Week end di sesso - cap. 3: mi lascio sverginare dietro
di
Amico segreto
genere
esibizionismo
Ciao a tutti, mi chiamo Ginevra ho 27 anni, impiegata, fidanzata con Tommaso da oltre 5 anni, gli piace esibirmi e ci siamo iscritti ad un gara di foto sexy.
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Mi incazzai di brutto: “Col cazzo che ti do il culo, ti fai inculare te con uno bel cetriolo”.
Tommy ci rimase malissimo: “Non ti preoccupare non si gli manda niente a questa prova”.
Passaroni alcuni giorni di tensione tra di noi, da un gioco simpatico e sexy che ci aveva fatto scopare veramente tanto, adesso eravamo litigati e incazzati l’un l’altra.
Come sempre fui io a risolvere la situazione mandagli un audio il venerdì: “Tommy dobbiamo parlare stasera”
Optai per andare in macchina nel nostro posticino del cuore, un poggio sopra il nostro paese che da sulla vallata, Tommy lo chiamava il parcheggio da pompini, perchè era sulla strada per l’abetone quindi non adatto a scopare, ma spettacolare invece per i lavoretti di bocca.
Esordii io: “Tommy questo gioco mi è piaciuto anche a me, abbiamo fatto tante foto porcelle e abbiamo scopato come ricci (ormai me lo ripetevo in continuazione), ma......”.
Tommy: “Ginevra a me è piaciuto tantissimo, so che ti ho chiesto tanto....”
Io: “fammi finire, non voglio litigare con te, ho visto che tu ci tieni veramente tanto, e vorrei accontentarti, ma lo sai che il culo è sempre stato il mio tabù”.
Ne avevamo parlato spesso, anche con una coppia di amici che lo facevano molto spesso, la mia amica mi aveva confessato che lei da quando aveva provato l’aveva sempre concesso ai suoi partner, che a volte lo preferiva al sesso tradizionale, mi diceva che era il modo di valorizzare i cazzetti non troppo dotati, o quando trovava le macchine da sesso, come li chiamava lei, quando sei stanca, dopo venti minuti di su e giu, “ti giri e in un minuto vengono come fontane”.
Tommy: “Ginevra il video può essere anche un tentativo, non è che lo devi prendere tutto fino in fondo”
Facemmo un video super eccitante, e senza mai ammetterlo a Tommy, visto tutte le storie che avevo sempre fatto sul culo, mi piacque farlo.
Finalmente ero riuscita a prenderlo dietro, e l’avevo fatto con due cellulari che mi riprendevano, uno in faccia a testimoniare le mie smorfie, i dolori e i piaceri.
E l’altro sulla piccola parte anatomica che cedeva piano piano al sesso durissimo di Tommy, che per l’occasione, memore di altri tentativi passati, si era pure aiutato con la chimica.
Non so se più grosso, ma sicuramente più duro si. Era come il marmo.
L’obiettivo era fare il video, quindi facevamo come delle scene, ne abbiamo fatte almeno cinque o sei, poi raccolto tutto il materiale, eravamo tutte e due abbastanza famelici.
Tommy: “Ginevra veniamo insieme”
Intendendo in modo tradizionale, abboccandalo davanti, non è che non volessi godere, anzi, ma tutta questa fatica e anche un po’ di dolore, eh cazzo volevo farlo diverso ormai.
L’ho letteralmente buttato a sedere sul letto: “eh no, adesso mi godi nel culo, segati e dimmi quando ti manca poco”
Masturbandomi in piedi a gambe aperte a trenta centimetri dalla sua faccia, appena mi ha detto: “Gine mi manca poco”
Mi sono girata ed impalata sul suo cazzo tenuto dritto, l’orgasmo è stato solo suo, per la prima volta dentro di me, dietro, mi ha poi confessato che è stato addirittura doloroso da tanto era trattenuto.
Mi sono rifatta, guardando il video: “Tommy non ci provare, voglio godere solo con la lingua e le dita” quando l’orgasmo è esploso, mi sono stupita io per prima della potenza, sembrava non finire mai, ero come tramortita.
Non l’avevo mai fatto così animalesco, mi sono quasi impaurita di come mi stavo trasformando e come avevo preso le redini del rapporto, a Tommy gli dicevo come e cosa fare, e a lui piaceva questa nuova Ginevra.
Continua.........
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
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Mi incazzai di brutto: “Col cazzo che ti do il culo, ti fai inculare te con uno bel cetriolo”.
Tommy ci rimase malissimo: “Non ti preoccupare non si gli manda niente a questa prova”.
Passaroni alcuni giorni di tensione tra di noi, da un gioco simpatico e sexy che ci aveva fatto scopare veramente tanto, adesso eravamo litigati e incazzati l’un l’altra.
Come sempre fui io a risolvere la situazione mandagli un audio il venerdì: “Tommy dobbiamo parlare stasera”
Optai per andare in macchina nel nostro posticino del cuore, un poggio sopra il nostro paese che da sulla vallata, Tommy lo chiamava il parcheggio da pompini, perchè era sulla strada per l’abetone quindi non adatto a scopare, ma spettacolare invece per i lavoretti di bocca.
Esordii io: “Tommy questo gioco mi è piaciuto anche a me, abbiamo fatto tante foto porcelle e abbiamo scopato come ricci (ormai me lo ripetevo in continuazione), ma......”.
Tommy: “Ginevra a me è piaciuto tantissimo, so che ti ho chiesto tanto....”
Io: “fammi finire, non voglio litigare con te, ho visto che tu ci tieni veramente tanto, e vorrei accontentarti, ma lo sai che il culo è sempre stato il mio tabù”.
Ne avevamo parlato spesso, anche con una coppia di amici che lo facevano molto spesso, la mia amica mi aveva confessato che lei da quando aveva provato l’aveva sempre concesso ai suoi partner, che a volte lo preferiva al sesso tradizionale, mi diceva che era il modo di valorizzare i cazzetti non troppo dotati, o quando trovava le macchine da sesso, come li chiamava lei, quando sei stanca, dopo venti minuti di su e giu, “ti giri e in un minuto vengono come fontane”.
Tommy: “Ginevra il video può essere anche un tentativo, non è che lo devi prendere tutto fino in fondo”
Facemmo un video super eccitante, e senza mai ammetterlo a Tommy, visto tutte le storie che avevo sempre fatto sul culo, mi piacque farlo.
Finalmente ero riuscita a prenderlo dietro, e l’avevo fatto con due cellulari che mi riprendevano, uno in faccia a testimoniare le mie smorfie, i dolori e i piaceri.
E l’altro sulla piccola parte anatomica che cedeva piano piano al sesso durissimo di Tommy, che per l’occasione, memore di altri tentativi passati, si era pure aiutato con la chimica.
Non so se più grosso, ma sicuramente più duro si. Era come il marmo.
L’obiettivo era fare il video, quindi facevamo come delle scene, ne abbiamo fatte almeno cinque o sei, poi raccolto tutto il materiale, eravamo tutte e due abbastanza famelici.
Tommy: “Ginevra veniamo insieme”
Intendendo in modo tradizionale, abboccandalo davanti, non è che non volessi godere, anzi, ma tutta questa fatica e anche un po’ di dolore, eh cazzo volevo farlo diverso ormai.
L’ho letteralmente buttato a sedere sul letto: “eh no, adesso mi godi nel culo, segati e dimmi quando ti manca poco”
Masturbandomi in piedi a gambe aperte a trenta centimetri dalla sua faccia, appena mi ha detto: “Gine mi manca poco”
Mi sono girata ed impalata sul suo cazzo tenuto dritto, l’orgasmo è stato solo suo, per la prima volta dentro di me, dietro, mi ha poi confessato che è stato addirittura doloroso da tanto era trattenuto.
Mi sono rifatta, guardando il video: “Tommy non ci provare, voglio godere solo con la lingua e le dita” quando l’orgasmo è esploso, mi sono stupita io per prima della potenza, sembrava non finire mai, ero come tramortita.
Non l’avevo mai fatto così animalesco, mi sono quasi impaurita di come mi stavo trasformando e come avevo preso le redini del rapporto, a Tommy gli dicevo come e cosa fare, e a lui piaceva questa nuova Ginevra.
Continua.........
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