L'uomo e il cane. la monta (terza parte)

di
genere
zoofilia

Non ci mettemmo molto ad arrivare al maneggio. Si trovava in una frazione isolata subito dopo aver attraversato il Ticino sul “ponte di ferro”, quindi in Piemonte… per arrivarci c’era, dalla Provinciale, dopo un incrocio anonimo dove svoltammo e che non ne segnalava la presenza, un tratto di circa 4 km di strada asfaltata (ma bisognosa di interventi se non urgenti almeno solleciti) e un km di sterrato con ghiaietto che però sembrava abbastanza curato. Dopo quel tratto si arrivava ad un cancello dal quale si accedeva ad una grossa proprietà. Al cancello ovviamente c’erano telecamere e videocitofoni, ma a noi non servì suonare perché Vittorio (eravamo con la sua macchina) aveva il telecomando ed entrammo senza nemmeno fermarci. Il maneggio era a un altro km dopo la recinzione (costituita da un muro che sarà stato alto almeno 4 metri e che circondava completamente la Proprietà), e si doveva attraversare un bosco di Robinia molto bello… dopo il cancello d’ingresso la strada, abbastanza larga, circa 6 metri, era di nuovo asfaltata, molto bene stavolta, e arrivava, con una specie di “S” molto dolce, a una bellissima struttura tardo settecentesca, di stile francese, con un bow-window tipicamente sormontato da un tetto conico di colore azzurro che fu la cosa che mi colpì di più di tutta la villa (ovviamente la vidi solo dall’esterno), perché le dava l’aspetto di un castello… parcheggiammo davanti all’ingresso principale, c’era un ampio parcheggio e più in là un grande spazio con la tipica struttura dell’eliporto (!), ma noi ci mettemmo vicino al bellissimo ingresso in legno e vetro dal quale, immediatamente, ci vennero incontro due camerieri in livrea che subito ci accompagnarono alle stalle… era sicuramente un modo per evitarci di andare in giro. Non vedemmo nessun altro, ci salutarono a stento e, una volta giunti alla Stalla 2, come richiesto esplicitamente da Vittorio telefonicamente, ci lasciarono in consegna a una bella ragazza mora, seni grossi sotto una camicetta bianca, vita sottile e gran culo, in pantaloni tipici da stalliere, sui 25 anni, evidentemente molto amica di Vittorio, infatti i due si abbracciarono con molto affetto e, proprio come se io non ci fossi! Poi lei: “E’ il tuo esperimento?” gli disse sorridendo e guardando me con una certa aria di disgusto mista a commiserazione: “Eh sì Fiorella – nome poco adeguato alla grinta che trasmetteva – voglio proprio vedere se Ronzino tollera la presenza di Charlie mentre si incula questo mio caro amico…”, e lei: “Sì ma Charlie non c’è – disse con atteggiamento indagatore – non lo hai portato??”, “Eh no, quello di oggi è un incontro preliminare, lo porterò la prossima volta!”, “Va bene dai, stasera dagli un bacino da parte mia” e finalmente sorrise per un istante, poi continuò seria: “Ora vado a prendere Ronzino nel suo box, poi andrei, se non hai bisogno di me naturalmente.” Il fatto che si togliesse di torno mi fece solo piacere… poi mi dava proprio fastidio come guardava Vittorio, con certi occhioni… ma lo sapeva sicuramente che era gay… lo sapeva no? Mi sentivo quasi un po’ geloso, ma cercai di distogliermi subito da quei pensieri che nella mia vita non avevano mai portato altro che delusioni, perché alla fine tutti indistintamente cercano solo un culo da sfondare!... ma ecco finalmente avvicinarsi il suono di zoccoli… sua maestà Ronzino, il cavallo fuori taglia del maneggio, stava arrivando con un incedere cadenzato e maestoso! Quando apparve nella stalla dal fondo, da una grande porta che dava su un corridoio interno, allestito ad hoc per far arrivare gli animali dai loro box proprio per questi particolari incontri “interspecie” e senza passare dall’esterno (lontano da qualsiasi occhio indiscreto), splendido nel suo manto nero e con la criniera perfettamente pettinata, ebbi un sussulto misto di meraviglia e timore, perché era davvero un animale enorme… “Fiorella fallo avvicinare che iniziano a famigliarizzare…”, lei ubbidì mostrando però una certa riluttanza e diede le briglie a Vittorio con un fare un po’ brusco, e poi: “Io vado allora… certo che ti va proprio bene!: – disse rivolgendosi a me in un tono molto maleducato – ti fotti il miglior cavallo del maneggio gratis… ma attento perché ha un cazzo gigantesco… potrebbe mandarti all’ospedale o al cimitero… sii prudente frocio!” e se ne andò senza concedere repliche, che comunque io non sarei stato in grado di rivolgerle visto lo stato emotivo in cui mi trovavo e Vittorio: “Lasciala stare, è un po’ strana”, “S… sì è evidente che è strana!” e lui: “Dai, accarezzalo e dagli qualche bacino sul musone che gli piace… poi ecco dagli questa: è una zolletta speciale per lui, composta di fruttosio e un feromone calmante che lo predisporrà alla monta…” intanto che lui parlava io me lo guardavo bene: se fosse esistito un torneo di culturismo per cavalli sicuramente Ronzino lo avrebbe vinto! Aveva una struttura muscolare massiccia, molte vene percorrevano il suo corpo trasparendo al di sotto del magnifico manto, a definirne ulteriormente i contorni. “Ma… quanto pesa?” chiesi accarezzandolo… “circa 600 kg!”, “Urca! Mi schiaccerà…”, “Ma no, è tutto predisposto, vedrai… su inizia a spogliarti, poi, mentre io lo tengo, inizia ad accarezzargli delicatamente lo scroto e quando sentirai i testicoli scendere nella borsa passa al meato, vedrai che inizierà a sfoderare il suo enorme cazzo, sarà meraviglioso! Tranquillo che al massimo ti darà una piccola scudisciata con la coda… ma lui sa bene dove vai a parare… è stato con tanti ‘clienti’ ” mi disse sorridendo. Così feci esattamente come mi aveva detto ed ebbi netta la sensazione che gli piacessi, al cavallo, perché mi sembrò ricambiasse le mie effusioni… allargando leggermente le zampe posteriori. Non ero molto esperto ma mi sentivo attratto e mi spostai con movimenti lenti, per evitare di spaventarlo, nella sua zona scrotale che iniziai ad accarezzare e baciare, sentendo distintamente di lì a poco i suoi testicoli scendere nello scroto, mettendo in mostra letteralmente due zaini, due palle semplicemente immense… pensavo sì che i cavalli le avessero grosse ma non così tanto!… mi stavo davvero eccitando, eppoi l’odore che emanava, odore di stallone da monta… mi faceva girare la testa… ero completamente nudo ma non avevo assolutamente freddo, anzi… evidentemente l’eccitazione che provavo era talmente forte da farmi tralasciare altri stimoli fisici. E così lui, Ronzino, sfoderò la sua immensa nerchia, ma non tutta, solo la prima parte che sarà stata lunga almeno 80 cm!… “ecco, ora sbocchinalo… stai andando benissimo, sta già sfoderando… che ti dicevo? Piaci anche a lui… ti passo le briglie che mi spoglio pure io e vengo la sotto ad aiutarti, anzi, aspetta un attimo che apro la sala monta… tanto orami è quasi pronto.” Mi lasciò un attimo le briglie e schiacciò un interruttore a muro e così quella che sembrava una persiana in fondo alla sala si spostò verso destra, dandoci accesso a un altro ambiente in cui c’era un lettino un po’ particolare, una specie di simulacro di una cavalla in cui c’era uno spazio nel quale avrei dovuto entrare mettendomi prono (a pecora, tanto per restare nel mondo animale) mentre il cavallo aveva, sul davanti di quella struttura, tutto lo spazio per appoggiare le zampe anteriori nella solita posa dell’accoppiamento tra quadrupedi. “Ma mi scambierà per una cavalla?”, “Ma no – fece Vittorio sorridendo – serve più ai nostri clienti che a lui, è un tocco “erotico” per così dire, sennò sembra un tavolo operatorio per le emorroidi!” Intanto pure lui si era spogliato nudo ed era evidentemente eccitato col suo bel cazzo duro! Continuammo insieme a smanettare, lui di mano io di bocca, il caro Ronzino che ormai aveva sfoderato completamente il suo enorme cazzo da ben oltre 1 metro di lunghezza!… ma non era ancora del tutto eretto… infatti il glande non era ancora al massimo della sua immensa larghezza… avrei voluto fare altre domande ma ero talmente ammirato dalla bellezza e dalla potenza di quell’animale meraviglioso che non riuscivo più a parlare… “Dai, accomodati” e legò ronzino a un supporto vicino al lettino aiutandomi a posizionarmi su quella specie di lettino che però inaspettatamente, ben imbottito com’era, trovai molto comodo… mi accorsi pure di diversi specchi piazzati sul davanti che davano un’ottima visuale di tutto quello che avveniva dietro da diverse angolazioni… insomma nulla era stato lasciato al caso per garantire ai clienti una straordinaria esperienza bestiale! Intanto Ronzino mi annusava e nitriva piano, sembrava compiaciuto, mentre i suoi possenti muscoli perineali facevano sbattere l’enorme membro sotto la sua pancia… “Guarda com’è eccitato adesso! Per i cavalli l’olfatto è fondamentale… e tu evidentemente sai di buono! È quasi pronto… ti metto il gel” non me lo aveva detto di questo passaggio ma era ovvio che ci volesse un po’ di lubrificazione no? Prese da una specie di riscaldatore una grossa siringa, con un becco bello lungo, una 60na di cc. piena di un gel molto viscoso, me lo infilò nell’ano slargato e schiacciò riempiendomi il retto di gelatina: “Non è solo un lubrificante ma c’è anche una sostanza ormonale che ti farà dilatare molto… simil-ossitocina” … intanto Ronzino sembrava impaziente e batteva lo zoccolo anteriore destro sul pavimento antisdrucciolo… potevo vedere grazie agli specchi che ora il suo glande aveva raggiunto la sua massima dimensione, era spaventosamente gonfio, sembrava esplodesse, e tutto l’enorme membro era rivestito di vene pulsanti… a quel punto, semplicemente, Vittorio sciolse le briglie e il cavallo, evidentemente abituato a quelle situazioni, si posizionò da sé sovrastando il lettino da monta, mentre il suo enorme cazzo cercava già il mio largo buco, ben esposto in mezzo al simulacro… aspetta che lo alzo un attimo così ti allineo al suo cazzone... e, detto fatto, fu una attimo e sentì aprirmi in due come una mela! Ronzino aveva fatto centro e iniziò a spingere con la sua immensa potenza e tutto il suo peso nitrendo e sbuffando… era una cosa impossibile da descrivere… e faceva parecchio male… mi sembrava che perfino i miei coglioni se ne fossero risaliti in pancia… “Ohoooo… che… che mmmaaale… è enorme… esplodo!”, “vedrai che ti piace, ti è già sprofondato dentro per una trentina di cm ma so che puoi fare di meglio caro!”, “è mostruoso… ma mi piace… Ohoooo… sìììì” mi inarcai per far entrare dentro di me altro enorme, larghissimo cazzo equino, mentre Ronzino spingeva e spingeva con una forza indescrivibile, cioè quella di un cavallo durante la monta… e io in quel momento ero la sua cavalla… nitriva di godimento, mentre l’immensa nerchia mi scavava e slargava gonfiandomi la pancia da scoppiare… “siamo a un 60na di cm, hai un culo che ci starebbe un camion…” ma lo vedevo bene, largo come non era mai stato, impressionante, ma bellissimo nella sua mostruosità… e pure Vittorio era fuori di sé e iniziò a segarsi: “Infilamelo in bocca dai” gli dissi tra il godimento estremo e gli spasmi che mi stavano squassando tutto: pancia, intestino, ano, cazzo, tutto era in subbuglio... a quel punto Vittorio fece alzare dal pavimento una sbarra orizzontale che impedì a Ronzino di spingersi ancora più in avanti. onde evitare che il mostruoso membro potesse davvero sventrarmi… non potendo più infilare il cavallo iniziò a spingere e ritrarsi, finché, dopo almeno 5 minuti in cui vidi tutti i cieli del paradiso, non esplose in una prevedibile quanto incredibile sborrata! Mi sentii gonfiare la pancia efui travolto da un potentissimo orgasmo anale che mi fece urlare di piacere e dolore per almeno due minuti! Intanto Vittorio me lo infilò in bocca e venne anche lui abbondantemente, anche se quella era già la quarta volta della giornata! Intanto Ronzino, ormai a palle scariche, si era già sfilato e si era allontanato sbuffando verso il fondo della sala… “Ohi… ci sei?” mi chiese Vittorio premurosamente, “S… sì… è stato… incredibile, non pensavo fosse così bello, grazie di cuore… però mammamia ora ho la pancia piena di sborra, sono addirittura gonfio da quanta me ne ha sparata dentro!” e lui: “Buttala fuori no? Sotto al culo hai una specie di imbuto, in basso, forse non lo hai visto salendo sul lettino, così raccogliamo pure il seme per le fecondazioni in vitro… è un sistema eccezionale…” insomma oltre all’utile pure il dilettevole si potrebbe dire…pensa che stronzi! Non solo si facevano pagare ma ne ricavavano un utile! Ma non era l’unica cosa di quella struttura in cui stavo ancora poggiato perché tremavo come una foglia: “E questo bottone??” e lui ridendo: “Quello è un bottone che aziona una specie di airbag… praticamente se per qualsiasi motivo l’utente vuole sospendere lo schiaccia e il pallone si gonfia come un airbag, e impedisce al cavallo di continuare la monta…” “Ma non me lo hai detto… sei uno stronzo! E se mi sfondava??”, “Ma no! – mi rispose tra il serio e il divertito – ero certo che un culo rotto come te non ne avrebbe avuto bisogno!”. Ecco, come vi dicevo… va a fidarti… perché tutti a questo vogliono solo un culo da sfondare!
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2024-09-18
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