Yuki
di
Sara1994
genere
dominazione
Yuki è una bella ragazza giapponese, a differenza della tipica donna di quell’etnia è abbastanza alta, ha gambe lunghe, un fisico da modella, faceva la guida turistica, ama l’arte e accompagnava gruppi di giapponesi a visitare le bellezze del nostro Paese, poi ha conosciuto Marco, alto, biondo, con gli occhi azzurri, si sono innamorati, sposati e hanno messo al mondo una bella bambina bionda, ormai Yuki vive a Milano da tre anni, Marco lavora in banca, non è un semplice impiegato, il suo stipendio consente loro di fare una vita agiata e tranquilla, fino a 6 mesi fa.
Circa 6 mesi fa, una mattina, Yuki, dopo aver portato la bimba al nido, parcheggiando la macchina ha trovato sotto casa suo cugino Toshiro, non lo vedeva da tre anni, lui 10 anni più di lei era stato il promo uomo con il quale aveva fatto sesso, anche se non volontariamente, un giorno lui, approfittando del fatto che i genitori di lei erano via per qualche giorno per un pellegrinaggio, era andato a prenderla all’uscita di scuola, l’aveva portata a casa sua e violentata per un giorno intero, lei per la vergogna non l’aveva detto a nessuno, tanto meno ai suoi quando erano tornati, lui del resto aveva instillato il lei il senso di colpa anche perché le aveva fatto notare che da come aveva goduto voleva dire che le era piaciuto, da quella volta, quando voleva l’andava a prendere e la violentava nuovamente, oppure la faceva violentare, facendosi pagare dai suoi amici o anche da sconosciuti purchè pagassero, lei , in effetti, si era resa conto che lui aveva ragione, lei godeva moltissimo durante quegli incontri, i suoi orgasmi erano violenti e rumorosi e se ne vergognava, poi il lavoro, i viaggi all’estero, diradarono quelle occasioni, fino a cessare completamente quando, finalmente, lei si era trasferita in Italia, ed ora? Lui la salutò come se si fossero lasciati il giorno prima, le disse che era in Italia perché aveva aperto con un socio cinese alcuni negozi di cui uno a Milano, la convinse ad andare con lui a vederlo, era un bel negozio grande, molto grande, lui sembrava non essere quello di prima, tanto era gentile, poi le fece vedere una stanza sul retro con una specie di lettino da massaggi, però più largo e un po’ più basso e lì la bloccò e la violentò nuovamente insultandola mentre lo faceva, poi la lasciò andare via con le lacrime che ancora le scorrevano sul volto.
Ora, da sei mesi, dal lunedì al venerdì lei dopo aver portato la bimba al nido andava al negozio, veniva messa alla pecorina sul lettino, legate le caviglie e i polsi, una sbarra tra le ginocchia le teneva le gambe allargate e le veniva messa una benda sugli occhi, per tutta la mattina veniva violentata da uno o più uomini facendoli godere con la sua figa, il suo culetto e la sua bocca, poi a mezzogiorno se ne andava a casa, i suoi orgasmi non si contavano,e la sua vergogna aumentava.
Lei accondiscendeva al volere del cugino a patto che lui non avesse alcun rapporto con il marito Marco che non sapeva nulla dei loro trascorsi, non si chiese neppure come mai, una sera, facendo l’amore con lei, aveva notato che lei si fosse completamente rasata il pube, lei rispose che alcune mamme al nido, mentre facevano colazione insieme dopo aver lasciato i bimbi e discutendo dei propri mariti avevano detto che gli uomini preferivano la donna rasata e lei lo aveva voluto fare per lui, la cosa lo eccitò e fecero l’amore più intensamente del solito; la verità era che il cugino l’aveva rasata lui, poi le aveva messo un dopobarba in crema che bruciava e mentre lei ancora soffriva per il bruciore l’aveva penetrata con forza davanti e dietro scaricandosi poi nella sua bocca.
Era il socio cinese di Toshiro che la legava tutte le mattine, ogni tanto anche lui la prendeva, come parte del suo pagamento.
Dopo sei mesi il negozio venne chiuso dalla guardia di finanza per tutta una serie di violazioni che Yuki non conobbe mai, però sparì anche Toshiro e lei si sentì da un lato sollevata, ma dall’altro preoccupata che potesse succedere qualcos’altro e, tutt’ora vive nell’ansia.
Circa 6 mesi fa, una mattina, Yuki, dopo aver portato la bimba al nido, parcheggiando la macchina ha trovato sotto casa suo cugino Toshiro, non lo vedeva da tre anni, lui 10 anni più di lei era stato il promo uomo con il quale aveva fatto sesso, anche se non volontariamente, un giorno lui, approfittando del fatto che i genitori di lei erano via per qualche giorno per un pellegrinaggio, era andato a prenderla all’uscita di scuola, l’aveva portata a casa sua e violentata per un giorno intero, lei per la vergogna non l’aveva detto a nessuno, tanto meno ai suoi quando erano tornati, lui del resto aveva instillato il lei il senso di colpa anche perché le aveva fatto notare che da come aveva goduto voleva dire che le era piaciuto, da quella volta, quando voleva l’andava a prendere e la violentava nuovamente, oppure la faceva violentare, facendosi pagare dai suoi amici o anche da sconosciuti purchè pagassero, lei , in effetti, si era resa conto che lui aveva ragione, lei godeva moltissimo durante quegli incontri, i suoi orgasmi erano violenti e rumorosi e se ne vergognava, poi il lavoro, i viaggi all’estero, diradarono quelle occasioni, fino a cessare completamente quando, finalmente, lei si era trasferita in Italia, ed ora? Lui la salutò come se si fossero lasciati il giorno prima, le disse che era in Italia perché aveva aperto con un socio cinese alcuni negozi di cui uno a Milano, la convinse ad andare con lui a vederlo, era un bel negozio grande, molto grande, lui sembrava non essere quello di prima, tanto era gentile, poi le fece vedere una stanza sul retro con una specie di lettino da massaggi, però più largo e un po’ più basso e lì la bloccò e la violentò nuovamente insultandola mentre lo faceva, poi la lasciò andare via con le lacrime che ancora le scorrevano sul volto.
Ora, da sei mesi, dal lunedì al venerdì lei dopo aver portato la bimba al nido andava al negozio, veniva messa alla pecorina sul lettino, legate le caviglie e i polsi, una sbarra tra le ginocchia le teneva le gambe allargate e le veniva messa una benda sugli occhi, per tutta la mattina veniva violentata da uno o più uomini facendoli godere con la sua figa, il suo culetto e la sua bocca, poi a mezzogiorno se ne andava a casa, i suoi orgasmi non si contavano,e la sua vergogna aumentava.
Lei accondiscendeva al volere del cugino a patto che lui non avesse alcun rapporto con il marito Marco che non sapeva nulla dei loro trascorsi, non si chiese neppure come mai, una sera, facendo l’amore con lei, aveva notato che lei si fosse completamente rasata il pube, lei rispose che alcune mamme al nido, mentre facevano colazione insieme dopo aver lasciato i bimbi e discutendo dei propri mariti avevano detto che gli uomini preferivano la donna rasata e lei lo aveva voluto fare per lui, la cosa lo eccitò e fecero l’amore più intensamente del solito; la verità era che il cugino l’aveva rasata lui, poi le aveva messo un dopobarba in crema che bruciava e mentre lei ancora soffriva per il bruciore l’aveva penetrata con forza davanti e dietro scaricandosi poi nella sua bocca.
Era il socio cinese di Toshiro che la legava tutte le mattine, ogni tanto anche lui la prendeva, come parte del suo pagamento.
Dopo sei mesi il negozio venne chiuso dalla guardia di finanza per tutta una serie di violazioni che Yuki non conobbe mai, però sparì anche Toshiro e lei si sentì da un lato sollevata, ma dall’altro preoccupata che potesse succedere qualcos’altro e, tutt’ora vive nell’ansia.
2
0
voti
voti
valutazione
2.6
2.6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Sondaggioracconto sucessivo
L'architetto
Commenti dei lettori al racconto erotico