La portiera (Prima parte)
di
L B C
genere
dominazione
Mia moglie aveva subito un incidente stradale: un imbecille con un furgone una mattina di una settimana fa gli era andato addosso ad un incrocio all'altezza del lato guida, e menomale che lei non si era fatta niente... poi, come nulla fosse, aveva innestato la retro e in un attimo si era dileguato senza nemmeno darle il tempo, scossa com’era per la botta, di annotarsi la targa! Storie di ordinaria inciviltà: sta di fatto che ora la portiera era storta e lei non riusciva a scendere dal lato guida, e quindi era assolutamente necessario portare la nostra macchia dal carrozziere...ma come fare? Era un periodo difficile per noi: io non stavo lavorando e lei faceva la collaboratrice domestica a ore! E costava tanto far sistemare la macchina: preventivi folli! Ma il bisogno aguzza l'ingegno. Mia moglie non era più giovanissima come del resto io: una quarantenne di bassa statura, circa 1.50, davvero magra, poco culo ma con due enormi tette che molto spesso avevano attratto l'attenzione dei mariti delle “signore”, come le chiama lei ovvero le sue datrici di lavoro. Io ho cinque anni in più, ma al contrario di lei sono completamente anonimo fisicamente: non molto alto, di corporatura media e sessualmente (stando al giudizio di mia moglie) poco dotato. Sì, ci siamo sposati “per amore” 15 anni fa, ma ora la nostra vita di coppia era diventata monotona al punto che più di una volta ho avuto il sospetto che lei non fosse così indifferente alle avances di qualcuno dei mariti (ma anche dei figli in età post-adolescenziale) delle “signore” di cui sopra. Io poi ho sempre avuto una natura un po' particolare per così dire, infatti ogni tanto mi collego a quelle chat lgbt... però solo per guardare! Per farla breve l'altra sera lei torna dal lavoro e mi dice: "Caro finalmente ho trovato il carrozziere! Un benzinaio e suo padre qui vicino sulla provinciale fanno anche questi lavori...ci sono stata stamattina e mi ha detto che me la raddrizza bene la portiera, e che tornerà come prima! Ci andiamo subito? La macchina mi serve proprio lo sai, eppoi se mi fermano nelle condizioni in cui la sto guidando in questi giorni mi arrestano! Mi danno anche una macchina loro finché la nostra non sarà riparata tra due, tre giorni al massimo...mi hanno detto di andare prima delle 19.30, cioè entro un'oretta da ora perché poi chiudono!" e io: "Sì amore ma quanto costa?", e lei con incredibile naturalezza e assoluta serietà, tale per cui non dubitai nemmeno per un attimo che non stava scherzando: "Soldi niente! Mi ha detto che me la fa gratis se gliela do!", "Cosa?? - risposi saltando sul divano dove stavo seduto - Ma che cazzo stai dicendo?!?" e lei: " ‘Amore’…svegliati! Ma non lo vedi come siamo messi? Tu non lavori da 6 mesi, riusciamo a magiare e a pagare le bollette a mala pena, siamo pure indietro con l'affitto! Ma poi diciamoci la verità: io ti voglio bene ma sono pure un po' stufa! Non sei mai stato un gran che ma ormai da mesi a letto non esisti proprio! Poi lo so delle tue frequentazioni sulle chat gay...ho sempre saputo di queste tue inclinazioni, me ne parlava già quella stronza di tua madre, ma io ero innamorata di te e credevo di poterti soddisfare al punto da fartele dimenticare. Non è andata così e forse è anche colpa mia, non lo so...comunque la mettiamo il nostro matrimonio non funziona, riconoscilo! Non sei nemmeno riuscito a mettermi incinta, e meno male perché cosa gli daremmo da mangiare?” rimasi in silenzio per un tempo che non so definire, ero incredulo, sbalordito e umiliato, soprattutto per la parte che riguardava le mie “frequentazioni sulle chat gay”…il fatto che lei lo avesse scoperto magari da un po’ mi aveva messo k.o., può essere passato più di un minuto in cui rimasi come in trance …poi faticosamente risposi, un po’ brusco per la verità: “E io cosa dovrei fare? Star fuori ad aspettare che finisca di fotterti?” e lei, ora sfacciata come non era mai stata, e questo mi meravigliò ulteriormente mettendomi ancora di più in una condizione di stupore e passività: “Non offendere ‘caro’ che non ne hai il diritto! Qua l’unica che lavora sono io, tu perdi tempo a girare per agenzie e supermercati - io sono, sarei magazziniere - ma (ovviamente) non trovi mai niente… e non voglio infierire tirando in ballo le ore che passi tra chat gay e siti porno!…io capisco tutto, se pure è proprio quella la tua natura, ed è anche vero che non c’è molto lavoro, soprattutto per quelli della nostra età… ma tu sei anche uno sfaticato, mia madre (un’altra stronza!) me lo diceva sempre!... e … no: vuole che tu stia dentro a guardare, i patti sono questi! Eppoi mi fotteranno in due: padre e figlio… ma guarda che sono io la fottuta, io do via del mio! – ora faceva pure la vittima sta troia!- Ah, un’altra cosa: mi hanno detto che dovrai stare lì a guardare ma senza nemmeno toccarti (!), che questa è una parte fondamentale del nostro patto, sennò l’accordo salta e si tengono la macchina! Infatti secondo loro ma, aggiunse, anche secondo me, un uomo che non è in grado di mantenere e soddisfare la propria moglie non ha nemmeno il diritto di godere mentre altri se la sbattono! Prendere o lasciare e noi non siamo proprio nella condizione di lasciare ‘amore mio’ … anche perché così ho deciso!” e, cercando di imbastire una qualche opposizione a questa cosa così assurda ma che però stava accadendo davvero, risposi: “Si tengono la macchina?? Ma io…”, e lei con una calma impassibile: “Tu cosa? Quelli te ne danno talmente tante…sono il doppio di te e sono in due…ma per come sono grossi ne basterebbe anche solo uno per romperti la faccia! Eppoi, accomodati pure caro, denunciali!: per come vanno le cose di fare un processo se ne parla tra due anni se non tre e intanto tu finisci in ospedale e io resto senza macchina! Eppoi loro possono riparare la macchina e dire che non volevi pagare e che li hai aggrediti… poi la macchina se la vendono in un attimo…e io che faccio? Come lavoro? Come mangio?”. Ero talmente umiliato e frastornato che non le risposi più niente ma dovetti correre in bagno perché tutta quella situazione assurda e incredibile mi aveva scombussolato al punto che ebbi un attacco di dissenteria! Lei dietro la porta, senza alcun riguardo, mi diceva di sbrigarmi che sennò chiudevano. Quando uscii non feci parola, solo presi il giubbotto e la seguì come un cagnolino… ci mettemmo in macchina, ovviamente guidava lei, perché io ero proprio disorientato, e in breve arrivammo al distributore. Ci stavano aspettando e chiusero appena arrivammo, lasciando le quattro pompe (la struttura era abbastanza grande) col self-service. Io però, in un rigurgito di dignità, feci fermare la macchina all’inizio del largo piazzale antistante il distributore-officina e scesi dall’auto mentre lei mi diceva con una calma snervante: “Va bene, fa come vuoi!”. Un uomo che potevo vedere bene perché era in piena luce, molto alto, sicuramente più di 1.90 e anche molto robusto, con un cappellino in testa dal quale uscivano dai lati dei capelli argentei (era sicuramente il padre, da ora in poi lo chiamerò così) la fece entrare subito con la macchina nella rimessa. Restai fuori, un po’ distante, non sul ciglio della strada provinciale buia ma subito ai margini del piazzale dal lato della zona sterrata limitrofa del grande bosco che circondava tutta l’area (perciò il distributore era completamente isolato) sperando che alla fine se la scopassero senza pretendere davvero che stessi lì a guardare! Macché: il più giovane dei due, che ovviamente era il figlio, e lo chiamerò così da ora in poi, un uomo sulla 40na, alto di certo più di 1.80 e fisicamente molto ben messo, direi palestrato, avvicinandosi mi chiamò con fare arrogante: “Allora? Cosa stai aspettando? Tua moglie è nervosa e si sta già chiedendo dove cazzo sei!”. Entrai nel locale attiguo all’officina con riluttanza ma in realtà pure spinto da dietro da quell’uomo forte e spavaldo! Era un posto abbastanza trasandato, c’era un divano vecchio e sporco, e altri mobili come pure cose appese alle pareti ma ero talmente confuso che lì per lì non notai nulla, sul quale mia moglie stava seduta già completamente nuda con le gambe accavallate, con le sue enormi tette pendule e con un fare da troia che non poteva essere frutto del momento … a quel punto fui praticamente certo che da mesi (se non da anni) ci mantenevamo con mezzi diversi dai soli lavori domestici! “Buonasera!” mi salutò con fare ironico il padre: “Perché quella faccia? Per la portiera? La raddrizzeremo stia tranquillo, tornerà dritta come prima…quello che non sarà mai più come prima saranno i buchi di tua moglie…” E risero! Poi continuò: “ Ti racconto come è andata tra noi e la tua mogliettina, sono certo che lo troverai eccitante! Allora: ieri mattina è arrivata qua per fare benzina e mio figlio che era alla pompa ha visto il danno alla portiera e si è accorto che la ‘poverina’ non solo non poteva aprire lo sportello ma nemmeno abbassare il finestrino! Così le ha detto che noi facciamo questi lavori di carrozzeria e che, proprio perché non siamo ufficialmente dei carrozzieri, il prezzo non sarebbe stato alto! Così lei, dopo aver fatto benzina, ha accettato l’invito a seguire mio figlio in ufficio per parlarne…già per come è scesa dalla macchina sedendosi di lato sul sedile passeggero a gambe completamente aperte mio figlio ha capito che si trattava di una gran troia!” e io, pur volendo restare impassibile, dovetti aver cambiato espressione e così il padre continuò: “Cosa c’è? Ma la guardi la tua mogliettina com’è conciata quado esce di casa? Secondo te una con minigonna a sfioro di culo e calze a rete (tra l’altro in pieno inverno … poi ho capito che ha il cappottino … per non parlare del sopra…con quelle due tette sesta misura ben in mostra col maglioncino attillato…una così secondo te non è vestita da troia?? Capelli biondi ricciolini, una bella bocca rosso corallo da pompinara e il gioco è fatto! Il problema sai qual è caro cornuto? Che tu manco la guardi tua moglie! Insomma per farla breve…” e intervenne il figlio un po’ scocciato: “Papà ma non possiamo farla finita? Mi viene già duro e ho voglia di scopare subito!” e il padre: “E tiralo fuori no? Così facciamo subito le presentazioni perché nemmeno la signora immagina cosa l’aspetta!” e il figlio non se lo fece ripetere due volte, si abbassò i pantaloni e tirò fuori il cazzo! Era assolutamente gigantesco…e a mia moglie, che fino a quel momento era sicura di avere il controllo della situazione, scappò un moto di sorpresa mista a compiacimento e infatti esclamò a quello spettacolo incredibile un “Maria vergine!” che non era usuale per lei emigrata dal meridione! L’uomo inalberava un cazzo incredibilmente lungo, sui 35-40 cm, duro come il marmo (questa era l’impressione che dava già solo a guardarlo!) con una gran cappella già fuori dal prepuzio, color rosso scuro con sotto una enorme mazza (sarà stata larga almeno 7-8 cm) interamente ricoperta di grosse vene e nodi! Andava allargandosi verso la base che però stava ancora nascosta nei boxer verdini insieme alle palle…un ciuffone di peli neri sporgeva birichino, rendendo il tutto ancora più provocante! Mia moglie non riusciva a staccare gli occhi da quella statua di carne e, con un sorriso ebete stampato sul viso compiaciuto, sbavava da par suo la stronza! e il figlio: “Ah…così va già molto meglio, mi stavano esplodendo i pantaloni!” e il padre continuò: “Tua moglie è entrata in ufficio tutta spavalda con queste due coscettine provocanti in bella mostra e mio figlio mi ha subito detto che la signora era disposta a farsela raddrizzare! Lei di rimando ha subito confermato, dicendoci però che non poteva pagarci a soldi ma che la sua di portiera aveva bisogno urgente di essere sistemata perché tu non eri capace di raddrizzargliela, che la trascuravi e che hai altri interessi, che sì insomma… ti diletti di forme allungate … ma in questo vi somigliate moltissimo! Alla fine ci ha chiesto di raddrizzargliela bene e se, in cambio, le avessimo sistemato la macchina gratis! A quel punto io le ho chiesto un anticipo e lei si è subito tirata su maglietta e reggiseno facendoci vedere le sue enormi tette sesta misura e aggiungendo con fare da civetta: “però non toccatemi… per ora guardare e basta, vi salderò tutto stasera!”. Io avevo già il cazzo in tiro e non mi sono potuto alzare dalla sedia perché mi si sarebbero rotti i pantaloni – esagerato! Pensai - …e mio figlio ha faticato non poco a non darglielo subito lui un anticipo, visto che il cazzo gli arrivava già alle caviglie! Così ci siamo accordati per stasera, ma ho preteso che tu fossi presente… per dare un po’ di brio alla serata… eppoi perché a me piace fare le cose alla luce del sole che se corna devono essere voglio sempre che il marito ne sia informato… così se ha qualcosa da ridire ne parliamo insieme!” e si tirò su le maniche della camicia facendomi vedere minacciosamente e ben da vicino le sue enormi mani, con un gesto che non poteva essere equivocato… “Eppoi ti volevo conoscere per capire: ma se sei gay cazzo…come ti è venuto in mente di sposarti addirittura! Eppoi con una troia del genere? Non capisci davvero un cazzo o ti piace proprio portare le corna, non c’è altra spiegazione!” e come dargli torto?…ora mi rendevo conto che di mia moglie e della mia vita in generale non avevo mai capito niente! Per anni avevo voluto negare a me stesso la mia vera natura, ma nessuno può sfuggire a se stesso, è impossibile e folle … e, ad aumentare ulteriormente le mie difficoltà c’era pure quell’enorme cazzo che mi stava davanti agli occhi e che facevo davvero fatica a non guardare perché volevo comunque provare a darmi un tono e a mantenere, pur nel disastro assoluto di quella orrenda serata, un briciolo di dignità… ma tra il dire e il fare… e il padre rivolgendosi al figlio: “Guardalo là, è come ipnotizzato! Ma che cazzo… un po’ di amor proprio no?” e intanto lei rideva ammiccando ai suoi due amici e beffarda verso di me: “Ma ti piace così tanto?? – mi disse ridendo con non poca perfidia- Bè per ora me la pappo io caro la mazza … poi se vorranno farlo assaggiare anche a te puoi sempre pregarli che ti facciano un servizietto!” era tutta rossa in viso e si stava accarezzando la fica già ben inzuppata da un po’, pregustando una possente chiavata… ma le cose sarebbero state un po’ più impegnative di quanto lei ma pure io avremmo potuto immaginare, infatti non ci saremmo mai aspettati quello che poi vedemmo quando il padre si calò pure lui i calzoni sfoderando il suo immenso cazzo! E lì capii che dicendo di non potersi alzare dalla sedia perché col cazzo in tiro avrebbe sfondato i pantaloni non esagerava affatto! Si trattava di una ‘cosa’ che definirla mostruosa era usare un eufemismo!, non avrei mai pensato che un membro umano potesse essere così incredibilmente gigantesco…era talmente enorme che sembrava finto! Come la carnagione del suo proprietario e a differenza di suo figlio, era chiaro e senza vene superficiali né nodi… e, anche per il colore oltre che per le dimensioni e la forma massiccia, dava la sensazione del cemento armato! E lui, sorridendo con arroganza: “Che c’è? Non ve lo aspettavate vero?... – e aggiunse- sai cosa? Ho cambiato di nuovo i termini del nostro accordo, ora voglio che ti spogli caro maritino … completamente nudo!” e quella per me sarebbe stata davvero la fine! Perché quell’enorme cazzo (ma “enorme” non può rendere l’idea delle dimensioni davvero inaudite di quel gigante) se da un lato mi aveva ulteriormente sconvolto e umiliato, dall’altro mi aveva pure eccitato da morire e ora avevo il mio cazzetto completamente in tiro… ma non ebbi tempo di ragionare oltre perché il figlio minacciosamente mi intimò: “Hai sentito? Ha detto di spogliarti!”. Intanto mia moglie non riusciva a staccare gli occhi da quella ‘cosa’ che, per darvi un’idea, era lunga almeno 60 cm e larga come la testa di un neonato! “Vedi ‘signora’? Stasera finalmente coronerai il tuo sogno di partorire, ma non solo dalla fica, anche dal culo!”… più che per lei, ma lei in verità sembrava goderne di essere trattata da troia, ma queste parole le avvertivo sprezzanti per me e mi ferivano dentro, perché evidentemente la stronza si era confidata di questo suo desiderio di maternità con quei due che non aveva mai visto che quella mattina … per dire quale importanza lei dava alla nostra ‘relazione’… e, mentre se ne stava lì a bocca aperta a contemplare quell’enorme membro, balbettò una risposta tra l’incredibile e l’assurdo, mentre la bava le scorreva dalla bocca come fosse completamente inebetita dalla lussuria… l’enorme cazzo, ancora prima di spaccarla in due, le aveva già fritto irrimediabilmente il cervello: “M…ma ri…riuscirò a ingoiarlo?? È così grosso!” e lui sicuro e sprezzante: “Con la bocca sicuramente no ma sai, la mia cara nonna diceva sempre che quello che non sta in bocca sta in fica e (ancora di più) nel culo!… e non sarai come prima non solo perché ti sfonderemo completamente ma soprattutto perché dopo questa scopata il tuo cervello da gallina ne vorrà ancora e né vorrà ogni giorno, ma non so se mi andrà di accontentarti! Oggi dovrai farti scassare davanti e di dietro più che potrai perché dipende tutto da questo… e se ti comporterai bene vedremo cosa si potrà fare in futuro per attenuare un po’ la tua astinenza!” e lei, come ipnotizzata: “Vedrete che non vi deluderò!” mentre loro parlavano io, pur con riluttanza ma sotto la spinta pressante del figlio, mi dovetti spogliare e rimasi completamente nudo col mio cazzetto (non più di 10 cm) dritto come un fuso! Il che suscitò, una volta di più, l’ilarità di mia moglie e la definizione umiliante ma giusta e meritata di “patetico!” del padre e del figlio… la cosa peggiorò ulteriormente quando, non riuscendo più a mantenere il controllo, diventai tutto rosso e lì, in piedi, venni con un paio di schizzi sul pavimento… e mia moglie: “Ma vi rendete conto?? Ma che cazzo d’uomo è questo qua?” e loro: “Niente paura ‘signora’ … ora lo sistemiamo noi!” e mi fecero inginocchiare e poi piegare sul pavimento per ripulire il mio sperma, per fortuna poco, con la lingua! Vi sembrerà assurdo ma più mi umiliavano più mi eccitavo… e ora ero completamente soggiogato da quella situazione incredibile… e il figlio: “ti piace vero troietto?” e io con un filo di voce: “S…sì” e mi infilò un dito (anche lui aveva mani enormi!) nel culo! Intanto il padre aveva fatto tirare su le gambe sul divano a mia moglie e, dopo essersi ben lubrificato le mani con un tubo di gel che aveva tirato fuori da un cassetto di uno dei mobili della stanza le infilò subito tre delle sue dita giganti nel culo, facendola trasalire e gemere: “Ma che culo sfondato! – esclamò- ci dai dentro troia eh?” e lei: “Ohooo… s…sì… mi piacciono i cazzi… ne prendo tanti … ma mai grossi come il tuo!” e lui passò da tre dita a ben quattro! “Quattro dita e ancora si allarga! Ma che gran puttana…maritino e tu – rivolgendosi al figlio un po’ bruscamente, perché poi compresi che gli dava fastidio che mi avesse fistato senza il suo permesso- venite a darmi una mano con questa gran troia!” e lei: “non voglio che mio marito mi tocchi… n…nooo… frocio stammi lontano!”, “Eh no cara…è tuo marito…e perciò ti tocca eccome! Eppoi qui si fa quello che dico io!...maritino prendile le caviglie e tienile le gambe aperte da dietro e tu picchiala col cazzo in faccia!…che capisca chi comanda qui! Vediamo fin dove arriva ‘sto mini-culo!” e lei: “Sì è vero, sono senza culo! Ma il buco me lo lavoro e me lo faccio lavorare da quando avevo 10 anni!” rimasi ulteriormente sorpreso perché erano sempre più evidenti tutti i complessi d’inferiorità di mia moglie che mai avevo notato, forse perché in realtà mai ci avevo guardato … ma era sempre più chiaro che non si sentiva a suo agio con se stessa fin da bambina…”Ahia! Mi state facendo male ora!” Aveva quattro enormi dita dentro al suo ano mentre il figlio continuava a percuoterla sul viso coi suoi 40 cm di bastone… lei, per sottrarsi almeno alle randellate, visto che la forza del padre era tale che non poteva sottrarsi al fingerig anale, afferrò il membro e se lo infilò in bocca fin quasi a soffocarsi … e il padre: “Ecco, così mi piaci, intraprendente!” lei succhiava in modo molto rumoroso al punto che sembrava andarle di traverso, mentre il padre, finalmente al colmo dell’eccitazione, iniziò a spalmarsi il gel sull’enorme cazzone, mentre il figlio sospirava e mormorava: “Ohooo, che gran troia che sei…come succhi bene la minchia! Ora papà ti punirà col suo enorme cazzone nel culo per la tua troiaggine!” e lei per tutta risposta portò le piccole mani sulle natiche per aprirsi il buco del culo più che poteva... e, lasciando per un attimo la cappellona sempre più gonfia (che anche il figlio era cotto a puntino e pronto per una potente sborrata…), con un filo di voce affannosa: “Sìììì, dai ti prego, sfondami tutta…stasera fammi cacare l’intestino!” e il padre rivolgendosi a me: “vieni a leccarle il buco del culo e a prepararlo per essere sfondato!” lei non voleva: “No! Bastardi…non voglio assolutamente!”, ma io potei solo obbedire mentre il figlio la teneva ferma…e così mi misi a leccarle il buco spanato, accorgendomi che aveva un prolasso a forma di fiore, un rosebud, come lo chiamano sui porno… si era data proprio da fare e più si divincolava, più si sforzava e più il prolasso le usciva, forse non voleva che lo vedessi e per questo era così irritata! Ma loro ridevano di gusto e mi diedero il gel per riempirla bene… aveva un culo così piccolo per un mostro così gigantesco ma io ero talmente eccitato al pensiero di quello che avrei visto con la mia signora che ancora un po’ vengo di nuovo!, “Ora lubrifica me…” disse il padre rivolgendosi a e con arroganza, e non potei far altro che ubbidire… gli segai l’enorme membri con entrambe le mani cosparse di gel con una particolare attenzione alla gigantesca cappella, cosa che lui gradì anche se non avrebbe voluto darlo a vedere: “E ora goditi lo spettacolo!” era davvero eccitato di bestia! Appoggiò l’enorme cappella al buco dilatato e scivoloso per la gran quantità di lubrificante oltre che per gli umori che le scorrevano dalla fica alla troia e diede una fortissima spinta, incurante del dolore che la malcapitata avrebbe potuto provare e dei danni che quel piccolo culo avrebbe potuto subire, d’altra parte l’aveva pure voluto lei di essere sfondata completamente, ma ciò non toglie che gridò come una bestia ferita mentre l’ano le si spaccava in più punti per le immense dimensioni del gigantesco cazzone e per la sua durezza quasi metallica. L’ano scricchiolava facendo rumori sinistri mentre lei tutta sudata continuava a divaricarsi le chiappe per cercare di ingoiarsi quell’immenso pistone. Lui spingeva come un forsennato e già quasi 40 cm erano entrati nell’addome della mia mogliettina che sembrava ammaccato e gonfio come la portiera che a questo punto le stava davvero costando cara… però presto al dolore si sostituì un piacere profondo e infatti di lì a poco cominciò a incitare il bestione a pomparla più forte! A quel punto la sorpresa: lui si sfilò per una 40na di cm e invitò il figlio a mettersi davanti e a penetrarla il fica! Lui ubbidì prontamente col suo cazzone lungo e duro e il risultato fu impressionante: lei venne ululando e iniziò a squirtare implorando i due a non fermarsi mai più e a farla godere perché mai nessuno l’aveva scopata in quel modo così incredibile!...ma loro, sadicamente, a quel punto si fermarono, interrompendole l’orgasmo a metà mentre lei disperata mi implorava di infilarle una mano nel culo per farla venire ancora…quando il padre sfilò l’enorme cazzo un grosso pezzo d’intestino venne fuori seguendolo, ora il prolasso era fuori tutto e faceva veramente impressione…qualcosa si era rotto in lei ma non era preoccupata di questo la troia, lei voleva finire l’orgasmo più intenso che avesse mai provato in tutta la sua vita e iniziò a tirarselo fuori come una forsennata, ma intanto quella sensazione di così incredibile pienezza era svanita, e iniziò a maledirci in tutte le lingue che conosceva… loro non se ne curarono più di tanto e rivolti a me mi chiesero: “Ti è piaciuto come l’abbiamo sfondata?” e io, sinceramente un po’ spaventato dal loro sadismo e temendo che non saremmo più tornai a casa, perché lì dov’eravamo potevano ammazzarci e seppellirci e nessuno si sarebbe mai accorto di niente, riposi di “Sì” e comunque era stato proprio impressionante ma incredibilmente eccitante davvero… e davvero non averi mai creduto di avere un gusto così macabro e sadico! “Almeno sistematemelo no? ricacciatemelo dentro, non riesco nemmeno a mettermi seduta” fece mia moglie riferendosi agli almeno 15 cm di retto grosso, rosso e gonfio che aveva fuori dall’ano! Ma loro risposero: “Ogni cosa a suo tempo!”.
“Vuoi provare?” fece il padre rivolgendosi a me con una strana gentilezza… io ero confuso, ora sembravano interessati a me e sinceramente quello che avevo visto mi aveva acceso un fuoco dentro che richiedeva un estintore di grosse dimensioni… ma io non avevo le qualità anali di mia moglie e pensavo che con un pistone del genere e con quella ferocia sarei finito all’ospedale con un trauma e un’emorragia! “N..no, io non potrei sostenere un calibro di quel genere…” e loro “Di questo ci occupiamo noi…tu vuoi che ripariamo la portiera della macchina gratis no? Te la dovrai guadagnare!” a quel punto non potei far altro che accettare la “generosa” offerta e il figlio, dopo aver fatto alzare mia moglie con l’intestino fuori dal culo mi fece distendere, mi tirò su le gambe e iniziò a leccarmi il buchetto e a infilarci dentro la lingua… io benedissi quell’attacco di dissenteria che avevo avuto prima di uscire e mi lasciai un po’ andare. “Non è così stretto, da chi ti sei fatto inculare?” riposi che era successo tanto tempo prima con un mio cugino… “doveva essere ben dotato perché il lavoretto te lo ha fatto bene. Iniziò a infilarci le dita mentre il suo cazzo svettava sempre più duro e desideroso… dopo il terzo dito che mi infilò si sollevò e mi appoggiò la cappella al buco del culo: entrò in un niente, non così tutto il resto del suo cazzone che mi fece soffrire parecchio ma che alla fine mi penetrò completamente, mentre il suo caro papà mi teneva le gambe sollevate e mi appoggiò l’enorme glande sulle labbra, che io leccai con grande soddisfazione. Intanto mia moglie in piedi si teneva il buco del culo prolassato senza riuscire a farselo rientrare e ce ne diceva di tutti i colori, senza che nessuno facesse caso a lei. Il figlio iniziò a godere davvero dentro di me e a un certo punto sentì il suo cazzo sussultare: stava venendo abbondantemente ne mio intestino gemendo e sospirando “V…visto? Ora hai il culo rotto pure tu come lei!” e il padre mi si sedette di fianco e sorridendo mi disse: “Salta su!” ero pieno di sborra che mi scorreva da tutte le parti dopo che il figlio si era sfilato ed ero talmente su di giri che pensai di farcela pure io a infilarmi quell’immane palo della luce tutto nel culo! “Stai attento ricchione…quello ti manda in ospedale!” disse con voce graffiante mia moglie mentre stava sempre in piedi e sputava il suo veleno, ma io salì sul divano e mi accomodai sulla punta di quel cazzo gigantesco, deciso a sbattermelo tutto dentro…a costo di morire! Il buco ormai aperto ora iniziava a cedere sotto il mio peso e pian piano la gigantesca cappella iniziò a scavarmi dentro e a penetrare nelle mie viscere mentre il padre sospirava ma non forzò assolutamente pur se il suo desiderio di impalarmi era più che evidente: lasciò fare a me e io desiderai davvero dare il meglio di me e godere almeno quanto la mia cara mogliettina.
“Vuoi provare?” fece il padre rivolgendosi a me con una strana gentilezza… io ero confuso, ora sembravano interessati a me e sinceramente quello che avevo visto mi aveva acceso un fuoco dentro che richiedeva un estintore di grosse dimensioni… ma io non avevo le qualità anali di mia moglie e pensavo che con un pistone del genere e con quella ferocia sarei finito all’ospedale con un trauma e un’emorragia! “N..no, io non potrei sostenere un calibro di quel genere…” e loro “Di questo ci occupiamo noi…tu vuoi che ripariamo la portiera della macchina gratis no? Te la dovrai guadagnare!” a quel punto non potei far altro che accettare la “generosa” offerta e il figlio, dopo aver fatto alzare mia moglie con l’intestino fuori dal culo mi fece distendere, mi tirò su le gambe e iniziò a leccarmi il buchetto e a infilarci dentro la lingua… io benedissi quell’attacco di dissenteria che avevo avuto prima di uscire e mi lasciai un po’ andare. “Non è così stretto, da chi ti sei fatto inculare?” riposi che era successo tanto tempo prima con un mio cugino… “doveva essere ben dotato perché il lavoretto te lo ha fatto bene. Iniziò a infilarci le dita mentre il suo cazzo svettava sempre più duro e desideroso… dopo il terzo dito che mi infilò si sollevò e mi appoggiò la cappella al buco del culo: entrò in un niente, non così tutto il resto del suo cazzone che mi fece soffrire parecchio ma che alla fine mi penetrò completamente, mentre il suo caro papà mi teneva le gambe sollevate e mi appoggiò l’enorme glande sulle labbra, che io leccai con grande soddisfazione. Intanto mia moglie in piedi si teneva il buco del culo prolassato senza riuscire a farselo rientrare e ce ne diceva di tutti i colori, senza che nessuno facesse caso a lei. Il figlio iniziò a godere davvero dentro di me e a un certo punto sentì il suo cazzo sussultare: stava venendo abbondantemente ne mio intestino gemendo e sospirando “V…visto? Ora hai il culo rotto pure tu come lei!” e il padre mi si sedette di fianco e sorridendo mi disse: “Salta su!” ero pieno di sborra che mi scorreva da tutte le parti dopo che il figlio si era sfilato ed ero talmente su di giri che pensai di farcela pure io a infilarmi quell’immane palo della luce tutto nel culo! “Stai attento ricchione…quello ti manda in ospedale!” disse con voce graffiante mia moglie mentre stava sempre in piedi e sputava il suo veleno, ma io salì sul divano e mi accomodai sulla punta di quel cazzo gigantesco, deciso a sbattermelo tutto dentro…a costo di morire! Il buco ormai aperto ora iniziava a cedere sotto il mio peso e pian piano la gigantesca cappella iniziò a scavarmi dentro e a penetrare nelle mie viscere mentre il padre sospirava ma non forzò assolutamente pur se il suo desiderio di impalarmi era più che evidente: lasciò fare a me e io desiderai davvero dare il meglio di me e godere almeno quanto la mia cara mogliettina.
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