Gigi e la mamma 5° - Un'intimità senza censure.

di
genere
incesti

-Sei stato bravo Gigi!

Sai, mentre ti baciavo mi hai ricordato tuo padre la prima volta che l'avevamo fatto.

Ci eravamo appena conosciuti in una discoteca e dopo un drink ed un paio di balli, come fulminati da una reciproca attrazione, mi aveva invitata a seguirlo in bagno e li, chiusi in un cesso, incurante del pavimento sporco, mi ero inginocchiata per fargli un pompino con ingoio (Una mia specialità allora).

Dopo la sua abbondante sborrata, nel momento di deglutire, lui mi aveva stoppata e sollevandomi con le mani sotto le ascelle, mi aveva baciata condividendo con me ed ingoiando, il frutto del suo piacere.

In quel preciso momento, ciò che pareva essere la semplice attrazione di un momento, si era trasformata in una fulminante passione che ci aveva trascinati fuori dal locale per trascorrere insieme una notte di sesso sfrenato.

Il giorno dopo, senza sapere niente l'uno dell'altra, eravamo già fidanzati e, dopo meno di un anno eravamo sposati.

Tu Gigi, mi hai regalato le stesse sensazioni mentre la tua lingua si incrociava alla mia in un bagno di sperma.

Una meraviglia con una sola piccola differenza, che mentre con te, ho preso io l'iniziativa ed ho dovuto spingerti la testa da dietro la nuca per evitare di farti scappare, in quel caso era stato lui che, dopo essermi venuto in bocca, mi aveva chiesto di non ingoiare perché voleva baciarmi.

Quando poi, avevamo cominciato a frequentare altre coppie o qualche singolo sconosciuto, gli piaceva baciarmi la bocca piena di sperma (Sua o di altri) o leccarmi la fica e i punti schizzati da quei maschi.

Al ritorno a casa, il ricordo di quei momenti ci eccitava in modo pazzesco ed anche se entrambi avevamo già goduto, riprendevamo a scopare come bestie assatanate.-

Il figlio l'aveva ascoltata completamente preso da quel racconto che gli descriveva la mamma ed il papà come perfetti sconosciuti dai quali però, prendere lezioni di vita trasgressiva da aggiungere all'educazione ricevuta fatta di buone maniere, scelte culturali di valore e rispetto per gli altri.

A quel punto però, sentiva di doversi comportare con la mamma con la sua stessa sincerità e dunque, senza che lei glielo chiedesse, le aveva svelato segreti custoditi gelosamente.

-Sai mamma, a proposito dei giochi tra ragazzini prima ed adolescenti poi, la mia esperienza, pur non essendo come la vostra, ha alcuni punti in comune.

Da ragazzino per esempio, quando venivano a trovarci lo zio Sergio con la zia ed il loro figlio mio coetaneo, mentre voi eravate impegnati nei vostri discorsi da grandi, io ed il mio cuginetto, ci chiudevamo in camera e, mentre fingevamo di giocare, in realtà sperimentavamo le reazioni dei nostri piselli toccandoci a vicenda.

Alcune volte ce lo prendevamo anche in bocca per sentirlo crescere e capire il sapore che avevamo.

Col crescere con lui avevamo interrotto quei giochi che invece avevo ripreso, come giustamente hai detto tu, con i miei amici d'infanzia.

Nel gruppo vi erano ragazzi un po' più grandi e scafati mentre io ero sicuramente il più timido anche nei confronti dei miei coetanei.

Era capitato così che un giorno mentre eravamo appartati a farci le seghe nella cantina di un nostro amico, dal cazzo già ricoperto di peli scuri di uno di quelli più grande, erano uscite delle gocce di una crema bianca che nessuno aveva mai visto prima.

Incuriositi da quella novità, ci eravamo messi tutti in cerchio intorno a lui per vedere da vicino quella novità.

Carletto (Questo il suo nome) che evidentemente la sapeva lunga, si ergeva tronfio come un eroe esibendo il suo pene ancora duro tra le dita bagnate.

-Volete sentire?

Toccate.. toccate pure e sentite com'è scivoloso e quanto è strano il suo profumo.-

Tutti avevano messo il dito sulla sua mano tranne io che mi tenevo timidamente in disparte.

Il giorno dopo la scena si era ripetuta.

In quel caso però, anch'io ero stato tirato in ballo da Carletto che mi aveva strofinato il dito bagnato sulle labbra.

Da quel momento e per tutta la sera, avevo sputato e lo schifo era tale, che non avevo neppure cenato.

Il giorno dopo al racconto del mio disgusto, Carletto per dare una lezione a tutti, dopo essersi spruzzato in mano, si era infilato l'indice bagnato tra le labbra e se l'era succhiato. "L'ho visto fare da mia zia e, a giudicare dalla sua faccia, le piaceva molto!"

Aveva detto.

Col passare dei giorni, anche altri ragazzi avevano cominciato a spruzzare quella crema bianca sempre più abbondante e con schizzi sempre più potenti.

Anch'io avevo cominciato a bagnarmi e la cosa mi faceva sentire grande ed uguale agli altri.

Un giorno mentre in cerchio giocavamo a chi spruzzava più lontano, un fiotto mi aveva colpito un labbro e la fronte ed io, istintivamente, anziché pulirmi disgustato, l'avevo raccolto col dito e me l'ero spalmato sulla lingua apprezzandone incredibilmente il sapore un po' salato.

Quando eravamo in gruppo non l'avevo più fatto ma, quando mi ritrovavo da solo col mio amico del cuore a studiare a casa o nei bagni a scuola durante la pausa, ci masturbavamo e poi, spruzzavamo l'uno nella bocca dell'altro.

Col crescere poi, avevo smesso anche con quel genere di gioco frustrato anche, dalla mia incapacità di avere una ragazza.

Ecco mamma!

Adesso sai perché ho ingoiato il mio stesso sperma dalla tua bocca senza protestare.. mi è piaciuto e mi ha ricordato alcuni dei momenti più belli della mia adolescenza.-

Invertendo i ruoli, in quel momento era stata la mamma ad ascoltarlo a bocca aperta senza quasi respirare per non interromperlo.

-Che meraviglia Gigi!

Mi viene proprio da pensare che come dice un adagio 'Tale padre, tale figlio!'

A questo punto amore, giacché siamo in tema di confidenze, voglio farti una rivelazione che sicuramente ti sorprenderà.

Quando lo zio Sergio insieme alla moglie e figlio (Mio fratello e Mia cognata) ci venivano a trovare, mentre tu ed il tuo cuginetto chiusi in camera giocavate a toccarvi il pisellino, io e tuo padre eravamo nella nostra camera da letto a scopare con mio fratello e mia cognata.

Non ti avevo ancora detto che il mio maestro e mentore sessuale è stato mio fratello.

Con lui da piccola giocavo al dottore e poi, giunti all'età giusta, lui mi ha reso donna e mi ha insegnato a godere dei piaceri del sesso in assoluta libertà senza pregiudizi e senza violenza coi soli limiti, del rispetto per gli altri.

Per questo l'incontro con tuo padre è stato il coronamento di due storie che parevano già scritte.

Anche tuo padre d'altra parte, aveva imparato tutto dalla madre (tua nonna) che gli aveva persino insegnato ad apprezzare il sapore dello sperma.-

Erano passate solo poche ore da quando la mamma gli aveva chiesto di toglierle le scarpe, le autoreggenti ed infine le mutande e già tra mamma e figlio si era creata una complicità che permetteva loro di superare ogni barriera, ogni ipocrisia ed ogni tabù!

-Andiamo in camera amore, sul talamo mio e di tuo padre staremo più comodi e potremo goderci questi meravigliosi momenti di intimità!-

segue

scritto il
2024-12-09
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