Luana non più ricattata - L'addio al celibato 2
di
Amico segreto
genere
prime esperienze
Ciao a tutti, mi chiamo Luana adesso ho quasi 50 anni e sono sposata, faccio la commercialista presso uno studio associato, dopo la laurea avevo messo la testa a posto, ma la carne è debole. All’università sono stata ricattata per delle foto osè (Luana ricattata) e una volta laureata prima di andare a convivere con il mio compagno mi sono concessa una due giorni di sesso sfrenato (Luana – una notte porca).
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Per quella sera avevo scelto un tailleur elegantissimo con pantalone e giacca, sotto senza camicia, solo con il reggiseno di pizzo, mi sentivo meravigliosamente arrapante, mi chiesero subito attraverso Ale di stare senza reggiseno, per tutta la serata i capezzoli mi ricordavano cosa stavo facendo.
La villa era di Luigi, il più avanti con l’età dei cinque, 18 più di me seppi successivamente, mi avrebbero ospitato per la notte, avevo la mia camera, a lui Ale aveva dovuto dire qualcosa in più, a serata conclusa Ale aveva previsto che lui e il festeggiato mi avrebbero scopato insieme, in chat l’aveva chiamata la “doppia revival”.
Sapeva che volevo trasgredire, ed aveva capito cosa mi eccitava, infatti come sospettavo in parte mi aveva mentito, ne ebbi la certezza quando mi disse: “Lu spero non sia un problema sostituire la doppia revival con il primo triplete della tua carriera” e senza darmi il tempo di reagire “vedrai sarà un’esperienza sublime”.
Ne avrei avuti tre tutti insieme, non riuscì nemmeno a dirgli che era un gran porco.
Venni chiamata in cucina da Ale, per controllare il mio stato di eccitazione, il perizoma era completamente fradicio, prima di fare lo strip avevo previsto di cambiarmelo, volle un pompino perché come disse lui: “Gli scoppiavano le palle”.
Mi accovacciai e diligentemente mi misi al lavoro, anche lui era già bagnato di liquido pre seminale, ero vestita super sexy con i tacchi, in cucina che spompinavo il ex ricattatore, mentre pensavo a cosa avrei dovuto fare di li a poco, poi mi avrebbero presa in tre, di cui uno sconosciuto cinquantenne.
Ale da vero porco, aveva capito che umiliandomi mi eccitava ancora di più: “Ah, finalmente la mia svuota coglioni preferita” “Ma lo sa Peppe quanto sei brava a spompinare e bere sborra” ogni offesa era come un frustata alla mia autostima, contemporaneamente una spruzzata di umori, mi sembrava di essermi fatta la pipi addosso.
Dopo pochi minuti mi scaricò tutto in bocca, ero meno allenata, ma sicuramente era una dose abbondante di succo di Uomo, col tempo avevo iniziato ad apprezzare, il pensiero tornava ad anni prima quando era la cosa che mi faceva più schifo del sesso.
Servire vestita così elegante, con il seno coperto sola dalla giacca, l’essere accarezzata e palpata da cinque uomini vogliosi fu un’esperienza unica, mi sentivo io la padrona del gioco, l’esatto contrario di ciò che era avvenuto in cucina.
Ebbi la lucidità di requisire tutti i telefonini, non sarebbe rimasta traccia di questa serata se non nelle nostre menti.
Oltre a Ale e Fede ed il padrone di casa Luigi, c’erano due colleghi del festeggiato, uno un quarantenne pelato molto abbronzato, discreto direi, di nome Marco e l’altro decisamente sovrappeso e più basso di me, Antonino, gli puzzava pure l’alito per renderlo veramente fica repellente.
Tutte noi donne abbiamo provato prima o poi a fare l’arrizzacazzi, ci viene proprio naturale, ad alcune piace da morire, non possono proprio farne a meno, stupendomi mi resi conto che ero una di quelle.
Ale aveva organizzato un gioco di domande chi indovinava riceveva le mie attenzioni, mi dovevo sedere e strusciare sopra la loro erezione. Il perizoma l’avevo cambiato ma era tornato impregnato dei miei umori come quello di prima.
L’escalation fu prima vincere il mio perizoma da parte di Marco l’abbronzato, l’essere smutandata davanti a tutti da uno sconosciuto, altre sensazioni nuove.
Poi quando Ale disse: “adesso si vince una leccata di fica” compresi che di li a poco sarei venuta davanti a tutti dimostrando che non ero una professionista, vinsero in due a pari merito, Antonino e Luigi il proprietario della villa, fecero lo spareggio, speravo con tutta me stessa che vincesse Luigi, ma poi si accordarono per la vittoria ex aequo, vinsi io due leccate.
Ale mi posizionò a 90 poggiata sul tavolo, davanti al festeggiato che si sarebbe gustato soli i miei occhi, gli altri quattro invece si misero il pole position per vedere quello che ormai tutti desideravano da inizio serata.
Luigi aveva fatto valere l’anzianità e mettendo un cuscino sotto le ginocchia, mi accarezzava l’interno prima della gamba destra partendo dal basso, spostandomela quei venti centimetri, per rendermi ancora più oscena.
Poi toccò alla sinistra, la gonna era salita da sola fino al bordo delle chiappe, quando venne tirata tutta su ebbi la certezza di essere totalmente esposta, a gambe larghe fasciate delle autoreggenti, umida e disponibile.
Non sono mai stata una grande amante del sesso orale ricevuto, mi si bagna troppo la passera e divento meno sensibile, mi piace molto di più sentire il cazzo che si fa strada quando non sono un lago, ma qui era un’altra storia.
Stavo pensando che la leccata di passera non era concordata, ma Ale mi aveva fatto un enorme regalo, la desideravo davvero tanto, ormai gli imbarazzi di avere dieci occhi e dieci mani, tutti per me erano superati.
Cercai di nasconderlo, ma venni nei primi cinque minuti, allargai i tacchi, per farmi entrare la lingua più in profondità, Luigi era un leccatore esperto, mi stuzzicava la clitoride, dopo il piacere sarebbe toccato a Antonino.
Mi faceva un po’ senso essere a sua disposizione, sono stata piuttosto perfida: “Lui è stato bravissimo, tu mi sa che non ne hai vista tanta di fica nella tua vita, prova a leccarmi dietro vediamo se sei capace?”
Antonino era un po’ titubante, leccare il culo è una quelle cose che piace o fa schifo, non ha vie di mezzo, quell’atto di dominio imprevisto ed imprevedibile da parte mia mi eccitò ancora di più.
Ero decisamente al centro delle attenzioni di cinque uomini, e gestivo la situazione da professionista esperta, mi stavo facendo leccare il culo e mentre ero presa dai miei pensieri, Marco avvicinandomi all’orecchio mi sussurra: “posso farlo anche io?”
Io: “Certo tesoro”
Se prima ero attiva, Marco prima mi abbassa sul tavolo, poi con il pollice della mano destra gioca con il mio grillettino, che gradisce, eccome se gradisce, la lingua dietro è prepotente, il pollice si insinua dentro, sono nuovamente un fuoco.
Come se non bastasse gli altri usano le mie mani per farmi sentire tutta l’eccitazione che hanno, prima da sopra i pantaloni, poi sugli slip, ed infine come normale che sia mi ritrovo ad impugnarne due completamente nudi.
Continua.......
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Per quella sera avevo scelto un tailleur elegantissimo con pantalone e giacca, sotto senza camicia, solo con il reggiseno di pizzo, mi sentivo meravigliosamente arrapante, mi chiesero subito attraverso Ale di stare senza reggiseno, per tutta la serata i capezzoli mi ricordavano cosa stavo facendo.
La villa era di Luigi, il più avanti con l’età dei cinque, 18 più di me seppi successivamente, mi avrebbero ospitato per la notte, avevo la mia camera, a lui Ale aveva dovuto dire qualcosa in più, a serata conclusa Ale aveva previsto che lui e il festeggiato mi avrebbero scopato insieme, in chat l’aveva chiamata la “doppia revival”.
Sapeva che volevo trasgredire, ed aveva capito cosa mi eccitava, infatti come sospettavo in parte mi aveva mentito, ne ebbi la certezza quando mi disse: “Lu spero non sia un problema sostituire la doppia revival con il primo triplete della tua carriera” e senza darmi il tempo di reagire “vedrai sarà un’esperienza sublime”.
Ne avrei avuti tre tutti insieme, non riuscì nemmeno a dirgli che era un gran porco.
Venni chiamata in cucina da Ale, per controllare il mio stato di eccitazione, il perizoma era completamente fradicio, prima di fare lo strip avevo previsto di cambiarmelo, volle un pompino perché come disse lui: “Gli scoppiavano le palle”.
Mi accovacciai e diligentemente mi misi al lavoro, anche lui era già bagnato di liquido pre seminale, ero vestita super sexy con i tacchi, in cucina che spompinavo il ex ricattatore, mentre pensavo a cosa avrei dovuto fare di li a poco, poi mi avrebbero presa in tre, di cui uno sconosciuto cinquantenne.
Ale da vero porco, aveva capito che umiliandomi mi eccitava ancora di più: “Ah, finalmente la mia svuota coglioni preferita” “Ma lo sa Peppe quanto sei brava a spompinare e bere sborra” ogni offesa era come un frustata alla mia autostima, contemporaneamente una spruzzata di umori, mi sembrava di essermi fatta la pipi addosso.
Dopo pochi minuti mi scaricò tutto in bocca, ero meno allenata, ma sicuramente era una dose abbondante di succo di Uomo, col tempo avevo iniziato ad apprezzare, il pensiero tornava ad anni prima quando era la cosa che mi faceva più schifo del sesso.
Servire vestita così elegante, con il seno coperto sola dalla giacca, l’essere accarezzata e palpata da cinque uomini vogliosi fu un’esperienza unica, mi sentivo io la padrona del gioco, l’esatto contrario di ciò che era avvenuto in cucina.
Ebbi la lucidità di requisire tutti i telefonini, non sarebbe rimasta traccia di questa serata se non nelle nostre menti.
Oltre a Ale e Fede ed il padrone di casa Luigi, c’erano due colleghi del festeggiato, uno un quarantenne pelato molto abbronzato, discreto direi, di nome Marco e l’altro decisamente sovrappeso e più basso di me, Antonino, gli puzzava pure l’alito per renderlo veramente fica repellente.
Tutte noi donne abbiamo provato prima o poi a fare l’arrizzacazzi, ci viene proprio naturale, ad alcune piace da morire, non possono proprio farne a meno, stupendomi mi resi conto che ero una di quelle.
Ale aveva organizzato un gioco di domande chi indovinava riceveva le mie attenzioni, mi dovevo sedere e strusciare sopra la loro erezione. Il perizoma l’avevo cambiato ma era tornato impregnato dei miei umori come quello di prima.
L’escalation fu prima vincere il mio perizoma da parte di Marco l’abbronzato, l’essere smutandata davanti a tutti da uno sconosciuto, altre sensazioni nuove.
Poi quando Ale disse: “adesso si vince una leccata di fica” compresi che di li a poco sarei venuta davanti a tutti dimostrando che non ero una professionista, vinsero in due a pari merito, Antonino e Luigi il proprietario della villa, fecero lo spareggio, speravo con tutta me stessa che vincesse Luigi, ma poi si accordarono per la vittoria ex aequo, vinsi io due leccate.
Ale mi posizionò a 90 poggiata sul tavolo, davanti al festeggiato che si sarebbe gustato soli i miei occhi, gli altri quattro invece si misero il pole position per vedere quello che ormai tutti desideravano da inizio serata.
Luigi aveva fatto valere l’anzianità e mettendo un cuscino sotto le ginocchia, mi accarezzava l’interno prima della gamba destra partendo dal basso, spostandomela quei venti centimetri, per rendermi ancora più oscena.
Poi toccò alla sinistra, la gonna era salita da sola fino al bordo delle chiappe, quando venne tirata tutta su ebbi la certezza di essere totalmente esposta, a gambe larghe fasciate delle autoreggenti, umida e disponibile.
Non sono mai stata una grande amante del sesso orale ricevuto, mi si bagna troppo la passera e divento meno sensibile, mi piace molto di più sentire il cazzo che si fa strada quando non sono un lago, ma qui era un’altra storia.
Stavo pensando che la leccata di passera non era concordata, ma Ale mi aveva fatto un enorme regalo, la desideravo davvero tanto, ormai gli imbarazzi di avere dieci occhi e dieci mani, tutti per me erano superati.
Cercai di nasconderlo, ma venni nei primi cinque minuti, allargai i tacchi, per farmi entrare la lingua più in profondità, Luigi era un leccatore esperto, mi stuzzicava la clitoride, dopo il piacere sarebbe toccato a Antonino.
Mi faceva un po’ senso essere a sua disposizione, sono stata piuttosto perfida: “Lui è stato bravissimo, tu mi sa che non ne hai vista tanta di fica nella tua vita, prova a leccarmi dietro vediamo se sei capace?”
Antonino era un po’ titubante, leccare il culo è una quelle cose che piace o fa schifo, non ha vie di mezzo, quell’atto di dominio imprevisto ed imprevedibile da parte mia mi eccitò ancora di più.
Ero decisamente al centro delle attenzioni di cinque uomini, e gestivo la situazione da professionista esperta, mi stavo facendo leccare il culo e mentre ero presa dai miei pensieri, Marco avvicinandomi all’orecchio mi sussurra: “posso farlo anche io?”
Io: “Certo tesoro”
Se prima ero attiva, Marco prima mi abbassa sul tavolo, poi con il pollice della mano destra gioca con il mio grillettino, che gradisce, eccome se gradisce, la lingua dietro è prepotente, il pollice si insinua dentro, sono nuovamente un fuoco.
Come se non bastasse gli altri usano le mie mani per farmi sentire tutta l’eccitazione che hanno, prima da sopra i pantaloni, poi sugli slip, ed infine come normale che sia mi ritrovo ad impugnarne due completamente nudi.
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