Dal figlio al padre

di
genere
etero

Qualche anno fa conobbi un ragazzo di nome Luca e divenni la sua ragazza. Avendo una vita sessuale molto attiva ci volle poco per fare sesso con lui. Dal sesso ne traggo molto beneficio per cui nelle mie relazioni è alla base di tutto, specialmente quando rimango soddisfatta dalle prestazioni. Iniziammo col farlo in macchina, qualche volta in un B&B per poi farlo anche in casa da lui. In quest'ultima occasione ebbi il piacere di conoscere suo padre, Geremia, un bell'uomo, sui 50 anni, separato, un tipo attraente ed accattivante, proprio come piace a me. In una di quelle sere, dopo aver fatto del sano sesso con Luca, in casa sua, arrivò il momento di dover andare via per tornarmene a casa. Nel frattempo Luca si era addormentato, per cui cercando di non fare rumore per non svegliarlo, in silenzio mi diressi verso l'uscio di casa. Arrivata in sua prossimità, sentii una voce sommessa che mi chiamava "Valeria, Valeria...".
Era Geremia, il padre di Luca, che evidentemente era già rientrato, e che mi faceva segno di avvicinarmi. Schietto com'era mi disse "Sai non ho potuto farne a meno di ascoltarvi, di sentire la passione che traspirava dai vostri gemiti e come puoi vedere sono talmente eccitato che non riesco a pensare ad altro", facendomi notare il gonfiore che si evidenziava sulla patta dei pantaloni.
Risposi con altrettanta schiettezza "E con questo?".
E lui "Sai siamo una famiglia aperta, sai quante volte ho passato le mie donne a Luca, e qualche volta anche lui a me".
Avevo capito le sue intenzioni, voleva farsi una trombata con me. In parte la cosa mi intrigava, non mi dispiaceva, era, come già detto un bell'uomo, e l'idea di fare un'altra scopata a poca distanza dalla precedente, cominciavo a pregustarla. Allungai la mano sulla patta del pantaloni e la introdussi all'interno della cerniera per constatare la veridicità, in effetti l'eccitazione era evidente.
Quindi gli sussurrai all'orecchio "Sarai capace di soddisfare una donna molto esigente come me?"
È lui "Non te ne pentirai!".
Mi prese per mano e mi portò in camera sua, sufficientemente lontano da quella di Luca, affinché non ci potesse sentire. Si spogliò  mettendo in evidenza i suoi attributi, e si avvicinò a me. Presi il suo membro tra le mani e iniziai a menarlo. Mi chinai al suo livello ed iniziati a baciarlo ed a leccarlo, pregustando questa nuova esperienza. Ad un certo punto mi fece alzare ed iniziò a spogliarmi, dedicandosi ai miei seni e ai miei capezzoli inturgiditi. Con la mano scrutava le parti basse, accarezzandomi il pube e stimolandomi il clitoride. Ci buttammo sul letto, e in un attimo fu dentro di me. Percepii un piacere enorme e una forte eccitazione, dovuta anche al fatto che stavo scopando con il padre del mio ragazzo, praticamente con il mio futuro consuocero. Cercavo di trattenermi con i gemiti affinché non si sentissero per la casa, ma volevo tanto far sapere quanto mi piaceva. La mia figa era già superlubrificata, dovuta anche al rapporto avuto precedentemente con Luca, per cui la penetrazione era molto più agevolata e piacevole. Mi possedette in molte posizioni, i suoi affondi erano decisi e profondi, mi sentivo pieno di lui, ogni spinta era un sussulto, insomma un vero amatore. Non ero per niente stanca, l'avrei fatto altre mille volte ancora, avrei voluto gridare al mondo quanto mi piaceva questa nuova situazione, quanto fosse eccitante. Dopo un'ora di sesso intenso, lo sentii venirmi dentro, sentii quel fiume di sperma scorrere nella mia vagina e mescolarsi con ciò che era rimasto di Luca. Fu una sensazione stupenda che si unì alle contrazioni che annunciavano il raggiungimento del mio orgasmo.
Ma adesso come la mettiamo con Luca?............. 
scritto il
2024-08-19
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