Laurea e sacrifici

di
genere
etero

Questa volta voglio raccontare un fatto vero autobiografico. Mi sono laureata 2 anni fa in Scienze della Comunicazione, ed è stato un percorso non facile che ha richiesto molteplici sacrifici. Ma torniamo a noi. I miei genitori mi hanno sostenuta fortemente a fronte di molte rinunce personali. Mi sono dovuto trasferire in un'altra città, il pagamento dell'affitto, il mantenimento alimentare, il mantenimento dell'auto, insomma per loro era un continuo sborsare denaro, e non volevo deluderli. Purtroppo mi sono accorta che i risultati non erano quelli di cui mi aspettavo, e a volte dovevo ripeterli per mantenere una media soddisfacente. Con i miei genitori mi mostravo come studente esemplare, ma così non era. Vedevo le mie amiche di corso procedere speditamente, mentre io rimanevo indietro. Alcune di loro mi confessavano che laddove non arrivavano i risultati, dovevano arrivare per via traverse. In poche parole c'erano due professori, di cui uno era il rettore, che promettevano voti alti in cambio di prestazioni sessuali. Ho sempre rifiutato questo sistema alternativo, ma più passava il tempo e più mi rendevo conto che il percorso degli studi era insostenibile per me. Ho iniziato ad elaborare mentalmente e più riflettevo  più non trovavo altra soluzione. Ho, quindi, cercato di prendere informazioni da una di loro su come funzionava il sistema, era molto semplice. Bastava avvicinare il professore e spiegargli le proprie difficoltà, lasciando intendere che si era disposto a tutto pur avere un aiuto. Se eri di suo gradimento ti avrebbe risposto "vediamoci e ne riparliamo". Le condizioni affinché non ci fossero problemi, per il raggiungimento dell'obiettivo, era di esaudire le loro richieste. Ostentavo, non sapevo se ero in grado di "prostituirmi", perché di questo in pratica si trattava, prostituirsi in cambio di voti più alti. Mancavano sei mesi alla tesi e dovevo arrivarci con una media più alta. Non avevo scelta. Aspettai fuori dall'università il prof. B..... . di Comunicazione Aziendale, uomo sui 55 anni, posato, integerrimo, almeno così appariva. Avevo il cuore in gola, lo fermai è gli rivolsi le mie considerazioni . Mi guardò con quell'aria risoluta e mi rispose:
"Adesso non è momento di parlare, dammi il tuo numero di cell e mi farò vivo". 
Il giorno seguente ricevo un messaggio su whatsapp dal professore che mi invitava a raggiungerlo la sera stessa presso un Lounge Bar. Mi vestii in modo succinto, molto appariscente in modo da catturare il suo sguardo. La sua fama di persona cupa mi creava soggezione, in realtà poi si mostrò più socievole di quanto pensassi. Parlammo della mia vita, del mio percorso universitario e mi rassicurò che avevo margini di miglioramento, ma ne dovevamo parlare con più calma in un altro momento. Mi invito a rivederci sabato sera in una località di mare dove possedeva una villetta. Lo raggiunsi, una bella villetta curata nel dettaglio. Pensai speriamo sia altrettanto curato e delicato nei miei confronti. Un po' di musica e un aperitivo per sciogliere il ghiaccio, e poi tante chiacchiere e qualche sorriso. Un'altra persona rispetto a quella che appariva in Università. Qualcuno bussò alla porta, era il "rider" che consegnava del cibo, che lui aveva ordinato, per la cena. Al termine un bicchierino di liquore e poi ci sedemmo sulla poltrona.
Tra una chiacchiera ed un'altra, quasi con naturalezza, iniziò ad accarezzarmi la gamba, poi mi rivolse una domanda:
"Sei una bella ragazza, non ti sentire a disagio se oso un pò nei tuoi confronti. Quello che a me importa è che tutto quello che ti sentirai fare, lo farai senza costrizione, di tua spontanea volontà. 
Risposi:" Sì sono cosciente di ciò che mi chiederai". 
Sentii la sua mano scorrere verso l'alto, sfiorare i miei seni, accarezzarli. Chiusi gli occhi, percepii la vicinanza delle sue labbra sulle le mie e adagiarsi, la sua lingua cercare la mia, la sua mano accarezzarmi il capo. Mi tolse gli indumenti uno alla volta con delicatezza, non mi sentivo più in imbarazzo, stavo vivendo questo momento in modo diverso di come avevo immaginato, più bello. Quando aprii gli occhi era già nudo, lì davanti a me, il suo membro svettava davanti al mio viso. Lo accolsi tra le mani, un bacetto, una leccata lungo tutta l'asta e poi in bocca. Non mi era mai capitato di concedermi ad un uomo di 55 anni, devo dire che invece che non ho avuto nessun disagio a farlo. Dopo aver lungamente dedicato del tempo ad omaggiare l'oggetto del desiderio, il prof mi invita a raggiungerlo sul letto. Iniziammo a scopare come due amanti, ero stranamente coinvolta nell'amplesso, non mi sentivo sottomessa, ma libera di provare emozioni. Mostrava davvero di avere delle ottime doti da amatore, ho assaporato per la prima volta il piacere del cunningulus. Eravamo entrambi sudati, la passione ci rendeva un unico corpo, il fiato era affannoso, l'eccitazione era a livelli alti. Messa alla pecorina diede gli ultimi affondi, fummo entrambi preda delle contrazioni che preannunciavano l'orgasmo.  Ci abbandonammo esausti, in silenzio, metabolizzando il piacere provato. Fu di parola, ai successivi esami di Comunicazione Aziendale, grazie ai suoi suggerimenti, seppe ricambiare con un voto più alto. 
CONTINUA.........
scritto il
2024-07-30
3 . 5 K
visite
5 4
voti
valutazione
5.4
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Sono la donna del mio capo

racconto sucessivo

Laurea e sacrifici parte 2
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.