Imprenditrice

di
genere
etero

Ciao, mi chiamo Lucia ma mi faccio chiamare Lucy. Ho 25 anni In casa mi chiamavano la bambolina, piccolina, solo 1 metro e 54, bel faccino, capelli biondi ed occhi verdi, non ho avuto un’infanzia facile, tra botte, abusi, fughe, droga, alcool, un aborto e case famiglia, poi a 18 anni ho raggiunto la piena maturità del mio corpo, 90/60/90 x 48 kg e cominciai la mia nuova vita, mi ero diplomata, trovai un lavoro in un agenzia di assicurazioni di Bologna e andai a vivere con altre tre ragazze che, però, studiavano all’università, ero, comunque, molto più scafata di loro che, però, devo dire amavano divertirsi parecchio, io, intanto, facevo carriera nella mia agenzia, mi occupavo di procacciare clienti nel settore delle polizze vita, avevo dovuto prendere la patente e andavo in giro con una Smart dell’agenzia, i clienti che avevano polizze auto o altro erano il mio territorio di caccia, cominciai a fare contratti ed il responsabile dell’agenzia era soddisfatto, guadagnavo anche bene perché oltre allo stipendio avevo le provvigioni, dopo 6 mesi di questo lavoro, però, una sera, finito l’orario, il capo mi disse, prima di andare via, di passare da lui, pensai volesse criticare qualcosa del mio lavoro, o magari del mio abbigliamento che era, devo dire, in linea con la mia età ma forse non adattissimo al lavoro che facevo, del resto mi piacevano le minigonne, avevo/ho delle belle gambe e non mi dispiaceva quando gli uomini mi guardavano e facevano complimenti, sono sempre stata un po’ “sfacciata” e lo fui anche in quell’occasione, mi disse che era molto soddisfatto, notai che anche il suo sguardo indugiava sulle mie gambe, però mi disse
non capisco come fai a stipulare così tanti contratti, questo mese, addirittura ne hai chiusi 20, praticamente uno al giorno
sono brava, ho studiato e so come convincere i clienti
vabbè fosse così semplice, bastasse studiare la materia, quale trucco usi?
Mi faccio scopare dai clienti
Silenzio, mi fissava con gli occhi spalancati, vidi che deglutiva, dopo qualche istante si alzò, venne davanti alla scrivania e ci si appoggiò con la schiena,
- Non scherzare dai
- Non scherzo, mi faccio scopare dopo che hanno firmato i simpli di polizza
- Beh, questo è sconvolgente, non immagino cosa penserebbe l’ispettore della Compagnia
- Non credo direbbe qualcosa, mi ha scopato anche lui ahahahah
Rimase ancora in silenzio per qualche istante, e poi
- Quindi l’unico imbecille, cioè, quello che oltretutto paga, sono io
La mia espressione, gli confermò che gli davo ragione, allora dopo un istante si aprì la cerniera dei pantaloni e disse
- Allora ragazza mia bisogna rimediare
beh, prima o poi sarebbe successo, l’avevo messo in conto, senza neanche alzarmi dalla sedia, infilai la mano nei suoi pantaloni e ne estrassi un cazzo che dava i primi segni di vita, per essere un sessantenne non era messo male, cominciai a soppesarne lo scroto con le mani e poi avvicinai la bocca succhiandolo, con l’altra mano avevo impugnato l’asta che sentii si stava gonfiando, poi cominciai a leccargliela e ad insalivarla imboccandola, era davvero interessante, era leggermente curvo con la cappella in su che sembrava mi guardasse, lo lasciai per un momento e lui aprì gli occhi, feci scivolare a terra la mini rimanendo con il perizoma e poi liberai i miei seni dal maglioncino corto che portavo e dal reggiseno, le sua mani corsero subito ai miei capezzoli, lo feci scostare e mi appoggiai io alla scrivania mostrandogli il culetto e la mia fighetta che già lacrimava, scostò il mio perizoma e sentii la sua cappella farsi strada e poi superare le mie grandi e piccole labbra e poi il resto del cazzo penetrarmi, le sua mani spaziavano dai miei fianchi alla mia schiena ai miei seni, ci sapeva fare il vecchio, purtroppo finì presto svuotandosi sulla mia schiena con un sospiro di soddisfazione, non sarebbe stato in grado di continuare, era tutto sudato, però, dopo aver ripreso un po’ di fiato mi disse
- Continueremo un’altra volta Lucy
E così fu, nei giorni e mesi successivi, ogni tanto, a fine giornata, passavo nel suo ufficio dove aveva anche fatto posizionare un divano, io intanto continuavo a lavorare ed avevo avuto anche un aumento di stipendio.
Ora Paolo, il capo, è andato in pensione e, non avendo né moglie né figli ha lasciato a me l’agenzia ed il capo sono io, questo non l’avevo preventivato ma la cosa mi piace, oltre i due impiegati fissi in ufficio ho assunto altre due ragazze, una per le polizze vita ed una per le polizze relative ai fabbricati, dopo il corso in Compagnia hanno cominciato il lavoro vero e proprio, non hanno ancora i miei risultati ma si faranno, intanto ho tanti clienti affezionati, una volta al mese vado a trovare a casa il mio ex capo, gli porto la sua percentuale del 10% e ci divertiamo un po’ insieme, ma ora devo andare, sono un imprenditrice, adesso.
scritto il
2024-11-07
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