Sara e Simona

di
genere
saffico

Mentre sto cucinando rientra Simona, mi saluta e sento il fruscio dei suoi vestiti che finiscono per terra poi lo scroscio della doccia , avrà lasciato la porta del bagno aperta, dopo un po’ il rumore di lei che raccoglie i suoi vestiti da terra e poi una mano mi scosta i capelli e lei mi bacia sul collo, le sue mani, da dietro, si infilano sotto la mia camicia aperta dove io non porto nulla, mi accarezzano il seno e mi stringono i capezzoli, non posso fare altro che spegnere il fuoco e girarmi verso di lei, le nostre labbra si toccano, si schiudono, le nostre lingue si cercano, le mani, curiose percorrono inostri corpi, lei è ancora un po’ bagnata, ci ritroviamo stese sul tappeto davanti al camino acceso, deve essere successo qualcosa al lavoro per comportarsi così, probabilmente qualcosa di brutto che lei vuole scacciare facendo l’amore con me, la mia figa sta lacrimando, facciamo un bel 69 così che le nostre lingue possano infilarsi tra le nostre piccole labbra e le nostre bocche possano succhiarne il nettare, intanto con le dita saggiamo l’elasticità dei nostri buchini posteriori e premiamo leggermente sui rispettivi perineo, poi a gambe larghe facciamo che le nostre fighe possano strusciare una contro l’altra aumentando il nostro piacere, lei aggancia due catenelle ai piercing sui nostri capezzoli, il leggero dolore amplifica il nostro orgasmo.
Mai sazie andiamo a letto in camera sua, la cena può attendere, due ovetti vibranti raggiungono la loro posizione mentre continuiamo a baciarci e a toccarci, i nostri monti di venere hanno spasmi leggeri provocati dalle nostre palline vibranti mentre Simona prende un lungo e flessibile dildo a due punte e me ne porge una perché la lecchi, lo facciamo guardandoci negli occhi, come se avessimo due cazzi in bocca, lecchiamo ed insaliviamo quell’attrezzo di lattice, poi cerchiamo i nostri buchini e lentamente ma inesorabilmente facciamo in modo che quel serpente sia ben immerso fino in fondo nei nostri intestini e, mentre continuiamo a baciarci alziamo il livello di vibrazione degli ovetti, urliamo il nostro orgasmo gettando la testa all’indietro, poi spenti i telecomandi ma ancora così unite e sudate rimaniamo abbracciate sul letto con le nostre labbra che continuano a cercarsi.
I nostri corpi, caldi, sudati ma ancora affamati si separano giusto il tempo di andare sotto la doccia dove ci insaponiamo e laviamo a vicenda continuando a d amarci, sarà una notte lunga e molto piacevole, le omelettes le mangeremo domani a colazione.
scritto il
2024-11-07
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