Gigi e la mamma 1°
di
Andrea inc
genere
incesti
Gigi era il classico bravo ragazzo, un po' timido e sempre disponibile nei confronti degli altri e talvolta, al limite del servizievole.
Per quel motivo i suoi gli avevano proposto dopo le medie, di iscriversi ad una scuola alberghiera.
Lui aveva accettato subito l'idea frequentando con profitto anche i due anni supplementari e dunque, aveva quasi 19 anni quando stava per terminare anche il quinto ed ultimo anno di quel corso di studi.
Nel periodo estivo, come succedeva in quei casi, andava a lavorare in qualche ristorante in Romagna dove i rapporti con gente nuova, l'aiutava anche a migliorare il suo naturale riserbo.
Col tempo e l'esperienza cambiava la sua vita ed anche il rapporto coi suoi vecchi amici ed i suoi genitori diveniva via via più sciolto.
Il cambio radicale però, era avvenuto in modo improvviso e inaspettato.
Era appena rientrato da scuola quando la mamma, accovacciata sul divano, stava leggendo un libro dal contenuto erotico.
-Ciao Gigi, com'è andata oggi?-
-Bene mamma, ho anche ricevuto i complimenti dalla sommelier che mi ha suggerito di approfondire la mia conoscenza dei vini per dedicarmi al suo stesso mestiere.
Ha poi sottolineato che col mio carattere mite, avrei sicuramente avuto successo.-
La mamma, dopo aver chiuso il libro ed una breve pausa, aveva commentato:
-Chissà se la tua prof, mentre diceva 'Carattere mite' non intendeva 'Servizievole' in senso positivo, però!-
Gigi aveva annuito pensando che la mamma avesse ragione.
-Vieni qui Gigi, avvicinati e per favore, toglimi queste scarpe che mi fanno un po' male.-
Il ragazzo le si era inginocchiato davanti e lei allungando prima una gamba e poi l'altra si era fatta sfilare le scarpe poi, gli aveva chiesto:
-Sfilami anche le calze per favore che ho bisogno di un massaggio come solo tu sai fare.-
A quel punti il figlio aveva preso il pouf di velluto rosso che usava in quelle circostanze e dopo avervi appoggiato le gambe della mamma, le aveva sfilato le autoreggenti di nylon ed aveva preso a massaggiarle i piedi e le caviglie procurandole un piacere che, ad occhi chiusi la facevano sospirare.
Il ragazzo la massaggiava e di tanto in tanto, si spingeva col viso sui suoi piedi per baciarli, leccarli e succhiale le dita una per una.
Dopo quasi mezz'ora di quel trattamento piacevole al limite dell'orgasmo, poggiando le mani sul cuscinone, la mamma, aveva sollevato il corpo, tirando poi su la gonna sino a rimanere scoperta sin quasi l'ombelico.
Il figlio, tenendo i piedi stretti tra le mani, aveva seguito quella manovra improvvisa che la mamma faceva per la prima volta.
-Ti piacciono le gambe della mamma?-
-Sono bellissime ed anche se non è la prima volta che le vedo, mi sembrano ancora più belle.-
Alcuni secondi si silenzio avevano riempito la stanza e poi, come lo schiocco improvviso di una frustata, la mamma aveva appoggiato ancora le mani sul cuscino e sollevando il busto aveva detto:
-Gigi.. sfilami il perizoma!-
Il ragazzo con una espressione indescrivibile sul volto e con movimenti lenti ed impacciati, le si era avvicinato e le aveva fatto scivolare sino ai piedi, le mutandine umide di umori.
-Non le annusi amore?-
Il ragazzo con gli occhi fissi su quelli della mamma, aveva avvicinato l'indumento al naso inalandone il forte odore di sesso.
-Leccale!-
Aveva ordinato la mamma.
-Gigi, senza perdere il contatto coi suoi occhi accondiscendenti e carichi di libidine, aveva allargato la parte umida ed aveva cominciato a pennellarla con linguate esperte.-
-Succhialo!-
Aveva intimato lei ed il figlio, reagendo come un automa, si era infilato tra le labbra la parte umida ed aveva cominciato a succhiarla come faceva da bambino col capezzolo della mamma; Una reazione ancestrale ad un ordine di chi gli aveva dato la vita.
Mentre il ragazzo succhiava la parte più intima di quell'indumento, la mamma aveva allargato le cosce e guardandolo con aria lubrica ed ammiccante, si strizzava i capezzoli che baldanzosi, si ergevano sui fulgidi seni che aveva estratto dalla camicetta sbottonata.
-Dimmi Gigi.. quante volte hai succhiato le mutandine della mamma?- "Tante!" aveva risposto il ragazzo col viso paonazzo.
-E dimmi amore di mamma, hai mai visto la vagina di una donna?-
Il ragazzo che oramai aveva gli occhi fissi sulle cosce spalancate della mamma aveva mestamente risposto: "NO!"
Lo spettacolo davanti ai suoi occhi aveva l'aspetto di un mistero disvelato e la forza dirompente di un desiderio sino a quel momento, represso.
Uno spettacolo!
Davvero qualcosa di impressionante superiore ad ogni immaginazione.
Non era la prima volta che vedeva la mamma nuda.
L'aveva vista altre volte quando la spiava in bagno o quando nella sua camera si vestiva per prepararsi ad uscire.
L'aveva anche vista al mare con indosso minuscoli costumi e reggiseni che parevano esplodere sotto la pressione di quelle bocce gonfie come palloni da calcio.
Non l'aveva mai però vista così; Matura, profumata, aperta e bagnata come un frutto maturo o un'ostrica col suo ventre molle e la sua preziosa perla dura e luccicante.
Era proprio così che appariva ai suoi occhi la fica della mamma.
Le grandi labbra invitanti, carnose e pendule come velari a protezione di scenari segreti.
Sulle grandi labbra, si ergeva turgida e virile la clitoride che scappellata, aveva un aspetto del tutto simile ad un piccolo membro.
Umida e lucida la fica , appariva come certe cartoline di laghetti di montagna circondati da un folta vegetazione verde.
Un folto pelo nero infatti, contornava rigogliosamente la clitoride e le grandi labbra in un vero, ameno, spettacolo della natura.
Quando poi la mamma, per riempirgli gli occhi di un nuovo stupore, aveva portato le dita sulla vagina allargandone anche le piccole labbra che, dischiuse parevano aprirsi su una profonda ferita rosso sangue, il ragazzo, si era sentito sciogliere sotto le mutande.
-Amore.. sei venuto?-
Gli aveva chiesto la mamma che, col suo occhio attento ne percepiva ogni reazione.
-SI!-
Aveva risposto laconico il ragazzo, strozzando in gola i suoi singulti.
-Amore, avevi mai visto il sesso di una donna prima d'ora?-
-No!-
-E dunque non l'hai mai neanche potuta annusare o leccare!-
-Si!-
-Amore adesso spogliati e vai a lavarti e poi torna da me che voglio farmi leccare e farti godere insieme alla tua mamma.-
segue
Per quel motivo i suoi gli avevano proposto dopo le medie, di iscriversi ad una scuola alberghiera.
Lui aveva accettato subito l'idea frequentando con profitto anche i due anni supplementari e dunque, aveva quasi 19 anni quando stava per terminare anche il quinto ed ultimo anno di quel corso di studi.
Nel periodo estivo, come succedeva in quei casi, andava a lavorare in qualche ristorante in Romagna dove i rapporti con gente nuova, l'aiutava anche a migliorare il suo naturale riserbo.
Col tempo e l'esperienza cambiava la sua vita ed anche il rapporto coi suoi vecchi amici ed i suoi genitori diveniva via via più sciolto.
Il cambio radicale però, era avvenuto in modo improvviso e inaspettato.
Era appena rientrato da scuola quando la mamma, accovacciata sul divano, stava leggendo un libro dal contenuto erotico.
-Ciao Gigi, com'è andata oggi?-
-Bene mamma, ho anche ricevuto i complimenti dalla sommelier che mi ha suggerito di approfondire la mia conoscenza dei vini per dedicarmi al suo stesso mestiere.
Ha poi sottolineato che col mio carattere mite, avrei sicuramente avuto successo.-
La mamma, dopo aver chiuso il libro ed una breve pausa, aveva commentato:
-Chissà se la tua prof, mentre diceva 'Carattere mite' non intendeva 'Servizievole' in senso positivo, però!-
Gigi aveva annuito pensando che la mamma avesse ragione.
-Vieni qui Gigi, avvicinati e per favore, toglimi queste scarpe che mi fanno un po' male.-
Il ragazzo le si era inginocchiato davanti e lei allungando prima una gamba e poi l'altra si era fatta sfilare le scarpe poi, gli aveva chiesto:
-Sfilami anche le calze per favore che ho bisogno di un massaggio come solo tu sai fare.-
A quel punti il figlio aveva preso il pouf di velluto rosso che usava in quelle circostanze e dopo avervi appoggiato le gambe della mamma, le aveva sfilato le autoreggenti di nylon ed aveva preso a massaggiarle i piedi e le caviglie procurandole un piacere che, ad occhi chiusi la facevano sospirare.
Il ragazzo la massaggiava e di tanto in tanto, si spingeva col viso sui suoi piedi per baciarli, leccarli e succhiale le dita una per una.
Dopo quasi mezz'ora di quel trattamento piacevole al limite dell'orgasmo, poggiando le mani sul cuscinone, la mamma, aveva sollevato il corpo, tirando poi su la gonna sino a rimanere scoperta sin quasi l'ombelico.
Il figlio, tenendo i piedi stretti tra le mani, aveva seguito quella manovra improvvisa che la mamma faceva per la prima volta.
-Ti piacciono le gambe della mamma?-
-Sono bellissime ed anche se non è la prima volta che le vedo, mi sembrano ancora più belle.-
Alcuni secondi si silenzio avevano riempito la stanza e poi, come lo schiocco improvviso di una frustata, la mamma aveva appoggiato ancora le mani sul cuscino e sollevando il busto aveva detto:
-Gigi.. sfilami il perizoma!-
Il ragazzo con una espressione indescrivibile sul volto e con movimenti lenti ed impacciati, le si era avvicinato e le aveva fatto scivolare sino ai piedi, le mutandine umide di umori.
-Non le annusi amore?-
Il ragazzo con gli occhi fissi su quelli della mamma, aveva avvicinato l'indumento al naso inalandone il forte odore di sesso.
-Leccale!-
Aveva ordinato la mamma.
-Gigi, senza perdere il contatto coi suoi occhi accondiscendenti e carichi di libidine, aveva allargato la parte umida ed aveva cominciato a pennellarla con linguate esperte.-
-Succhialo!-
Aveva intimato lei ed il figlio, reagendo come un automa, si era infilato tra le labbra la parte umida ed aveva cominciato a succhiarla come faceva da bambino col capezzolo della mamma; Una reazione ancestrale ad un ordine di chi gli aveva dato la vita.
Mentre il ragazzo succhiava la parte più intima di quell'indumento, la mamma aveva allargato le cosce e guardandolo con aria lubrica ed ammiccante, si strizzava i capezzoli che baldanzosi, si ergevano sui fulgidi seni che aveva estratto dalla camicetta sbottonata.
-Dimmi Gigi.. quante volte hai succhiato le mutandine della mamma?- "Tante!" aveva risposto il ragazzo col viso paonazzo.
-E dimmi amore di mamma, hai mai visto la vagina di una donna?-
Il ragazzo che oramai aveva gli occhi fissi sulle cosce spalancate della mamma aveva mestamente risposto: "NO!"
Lo spettacolo davanti ai suoi occhi aveva l'aspetto di un mistero disvelato e la forza dirompente di un desiderio sino a quel momento, represso.
Uno spettacolo!
Davvero qualcosa di impressionante superiore ad ogni immaginazione.
Non era la prima volta che vedeva la mamma nuda.
L'aveva vista altre volte quando la spiava in bagno o quando nella sua camera si vestiva per prepararsi ad uscire.
L'aveva anche vista al mare con indosso minuscoli costumi e reggiseni che parevano esplodere sotto la pressione di quelle bocce gonfie come palloni da calcio.
Non l'aveva mai però vista così; Matura, profumata, aperta e bagnata come un frutto maturo o un'ostrica col suo ventre molle e la sua preziosa perla dura e luccicante.
Era proprio così che appariva ai suoi occhi la fica della mamma.
Le grandi labbra invitanti, carnose e pendule come velari a protezione di scenari segreti.
Sulle grandi labbra, si ergeva turgida e virile la clitoride che scappellata, aveva un aspetto del tutto simile ad un piccolo membro.
Umida e lucida la fica , appariva come certe cartoline di laghetti di montagna circondati da un folta vegetazione verde.
Un folto pelo nero infatti, contornava rigogliosamente la clitoride e le grandi labbra in un vero, ameno, spettacolo della natura.
Quando poi la mamma, per riempirgli gli occhi di un nuovo stupore, aveva portato le dita sulla vagina allargandone anche le piccole labbra che, dischiuse parevano aprirsi su una profonda ferita rosso sangue, il ragazzo, si era sentito sciogliere sotto le mutande.
-Amore.. sei venuto?-
Gli aveva chiesto la mamma che, col suo occhio attento ne percepiva ogni reazione.
-SI!-
Aveva risposto laconico il ragazzo, strozzando in gola i suoi singulti.
-Amore, avevi mai visto il sesso di una donna prima d'ora?-
-No!-
-E dunque non l'hai mai neanche potuta annusare o leccare!-
-Si!-
-Amore adesso spogliati e vai a lavarti e poi torna da me che voglio farmi leccare e farti godere insieme alla tua mamma.-
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