L'architetto

di
genere
confessioni

Ho ereditato una casa qui in Val Camonica, è molto grande, una vecchia casa in pietra, con Simona, la mia coinquilina, abbiamo pensato di ristrutturarla e andarci ad abitare vendendo il mio appartamento che abitiamo attualmente e aggiungendo il ricavato ai soldi che ho ereditato insieme alla casa, così divideremmo solo le spese, come adesso però avremo una casa che ci permetterà di avere una vita, sia privata che sociale migliore, potendo anche ospitare amici e amiche cosa che adesso possiamo fare con molte limitazioni a causa proprio della dimensione del mio appartamento.
Io e Simona abbiamo studiato bene la cosa e stabilito quello che vogliamo, ho cercato un architetto che potesse occuparsene, ho trovato una donna, più grande di noi, avrà una quarantina d’anni che, con molta intelligenza e apertura mentale, ha capito subito le nostre esigenze ed i lavori sono cominciati ormai da qualche tempo, siamo in centro Paese, vicino ad un torrente che di notte fa un piacevole rumore, si entra in casa dopo una breve scalinata dal piano rialzato, prima di entrare una piccola terrazza che verrà ampliata e alzata a scapito della scala che è molto larga, appena entrate a sinistra un bagno di servizio , piccolo ma con finestra con wc, bidet ed un doppio lavabo, subito dopo un balconcino di servizio che useremo per i bidoncini della spazzatura, di fronte un locale che diventerà la cucina dove sarà possibile mangiare anche in tre, subito dopo una scala che porta al primo piano e la prima zona giorno dove a sinistra metteremo il pranzo e a destra un biliardo con le nuche, a me e Simona piace giocare e maneggiare palle e stecche, proseguendo, salendo un gradino, sulla destra un altro bagno che è già stato finito anche con una bella doccia grande, a sinistra una scala che verrà abbattuta per pare spazio ad un ascensore che collegherà il piano terra al rialzato ed al primo e di fronte altra zona giorno unendo le sue stanze esistenti con un bel camino e la zona conversazione; salendo la scala esistente si arriva a quella che diventerà la mia camera con un balconcino, una cabina armadio ed un bagno molto grande con vasca e doccia ed una porta che mi consentirà di raggiungere l’ascensore e la camera di Simona che avrà anche lei un grande bagno personale ed una terza camera con bagno, senza vasca, per gli ospiti, dal pianerottolo dell’ascensore parte anche una scala che va in mansarda, il tetto è stato già rifatto, lì ci sarà la lavanderia ed una stanza dei giochi, assolutamente privata mia e di Simona; al piano terra che avrà l’accesso indipendente da sotto un arco culla facciata della casa, ricaveremo una taverna con camino ed un armadio cucina, un bagno, una sauna, uno studio per me e Simona e una mini piscina ad idromassaggio per almeno 6 persone, sotto l’arco potremo parcheggiare le nostre due piccole macchinine, due cinquecento d’epoca rimesse a nuovo, consumano pochissimo, bollo e assicurazione costano davvero poco e vanno benissimo; ecco come diventerà la mia nuova casa.
Una sera, dopo il lavoro, io e Simona andiamo a vedere a che punto sono i lavori, entriamo e salendo dalla scala che verrà demolita, vediamo una luce da una delle camere in fondo, probabilmente, pensiamo, lasciata accesa per errore dai muratori, quando giriamo però un angolo vediamo l’architetto in ginocchio che sta facendo un pompino al capo cantiere, un tipo bassino che però, a quello che vediamo sembra ben fornito, il seno prosperoso dell’architetto nudo che ballonzola per il movimento della sua testa, ci tiriamo subito indietro con Simona e soffochiamo un risolino, hai capito l’architetto, sposata, con due figli, che si fa sbattere dal capocantiere, interessante.
L’architetto viene da noi a cena per parlare dei lavori, è una bella donna, magra, un bel viso, capelli neri ricci, molto simpatica, con Simona decidiamo di metterla alla prova, durante la cena le facciamo complimenti per l’aspetto, e facciamo vedere , con i nostri atteggiamenti, i discorsi e, qualche effusione che non siamo solo amiche e coinquiline, lei non reagisce minimamente scandalizzata, parliamo della casa, dello stato di avanzamento dei lavori, di quello che faremo una volta trasferite, dopo il dolce, dei cannoli siciliani che abbiamo scelto apposta che io e Simona mangiamo in modo decisamente erotico, passiamo in salotto, ha anche delle belle gambe l’architetto, glielo faccio notare, lei mi ringrazia ricambiando il complimento, ne approfitto per sollevare un po’ la gonna e fargliele vedere fino in fondo, anche Simona si intromette dicendo che anche le sue non sono male e, anche lei le fa vedere tutte, passiamo a parlare di questioni estetiche, la grandezza dei seni, la cellulite, l’altezza dei ostri sederi, sempre più intimamente, del fatto che noi due siamo completamente rasate e che la cosa piace molto agli uomini, così abbiamo chiarito che siamo bisex, lei dice che il seno le si è ingrossato dopo la seconda gravidanza e che, però, per fortuna, non ha smagliature e neppure cellulite e che ha sempre usato delle creme di cui ci dà il nome, io le dico che con due figli è impossibile che non abbia qualche inestetismo dovuto alle gravidanze e, visto il livello intimo raggiunto dalla nostra conversazione, anche lei, alzandosi, mostra le cose fino in fondo, ha un paio di mutandine di pizzo molto carine, poi si slaccia la camicetta e fa vedere la parte alta del seno che non ha, effettivamente alcuna smagliatura, Simona, che è anche medico, ne approfitta per accarezzarle la pelle morbida, poi senza parlare, come fosse una cosa normalissima, le abbassa una coppa del reggiseno cominciando a palparlo, io guardo e vedo che Cristina, così si chiama l’architetto, chiude gli occhi mentre Simona, oltre a palparle il seno, le tira leggermente un capezzolo, allora mi avvicino anch’io, ma le metto una mano sul davanti delle mutandine e sento un po’ di umidore, intanto Simona le ha slacciato di un altro paio di bottoni la camicetta abbassando anche l’altra coppa del reggiseno e lei ha sempre gli occhi chiusi, allora la bacio sul collo, un bacio umido, e con la mano comincio ad accarezzarle la figa attraverso il pizzo delle mutandine, Simona, oltre ad accarezzarle il seno, intanto, le prende una mano e se la porta sul proprio che lei stringe con forza e io sposto le mie labbra sulle sue che subito si schiudono e le nostre lingue si incontrano, poi un frusciare di vestiti che vengono quasi strappati dai nostri corpi e ci troviamo intrecciate sul tappeto davanti ai divani, Cristina ha davvero un bel corpo, la figa rasata con solo un triangolino di peluria sul pube, tutta da leccare ed è quello che Simona fa subito, mentre io lo faccio a lei, i nostri umori inumidiscono le nostre fighe che assaggiamo l’un l’altra mentre 3 paia di mani frugano ogni parte dei nostri corpi, le dita si insinuano, cercano, premono, pizzicano, tirano, titillano, graffiano, le nostre bocche baciano, succhiano, con la lingua frughiamo ed assaporiamo, le nostre fighe strusciano tra di loro alla ricerca dell’orgasmo, per qualche secondo Simona ci lascia e torna con un paio di dildo e lo strap.on la festa continua, ognuna di noi tre cerca il piacere dell’altra come parte del proprio, non c’è orefizio che viene trascurato, non c’è centimetro di pelle che non viene baciato, leccato, assaporato, non c’è una goccia dei nostri orgasmi che non viene, avidamente, bevuta.
Ormai a mezzanotte e, spostate sul letto di Simona siamo rilassate e ci coccoliamo, Cristina deve andare, le confessiamo che l’abbiamo vista con il capocantiere, lei ride come una matta e ci dice che quello è suo marito, e noi che pensavamo………..
scritto il
2024-11-13
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