Marito in viaggio
di
Sara1994
genere
bondage
Sono legata ad una sbarra sospesa nel vuoto, la corda ha un lasco di 15 cm, ai capezzoli ed alla clitoride delle pinzette collegate a delle corde con in fondo dei piccoli pesi, nel culetto una stecca da biliardo per la parte più grossa, fissata per terra, le mie caviglie legate tra di loro in modo da farmi stringere le gambe, se mi aggrappo alla sbarra si tendono le corde delle pinzette, se mi lascio andare la stecca da biliardo entra di più, mentre mi agito in questo esercizio 4 uomini mi guardano seduti a bere il caffè, la mia figa gronda umori, il mio monte di venere ha leggeri spasmi orgasmici. Quando l’ovetto vibrante nella mia vagina raggiunge il massimo livello un orgasmo violento e mi lascio andare sulla stecca, poi cessa e mi tiro su lentamente, hanno finito il caffè e mi guardano ridendo tra di loro, sono appesa lì da un’ora, il mio corpo lucido del mio sudore, vedo i 4 uomini con i rispettivi uccelli in mano che si auto gratificano guardandomi, viene staccata la stecca, vengo calata con tutta la sbarra fino a terra, li ho intorno, la loro sborra calda mi inonda il viso, apro la bocca per bere quel nettare, la lingua sulle labbra per assaporarne ogni goccia, poi mi lasciano così ed escono dalla stanza.
Devo essermi addormentata, delle voci mi svegliano, vengo liberata, ma per poco, mi legano di nuovo stavolta con delle polsiere e delle cavigliere ad una struttura di metallo rettangolare con 4 anelli ai vertici, vengo spostata così legata in un angolo, poi un getto d’acqua calda , penso da un idropulitrice, mi stanno lavando ma poi indugiano sulla mia figa ed il mio culetto, sui miei seni, quando si avvicinano il getto è più forte,, ho un altro orgasmo ed anche i miei intestini si lasciano andare, tutto viene spazzato via dal getto d’acqua, ora sono pulita e svuotata e vengo lasciata lì stesa ad asciugare in quella struttura d’acciaio che viene ruotata di 90 gradi, sento l’acqua gocciolare per terra dai miei capelli lunghi.
Quando mi staccano da quella posizione quasi non mi reggo in piedi, il mio corpo è tutto un tremore, cammino, con due uomini mascherati al mio fianco che mi sorreggono, con passo malfermo, entriamo in una stanza con un letto, illuminata solo da 4 bracieri che ardono intorno ad esso, vengo bendata ed adagiata sul letto, mai frenetiche frugano il mio corpo, mi contorco come un serpente fino a quando non vengo bloccata da un corpo che, col suo peso mi tiene schiacciata, mi allarga le gambe e, senza aspettare mi penetra con forza facendomi mancare il respiro, finalmente, non aspettavo altro che sentire della carne pulsante dentro di me che mi violava e si appropriava del mio corpo, dopo diversi minuti ed affondi decisi mi trovo io sopra di lui, mi tiene il corpo stretto contro il suo, qualcun altro spinge il suo uccello dentro il mio culetto così esposto, poi, cominciano a muoversi all’unisono, questa volta urlo il mio orgasmo liberatorio, mentre i due continuano ad usarmi, tutta la notte, penso che sia notte, vengo usata da uomini diversi da soli o in coppia, il mio corpo violato e riempito di sperma caldo, la mia bocca assapora aromi diversi, la mia carne si impregna degli stessi aromi, al risveglio sono riposata e mi sento sazia anche se un po’ provata, vicino al letto una porta aperta che mi fa intravedere un bagno, ci vado, mi lavo facendo anche una bellissima doccia, poi ritrovo i mei vestiti su una sedia e li indosso, la porta della stanza si apre con uno scatto, dev’essere una serratura elettrica, penso, un lungo corridoio e poi una scala che mi porta ad un cancello che si apre anch’esso, al di là un giardino bellissimo ed in lontananza una villa molto grande, intravedo la mia auto al limite del giardino, le chiavi sono inserite nel quadro, la mia borsa sul sedile del passeggero, non so che giorno sia, lo scopro accendendo la radio, in tempo per andare all’aeroporto a prendere mio marito che torna dal suo viaggio di lavoro, giusto il tempo di cambiarmi e truccarmi per rientrare nella mia monotona vita , almeno fino al suo prossimo viaggio.
Devo essermi addormentata, delle voci mi svegliano, vengo liberata, ma per poco, mi legano di nuovo stavolta con delle polsiere e delle cavigliere ad una struttura di metallo rettangolare con 4 anelli ai vertici, vengo spostata così legata in un angolo, poi un getto d’acqua calda , penso da un idropulitrice, mi stanno lavando ma poi indugiano sulla mia figa ed il mio culetto, sui miei seni, quando si avvicinano il getto è più forte,, ho un altro orgasmo ed anche i miei intestini si lasciano andare, tutto viene spazzato via dal getto d’acqua, ora sono pulita e svuotata e vengo lasciata lì stesa ad asciugare in quella struttura d’acciaio che viene ruotata di 90 gradi, sento l’acqua gocciolare per terra dai miei capelli lunghi.
Quando mi staccano da quella posizione quasi non mi reggo in piedi, il mio corpo è tutto un tremore, cammino, con due uomini mascherati al mio fianco che mi sorreggono, con passo malfermo, entriamo in una stanza con un letto, illuminata solo da 4 bracieri che ardono intorno ad esso, vengo bendata ed adagiata sul letto, mai frenetiche frugano il mio corpo, mi contorco come un serpente fino a quando non vengo bloccata da un corpo che, col suo peso mi tiene schiacciata, mi allarga le gambe e, senza aspettare mi penetra con forza facendomi mancare il respiro, finalmente, non aspettavo altro che sentire della carne pulsante dentro di me che mi violava e si appropriava del mio corpo, dopo diversi minuti ed affondi decisi mi trovo io sopra di lui, mi tiene il corpo stretto contro il suo, qualcun altro spinge il suo uccello dentro il mio culetto così esposto, poi, cominciano a muoversi all’unisono, questa volta urlo il mio orgasmo liberatorio, mentre i due continuano ad usarmi, tutta la notte, penso che sia notte, vengo usata da uomini diversi da soli o in coppia, il mio corpo violato e riempito di sperma caldo, la mia bocca assapora aromi diversi, la mia carne si impregna degli stessi aromi, al risveglio sono riposata e mi sento sazia anche se un po’ provata, vicino al letto una porta aperta che mi fa intravedere un bagno, ci vado, mi lavo facendo anche una bellissima doccia, poi ritrovo i mei vestiti su una sedia e li indosso, la porta della stanza si apre con uno scatto, dev’essere una serratura elettrica, penso, un lungo corridoio e poi una scala che mi porta ad un cancello che si apre anch’esso, al di là un giardino bellissimo ed in lontananza una villa molto grande, intravedo la mia auto al limite del giardino, le chiavi sono inserite nel quadro, la mia borsa sul sedile del passeggero, non so che giorno sia, lo scopro accendendo la radio, in tempo per andare all’aeroporto a prendere mio marito che torna dal suo viaggio di lavoro, giusto il tempo di cambiarmi e truccarmi per rientrare nella mia monotona vita , almeno fino al suo prossimo viaggio.
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