In vacanza con Marina
di
Sara1994
genere
etero
Io e Marina siamo amiche da diversi anni, tutte e due sui 40 anni, lei sospetto un paio più di me, io separata lei vedova da due anni, io bruna lei bionda tutte e due magre siamo alte circa uguali ,un metro e sessanta circa ancora con un bel fisico, direi, senza vantarmi, la forza di gravità non ha ancora colpito molto, poi pilates e la palestra fanno il resto, lavoriamo tutte e due come cameriere di sala in un piccolo paese in montagna però, turisticamente vivace, fuori stagione ci possiamo godere lunghi periodi di vacanza, quest’anno abbiamo deciso di passare dieci giorni in Tunisia in un resort, mare, sole e chissà, abbiamo pensato, qualche flirt?
In effetti ci siamo divertite molto ma nulla di concreto dal punto di vista sesso, anche se non siamo proprio affamate, qualche cosa a casa facciamo, ci aspettavamo magari una piccola avventura, è accaduto soltanto il nostro ultimo giorno.
La sera prima avevamo fatto festa, come quasi tutte le sere, ballato, mangiato, bevuto, in questo resort ci eravamo trovate benissimo, ci avevano anche indicato una spiaggetta dove prendere il sole senza costume così da non avere quei brutti segni bianchi sulla pelle abbronzata, comunque ci siamo date un po’ alla pazza gioia quell’ultima sera, 2 boys ci hanno dovuto quasi sorreggere fino al nostro bungalow, arrivate in camera ci siamo buttate sul letto così come eravamo, comunque poco vestite, avevamo addosso solo i pareo e la parte superiore del bikini, in effetti avevamo esagerato un po’ con le dimensioni, i nostri seni abbastanza procaci, portavamo tutte e due una coppa C erano trattenuti a stento dai reggiseni, comunque chi se ne frega, che guardassero pure e sbavassero, il pareo, invece, si portava senza niente sotto e la cosa ci aveva stupito piacevolmente quando ce lo avevano insegnato delle ragazze del villaggio, comunque ci addormentammo ma non durò molto, da fuori si sentivano ancora i rumori della festa e, mentre eravamo così in dormiveglia Marina mi diede un bacio, non sulla guancia come facevamo di solito, ma direttamente sulle labbra, io a occhi chiusi risposi, senza pensarci, insinuando la lingua tra le sue labbra morbide e calde, lei rispose subito, poi rimanemmo abbracciate per diverso tempo limonando, poi cominciammo a esplorare i nostri corpi con le mani e le lingue, non era la prima volta, avevamo già avuto qualche episodio del genere tra di noi ma non era la normalità del nostro rapporto, ormai i nostri pochi indumenti erano spariti, alla luce di una delle abatjour ci rotolavamo sul letto cercando il piacere, in un bel 69 titillavamo i nostri clitoridi con la lingua e le dita, poi ci mettemmo a gambe larghe figa contro figa a strusciarci mentre le nostre dita si urtavano, eravamo così prese e a occhi chiusi che non ci accorgemmo dell’entrata in stanza di qualcuno dalla porta finestra, anzi, n mio caso, devo ammettere che senza pensarci, d’istinto, cominciai a leccare il cazzo che avevo sulle labbra, solo dopo qualche istante aprii gli occhi e mi resi conto che avevo in bocca l’uccello di uno dei boys che ci avevano accompagnato e che, probabilmente, ci avevano spiato dalla veranda ma non mi fermai e, con la coda dell’occhio vidi che anche Marina faceva lo stesso, anzi il suo lo aveva proprio impugnato e lo stava sbocchinando con impegno, le loro mani intanto percorrevano i nostri corpi, il mio aveva le sue tra le mie cosce allargandole e con la lingua suggeva le mie grandi e piccole labbra raddoppiando il nostro 69 di prima, poi si girò, mi venne sopra e mi infilò il suo attrezzo nella vagina che non aspettava altro.
Non avevo modo di vedere Marina ma sentivo i suoi gemiti che facevano eco ai miei mentre venivo scopata con intenzione dal giovane locale; ebbi un paio di orgasmi prima che lui si scaricasse sulla mia pancia e le sue labbra continuarono a cercare le mie, poi riuscii a vedere Marina che, alla pecorina veniva presa da dietro e si teneva alla testiera del letto, anche lei, però venne con un sospiro di soddisfazione e si sdraiò vicino a me e mentre il mio uomo scendeva con la bocca sui miei seni le nostre labbra si incontrarono di nuovo. Sempre prese dal nostro limonare non ci accorgemmo neppure che sopra di noi c’erano due uomini diversi, io me ne accorsi solo perché venni penetrata da un cazzo decisamente grosso che mi fece mancare il fiato per un istante, si erano portati due amici ma ero talmente arrapata che non mi sottrassi a quel nuovo ospite ed anzi lo supportai con il mio movimento di bacino, ad un certo punto venni spostata e mi ritrovai sopra il mio amante che mi continuava imperterrito a pompare stringendomi i capezzoli e le tette, poi sentii un dito infilarsi nel mio buchino posteriore e poi andare su e giù, poi le dita divennero due, i miei umori servivano da lubrificante perché le sentii anche sfiorare la mia figa mentre l’altro continuava il suo andirivieni dentro di me, poi smise per un secondo, il tempo perché il suo amico sostituisse le sue dita con il suo uccello ed io che già grondavo esplosi in un altro orgasmo, quando poi cominciarono a muoversi tutti e due il piacere si moltiplicò, aperti gli occhi mi trovai davanti la faccia di Marina che subiva lo stesso piacevolissimo trattamento, guardando la sua faccia sudata mi resi conto che anch’io dovevo essere ridotta così ma continuai ad ondeggiare mentre quei due paletti visitavano il mio corpo.
Più avanti nella notte ci fu un altro assalto e poi un altro ancora, ci ritrovammo sdraiate sul letto riempite di sborra ovunque, sui seni, sulla pancia e sulle labbra, fin sui capelli.
Verso mezzogiorno ci alzammo un po’ doloranti, almeno io ma Marina confermò la stessa situazione ed andammo a fare una doccia lavandoci a vicenda, poi mettemmo i nostri occhiali da sole per nascondere le occhiaie e pranzammo, al pomeriggio ripartimmo per l’Italia, sull’aereo ci guardammo e cominciammo a ridere come due sceme, però concordammo : l’anno prossimo Cuba.
In effetti ci siamo divertite molto ma nulla di concreto dal punto di vista sesso, anche se non siamo proprio affamate, qualche cosa a casa facciamo, ci aspettavamo magari una piccola avventura, è accaduto soltanto il nostro ultimo giorno.
La sera prima avevamo fatto festa, come quasi tutte le sere, ballato, mangiato, bevuto, in questo resort ci eravamo trovate benissimo, ci avevano anche indicato una spiaggetta dove prendere il sole senza costume così da non avere quei brutti segni bianchi sulla pelle abbronzata, comunque ci siamo date un po’ alla pazza gioia quell’ultima sera, 2 boys ci hanno dovuto quasi sorreggere fino al nostro bungalow, arrivate in camera ci siamo buttate sul letto così come eravamo, comunque poco vestite, avevamo addosso solo i pareo e la parte superiore del bikini, in effetti avevamo esagerato un po’ con le dimensioni, i nostri seni abbastanza procaci, portavamo tutte e due una coppa C erano trattenuti a stento dai reggiseni, comunque chi se ne frega, che guardassero pure e sbavassero, il pareo, invece, si portava senza niente sotto e la cosa ci aveva stupito piacevolmente quando ce lo avevano insegnato delle ragazze del villaggio, comunque ci addormentammo ma non durò molto, da fuori si sentivano ancora i rumori della festa e, mentre eravamo così in dormiveglia Marina mi diede un bacio, non sulla guancia come facevamo di solito, ma direttamente sulle labbra, io a occhi chiusi risposi, senza pensarci, insinuando la lingua tra le sue labbra morbide e calde, lei rispose subito, poi rimanemmo abbracciate per diverso tempo limonando, poi cominciammo a esplorare i nostri corpi con le mani e le lingue, non era la prima volta, avevamo già avuto qualche episodio del genere tra di noi ma non era la normalità del nostro rapporto, ormai i nostri pochi indumenti erano spariti, alla luce di una delle abatjour ci rotolavamo sul letto cercando il piacere, in un bel 69 titillavamo i nostri clitoridi con la lingua e le dita, poi ci mettemmo a gambe larghe figa contro figa a strusciarci mentre le nostre dita si urtavano, eravamo così prese e a occhi chiusi che non ci accorgemmo dell’entrata in stanza di qualcuno dalla porta finestra, anzi, n mio caso, devo ammettere che senza pensarci, d’istinto, cominciai a leccare il cazzo che avevo sulle labbra, solo dopo qualche istante aprii gli occhi e mi resi conto che avevo in bocca l’uccello di uno dei boys che ci avevano accompagnato e che, probabilmente, ci avevano spiato dalla veranda ma non mi fermai e, con la coda dell’occhio vidi che anche Marina faceva lo stesso, anzi il suo lo aveva proprio impugnato e lo stava sbocchinando con impegno, le loro mani intanto percorrevano i nostri corpi, il mio aveva le sue tra le mie cosce allargandole e con la lingua suggeva le mie grandi e piccole labbra raddoppiando il nostro 69 di prima, poi si girò, mi venne sopra e mi infilò il suo attrezzo nella vagina che non aspettava altro.
Non avevo modo di vedere Marina ma sentivo i suoi gemiti che facevano eco ai miei mentre venivo scopata con intenzione dal giovane locale; ebbi un paio di orgasmi prima che lui si scaricasse sulla mia pancia e le sue labbra continuarono a cercare le mie, poi riuscii a vedere Marina che, alla pecorina veniva presa da dietro e si teneva alla testiera del letto, anche lei, però venne con un sospiro di soddisfazione e si sdraiò vicino a me e mentre il mio uomo scendeva con la bocca sui miei seni le nostre labbra si incontrarono di nuovo. Sempre prese dal nostro limonare non ci accorgemmo neppure che sopra di noi c’erano due uomini diversi, io me ne accorsi solo perché venni penetrata da un cazzo decisamente grosso che mi fece mancare il fiato per un istante, si erano portati due amici ma ero talmente arrapata che non mi sottrassi a quel nuovo ospite ed anzi lo supportai con il mio movimento di bacino, ad un certo punto venni spostata e mi ritrovai sopra il mio amante che mi continuava imperterrito a pompare stringendomi i capezzoli e le tette, poi sentii un dito infilarsi nel mio buchino posteriore e poi andare su e giù, poi le dita divennero due, i miei umori servivano da lubrificante perché le sentii anche sfiorare la mia figa mentre l’altro continuava il suo andirivieni dentro di me, poi smise per un secondo, il tempo perché il suo amico sostituisse le sue dita con il suo uccello ed io che già grondavo esplosi in un altro orgasmo, quando poi cominciarono a muoversi tutti e due il piacere si moltiplicò, aperti gli occhi mi trovai davanti la faccia di Marina che subiva lo stesso piacevolissimo trattamento, guardando la sua faccia sudata mi resi conto che anch’io dovevo essere ridotta così ma continuai ad ondeggiare mentre quei due paletti visitavano il mio corpo.
Più avanti nella notte ci fu un altro assalto e poi un altro ancora, ci ritrovammo sdraiate sul letto riempite di sborra ovunque, sui seni, sulla pancia e sulle labbra, fin sui capelli.
Verso mezzogiorno ci alzammo un po’ doloranti, almeno io ma Marina confermò la stessa situazione ed andammo a fare una doccia lavandoci a vicenda, poi mettemmo i nostri occhiali da sole per nascondere le occhiaie e pranzammo, al pomeriggio ripartimmo per l’Italia, sull’aereo ci guardammo e cominciammo a ridere come due sceme, però concordammo : l’anno prossimo Cuba.
3
5
voti
voti
valutazione
3.7
3.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Gli studenti di Beatriceracconto sucessivo
Beatrice cambia scuola
Commenti dei lettori al racconto erotico