Miriam universitaria: miss culetto
di
Amico segreto
genere
esibizionismo
Miriam universitaria: miss culetto.
Mi chiamo Miriam, non ho mai raccontato a nessuno quello che vi confesserò in questa specie di diario, delle mie esperienze e delle mie emozioni, partendo dai miei 21 anni.
Anno 2012, frequentavo architettura a Firenze essendo a oltre 200 km da casa avevo una stanza insieme ad un’altra universitaria, in una casa con sette ragazze, un delirio, per giunta piuttosto scomodo anche da raggiungere.
Appena Monica, la mia coinquilina, mi disse che a dicembre avrebbe lasciato invece di cercarmi una nuova compagna, iniziai a valutare di trovare un’altra soluzione più comoda.
Dopo pochi giorni, fu proprio Monica, attraverso una serie di amicizie, che mi dette un numero di telefono di due ragazze che cercavano la terza, che da li a un mese si sarebbe laureata.
Posizione invidiabile, un chilometro a piedi dall’università, stanza singola, tutto nuovo, l’unica paura che non me lo potessi permettere.
Delle due mie future coinquiline, una si chiamava Geltrude, i genitori probabilmente si erano fumati qualcosa di pesante prima di concepirla, per tutti Gelo, infatti era bionda, capelli lisci lunghi, bianca cadaverica, quasi un metro e ottanta, sembrava nordica, ma era triestina.
L’altra Giusy, sicula, non poteva essere più diversa, bassina, nera come la pece, un po’ pienotta, ma con due occhioni da cerbiatta ed un sorriso che incantava, super simpatica.
Non ero la prima che selezionavano, l’appartamento era super, imparagonabile al precedente dove spendevamo 360€ al mese, diviso due.
Gli piacqui e me lo dissero, il prezzo sarebbe stato €400 al mese, ma il proprietario, molto benestante, “una sera al mese se lo facciamo divertire, ci fa un super sconto”.
Ero rimasta a bocca aperta, e Gelo e Giusy scoppiarono a ridere specificandomi: “ma che hai capito, facciamo una cenetta, gli facciamo due moine, un gioco da tavolo, al massimo qualche palpatina, un massaggino alla schiena, roba abbastanza innocente”.
Gelo: “tra parentesi per la sua età, è pure fico”
Giusy: “Però noi ti presentiamo come la nostra prescelta, se piaci anche a lui, e ti assicuro che gli piacerai, la stanza è tua, poi se vuoi lo sconto partecipi alla serata affitto altrimenti gli dai i 400€ pattuiti”.
Volevo spendere meno, il mio budget era sui 250€-300€, speravo nello sconto.
E dopo circa 15 giorni arrivò la serata affitto, che prevedeva la mia presentazione, avevo avuto modo di vedere altre venti stanze, non c’era niente di paragonabile, tutto più vecchio e più scomodo e che prezzi.
Mi misi in tiro, come la serata delle debuttanti, estetista, un taglio di capelli corto sbarazzino, mi avrebbero detto poi che assomigliavo a Demetra, l’attrice che aveva interpretato la Valentina di Crepax.
Ero e sono un 1,72, allora pesavo 58 kg, seconda di seno e culetto a mandolino come pezzo pregiato, ancora oggi credo che sia il mio punto forte, sono miope quindi ho sempre portato gli occhiali fino a che non mi sono operata cinque anni fa.
Non mi piace truccarmi troppo, sempre molto easy, ma quella sera lo volevo far cadere ai miei piedi, volevo quella stanza, volevo lo sconto, volevo diventare amica di Giusy e Gelo, sentivo dentro di me, che era il mio posto.
Dopo aver provato tre o quattro gonne, un paio veramente mini, come diceva la mia amica “da rimorchio”, avevo optato per un fuseaux rosa con una maglietta abbinata aderente pure quella che lasciava scoperta la pancia, ed un paio di scarpe da tennis, oggi le chiameremmo sneachers.
Daniele, il proprietario, era un omone di 1,95 sicuramente sopra i 100-110 chili, capello cortissimo per nascondere l’arrivo della calvizie, barbetta incolta, sembrava una brava persona, un gigante buono.
Molto sicuro di se, con un smisurata autostima, ma non arrogante o spocchioso, anzi solare, sorridente, felice della propria vita, come ne capitava e ne capita veramente pochi, aveva due occhi molto profondi, non riuscivo a reggere il suo sguardo.
Dopo una sorta di terzo grado, su me, la mia famiglia, la religione, la scuola, il femminismo e la politica, mi disse:
Daniele: “Miriam per me vai bene, ti hanno detto le bimbe (ci avrebbe chiamato sempre così), che il costo è €400?”
Io: “Si, per me sarebbero un po’ fuori budget, mi hanno parlato anche di un possibile sconto, ma volevo capire meglio, cosa dovrei fare per ottenerlo”
Daniele: “Vedi Miriam non voglio che lo sconto sia necessario, non devi essere obbligata a niente, con le bimbe giochiamo una sera al mese, per esempio stasera dopo cena, eleggeremo miss culetto” “se mi dici che non sei in grado di pagare 400€ al mese purtroppo ti devo dire di no, capisci perchè lo faccio?”
Io: “Certo, anzi apprezzo, devo dire che un po’ di timore di questi giochi l’avevo, ma partecipo volentieri all’elezione di miss culetto, anzi credo di avere anche le carte in regola pure per vincere” e stringendoli la mano “vada per i 400€ e grazie di avermi scelta”
Giusy: “Evviva, Miriam è dei nostri, sbocciamo subito”
Anche Gelo, si mostrò entusiasta, aperitivo, cena, tutti e tre mi misero subito a mio agio, la compagnia era simpaticissima, avevo mal di pancia dalle risate, sia Giusy che Daniele erano due macchiette.
Poi ad un certo punto Giusy se ne uscì con: “Gelo stasera mi sa che non c’è trippa per gatti, ci siamo prese come coinquilina una strafica, a noi Daniele non ci guarderà più”
Gelo: “E’ vero, Miriam ha un culo che parla” e giù risate.
Io: “Ma che dite, sul culetto mi difendo, è sicuramente il mio pezzo meglio ma per tutto il resto, se io fossi un uomo, preferirei voi”
Daniele: “Vedo che siete entrate nella sfida, vi spiego tre prove, la prima visiva, sfilata in perizoma e tacchi, la seconda di consistenza, chi ce l’ha più sodo, la terza di resistenza e di capacità” Giusy: “in che senso di resistenza e di capacità? Che dobbiamo fare?”
Daniele: “bendate dovete riconoscere chi vi da tre sculacciate, 5 punti alla prima, 3 alla seconda, 1 alla terza”
Io: “Ma io non i tacchi?”
Gelo: “Te li presto io, ho il 39, credo che il 36 di Giusy non ti entrano”
Infatti avevo ed ho il 37-37,5. La prima prova fu divertente, sfilare in perizoma e tacchi fu estremamente sexy, mi vergognavo, ma sapevo di avere un gran bel culo, infatti vinsi io, seconda Gelo e terza Giusy.
Farsi toccare il culo da un perfetto sconosciuto davanti alle mie future amiche che naturalmente mi prendevano in giro.
Giusy: “Guarda come gli piace stare chinata alla nostra nuova amica”
Gelo: “Giusy questa è più porcellina di noi, guarda come gli piace essere palpata dalle manone di Daniele”
Ero di tutti i colori, ma temevo che senza salva slip si macchiasse il peri.
Io: “Che cretine, non vedo l’ora di darvi una bella sculacciata” Daniele si prese tutto il tempo per palparci bene bene, non riuscivo a non guardargli il pacco, ero eccitata come difficilmente mi era capitato prima, solo facendomi toccare il culo.
Fu una serata divertentissima, risi a crepapelle, ero riuscita ad aggiudicarmi la stanza, ed avevo pagato € 200, la metà del pattuito, per una sfilata in tacchi e perizoma, una palpatina di culo e tre sculaccioni, in dieci giorni feci il trasloco, ero felicissima.
Dubbi morali? Assolutamente nessuno, volevo divertirmi e nonostante un po’ di vergogna, avrei fatto tutto anche gratis.
Continua.........
Per commenti e suggerimenti amicosegreto@tuta.com
Mi chiamo Miriam, non ho mai raccontato a nessuno quello che vi confesserò in questa specie di diario, delle mie esperienze e delle mie emozioni, partendo dai miei 21 anni.
Anno 2012, frequentavo architettura a Firenze essendo a oltre 200 km da casa avevo una stanza insieme ad un’altra universitaria, in una casa con sette ragazze, un delirio, per giunta piuttosto scomodo anche da raggiungere.
Appena Monica, la mia coinquilina, mi disse che a dicembre avrebbe lasciato invece di cercarmi una nuova compagna, iniziai a valutare di trovare un’altra soluzione più comoda.
Dopo pochi giorni, fu proprio Monica, attraverso una serie di amicizie, che mi dette un numero di telefono di due ragazze che cercavano la terza, che da li a un mese si sarebbe laureata.
Posizione invidiabile, un chilometro a piedi dall’università, stanza singola, tutto nuovo, l’unica paura che non me lo potessi permettere.
Delle due mie future coinquiline, una si chiamava Geltrude, i genitori probabilmente si erano fumati qualcosa di pesante prima di concepirla, per tutti Gelo, infatti era bionda, capelli lisci lunghi, bianca cadaverica, quasi un metro e ottanta, sembrava nordica, ma era triestina.
L’altra Giusy, sicula, non poteva essere più diversa, bassina, nera come la pece, un po’ pienotta, ma con due occhioni da cerbiatta ed un sorriso che incantava, super simpatica.
Non ero la prima che selezionavano, l’appartamento era super, imparagonabile al precedente dove spendevamo 360€ al mese, diviso due.
Gli piacqui e me lo dissero, il prezzo sarebbe stato €400 al mese, ma il proprietario, molto benestante, “una sera al mese se lo facciamo divertire, ci fa un super sconto”.
Ero rimasta a bocca aperta, e Gelo e Giusy scoppiarono a ridere specificandomi: “ma che hai capito, facciamo una cenetta, gli facciamo due moine, un gioco da tavolo, al massimo qualche palpatina, un massaggino alla schiena, roba abbastanza innocente”.
Gelo: “tra parentesi per la sua età, è pure fico”
Giusy: “Però noi ti presentiamo come la nostra prescelta, se piaci anche a lui, e ti assicuro che gli piacerai, la stanza è tua, poi se vuoi lo sconto partecipi alla serata affitto altrimenti gli dai i 400€ pattuiti”.
Volevo spendere meno, il mio budget era sui 250€-300€, speravo nello sconto.
E dopo circa 15 giorni arrivò la serata affitto, che prevedeva la mia presentazione, avevo avuto modo di vedere altre venti stanze, non c’era niente di paragonabile, tutto più vecchio e più scomodo e che prezzi.
Mi misi in tiro, come la serata delle debuttanti, estetista, un taglio di capelli corto sbarazzino, mi avrebbero detto poi che assomigliavo a Demetra, l’attrice che aveva interpretato la Valentina di Crepax.
Ero e sono un 1,72, allora pesavo 58 kg, seconda di seno e culetto a mandolino come pezzo pregiato, ancora oggi credo che sia il mio punto forte, sono miope quindi ho sempre portato gli occhiali fino a che non mi sono operata cinque anni fa.
Non mi piace truccarmi troppo, sempre molto easy, ma quella sera lo volevo far cadere ai miei piedi, volevo quella stanza, volevo lo sconto, volevo diventare amica di Giusy e Gelo, sentivo dentro di me, che era il mio posto.
Dopo aver provato tre o quattro gonne, un paio veramente mini, come diceva la mia amica “da rimorchio”, avevo optato per un fuseaux rosa con una maglietta abbinata aderente pure quella che lasciava scoperta la pancia, ed un paio di scarpe da tennis, oggi le chiameremmo sneachers.
Daniele, il proprietario, era un omone di 1,95 sicuramente sopra i 100-110 chili, capello cortissimo per nascondere l’arrivo della calvizie, barbetta incolta, sembrava una brava persona, un gigante buono.
Molto sicuro di se, con un smisurata autostima, ma non arrogante o spocchioso, anzi solare, sorridente, felice della propria vita, come ne capitava e ne capita veramente pochi, aveva due occhi molto profondi, non riuscivo a reggere il suo sguardo.
Dopo una sorta di terzo grado, su me, la mia famiglia, la religione, la scuola, il femminismo e la politica, mi disse:
Daniele: “Miriam per me vai bene, ti hanno detto le bimbe (ci avrebbe chiamato sempre così), che il costo è €400?”
Io: “Si, per me sarebbero un po’ fuori budget, mi hanno parlato anche di un possibile sconto, ma volevo capire meglio, cosa dovrei fare per ottenerlo”
Daniele: “Vedi Miriam non voglio che lo sconto sia necessario, non devi essere obbligata a niente, con le bimbe giochiamo una sera al mese, per esempio stasera dopo cena, eleggeremo miss culetto” “se mi dici che non sei in grado di pagare 400€ al mese purtroppo ti devo dire di no, capisci perchè lo faccio?”
Io: “Certo, anzi apprezzo, devo dire che un po’ di timore di questi giochi l’avevo, ma partecipo volentieri all’elezione di miss culetto, anzi credo di avere anche le carte in regola pure per vincere” e stringendoli la mano “vada per i 400€ e grazie di avermi scelta”
Giusy: “Evviva, Miriam è dei nostri, sbocciamo subito”
Anche Gelo, si mostrò entusiasta, aperitivo, cena, tutti e tre mi misero subito a mio agio, la compagnia era simpaticissima, avevo mal di pancia dalle risate, sia Giusy che Daniele erano due macchiette.
Poi ad un certo punto Giusy se ne uscì con: “Gelo stasera mi sa che non c’è trippa per gatti, ci siamo prese come coinquilina una strafica, a noi Daniele non ci guarderà più”
Gelo: “E’ vero, Miriam ha un culo che parla” e giù risate.
Io: “Ma che dite, sul culetto mi difendo, è sicuramente il mio pezzo meglio ma per tutto il resto, se io fossi un uomo, preferirei voi”
Daniele: “Vedo che siete entrate nella sfida, vi spiego tre prove, la prima visiva, sfilata in perizoma e tacchi, la seconda di consistenza, chi ce l’ha più sodo, la terza di resistenza e di capacità” Giusy: “in che senso di resistenza e di capacità? Che dobbiamo fare?”
Daniele: “bendate dovete riconoscere chi vi da tre sculacciate, 5 punti alla prima, 3 alla seconda, 1 alla terza”
Io: “Ma io non i tacchi?”
Gelo: “Te li presto io, ho il 39, credo che il 36 di Giusy non ti entrano”
Infatti avevo ed ho il 37-37,5. La prima prova fu divertente, sfilare in perizoma e tacchi fu estremamente sexy, mi vergognavo, ma sapevo di avere un gran bel culo, infatti vinsi io, seconda Gelo e terza Giusy.
Farsi toccare il culo da un perfetto sconosciuto davanti alle mie future amiche che naturalmente mi prendevano in giro.
Giusy: “Guarda come gli piace stare chinata alla nostra nuova amica”
Gelo: “Giusy questa è più porcellina di noi, guarda come gli piace essere palpata dalle manone di Daniele”
Ero di tutti i colori, ma temevo che senza salva slip si macchiasse il peri.
Io: “Che cretine, non vedo l’ora di darvi una bella sculacciata” Daniele si prese tutto il tempo per palparci bene bene, non riuscivo a non guardargli il pacco, ero eccitata come difficilmente mi era capitato prima, solo facendomi toccare il culo.
Fu una serata divertentissima, risi a crepapelle, ero riuscita ad aggiudicarmi la stanza, ed avevo pagato € 200, la metà del pattuito, per una sfilata in tacchi e perizoma, una palpatina di culo e tre sculaccioni, in dieci giorni feci il trasloco, ero felicissima.
Dubbi morali? Assolutamente nessuno, volevo divertirmi e nonostante un po’ di vergogna, avrei fatto tutto anche gratis.
Continua.........
Per commenti e suggerimenti amicosegreto@tuta.com
2
7
voti
voti
valutazione
6.6
6.6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
24 ore.....per una crociera ai caraibi-cap. 5 finaleracconto sucessivo
Miriam universitaria: miss pompino
Commenti dei lettori al racconto erotico