Manuela: le mie prime ripetizioni – la penitenza

di
genere
confessioni

Arrivò martedì, mi sarei sotterrata dalla vergogna, avevo iniziato a mettere il salva slip, perchè me li dovevo cambiare in continuazione.
Ero combattuta se inserire le palline cinesi in auto oppure farlo già da casa, domenica sera le avevo provate per sicurezza, era una sensazione strana, camminando stimolavano tantissimo, da ferma la mia passerotta sembrava muoversi.
Decisi per farlo a casa, dopo un lungo ma inutile bidè, guardandomi allo specchietto retrovisore prima di suonare il campanello ero paonazza, nonostante le cosce al vento per la minigonna di jeans, sopra avevo optato per una canotta sotto una camicia blu molto leggera, tutta aperta con un fiocco solo sulla pancia.
Lezione se ne fece pochissima, feci tutto come mi era stato indicato e mandai il video alle mie carnefici.
Monica mi chiamò immediatamente; “resoconto”
Io: “Che vergogna, appena sono entrata ero paonazza, per fortuna la mamma era indaffarata in cucina, sono andata subito in camerina di Giulio, mi aspettavano con la bava sulla bocca, una stronza di amica gli aveva già avvisati della mia penitenza”
Monica: “poi mi ringrazierai, facendosi una grassa risata alle mie spalle”
Io: “Non ne volevano sapere di fare lezione, mi fissavano le tette e le cosce, visto che ero in minigonna, mi hanno detto: “Monica ci ha detto che ti possiamo toccare tutta”, “no assolutamente solo il seno” , è intervenuto l’amico di Giulio, Marco dicendomi: “no, no le tette piacciono a lui, io se non ti lasci toccare cosce e culo non ci sto, non se fa di niente”, così sempre rossa come un peperone, gli ho detto va bene, ma la passera non si tocca promettete, avevo le palline cinesi dentro.
Non ho fatto in tempo a finire che avevo due mani che risalivano dalle ginocchia all’interno coscia, aprendosi la minigonna e mostrando il mio peri bianco.
Monica: “mmm quanto eri eccitata?”
Io:”mamma mia alternavo momenti di lucidità a momenti come di trance, ho poi preso in mano la situazione e siamo andati in bagno uno alla volta per non farsi sentire al piano di sotto”
“mi sono dovuta levare anche la minigonna perchè Marco voleva toccarmi il culo e appoggiarmelo alle chiappe, mentre mi palpava davanti, sembravo due polipi, in un attimo mi sono ritrovata con solo il peri davanti lo specchio, avevo una chiazza davanti, che figura di merda, mai vergognata così tanto”
“sentivo le loro erezioni anche con i pantaloni, nel giro di pochi attimi li avevo in mano tutti e due, quattro mani su di me, e due piselli in mano, non riuscivo a contenerli, non potevo alzare la voce, Monica sei stata una stronza!”
Monica: “ma quanto sarai bugiarda, ti è piaciuto così tanto che non vedi l’ora ti obblighi di nuovo a farlo”
Io: “non mi sono mai vergognata tanto, qualche cosa non mi ha lasciato indifferente, ma non lo rifarei”
Monica: “bugiarda, mi piacerebbe essere li con te, ti sarai masturbata a ripetizione, e lo rifarai anche stasera, domani, e chissà per quanto tempo, hai così bisogno di cazzo che ti legge in faccia”
Io: “non è vero”
Monica: “Guarda che se continui, ti faccio davvero fare un pompino allo sputnik”
Io: “non lo dire nemmeno per scherzo”
Monica: “allora ammetti che ti è piaciuto farti toccare e segare due ragazzini arrapati?”
Io: “te l’ho detto qualcosa si, hanno due bei piselloni, erano eccitatissimi, sono venuti velocissimi”
Monica: ”tu hai goduto?”
Io. “no, io no”
scritto il
2024-08-08
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