Miriam laureanda: entrare nel mondo del lavoro.
di
Amico segreto
genere
etero
Continuo di Miriam universitaria: miss pompino
Mi chiamo Miriam, non ho mai raccontato a nessuno quello che vi confesserò in questa specie di diario, delle mie esperienze e delle mie emozioni, partendo dai miei 21 anni.
Quando arrivai alla tesi, le due mie ex compagne di casa erano già una a londra e l’altra nell’azienda di famiglia, ero sempre li in affitto, ero la senior, ma con le due sostitute non si era creata la stessa armonia.
Daniele aveva avuto anche un problemino di salute, così da ultimo smettemmo di fare la serata affitto, come ai vecchi tempi.
Ora che pagavo 400€ da alcuni mesi ero piuttosto a corto di denaro, e quando il padrone di casa mi propose tre mesi di affitto gratis per una missione di una settimana, accettai immediatamente.
Dovevo andare al posto suo, con la procura, a cedere una villa a Santo Domingo, mi ricordo che dissi, mi dai 1.200€ per andare una settimana a santo domingo tutta spesata a fare un atto notarile?
Daniele: “E’ vero sono stato un po’ troppo generoso”
Io: “Solo per il vitto e l’alloggio ci sarei andata gratis”
Daniele: ”allora aggiungiamoci qualcosina” guardandomi con quegli occhi, come definirli, famelici, ma solari.
Avevo capito che avrebbe voluto qualche concessione, ma ridendo: “e cosa ci dovremmo aggiungere?, sono curiosa”
Daniele: ”che ne dici della tua verginità?”
Io: “lo sai che non sono più vergine da mo’”
Daniele: “qualcosa di vergine ci sarà? Ormai sarà diventato un peso, no?”
Rimasi a bocca aperta, non c’era uno specchio, sono convinta che un pesce lesso avrebbe avuto un’espressione più intelligente.
Sempre lui aggiunse: “non ti voglio imporre niente, ma quel tipo di pratica richiede esperienza, soprattutto la prima volta, e credo di averne”
Descrivere le sensazioni che provai è piuttosto umiliante, avevo paura, ma la sotto mi sentivo così eccitata, che mi sembrava di essermi pisciata addosso.
Pensai che se il mio corpo reagiva così, forse dovevo accettare, le parole che uscirono dalla mia bocca a sorpresa furono: “accetto, ma l’ affitto passa a 200€ come in precedenza?”
Daniele: “ok ristabiliamo anche la serata affitto, ma solo in esclusiva, tutta per noi due”
Ci stringemmo la mano e ripensandoci, avevo fatto un affarone, sarei diventata l’amante di un cinquantenne per 200€ al mese, che cretina.
Ogni volta che lo vedevo, mi eccitavo solo all’idea che mi sarei fatta fare il culetto, andai a Santo Domingo per lui fu una settimana di vacanza particolarissima, perché non capita mai di essere da soli, o un ragazzo, o le amiche.
Vidi quanto fosse bello potersi godere la vita, non sono mai stata attaccata al denaro, ma la qualità della vita di chi ne possiede può essere decisamente più confortevole e più eccitante.
Tra le altre cose mi aveva trovato uno studio di architettura dove fare i due anni di praticantato, era una bellissima occasione, ma sarei dovuta rimane a Firenze e non sapevo se avessi potuto permettermelo.
Quando tornai mi chiese se preferivo avere i soldi o se scalarli dall’affitto, scelsi la seconda per paura di spenderli in altro.
“Quando vuoi incassare anche il resto?” visto che lui non diceva niente fui io a volermi togliermi anche quel dente.
Il venerdì successivo mi portò a Cecina in provincia di Livorno, dove teneva ancorata la sua barca, un 12 metri a vela che sarebbe stata la nostra alcova.
Prima mi fece un massaggio tantrico di oltre un’ora, mi liberai di tutta la tensione, avere le sue mani addosso fu un’esperienza mistica, mi piaceva veramente tanto.
Poi dopo avermi unto così tanto in tutto il corpo, incominciò a massaggiarmi con il suo cazzo, tutta la schiena, tra le mele, tra le labbra della mia passerina, sul clitoride, per poi iniziare ad entrare nel mio buchetto vergine.
Che però l’accoglieva senza sforzo o dolore, ero talmente preparata che non vedevo l’ora di capire se mi fosse piaciuto oppure no.
Mi piacque già la prima volta, avevo avuto fortuna a farlo con un esperto, fu bellissimo il prima, il durante e anche il dopo.
Avevo sentito più male alla rottura dell’imene quando avevo 16 anni.
Quando era tutto dentro, incominciò a toccarmi il grillettino, ero io che spingevo dietro, anche se era già tutto dentro, fino a che gli dissi con una voce bassissima: “mi manca pochissimo, fammi venire insieme a te”.
E così fece, il suo urlo fu quasi doloroso, il mio ancora più forte, non avevo mai urlato così tanto.
Daniele mi disse: “Miriam hai un culo spettacolare, meraviglioso, è di gran lunga il più bel culo che ho sverginato, anzi credo il più bello che mi sono goduto”
Io stranamente con lui ero piuttosto sincera: “mi sembra che mi sia passato sopra un treno, mi sembravi un martello pneumatico a un certo punto, ho avuto paura di morire di godimento”.
“Sei un grande porco che ti approfitti delle ragazzine” scherzavo in parte ed ero sincera allo stesso tempo.
Anche le sue parole furono la verità detta a mo’ di presa in giro: “Da quanto hai goduto mi sarei dovuto far pagare io, porcellina” “da quando ti ho visto la prima volta ho capito subito che mi avresti dato grandissime soddisfazioni”.
“La maggior parte delle Persone subisce la vita, lascia le decisioni importanti agli altri, per timore di fare scelte sbagliate, non decide niente, lo lascia fare ai genitori, alle amiche, al fidanzato, al marito”
“Tu da quando sei qui, hai preso la tua vita in mano, e decidi cosa è meglio per te in totale autonomia, io ti ho solo dato dell’opportunità che hai deciso di cogliere”
Cazzo quanto era vero, in questi quattro anni ero irriconoscibile, sicura, con autostima, solare, felice, single ma felice di esserlo, mi sentivo anche molto più bella.
Mi chiamo Miriam, non ho mai raccontato a nessuno quello che vi confesserò in questa specie di diario, delle mie esperienze e delle mie emozioni, partendo dai miei 21 anni.
Quando arrivai alla tesi, le due mie ex compagne di casa erano già una a londra e l’altra nell’azienda di famiglia, ero sempre li in affitto, ero la senior, ma con le due sostitute non si era creata la stessa armonia.
Daniele aveva avuto anche un problemino di salute, così da ultimo smettemmo di fare la serata affitto, come ai vecchi tempi.
Ora che pagavo 400€ da alcuni mesi ero piuttosto a corto di denaro, e quando il padrone di casa mi propose tre mesi di affitto gratis per una missione di una settimana, accettai immediatamente.
Dovevo andare al posto suo, con la procura, a cedere una villa a Santo Domingo, mi ricordo che dissi, mi dai 1.200€ per andare una settimana a santo domingo tutta spesata a fare un atto notarile?
Daniele: “E’ vero sono stato un po’ troppo generoso”
Io: “Solo per il vitto e l’alloggio ci sarei andata gratis”
Daniele: ”allora aggiungiamoci qualcosina” guardandomi con quegli occhi, come definirli, famelici, ma solari.
Avevo capito che avrebbe voluto qualche concessione, ma ridendo: “e cosa ci dovremmo aggiungere?, sono curiosa”
Daniele: ”che ne dici della tua verginità?”
Io: “lo sai che non sono più vergine da mo’”
Daniele: “qualcosa di vergine ci sarà? Ormai sarà diventato un peso, no?”
Rimasi a bocca aperta, non c’era uno specchio, sono convinta che un pesce lesso avrebbe avuto un’espressione più intelligente.
Sempre lui aggiunse: “non ti voglio imporre niente, ma quel tipo di pratica richiede esperienza, soprattutto la prima volta, e credo di averne”
Descrivere le sensazioni che provai è piuttosto umiliante, avevo paura, ma la sotto mi sentivo così eccitata, che mi sembrava di essermi pisciata addosso.
Pensai che se il mio corpo reagiva così, forse dovevo accettare, le parole che uscirono dalla mia bocca a sorpresa furono: “accetto, ma l’ affitto passa a 200€ come in precedenza?”
Daniele: “ok ristabiliamo anche la serata affitto, ma solo in esclusiva, tutta per noi due”
Ci stringemmo la mano e ripensandoci, avevo fatto un affarone, sarei diventata l’amante di un cinquantenne per 200€ al mese, che cretina.
Ogni volta che lo vedevo, mi eccitavo solo all’idea che mi sarei fatta fare il culetto, andai a Santo Domingo per lui fu una settimana di vacanza particolarissima, perché non capita mai di essere da soli, o un ragazzo, o le amiche.
Vidi quanto fosse bello potersi godere la vita, non sono mai stata attaccata al denaro, ma la qualità della vita di chi ne possiede può essere decisamente più confortevole e più eccitante.
Tra le altre cose mi aveva trovato uno studio di architettura dove fare i due anni di praticantato, era una bellissima occasione, ma sarei dovuta rimane a Firenze e non sapevo se avessi potuto permettermelo.
Quando tornai mi chiese se preferivo avere i soldi o se scalarli dall’affitto, scelsi la seconda per paura di spenderli in altro.
“Quando vuoi incassare anche il resto?” visto che lui non diceva niente fui io a volermi togliermi anche quel dente.
Il venerdì successivo mi portò a Cecina in provincia di Livorno, dove teneva ancorata la sua barca, un 12 metri a vela che sarebbe stata la nostra alcova.
Prima mi fece un massaggio tantrico di oltre un’ora, mi liberai di tutta la tensione, avere le sue mani addosso fu un’esperienza mistica, mi piaceva veramente tanto.
Poi dopo avermi unto così tanto in tutto il corpo, incominciò a massaggiarmi con il suo cazzo, tutta la schiena, tra le mele, tra le labbra della mia passerina, sul clitoride, per poi iniziare ad entrare nel mio buchetto vergine.
Che però l’accoglieva senza sforzo o dolore, ero talmente preparata che non vedevo l’ora di capire se mi fosse piaciuto oppure no.
Mi piacque già la prima volta, avevo avuto fortuna a farlo con un esperto, fu bellissimo il prima, il durante e anche il dopo.
Avevo sentito più male alla rottura dell’imene quando avevo 16 anni.
Quando era tutto dentro, incominciò a toccarmi il grillettino, ero io che spingevo dietro, anche se era già tutto dentro, fino a che gli dissi con una voce bassissima: “mi manca pochissimo, fammi venire insieme a te”.
E così fece, il suo urlo fu quasi doloroso, il mio ancora più forte, non avevo mai urlato così tanto.
Daniele mi disse: “Miriam hai un culo spettacolare, meraviglioso, è di gran lunga il più bel culo che ho sverginato, anzi credo il più bello che mi sono goduto”
Io stranamente con lui ero piuttosto sincera: “mi sembra che mi sia passato sopra un treno, mi sembravi un martello pneumatico a un certo punto, ho avuto paura di morire di godimento”.
“Sei un grande porco che ti approfitti delle ragazzine” scherzavo in parte ed ero sincera allo stesso tempo.
Anche le sue parole furono la verità detta a mo’ di presa in giro: “Da quanto hai goduto mi sarei dovuto far pagare io, porcellina” “da quando ti ho visto la prima volta ho capito subito che mi avresti dato grandissime soddisfazioni”.
“La maggior parte delle Persone subisce la vita, lascia le decisioni importanti agli altri, per timore di fare scelte sbagliate, non decide niente, lo lascia fare ai genitori, alle amiche, al fidanzato, al marito”
“Tu da quando sei qui, hai preso la tua vita in mano, e decidi cosa è meglio per te in totale autonomia, io ti ho solo dato dell’opportunità che hai deciso di cogliere”
Cazzo quanto era vero, in questi quattro anni ero irriconoscibile, sicura, con autostima, solare, felice, single ma felice di esserlo, mi sentivo anche molto più bella.
2
1
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Week end di sesso - cap. 6: massaggio del giorno dopo
Commenti dei lettori al racconto erotico