Il complesso (Prima parte)

di
genere
incesti

Il complesso
Non quello musicale o chimico ma proprio una problematica di tipo psicologico dovuta, in questo particolare caso, a una situazione fisica… e di tutto il responsabile, involontario s’intende, vista la questione, era mio nonno Pippo, nonno materno cioè il padre di mia madre! Qual era il problema? Questo benedetto uomo aveva un cazzo enorme, proprio così, gigantesco! Mi direte che anche uomini del calibro (non solo sessuale) di Napoleone Bonaparte e Richard Wagner avevano quella stessa caratteristica che però non gli aveva impedito di passare alla Storia anche per altri motivi… ma per mio fratello Roberto era un problema, anzi, è proprio il caso di dirlo, un “enorme” problema! Io che sono il maggiore, ho tre anni più di lui, avendo ereditato i caratteri materni solo parzialmente, perché è noto che le dimensioni del pene sono controllate dal cromosoma X, pur essendo ben dotato non ho mai avuto (mannaggia) questo problema, che invece afflisse a lungo mio fratello! Già alla nascita l’Ostetrica (una signora dalla lunga militanza professionale) era rimasta sconvolta dalle dimensioni inaudite del suo membro e anche dei suoi testicoli. “Ma – diceva meravigliata – i bambini in genere alla nascita hanno sì le palle grosse… ma questo è un ciucciariello!” e mia nonna materna, cioè la moglie di nonno Pippo, una donnina piccola alla quale però lui aveva fatto fare 5 figli avendone persi ben altri 4, e gli ultimi due gemelli (un maschio e una femmina) ma, secondo i ginecologi del tempo, originatisi da 2 fecondazioni diverse, vista l’importante differenza di peso alla nascita, cosa pressoché impossibile soprattutto per la riduzione fisiologica degli spermatozoi tra coiti ravvicinati… meno che in questo fenomenale caso evidentemente!, e lei, mia nonna, rivolgendosi a mia madre col fatalismo che le era proprio, io ero lì ma all’epoca non capii, aveva sentenziato per il bambino: “Così è: ha preso tutto da tuo padre!”, facendo l’inequivocabile segno dell’ombrello! Crescendo mio fratello era sempre stato un po’ complessato, complici anche le situazioni in cui era venuto a trovarsi… per esempio una volta fu coinvolto in una stranissima circostanza a scuola, tale per cui una sua compagna di classe, tornando dal bagno, si disse sconvolta perché “aveva visto il pisello di Roberto” che, a suo dire, era gigante! Lei iniziò a non dormire più tranquilla, rivelando una nevrosi simile, nella sintomatologia, al noto caso di Hans, trattato da Sigmund Freud, ovvero il bambino impaurito dai cavalli e dal loro cazzo… ovviamente mio fratello non aveva colpa e non aveva fatto assolutamente nulla di male, ma le madri dei suoi compagni di scuola “superstiti” imposero che lui dovesse usare un bagno dedicato e che fosse sempre scortato, andando al cesso, da un’insegnante!, e le insegnanti ogni volta si lustravano gli occhi (alcune dandoglielo a vedere!) e spettegolavano del giovane “superdotato” per usare un termine minimalista! Qualcuna arrivò a soprannominarlo “L” per ovvi motivi, cioè basso ma lungo! Dov’erano i miei genitori in tutto questo? Ma a quei tempi la partecipazione genitoriale alle vicende scolastiche era, in generale, abbastanza episodica ed estemporanea… sta di fatto che lui rimase praticamente da solo ad affrontare queste ed altre simili situazioni e così pure, da solo, ahimè, crebbe! Se avrebbe potuto andare diversamente? Di sicuro! Sorte completamente diversa per esempio, proprio per una questione di differente approccio, perché non siamo tutti uguali e nemmeno le Società umane lo sono, capitò a Maurizio, figlio di mia zia, la sorella terzo-genita di mia madre che, nata nei primi anni ’50, visse da ragazza semi-hippy i mitici anni ’60, in cui notoriamente ebbe luogo la rivoluzione sessuale… lei poi emigrò, per lavorare ma soprattutto andarsene di casa, dove si sentiva parecchio oppressa, in quella che all’epoca era la Germania Ovest e lì ebbe il suo primogenito (e 3 anni dopo pure una figlia) che ereditò anche lui quella “particolare caratteristica” così traumatica per mio fratello. Però mio cugino visse in un clima del tutto diverso e il suo enorme membro in Germania non era affatto qualcosa di cui vergognarsi ma un vero e proprio vanto! Ed infatti la sua vita (questa è un’altra storia ma poi vedrete che tornerà utile conoscerla nel prosieguo) si svolse in maniera completamente opposta a quella di mio fratello: si sposò diverse volte proprio perché, avendo intorno a sé costantemente donne (e uomini) che lo desideravano, non riuscì mai a “farsi una famiglia” stabile… anche perché, appunto, scopava indifferentemente con femmine e maschi! Ma veniamo al 18° compleanno del mio tormentato “fratellino”, al quale, come da tradizione meridionale, partecipò tutta la famiglia, compreso il cugino tedesco, nel frattempo infatti mia zia e il suo marito tedesco si erano separati e lei, gran troia, era tornata in Italia col figlio, mentre la figlia le Autorità Tedesche avevano preferito affidarla al padre… fu di certo una bella festa ma stavamo parecchio stretti, dato il notevole numero di parenti che intervennero anche da lontano ed ospitarli, soprattutto per la notte, fu un grosso problema. Perciò io e mio fratello quella notte dormimmo… nello stesso letto! Che c’è di male? Peserete. Niente certo!, in una situazione normale… ma la relazione tra noi tutto era fuorché normale perché, mentre Roberto era cresciuto col complesso del suo enorme cazzo, per cui si vergognava sempre di tutti e di tutto, perfino di andare al mare, e non aveva che pochissimi amici sessualmente non ben definibili (brutti, spesso grassi, solitari come lui), io invece ero cresciuto, si potrebbe dire, proprio “all’ombra” del suo cazzo! La mia vita era trascorsa nel tentativo di superare “le leggende” e farmi valere sessualmente… ne io ne mio fratello amavamo molto le donne ma per motivi opposti: lui era un solitario, io, avendo un cazzo poco più che normale, ma confrontato al suo davvero piccolo, cercavo continuamente, più o meno consciamente, una rivalsa con qualcuno che lo superasse… ovviamente di sesso maschile e naturalmente con poca anzi nessuna fortuna… poi, confuso ma pure, diciamoci la verità, perverso com’ero, scopavo anche con donne e con uomini, a volte in un ruolo attivo, insomma un casino! Tutto questo andò avanti fino a quella fatidica notte in cui, per entrambi, si aprì un mondo nuovo. Stavamo in questa stanza, insieme in un letto matrimoniale, porta chiusa per carità, che per mia mamma qualcuno poteva rimanere scandalizzato dal cazzone di mio fratello persino da sotto le lenzuola. Stavamo letteralmente morendo di caldo per l’estate meridionale torrida e quindi avevamo indosso solo le mutande! Quella notte io non riuscivo a dormire proprio per il caldo intenso, mentre invece lui non dormiva perché era particolarmente abbattuto e mi diceva: “Vedo la mia vita scorrere in solitudine…” che, nonostante frequentasse l’Istituto Tecnico per autoriparatori, quando se ne usciva con questi accenti esistenzialisti sembrava facesse il Liceo Classico! “Cosa vuoi dire?” Gli chiesi. E lui: “Che ho pure provato a starci con una ragazza ma è stato un disastro! Come mi ha visto nudo, lei di famiglia per bene, è scappata via!” e io: “Davvero?? Secondo me non capisce un cazzo! Sì sa che più grosso è meglio è…”, e lui: “Sì ma io ho un cazzo asinino, guarda qua!” e si tirò giù i larghi boxer, che sebbene lui fosse magro nostra madre doveva prenderglieli di taglia extralarge e poi modificarli, proprio per contenere il suo immenso accessorio! Idem per i pantaloni, e sempre a cercare il modo di non rendere troppo evidenti cazzo e coglioni fuori misura! Una volta lo sentii dire, all’ennesima prova calzoni, che avrebbe preferito portare una gonna tanto era stufo! Le immense dimensioni del suo arnese mi si palesarono davanti… e che in tanti anni, vi sembrerà assurdo, ma noi mai, neppure a da piccoli, avevamo potuto fare nemmeno un bagno insieme, per cui certo, pure io sapevo che aveva un cazzo enorme ma non lo avevo praticamente mai visto pur abitando insieme, per dire quanto fosse segregato quel poveretto… e le sue dimensioni erano davvero impressionanti: dal pube il membro, non ancora eretto e non solo lungo ma pure davvero massiccio, largo, sormontato da una enorme cappella ben ricoperta dal prepuzio, gli arrivava fino al giugulo… “Guarda qua!” fece disperato… ma io fui come folgorato da quell’apparizione e, immediatamente la bocca mi si riempì di saliva al punto che iniziai a sbavare… non avevo nemmeno più caldo… il cazzo mi si indurì, diventando come una pietra… però, complice il buio quasi completo, rischiarato solo da una piccola e fioca abatjour, tutte queste cose non le diedi a vedere: “Me lo fai guardare bene?” dissi con la voce un po’ tremula nonostante cercassi di dissimulare… e lui, un po’ sorpreso dal mio interesse, si tirò su in ginocchio in mezzo al letto, ancora a cazzo moscio, e, abbassati ulteriormente i boxer, me lo mise davanti agli occhi, come fosse un oggetto da studiare… “Guarda qua!” ripeté angosciato… “E queste palle??”, enormi, e, notai, assolutamente perfette per forma, che gli arrivavano oltre la metà coscia, quasi sfiorando il lenzuolo! Non riuscivo a trattenermi, fremevo in me… era proprio il cazzo che avevo sempre desiderato con tutte le mie forze e che non avevo mai trovato! “Che ne pensi?? Della mia situazione dico, se non posso parlarne nemmeno con te…” e io: “Dai stenditi, smettila di disperarti…” lui si aspettava una consolazione e si distese di fianco a me, con i boxer ancora giù ma, girandosi, mi toccò col fianco e si accorse della mia eccitazione, sfiorandomi il cazzo duro! “Ma cos’hai?” mi chiese un po’ stranito… io non gli risposi e iniziai ad accarezzargli l’enorme bastone che ebbe un sussulto e iniziò ad indurirsi e ingrossarsi rapidamente… e lui: “Ma siamo fratelli, cosa siamo facendo?” e io: “Stiamo scopando tra fratelli, in tanti lo fanno, molto più di quello che la tua mentalità falsamente perbenista può ammettere! Falso e ipocrita che sei, perché ti stai eccitando di bestia!” e aggiunsi: “Coglione: di che ti lamenti sempre? Questo è il cazzo ‘più’ meraviglioso che abbia mai visto…”, “Ma perché tu…?” , “Sta zitto!” e ci baciammo, poi, dal momento che il cazzo gli arrivava praticamente a livello della bocca, spaventosamente lungo, enorme in ogni senso, una mazza nodosa, finalmente scappellata e con tante vene gonfie, questo per farvi capire cosa avessi io tra le mani e lui tra le gambe, glielo spinsi sulle labbra a forza e iniziai a leccarlo a mia volta: “Senti che buon sapore ha il tuo gelato! (gli dissi proprio così!) Altro che… è una meraviglia!” e così ce lo leccammo e succhiammo insieme “Vedi? Possiamo fare questa cosa meravigliosa e super-eccitante perché ce l’hai così asinino, come dici tu… menomale no?”, “Oh sì, è bellissimo, grazie… godo… che bello… succhio e godo del mio stesso cazzo!” andammo avanti così per circa 5 minuti, poi lo sentii irrigidirsi ulteriormente e gonfiarsi come se volesse esplodere e: “Vengo… sto venendo… che mera…” non riuscì a finire la frase che l’enorme membro iniziò a contrarsi e a zampillare una quantità di sborra che non vi so descrivere… continuava a spruzzare fiotti lunghi e spessi e quando sembrava stesse finendo ripartiva a contrarsi e a spruzzare… avevamo la bocca, le facce e i cuscini completamente sborrati: le sue enormi palle sembravano non svuotarsi mai!
di
scritto il
2024-09-20
4 . 4 K
visite
2 2
voti
valutazione
6.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.