Cercare il seme per fecondarmi e trovare un bull. cap 3

di
genere
dominazione

Mi chiamo Manuela, tra pochi giorni compio 40 anni, ma la storia che vi voglio raccontare è del 2016, con Andrea mio marito ci siamo sposati nel 2012, 29 anni io, e 34 lui, eravamo e siamo molto innamorati.
Abbiamo deciso di farmi inseminare da Alfonso, lui applicava un metodo, che a partire dai giorni dalle mestruazioni ci procurava un enormità di stimoli sessuali.
Arrivammo così al fine settimana fatidico, mi era stato impedito l’orgasmo dalla domenica precedente, cinque giorni era stata durissima, mi veniva da ridere ripensando che poco tempo fa passavo mesi tra un orgasmo e l’altro.
Presi il pomeriggio di permesso, parrucchiere, estetista, mentre mi facevo manicure pensavo a come siamo strane noi donne, così attente ai dettagli, questo veniva stasera aveva a totale disposizione una bella mogliettina, con tutte le sue intimità e noi pensiamo ad avere curate le unghie dei piedi o delle mani?
L’intimo sotto era da infarto, rosso fuoco comprato per un ultimo dell’anno, davanti era tutto velato, ero nuda, ma più porca, il reggicalze in tinta era la prima volta che lo indossavo, si vedeva anche dal vestitino in maglina nero.
Mio marito Andrea non avrebbe dovuto faticare molto a tenermi su di giri, era da stamani che la mia passerina mi ricordava l’appuntamento serale, per cena avevamo concordato qualcosa di leggero, avevo preparato un po’ di antipastini e il frico tipico della zona mi era stato gentilmente concesso da mia suocera, mi scappò da ridere pensando che lo avrebbe mangiato quello che avrebbe fatto cornuto il suo amato figlio.
Al suono del campanello Andrea scatta per aprire, io ho una scarica di adrenalina, devo fare dei bei respironi profondi per non pensare al dopo, vado sorridente, gli do la mano e lui cordialissimo, mi prende e mi bacia sulle guance, sono invasa dal suo profumo, forse eccessivo, lo vedo gigantesco sento le sue manone che mi abbracciano sulle spalle, nella confusione del momento ho lasciato il grembialino, me ne vergogno un po’.
Mi sento così piccola con lui, sono alta 1,67 con i tacchi sono a pari di Andrea 1,75, lui è alto 1,92, ha due spalle che non finisco più, in video sembrava grande, ma non così, le mani mi colpiscono, sono due coppie di pane, non credo di aver mai stretto mani così grosse, sono rossa paonazza, immagino quelle dita enormi su di me, ho paura che sia proporzionato e sarei delusa se non lo fosse.
Mi ha portato un mazzo di fiori, mi riempe di complimenti, ci chiama gli sposini o per nome singolarmente, ha un gran parlantina, l’accento toscano ormai familiare, non è un adone ma ha fascino da vendere.
Entriamo in confidenza, ridiamo e scherziamo, passano le prime due ore senza nessun approccio sessuale, appena lo penso mentre stavo sparecchiando, mentre parla con Andrea mi cinge la vita: “In questi cinquanta giorni secondo te, è stata brava nei compiti?” mi tocca da sopra il vestito l’attaccatura del reggicalze.
Andrea: “Meravigliosamente brava”
Alfonso: “Quindi mi aspetto di trovarla pronta” mi guarda finalmente, con la mano e sceso lungo il fianco destro per risalire lentamente all’interno della gamba sinistra, mi sforzo di guardare Andrea negli occhi, è eccitatissimo anche lui.
Sento le ginocchia aprirsi, il mio corpo decide al posto mio, ho gli occhi chiusi, la testa all’indietro, mi sto godendo la risalita della sua enorme mano, la mette a taglio tra le labbra, se mi misurassi la temperatura adesso scoppierei il termometro.
Alfonso: “Dicci Manuela le tue sensazioni e qual’è il tuo compito stasera”
Io: “Sono molto ........eccitata, mi è piaciuto giocare in questi due mesi, amo Andrea, lo adoro che mi permetta di .......essere così”
Alfonso: “Manuela più esplicita per favore, Andrea vuol sapere le tue sensazioni”
Con il dorso del pollice è entrato nello slip che ormai è alle mie caviglie, mi tocca le labbra, il monte di venere, la clito, ci passa con l’unghia, gli ho bagnato tutta la mano.
Io: “Mi piace essere la vostra troia”
Alfonso: “brava la nostra Manuela, so che ti è costato, ma verrai ricompensata, adesso vai a limonare tuo marito, chinandoti devi alzarti il vestito, e spalancati davanti e dietro”.
Mi sento oscena, a pecora, con le gambe aperte, allargandomi con le mani, mentre pomicio mio marito, devo ripetere tutto con lui, il bacio alla francese è molto intimo, penso che da quando sono sposata, mi è capitato solo una volta in un attimo di debolezza.
Penso che facendomi vedere così da Andrea, non potrò mai più ritornare la brava angelica ragazza di prima, sarò la sua troia a vita.
Sento Alfonso che invita Andrea a servirsi, entra come nel burro, mi toglie il vestito con mio marito dentro, presa per i fianchi, con scarpe con il tacco, vestita solo di calze, reggicalze e reggiseno, appena lo penso Alfonso me lo sbottona e vola via anche lui.
Prendo l’iniziativa e gli tocco il pacco, ho la certezza che non rimarrò delusa, mi vergogno a pensare che non vedo l’ora di sentirlo dentro,
Alfonso capendo che sono al limite ci ricorda che non dobbiamo venire, ho il suo viso a cinque centimetri, mi alza e mi lavora le tette, mi succhia i capezzoli, sento Andrea sfilarsi di colpo.
Alfonso mi appoggia la tavolo sull’angolo si toglie slip e pantaloni, senza fretta, me lo fa desiderare e chiede ad Andrea di essere pregato: “Ti prego scopala, inpregnala e falla godere”.
Lo fa posizionare davanti a me, allungo una mano e me la prende nella sua, mi struscia la cappella sulle labbra, non sono riuscita ancora a vederlo, lo devo pregare anch’io è un ordine.
Io: “Ti prego voglio essere ingravidata, voglio essere scopata e voglio godere”
Alfonso beffardo me l’ha allontanata e capisco il mio errore senza che aggiunga altro.
Io: “Ti prego voglio essere ingravidata da te, voglio essere scopata da te e voglio godere con te”
Alfonso: “Ora si, se per Andrea va bene, procediamo”
Lo sento entrare, mamma mia come lo sento, è sicuramente molto più dotato di Andrea, lentamente conquista centimetri su centimetri, ho la bocca spalancata, nessuno mi aveva mai presa così, si è fermato una volta tutto dentro, poi ha iniziato a pomparmi aumentando sempre un pochino il ritmo.
Ho iniziato a tremare tutta, ad urlare “Andrea ti amo, Andrea ti amo, Andrea ti amo”, mentre godevo, avrei dovuto aspettare Alfonso, per fortuna ci aveva detto al telefono che per lui non c’è cosa più eccitante di una donna che gode.
Ho sentito la cappella ingrossarsi ancora di più e spruzzare, solitamente non riuscivo con Andrea, forse la posizione, forse le dimensioni, forse tutte e due messe insieme.
Lo ha lasciato ammosciarsi dentro e poi ha chiamato Andrea, per l’ulteriore cambio, purtroppo io non sentivo più niente, anche mio marito era in difficoltà.
Alfonso lo incitava, mi è venuto davanti, finalmente l’ho visto anche se barzotto, se l’è fatto pulire facendomi guardare da mio marito mentre eseguivo i suoi ordini, Andrea praticamente si è fatto una sega e me l’ha infilato dentro per eiaculare.
Continua.............
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
scritto il
2023-09-23
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