Week end di sesso - cap. 6: massaggio del giorno dopo
di
Amico segreto
genere
corna
Ciao a tutti, mi chiamo Ginevra ho 27 anni, impiegata, fidanzata con Tommaso da oltre 5 anni, a natale 22 mi ha iscritta ad un gioco che mi ha fatto disinibire, abbiamo vinto un week end in un agriturismo con centro benessere in toscana.
..................................................................................
Appena rividi Tommy gli dissi all’orecchio “sono arrapata come una scimmia” il suo pisello reagii immediatamente.
Dunque era vero? Si eccitava che altre mani si godessero le mie parti più sensilibi? No forse gli piaceva che io provassi certe emozioni non soltanto con lui, parlava sempre di uscire dalla zona di confort, in fondo il tocco del fidanzato diventa routine, mentre altre mani sconosciute, riescono a toccare corde che nemmeno io credevo di avere.
L’orgasmo che avevo avuto era stato trascendentale, sono praticamente svenuta dopo, e adesso avevo sia un appagamento idilliaco, sia una carica erotica mai provata prima, come se mi avesse acceso una miccia, invece di spegnerla.
Appena entrati in camera fece per saltarmi addosso, ma gli dissi che non volevo una sveltina, ma una scopata da 10 e lode, facemmo una cena leggera e veloce come non mai, alle 21:10 eravamo tutti nudi a letto a farci le coccole.
Gli raccontai alcune emozioni provate, la vergogna, il piacere del contatto, non dissi niente della masturbazione e dell’orgasmo, sia perchè non ci arrivai, sia perchè non ero convinta che poi questa debolezza venisse in seguito usata contro di me.
Il suo massaggio non era andato oltre la normalità, era stato quasi tutto il tempo in erezione, la cerbiatta gli aveva detto: “alla tua età ci mancherebbe che non facessi effetto”.
Tanta era la voglia, che lui durò pochissimo e feci finta di venire per non farlo rimanere male, mentre mi facevo il bidè mi masturbai ripensando alla frase “domani sarà lui il protagonista”, ma decisi di non venire una seconda volta in giornata, mi piaceva quello stato di ipersensibilità, scrivendolo oggi mi rendo conto che la parte porcella della mia personalità stava prendendo il sopravvento sulla brava ragazza che ero sempre stata, volevo essere aperta a nuove esperienze, volevo provare sensazioni nuove, volevo essere la puttanella egoista che non ero mai stata.
Prima del massaggio Daniele ci parlò a tutti e due, chiedendoci se eravamo rimasti soddisfatti del primo giorno, come ci trovavamo, ma anche del cibo e del posto, fino a che spiegò il massaggio con le pietre calde per lui e con il bambù per me, mentre parlava, io pensavo al big bambù giamaicano, mi stupivo e non mi riconoscevo, in poche settimane ero un’altra persona.
Per la seconda volta completamente nuda davanti ad un cinquantenne enorme, ma l’imbarazzo era forse più profondo della prima, ieri ero solo nuda, oggi sapevo che mi aveva vista in foto e video fare sesso con il mio ragazzo, ma soprattutto mi aveva fatto perdere ogni traccia di dignità, godendo come non mai dei suoi tocchi davanti ai suoi occhi.
Daniele: “Tommaso è rimasto contento del tuo racconto del massaggio di ieri?”
Io: “molto, ma non gli ho detto proprio tutto”
Daniele: ”Oggi sei andata di corpo?”
Stupita risposi: ”si stamani dopo colazione, sono abbastanza regolare”
Daniele: ”Per sicurezza facciamo prima un piccolo clisterino di lavaggio interno, così sarai più sicura, quando fate sesso anale l’igiene è molto importante”
Io: ”ma che massaggio mi fai?”
Daniele: “te l’ho detto, oggi il tuo magnifico culetto sarà il protagonista, hai presente quanto è stato bello ieri, oggi lo sarà altrettanto, ma in maniera diversa, scoprirai quanto può essere bello giocare con un parte del corpo che molte donne hanno timore di usare”
Daniele: “Appoggia i gomiti sul lettino, e apri un po’ le gambe” eseguivo come un’automa tutte le indicazioni, però mi sentivo come al sicuro, Daniele ispirava fiducia, “ il gel è un po’ freddo” mi disse mentre con un dito mi carezzava proprio il buchino con una specie di vasellina gelatinosa.
Il clistere era di quelli da farmacia monodose, 200 ml, continuammo a parlare un po’ per farlo lavorare, poi andai in bagno, mi lavai bene e ritornai curiosa e eccitata.
Mi aveva preparato il lettino con un cuscino sotto il bacino, avrei avuto il culo all’aria, a gambe aperte come mi fece mettere dovevo essere proprio oscena.
Le mani che salgono sulle gambe, soprattutto nella parte interna, più sensibile, portano con se un calore già presente che aumenta, come una stufa a cui aggiungi la legna.
Daniele era sicuramente in gran conoscitore del corpo delle donne, sapeva far diventare zone erogene anche le parti che non sapevo che lo fossero, anche il dialogo spinto unito alla posizione mi faceva andare in brodo di giuggiole.
Daniele: “ti ho fatto fare il clistere, perchè oggi è un massaggio di preparazione al sesso anale, ma devi riuscire a goderti tutto il percorso non solo il piacere dell’arrivo, oggi godrai con Tommaso mentre te lo mette qui” mi stava toccando la rosellina, senza entrare.
“Come vedi il piacere sarà molto intenso e a differenza dell’orgasmo clitorideo sarà più diffuso, non avrà solo un punto preciso, ma sentirai esplodere tutto il basso ventre, ieri hai avuto un orgasmo vaginale, lo avevi già sperimentato prima?”
Ripensandoci aveva ragione, era stato molto diverso del solito, non solo molto più intenso. “no, con quella forza mai”.
Ero molto rilassata, Il ditino che entrava dentro, era piacevole, anche il secondo, poi quando mi fece vedere il plug con una discreta palla, mi spiegò che serviva per dilatarlo, per provare maggiormente piacere dopo.
Ogni tanto passava a salutare la micia, che era zuppa e quasi gelosa di tutte le attenzione li accanto a lei, non mi vergognavo nemmeno a mugolare.
Quando si è abbassato i pantaloni ho capito che non avrebbe usato solo le mani, me l’ha messo proprio davanti la bocca, “fammi sentire come sai usare la lingua”.
Una parte di me si sarebbe voluta alzare e tirargli uno schiaffo, ma l’altra mi aveva già fatto aprire la bocca, imboccare la sua cappella e lucidarla a colpi di lingua.
Avevo un plug nel culo, un bel pisellone in bocca e la mia micia colava come non mai, nonostante ricevesse una carezza ogni cinque minuti, mi sono ritrovata a strizzare i muscoli pelvici come ci insegnano le ginecologhe, per tenere la muscolatura ben attiva.
Quando lo ha avvicinato alla mia passera volevo gridargli di sfondarmi, invece mugolavo e basta, e lo stronzo ci giocava strusciandolo, picchiettandolo sul plug, abboccandolo alle labbra senza inserirlo.
Quando mi ha detto: “Da uno a dieci quanto lo vuoi?”
Ho sentito la mia voce rispondere: “cento, ti prego!”
Poteva farmi quello che voleva, lo sapeva bene, lo inseriva piano piano, una tortura, più lo cercavo andando indietro, più si allontanava e mi diceva di no.
L’ultima parte di cazzo che stavo prendendo ero diventata monosillaba, pronunciano una A infinita.
Se pensavo di avrei finito la mia tortura, era solo l’inizio, una volta arrivato in fondo, confessandomi poi dopo con notevole sforzo, me l’ha levato, ed in sequenza anche il plug.
Da essere piena come non mai, davanti e dietro, a libera e vogliosa di riaverli, a differenza di Tommaso e della mia prima volta dietro, Daniele si era preparato la strada con pazienza e mi aveva portato ad uno stato di eccitazione spasmodico.
Quando ho compreso le sue intenzioni, mi sono detta Ginevra goditela, ho allungato una mano e sfacciatamente offrivo il mio buchetto posteriore al mio massaggiatore e contemporaneamente mi toccavo la micia e il grillettino per darmi piacere.
“fa piano ti prego” più per timore che per il dolore, il plug aveva fatto il suo dovere, mi aveva fatto più male togliere la parte larga, che la profondità dell’uccello di Daniele, che comunque si sentiva, eccome se si sentiva.
Ero talmente concentrata che non ricordo alla perfezione cosa mi diceva, sicuramente mi ha imposto di godere così anche con Tommy dopo.
Oggi avrei fatto godere due uomini dentro il mio culo, la sola idea, mi faceva sentire la più troia del mondo.
..................................................................................
Appena rividi Tommy gli dissi all’orecchio “sono arrapata come una scimmia” il suo pisello reagii immediatamente.
Dunque era vero? Si eccitava che altre mani si godessero le mie parti più sensilibi? No forse gli piaceva che io provassi certe emozioni non soltanto con lui, parlava sempre di uscire dalla zona di confort, in fondo il tocco del fidanzato diventa routine, mentre altre mani sconosciute, riescono a toccare corde che nemmeno io credevo di avere.
L’orgasmo che avevo avuto era stato trascendentale, sono praticamente svenuta dopo, e adesso avevo sia un appagamento idilliaco, sia una carica erotica mai provata prima, come se mi avesse acceso una miccia, invece di spegnerla.
Appena entrati in camera fece per saltarmi addosso, ma gli dissi che non volevo una sveltina, ma una scopata da 10 e lode, facemmo una cena leggera e veloce come non mai, alle 21:10 eravamo tutti nudi a letto a farci le coccole.
Gli raccontai alcune emozioni provate, la vergogna, il piacere del contatto, non dissi niente della masturbazione e dell’orgasmo, sia perchè non ci arrivai, sia perchè non ero convinta che poi questa debolezza venisse in seguito usata contro di me.
Il suo massaggio non era andato oltre la normalità, era stato quasi tutto il tempo in erezione, la cerbiatta gli aveva detto: “alla tua età ci mancherebbe che non facessi effetto”.
Tanta era la voglia, che lui durò pochissimo e feci finta di venire per non farlo rimanere male, mentre mi facevo il bidè mi masturbai ripensando alla frase “domani sarà lui il protagonista”, ma decisi di non venire una seconda volta in giornata, mi piaceva quello stato di ipersensibilità, scrivendolo oggi mi rendo conto che la parte porcella della mia personalità stava prendendo il sopravvento sulla brava ragazza che ero sempre stata, volevo essere aperta a nuove esperienze, volevo provare sensazioni nuove, volevo essere la puttanella egoista che non ero mai stata.
Prima del massaggio Daniele ci parlò a tutti e due, chiedendoci se eravamo rimasti soddisfatti del primo giorno, come ci trovavamo, ma anche del cibo e del posto, fino a che spiegò il massaggio con le pietre calde per lui e con il bambù per me, mentre parlava, io pensavo al big bambù giamaicano, mi stupivo e non mi riconoscevo, in poche settimane ero un’altra persona.
Per la seconda volta completamente nuda davanti ad un cinquantenne enorme, ma l’imbarazzo era forse più profondo della prima, ieri ero solo nuda, oggi sapevo che mi aveva vista in foto e video fare sesso con il mio ragazzo, ma soprattutto mi aveva fatto perdere ogni traccia di dignità, godendo come non mai dei suoi tocchi davanti ai suoi occhi.
Daniele: “Tommaso è rimasto contento del tuo racconto del massaggio di ieri?”
Io: “molto, ma non gli ho detto proprio tutto”
Daniele: ”Oggi sei andata di corpo?”
Stupita risposi: ”si stamani dopo colazione, sono abbastanza regolare”
Daniele: ”Per sicurezza facciamo prima un piccolo clisterino di lavaggio interno, così sarai più sicura, quando fate sesso anale l’igiene è molto importante”
Io: ”ma che massaggio mi fai?”
Daniele: “te l’ho detto, oggi il tuo magnifico culetto sarà il protagonista, hai presente quanto è stato bello ieri, oggi lo sarà altrettanto, ma in maniera diversa, scoprirai quanto può essere bello giocare con un parte del corpo che molte donne hanno timore di usare”
Daniele: “Appoggia i gomiti sul lettino, e apri un po’ le gambe” eseguivo come un’automa tutte le indicazioni, però mi sentivo come al sicuro, Daniele ispirava fiducia, “ il gel è un po’ freddo” mi disse mentre con un dito mi carezzava proprio il buchino con una specie di vasellina gelatinosa.
Il clistere era di quelli da farmacia monodose, 200 ml, continuammo a parlare un po’ per farlo lavorare, poi andai in bagno, mi lavai bene e ritornai curiosa e eccitata.
Mi aveva preparato il lettino con un cuscino sotto il bacino, avrei avuto il culo all’aria, a gambe aperte come mi fece mettere dovevo essere proprio oscena.
Le mani che salgono sulle gambe, soprattutto nella parte interna, più sensibile, portano con se un calore già presente che aumenta, come una stufa a cui aggiungi la legna.
Daniele era sicuramente in gran conoscitore del corpo delle donne, sapeva far diventare zone erogene anche le parti che non sapevo che lo fossero, anche il dialogo spinto unito alla posizione mi faceva andare in brodo di giuggiole.
Daniele: “ti ho fatto fare il clistere, perchè oggi è un massaggio di preparazione al sesso anale, ma devi riuscire a goderti tutto il percorso non solo il piacere dell’arrivo, oggi godrai con Tommaso mentre te lo mette qui” mi stava toccando la rosellina, senza entrare.
“Come vedi il piacere sarà molto intenso e a differenza dell’orgasmo clitorideo sarà più diffuso, non avrà solo un punto preciso, ma sentirai esplodere tutto il basso ventre, ieri hai avuto un orgasmo vaginale, lo avevi già sperimentato prima?”
Ripensandoci aveva ragione, era stato molto diverso del solito, non solo molto più intenso. “no, con quella forza mai”.
Ero molto rilassata, Il ditino che entrava dentro, era piacevole, anche il secondo, poi quando mi fece vedere il plug con una discreta palla, mi spiegò che serviva per dilatarlo, per provare maggiormente piacere dopo.
Ogni tanto passava a salutare la micia, che era zuppa e quasi gelosa di tutte le attenzione li accanto a lei, non mi vergognavo nemmeno a mugolare.
Quando si è abbassato i pantaloni ho capito che non avrebbe usato solo le mani, me l’ha messo proprio davanti la bocca, “fammi sentire come sai usare la lingua”.
Una parte di me si sarebbe voluta alzare e tirargli uno schiaffo, ma l’altra mi aveva già fatto aprire la bocca, imboccare la sua cappella e lucidarla a colpi di lingua.
Avevo un plug nel culo, un bel pisellone in bocca e la mia micia colava come non mai, nonostante ricevesse una carezza ogni cinque minuti, mi sono ritrovata a strizzare i muscoli pelvici come ci insegnano le ginecologhe, per tenere la muscolatura ben attiva.
Quando lo ha avvicinato alla mia passera volevo gridargli di sfondarmi, invece mugolavo e basta, e lo stronzo ci giocava strusciandolo, picchiettandolo sul plug, abboccandolo alle labbra senza inserirlo.
Quando mi ha detto: “Da uno a dieci quanto lo vuoi?”
Ho sentito la mia voce rispondere: “cento, ti prego!”
Poteva farmi quello che voleva, lo sapeva bene, lo inseriva piano piano, una tortura, più lo cercavo andando indietro, più si allontanava e mi diceva di no.
L’ultima parte di cazzo che stavo prendendo ero diventata monosillaba, pronunciano una A infinita.
Se pensavo di avrei finito la mia tortura, era solo l’inizio, una volta arrivato in fondo, confessandomi poi dopo con notevole sforzo, me l’ha levato, ed in sequenza anche il plug.
Da essere piena come non mai, davanti e dietro, a libera e vogliosa di riaverli, a differenza di Tommaso e della mia prima volta dietro, Daniele si era preparato la strada con pazienza e mi aveva portato ad uno stato di eccitazione spasmodico.
Quando ho compreso le sue intenzioni, mi sono detta Ginevra goditela, ho allungato una mano e sfacciatamente offrivo il mio buchetto posteriore al mio massaggiatore e contemporaneamente mi toccavo la micia e il grillettino per darmi piacere.
“fa piano ti prego” più per timore che per il dolore, il plug aveva fatto il suo dovere, mi aveva fatto più male togliere la parte larga, che la profondità dell’uccello di Daniele, che comunque si sentiva, eccome se si sentiva.
Ero talmente concentrata che non ricordo alla perfezione cosa mi diceva, sicuramente mi ha imposto di godere così anche con Tommy dopo.
Oggi avrei fatto godere due uomini dentro il mio culo, la sola idea, mi faceva sentire la più troia del mondo.
3
2
voti
voti
valutazione
6.1
6.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Week end di sesso - cap. 5: Massaggio particolare
Commenti dei lettori al racconto erotico