Un vicino tuttofare (seconda parte)
di
L B C
genere
orge
“Cosa c’è Biagio? Ti sei risparmiato fin ora per incularti mio genero?” disse mia suocera tra il serio e l’ironico mentre il nostro superuomo, impassibile, continuava a segarsi l’enorme cazzo come se affilasse una lunghissima lama…io ero molto emozionato perché sì avevo preso qualche cazzo in vita mia, anche ultimamente come vi ho raccontato, e qualche dildo, ma mai una nerchia di quelle dimensioni!…le troie sorridevano e, come sempre nei nostri convegni erotici, mi stavo mettendo prono, come l’ubidiente eunuco che diventavo in queste fasi dei nostri amplessi, offrendo il buchetto al nostro enorme ospite…ma finalmente lui proferì parola: “No, ti preferisco disteso in avanti!” e mia suocera: “Ma certo Biagio…così te lo sfondi bene con la tua enorme mazza, guarda qua che meraviglia!” eh sì, non esagerava affatto, ora, oltre ad essere duro come il cemento armato, il cazzone sembrava una scultura in bronzo, piena di enormi vene, nodi, bozzi, gonfio da scoppiare, con quella cappella vermiglia e il collo sotto che dava l’idea di un toro pronto ad incornare! “Su Massimino – continuò mia suocera con la solita voce roca di quando era eccitata dalla scintilla di un’idea perversa- lubrificati bene questo cazzone che finalmente ti impalerà…vedrai come ti farà godere!” e così feci, ubbidiente come al solito, col gel lubrificante che applicai in abbondanza e, dopo, la mia mogliettina mi aiutò premurosa a stendermi bene sulla penisola del nostro divano: “Sentirai che mazza! Ti sfonderà bene dentro caro maritino, e non solo sentirai ma anche vedrai la tua pancia muoversi tutta, sarà uno sballo!” le due troie, di nuovo infoiate, si misero ai lati in ginocchio sul tappeto: “Cara – fece mia suocera con un sorriso beffardo- guidagli tu il cazzone nel culo del tuo maritino, e guardalo com’è desideroso di farselo sfondare!” e aveva proprio ragione! In realtà tra me e Biagio era storia vecchia, nel senso che fin da quando erano venuti ad abitare qui lui e sua moglie Valeria, la mia natura omosessuale aveva notato il suo fascino…per questo ero sempre in prima fila quando si trattava di aiutarlo per qualche lavoro, ma mai c’eravamo avvicinati al punto che io potessi far trasparire qualcosa dei miei desideri per lui, ciascuno imprigionato nel suo ruolo e nella sua vita pubblica così diversa dal privato che vivevamo, ciascuno per sé, fatto com’era di verità inconfessabili in un mondo normale! Invece quella sera la scintilla della perversione che era balenata tra tutti noi ci aveva portati a quel punto, e anche lui sembrava non aspettare altro che di arrivare a me… e le dame erano ben contente perché sarebbe stato un ulteriore motivo per quel gigante di rivolgere a noi le sue preziose e oscene attenzioni! E così ora stava davvero spingendo la sua enorme capellona nel mio buco, allenato certo dalle attenzioni che spesso mi rivolgeva la mia cara suocera coi suoi accessori, ma mai preparato a sufficienza per una cosa del genere! E infatti mi faceva male (ma mi piaceva!) e lui, sentendo irrigidirmi sotto le sue spinte, quasi premurosamente spingeva più piano, con delicatezza, e intanto mi segava l’uccellino ormai addormentato per le molte seghe di quella serata folle…ma il buchetto cedeva, anche perché le due troie mi tenevano le natiche ben aperte e così l’enorme cappella finalmente trovava posto nel mio ano e pian piano si faceva spazio nelle mie viscere. A quel punto lui diede una spinta poderosa coi suoi addominali così forti e mi infornò almeno 30 cm nel mio povero culo che scricchiolava sfiancandosi mentre io ansimavo per l’enorme mazza piantatami dentro, non tanto per la lunghezza quanto per la immane larghezza che mi aveva completamente spanato il buco del culo! A quel punto avvenne un fatto che non mi aspettavo e cioè che l’uccello mi tornò duro, eretto, forse come non era mai stato e mia suocera subito ci spiegò l’arcano: “Ti sta spingendo la prostata dentro – disse ridendo- orati potresti scopare pure noi!” alla spinta successiva però il cazzo mi si afflosciò di nuovo e iniziai a pisciare a schizzi, anche questo senza rendermi conto di quello che stava avvenendo, mentre la pancia mi si sollevava e abbassava sotto le spinte dell’enorme mazza che ormai, finita ogni resistenza, stava invadendo il mio intestino! “Guardalo mamma come gode!” avevo gli occhi sbarrati a vedere tutto quello che mi stava accadendo, mentre il toro da monta sembrava davvero godere più di prima, più che con le donne…ora non stava più in silenzio ma ansimava: “Godo frocio! Che bello, sto godendo nella tua pancia! Ohooo sì aspettami che tra poco ti esploderò dentro!” ora spingeva libero, dentro e fuori, col mio ano che iniziò a vibrare e io che provavo una nuova sensazione, un nuovo tipo di orgasmo diverso dal solito col cazzo, molto più intenso e lungo: stavo venendo col culo…un orgasmo anale, una cosa per me del tutto nuova, e ansimavo implorandolo di non fermarsi, di sbattermelo tutto dentro, che era un dio… e lui che mi veniva dietro perché finalmente stava venendo insieme a me… e a un tratto l’enorme cazzo che avevo dentro lo sentì contrarsi ed ecco che veniva a fiotti, uno due tre quattro, dei lunghi getti, con lui che finalmente ansimava insieme a me: “Oh sì vengo caro, ti riempio tutto di sborra!” e godeva sorridendo… avevo le viscere incredibilmente piene mentre lo sperma schizzava fuori di me per le sue poderose spinte: “Sì dai Biagio – fece mia suocera – spruzza anche noi, so che puoi con quelle tue enormi palle!” ebbene sì: quell’uomo era davvero un superuomo, un portento della natura, infatti si sfilò da me e, ancora duro, diede altri tre spruzzi, anche se non abbondanti come quelli che mi avevano riempito facendomi scorrere sul pavimento, ma poté comunque sborrare le facce di madre e figlia che subito, giulive, iniziarono a leccarsi a vicenda per assaporare finalmente il prezioso liquido, “la spremitura di palle” come la chiamava mia suocera, che poi assaggiai pure io quando la mia cara moglie mi baciò in bocca con le labbra imbrattate di sperma! La serata continuò perché quel cazzo era immortale…scopammo fin quasi alle 2 del mattino e lui venne ancora un paio di volte…alla fine noi eravamo stravolti e lui se ne andò, ci salutò con un bacio per uno dicendomi all’orecchio, il che mi riempì di soddisfazione: “Vieni a trovarmi da solo qualche volta”. E, dopo che fu uscito le due donne, finalmente sazie, si congratularono con me e mia suocera, paga ma mai arresa nelle sue fantasie perverse, prese il cellulare, si guardò le foto e, rivolgendosi alla figlia: “Queste le mando a mia nuora in meridione, sono certa che verranno presto a trovarci, lei e…tuo fratello!” aggiunse sorridendo, toccandosi maliziosamente un orecchio!
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