Cuckold - Omaggio di Andrea 6° - Il prete scagionato dai potenti cornuti.

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Don Santino era stato tenuto agli arresti domiciliari per circa 8 mesi e per lo stesso periodo era stato sospeso dalle sue funzioni col il rischio di essere spretato ed espulso dalla comunità cattolica.

Apparentemente, tutto era contro di lui giacché era risaputo che il suo magistero non gli serviva per divulgare il verbo di Cristo ma per pratiche decisamente meno spirituali.

Il suo aspetto rassicurante, le sue convincenti prediche sui valori cristiani e la sua capacità di avere sempre una parola buona di conforto per tutti/e, gli permetteva di entrare nel cuore delle persone che si aprivano a lui in totale fiducia.

E poi, era un bell'uomo.

Vestiva sempre in modo elegante con l'unico distintivo rappresentato dal colletto inamidato.

Quando diceva messa o confessava però, indossava sempre la tonaca con niente sotto come sapevano bene le devote signore e ragazze che frequentavano quella parrocchia.

Molte signore, anche di alto rango subivano il suo fascino che, senza destare sospetti, rendevano felici i mariti che la sapevano al sicuro quando andavano da lui ad aiutare il prete per le questioni della parrocchia e per il volontariato a favore dei poveri.

Certo, molte di quelle donne conoscevano bene il randello che don Santino nascondeva sotto la tonaca e ne conoscevano bene le qualità amatorie ed i vizi che non nascondeva nell'intimità.

Erano state proprio quelle qualità così apprezzate dalle pie signore a salvarlo da un processo con il solo biglietto di andata.

Nel mese in cui era stato intercettato al telefono e sorvegliato in chiesa ed in canonica dalle telecamere, sono venute fuori situazioni assai imbarazzanti per moltissime persone di potere.

Il sindaco per esempio, che aveva due bellissimi bambini, in quei 30 giorni, aveva portato la moglie alla monta da don Santino un paio di volte ed in quelle circostanze, non lesinava mai parole di ringraziamento per avergli ingravidato la moglie per due volte essendo lui, pressoché impotente.

La moglie del generale dei carabinieri invece, andava da lui in quanto innamorata dei suoi modi gentili e trasgressivi così diversi dalle maniere rigide e cameratesche del marito.

Lei si faceva chiavare anche da alcuni giovani militari che andavano a fare servizi a casa sua ma, la persona che più la faceva godere era proprio il prete che certe domeniche se la scopava dietro l'altare proprio mentre il marito era seduto su una panca in chiesa a seguire la messa officiata dall'aiutante.

Un magistrato invece, aveva scoperto che non solo la moglie ma anche sua figlia poco più che maggiorenne andavano a farsi scopare in coppia per dare sfogo anche alla loro passione saffica.

Alcune mamme poi, pur sapendo ciò che avveniva in canonica, vi parcheggiavano le figlie adolescenti per il tempo necessario a trascorrere alcune ore con i
loro amanti.

Persino quella che aveva sporto la denuncia era parte di quell'arem che frequentava insieme alla figlia della quale era divenuta gelosa quando il prete le dedicava più attenzioni che a lei.

Stanca di farsi scopare dal sacrestano mentre la figlia trascorreva intere notti nel letto del prete, aveva fatto una denuncia anonima molto circostanziata.

Insomma, quella canonica era un vero bordello dove molte donne alcune delle quali coi mariti cornuti, e le figlie minorenni, andavano a farsi montare ed all'occorrenza, anche ingravidare.

Un personaggio di rango segretamente gay era il responsabile amministrativo della curia che un paio di volte al mese passava in canonica per farsi dare una bella ripassata al culo sfondato dalla mazza di don Santino.

Naturalmente, alcune prove fotografiche erano state trovate anche durante la perquisizione in parrocchia.

Certo, l'archivio più scottante e completo di ciò che avveniva in quel luogo e le persone che lo frequentavano, erano tenute nascoste in una cassetta di sicurezza in banca e rappresentava una assicurazione sulla vita del prete.

Quando tutti gli incartamenti con le prove raccolte per poter verbalizzare una dettagliata accusa, il magistrato (quello con la moglie ninfomane) aveva organizzato una riunione col colonnello dei carabinieri, il sindaco, il contabile della curia, un notaio ed un paio di industriali e dopo aver analizzato la situazione, avevano deciso di archiviare la pratica per non aver commesso i fatti contestati.

Naturalmente, tutti coloro che a vario titolo aveva seguito la faccenda; Alcuni carabinieri, un paio di magistrati due agenti di polizia, erano stati rimossi dai loro incarichi e trasferiti in uffici lontani con l'implicita minaccia di gravi sanzioni penali in caso avessero spifferato qualcosa.

Naturalmente, il prete era stato riabilitato e reinserito nella sua parrocchia.

Quando il prete aveva fatto la sua comparsa a casa di Lara, Ugo e tutto il parentado, era stato accolto in modo entusiastico.

Abbracci, baci e osceni lingua in bocca con tutte le donne di casa.

Il suo occhio fine e la sua abitudine a studiare le persone ed i loro comportamenti, gli avevano fatto notare subito i cambiamenti di fisionomie e comportamentale di Ugo e già quella prima volta, dopo aver scopato con la moglie e la suocera, si era inculato anche il marito castrato godendone molto e complimentandosi con lui per quella scelta così definitiva e arrapante.

segue
scritto il
2024-12-04
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