa male, è larga un 5 centimetri, il peso attaccato con una catenella è bello pesante,
sarà mezzo chilo forse
– “Dai attacchiamole alla latteria”
Con una mano le prendo l’estremità della tettona stringendola forte così il capezzolone turgido, quanto è vacca la mia Sabina, sporge per bene e ci attacco
la morsa, lo stesso fa Maurizio con l’altra tettona, Sabina urla di dolore ma allo stesso tempo gode, non può opporsi per le mani legate dietro la schiena,
implora di smettere e di toglierglieli, le tettone sono tirate verso il basso dai pesi, Maurizio eccitatissimo e infoiato si distende sul letto,
è ancora in serafino tutta chiazzata di sudore, con il cazzone svettante, afferro Sabina da sotto le ascelle e gliela porto sopra,
si impala sopra di lui e inizia a cavalcarlo, il peperoncino e il cetriolo che le tirano i capezzoli e le tettone iniziano a oscillare insieme alle tettone
stesse ed iniziano a emettere degli scampanellii,
Maurizio da sotto la spinge verso l’alto facendola sobbalzare e ricadere giù per la bestialità della montata, io dietro di lei a volte la spingo giù a fondo
per le spalle facendole quasi infilare in fica non solo tutto il cazzone di Maurizio ma anche le sue palle, a volte continuo a martoriarle le tettone schiaffeggiandole,
Maurizio sotto oltre a fottersela selvaggiamente le palpa le tettone offerte davanti a lui sballonzolanti e ogni tanto le afferra i pesi e li tira senza
ritegno, la morsa è durissima per cui non si staccano ma dilatano oscenamente le tettone, Sabina non può opporsi a nulla con le mani legate dietro la schiena
ed in lei è tutto un susseguirsi di muggiti di piacere, urla di dolore, frasi oscene di incitamente … bestiale …

Sabina è sdraiata sopra Maurizio, con le tettone schiacciate sul suo petto, con difficoltà, a causa dello
spazio delle tettone, si stanno limonando mentre il cazzone di Maurizio la scopa in fica … io da dietro sopra di lei
che le spingo giù la schiena schiacciandole ancor di più le tettone sul petto di Maurizio mentre la inculo a fondo
selvaggiamente, il culo è strettissimo anche per la fica dilatata dal cazzone di Maurizio … Sabina ansima e mugola
dentro la bocca di Maurizio sconvolta dalla doppia penetrazione …

Sabina è completamente nuda, sdraiata sul tavolo della cucina, pancia e tettone ricoperte di spaghetti al pomodoro,
io e Maurizio che sbraniamo il cibo addosso al suo corpo, baciandole e mordendole le tettone insieme alla pasta, leccandola
e ciucciandola … poi ricoperta ancora di pastasciutta Maurizio infoiatissimo la afferra per le cosce e inizia a fotterla
animalescamente, poi dopo poco lo estrae dalla fica e glielo schiaffa in culo tirandola a se per le cosce e se la incula
alla grande, poi di nuovo in fica, poi di nuovo in culo e così via sempre più vorticosamente sino a che estrae il cazzone
e le sborra abbondantemente su pancia e tettone imbrattandola tutta … poi raccoglie con le mani la pasta sul suo
corpo tutta mischiata della sua sborra raccogliendo anche tutto lo sperma sul suo corpo, la mette tutta in un piatto e
– “Mangia troia, mangia pasta alla sborra vacca, mangia”
afferra con la mano una manciata di pasta mischiata a pomodoro, sudore e sborra e gliela schiaffa in bocca …
– “Mangia vacca da monta, mangia troia”
e Sabina mangia … tutta la mangia …

Sono semidisteso sul letto appoggiato allo schienale, Sabina è distesa di schiena su di me che la sto inculando, davanti
a lei Maurizio che la fotte violentemente in fica tenendola per le tettone, gliele strizza senza pietà mentre la prendiamo
in doppia … Sabina vibra e si contorce in orgasmi inconsulti e bestiali continui, muggendo e
urlando di piacere e dolore continuamente … le sborro in culo anche l’anima … è talmente eccitante e bestiale il tutto che il cazzone mi rimane duro …
dolorosamente duro infilato a fondo nel culo di Sabina che continua a essere trapanata in fica da Maurizio con le tettone
sempre più violentemente e brutalmente palpate e strizzate …

Sabina distesa sul freddo pavimento della cucina, io seduto sul suo viso chinato su di lei che le conficco un cetriolo in fica mentre Maurizio inginocchiato
davanti a lei le tiene le gambe spalancate e le infila un altro cetriolone nel culo … Sabina che mi urla sulle palle, sul culo …

Sabina distesa sul freddo pavimento della cucina, io seduto sul suo petto che me la fotto tra le tettone mentre Maurizio in mezzo alle sue gambe
la fotte in fica e in culo con i due cetrioloni … Sabina godeeeeeee, contorcendosi tutta …

Sabina è distesa su un fianco sul letto, io sdraiato dietro di lei la inculo con forza abbracciandola sulle tettone, la sua testa è tenuta su tirata per i
capelli da Maurizio che, inginocchiato davanti a lei, ha il suo cazzone infilato fino in gola della vacca, sento Sabina sussultare e tossire,
quasi a soffocare mentre Maurizio si irrigidisce stringendo con forza la testa della troia a se e iniziando a sborrarle in gola con grugniti bestiali …
le stringo le tettone ancora di più e aumento forsennatamente il ritmo dell’inculata mentre Maurizio continua a sborrarle in gola …

Sabina è tutta sudata, inzozzata di sborra e umori e salive ovunque, io e Maurizio siamo distrutti, sudati e fradici di umori e saliva della vacca tettona,
tutti e tre distesi sul letto con Sabina in mezzo e i nostri corpi, le nostre membra sulle sue carni …
da sotto questo grumo di carni sento Sabina mormorare
– “Porci, ho fame”
– “Ah la tettona ha fame, eh vacca? E’ rimasto del tiramisu in frigorifero, ti va tettona?”
– “Si maiali, mi avete distrutta, si ho fame, va bene il tiramisu”
Mi brillano gli occhi, gli faccio cenno di si a Maurizio …
Si alza va in cucina, ritorna con un vassoio grande di tiramisu …
– “Vacca lo vuoi? Te lo diamo come una vacca in calore come te se lo merita, troia tettona”
e ci infila il suo cazzone zozzo e moscio in mezzo al tiramisu
– “Dai Federico, mettici anche il tuo uccello qui in mezzo che la latteria poi la facciamo mangiare il tiramisu dai nostri uccelli”
Non me lo faccio dire due volte e prendo a manicciate il tiramisu e me lo spalmo sull’uccello, sulle palle, sulla pancia, tra le chiappe e sul buco del culo …
e lo stesso fa Maurizio …
– “Dai vacca adesso vieni a mangiare il tuo tiramisu!”
Ci stendiamo sul letto uno a fianco all’altro, zozzi, puzzolenti, imbrattati di tiramisu … Sabina si alza, si mette a quattro zampe e inizia a leccarci, a
leccare e mangiare il tiramisu dai nostri cazzi, culi, pance … è osceno, osceno, senza ritegno e la tettona lecca e mangia, lecca e mangia … i cazzoni
ci tornano in tiro … che vacca …

[P.S.: per commenti federicoesabina@hotmail.it oppure https://federicoesabina.wixsite.com/sabina]
scritto il
2024-08-12
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