24 ore.....per una crociera ai caraibi-cap. 4 le seconde e le terze due ore
di
Amico segreto
genere
trio
Dopo le prime due ore di eccitazione e goduria i due giorni successivi decisi di dedicargli una sola ora al giorno durante la pausa pranzo, senza prendere permessi al lavoro.
Appena arrivata salii direttamente nella sua camera, non mi aveva dato molte indicazioni quel giorno, la protagonista fu la fica, mi fece spogliare completamente e masturbare mentre lui mi guardava, volle guardarmi il culo quanto era arrossato, mi spalmo una cremina, mentre io gli raccontavo le mie sensazioni e mi dovevo toccare.
Gli chiesi il premesso di venire tre o quattro volte e me lo negò sempre, dopo la prima mezz’ora mi montò sopra nella classica posizione del missionario.
La grande differenza era il peso, con lui mi sentivo così piccola e stretta, pur essendo un metro e sessantanove, e non più vergine da quasi dieci anni.
Mi disse che oggi non avrei goduto, ne con lui ne a casa, invece domani avrei provato un orgasmo sensazionale, mi avrebbe fatto squirtare per la prima volta nella mia vita.
Non venire fu dura soprattutto quando si fece cavalcare lui, posizione che mi piace da morire, dove il punto G viene stimolato ogni avanti e indietro che faccio.
Mi godette dentro, poi volle essere pulito con la lingua, ormai conoscevo il suo sapore, ma quell’atto di sottomissione mi eccitava particolarmente, stavo scoprendo dei lati di me che non immaginavo.
Fare la porca mi piaceva proprio, avevo deciso di farlo per la crociera, ma il premio incominciava diventare il percorso più che l’arrivo.
Fu di parola il giorno dopo, mi stimolò talmente tanto, si fece fare “un ottimo pompino” (parole sue) e poi fu di parola, stimolandomi il clitoride con un vibratore tascabile e masturbandomi con due, mi fece schizzare come non hai mai fatto nella vita.
Ma niente a che vedere con le emozioni provate le prime due ore o quelle che provai la settimana successiva.
Però andiamo per ordine, il fine settimana con il mio ragazzo, mi sorpresi che non avevo sensi di colpa, mi piaceva evadere, farmi esperienza fuori dal rapporto di coppia, mi sentivo come realizzata, lo so che così passo da troia, ma a cosa serve scrivere un racconto e mentire a se stessi e agli altri?
Il sabato notte rientrata da una serata con il mio ragazzo, stetti quasi due ore in chat a parlare di cose porche con Matteo, mi ordinò di succhiare Luca mentre era addormentato, dovevo farlo venire, trattenerla tutta in bocca e andare in bagno a videochiamarlo.
Mi piacque tantissimo il potere di risvegliarlo e di farlo quasi contro la sua volontà, poi naturalmente il doverlo assaporare così a lungo era un misto di schifo e di eccitazione, lo potevo buttare giù solo al mio orgasmo, che chiaramente fu tra i più veloci della mia carriera.
Il primo ingoio al mio ragazzo lo feci in bagno masturbandomi in video con il mio nuovo amante.
Domenica e lunedì dovevo rimanere a dieta, martedì mi voleva su di giri.
Arrivai al martedì successivo al mattino appena svegliata avevo già gli slip tutti macchiati, mi sembrò anche di ricordare un sogno notturno dove dovevo accontentare una squadra di basket del NBA, tutti colossi di colore.
In qualche modo il lavoro mi distrasse, ma quando arrivai in hotel tutta trafelata con qualche minuto di ritardo, mi presentai a Matteo scusandomi, sbiancai quando mi presentò Armando.
Ero così sulle nuvole che ho vaghi ricordi del prima, “ti prenderemo insieme, noi siamo molto affiatati, sarà un’esperienza bellissima”
Fu tutto super, essere nuda e loro ancora vestiti, in ginocchio con i due piselli che dimostravano il loro apprezzamento per il mio corpo, il cavalcare uno sconosciuto mentre baciavo l’altro, sia in bocca, sia sul pisello.
Durante il primo orgasmo guardai Matteo come a chiedergli il permesso, per assurdo mi vergognavo più a godere che ad essere al loro servizio, quasi mi avessero pagata per dargli piacere e per non provarne.
Invece apprezzavano, Matteo mi disse che per un uomo far godere la propria donna è meraviglioso, qui si vedeva che erano tutti e due di un’altra generazione, i pari età incontrati hanno quell’egoismo nel sesso che penalizza molto il rapporto.
Quando Matteo mi si mise dietro, mi calai completamente su Armando, non riuscivo a reggere il suo sguardo, mi prese la testa con tutte e due le mani, volendosi gustare i miei occhi nella mia prima doppia penetrazione .
Avendo un cazzo davanti il buchino si stringe, forzando l’entrata dietro, la fica nonostante la notevole lubrificazione avvolge il pene come un guanto, amplificando le sensazioni.
Non spingevano mai insieme, ma sempre uno alla volta, così da ammortizzare le spinte, il secondo orgasmo fu devastante, sembravo un’indemoniata compressa tra i loro corpi, poi vidi dipingersi sulla faccia di Armando l’orgasmo.
Finalmente anche Matteo accelerando ancora di più il ritmo, ero come una bambola di pezza, quasi svenuta, con tutto il suo uccello piantato dentro il mio culo, che adesso mi sembrava enorme, mi sembrava di avere il fuoco dentro, percependo alla perfezione i cinque, sei schizzi, accompagnati da gemiti animaleschi.
Se la preparazione è giusta, soprattutto di testa, avere due uomini dentro è una esperienza celestiale e animalesca allo stesso tempo, mi sono sentita molto donna, una sorta di regina, e al tempo stesso usata per godere, sporcata.
Ho riaperto gli occhi con loro che mi guardavano come se mossi morta, ci siamo fatti una risata di gusto, mi ricordo di aver detto: “voi siete matti, mi avete quasi ucciso oggi”
Dopo una doccia ristoratrice e una buona mezz’oretta di relax, Armando mi disse: “dove lo ritrovo un culetto già aperto e disponibile, così bello” ho capito subito dagli sguardi d’intesa che avrei dovuto fare gli straordinari nonostante fossi stanchissima.
Matteo mi suggerì: “Monica rendilo duro da culo con la lingua e poi siedici sopra, fai tutto te, inculati da sola” mentre lo leccavo stavo pensando di dirgli che non ce la facevo più, invece anche se partendo controvoglia l’essere di nuovo la protagonista, imboccarmelo dietro, mentre mi guardavano come gli orsi fanno con il miele, mi dava gioia.
Quando Matteo si è inginocchiato davanti credevo fosse per avere una vista ancora più ravvicinata dell’atto, mentre invece la sua lingua sul grillettino scoperto fu come una scossa elettrica, come se il sesso anale non fosse più il piatto principale, ma il contorno, la mia fica aveva deciso che comandava lei.
Armando era un po’ meno dotato di Matteo, dietro quel centimetro o due si sentiva, mi sono ritrovata a pensare che avrei saputo riconoscerli anche bendata, mentre mi gustavo la scena da film porno, Armando seduto sul letto, io seduta sopra in punta di piedi, in quel su e giù così erotico, con la mano inconsciamente davanti la bocca per non emettere suoni troppo lascivi, con Matteo tra le mie gambe che cercava di non perdere niente di ciò che mi usciva.
Sentivo montare un nuovo orgasmo, forte e potente come i precedenti, ma come se arrivasse da più lontano, all’improvviso Matteo mi ha alzata abbracciandomi per le cosce e mi sono ritrovata in piedi piena davanti e vuota dietro, stavolta davanti al viso avevo Matteo, mi aveva presa in collo, vedevo il soffitto così vicino, il tempo di avere Armando che rientrava da dove era appena uscito.
Di fatto avevano cambiato i ruoli, ma in piedi, il peso del mio corpo mi faceva sentire ancora più piena e molto più schiacciata tra loro, mi sentivo come un pupazzo sull’altalena.
Mi ricordo di aver pianto di piacere, di aver detto cose senza senso tra cui tanti “mamma mia” ed un “Luca fammi godere così” che non ci entrava proprio niente.
Le due ore sono diventate quasi tre, mancavo un quarto alle sei di pomeriggio ed io ero tramortita e senza forze sul letto. Mi avevano confessato che loro si erano divisi un pasticca di cialis, stavo cercando di fare i conti di quanto tempo ero stata piena, mentre sentivo un bruciore clamoroso sia nella fica che nel culetto, altro che straordinari li avevo usati più quel pomeriggio che tutto l’anno precedente.
Matteo mi suggerì di inviare un messaggio a Luca dicendogli della crociera. Sarebbe bastato la felicità di quella bella notizia a non fargli vedere che sulla sua ragazza erano passati due camion a rimorchio?
Provai la doccia fredda e una restailing del trucco, ma guardandomi allo specchio mi si leggeva in faccia il piacere e la fatica provata, tentai con un audio mentre ero di ritorno: “Amore, sono distrutta, non mi sento benissimo, devo aver preso qualcosa” (caspita se era vero, ne avevo presi due da soli, insieme e per due volte).
Continua.........
Appena arrivata salii direttamente nella sua camera, non mi aveva dato molte indicazioni quel giorno, la protagonista fu la fica, mi fece spogliare completamente e masturbare mentre lui mi guardava, volle guardarmi il culo quanto era arrossato, mi spalmo una cremina, mentre io gli raccontavo le mie sensazioni e mi dovevo toccare.
Gli chiesi il premesso di venire tre o quattro volte e me lo negò sempre, dopo la prima mezz’ora mi montò sopra nella classica posizione del missionario.
La grande differenza era il peso, con lui mi sentivo così piccola e stretta, pur essendo un metro e sessantanove, e non più vergine da quasi dieci anni.
Mi disse che oggi non avrei goduto, ne con lui ne a casa, invece domani avrei provato un orgasmo sensazionale, mi avrebbe fatto squirtare per la prima volta nella mia vita.
Non venire fu dura soprattutto quando si fece cavalcare lui, posizione che mi piace da morire, dove il punto G viene stimolato ogni avanti e indietro che faccio.
Mi godette dentro, poi volle essere pulito con la lingua, ormai conoscevo il suo sapore, ma quell’atto di sottomissione mi eccitava particolarmente, stavo scoprendo dei lati di me che non immaginavo.
Fare la porca mi piaceva proprio, avevo deciso di farlo per la crociera, ma il premio incominciava diventare il percorso più che l’arrivo.
Fu di parola il giorno dopo, mi stimolò talmente tanto, si fece fare “un ottimo pompino” (parole sue) e poi fu di parola, stimolandomi il clitoride con un vibratore tascabile e masturbandomi con due, mi fece schizzare come non hai mai fatto nella vita.
Ma niente a che vedere con le emozioni provate le prime due ore o quelle che provai la settimana successiva.
Però andiamo per ordine, il fine settimana con il mio ragazzo, mi sorpresi che non avevo sensi di colpa, mi piaceva evadere, farmi esperienza fuori dal rapporto di coppia, mi sentivo come realizzata, lo so che così passo da troia, ma a cosa serve scrivere un racconto e mentire a se stessi e agli altri?
Il sabato notte rientrata da una serata con il mio ragazzo, stetti quasi due ore in chat a parlare di cose porche con Matteo, mi ordinò di succhiare Luca mentre era addormentato, dovevo farlo venire, trattenerla tutta in bocca e andare in bagno a videochiamarlo.
Mi piacque tantissimo il potere di risvegliarlo e di farlo quasi contro la sua volontà, poi naturalmente il doverlo assaporare così a lungo era un misto di schifo e di eccitazione, lo potevo buttare giù solo al mio orgasmo, che chiaramente fu tra i più veloci della mia carriera.
Il primo ingoio al mio ragazzo lo feci in bagno masturbandomi in video con il mio nuovo amante.
Domenica e lunedì dovevo rimanere a dieta, martedì mi voleva su di giri.
Arrivai al martedì successivo al mattino appena svegliata avevo già gli slip tutti macchiati, mi sembrò anche di ricordare un sogno notturno dove dovevo accontentare una squadra di basket del NBA, tutti colossi di colore.
In qualche modo il lavoro mi distrasse, ma quando arrivai in hotel tutta trafelata con qualche minuto di ritardo, mi presentai a Matteo scusandomi, sbiancai quando mi presentò Armando.
Ero così sulle nuvole che ho vaghi ricordi del prima, “ti prenderemo insieme, noi siamo molto affiatati, sarà un’esperienza bellissima”
Fu tutto super, essere nuda e loro ancora vestiti, in ginocchio con i due piselli che dimostravano il loro apprezzamento per il mio corpo, il cavalcare uno sconosciuto mentre baciavo l’altro, sia in bocca, sia sul pisello.
Durante il primo orgasmo guardai Matteo come a chiedergli il permesso, per assurdo mi vergognavo più a godere che ad essere al loro servizio, quasi mi avessero pagata per dargli piacere e per non provarne.
Invece apprezzavano, Matteo mi disse che per un uomo far godere la propria donna è meraviglioso, qui si vedeva che erano tutti e due di un’altra generazione, i pari età incontrati hanno quell’egoismo nel sesso che penalizza molto il rapporto.
Quando Matteo mi si mise dietro, mi calai completamente su Armando, non riuscivo a reggere il suo sguardo, mi prese la testa con tutte e due le mani, volendosi gustare i miei occhi nella mia prima doppia penetrazione .
Avendo un cazzo davanti il buchino si stringe, forzando l’entrata dietro, la fica nonostante la notevole lubrificazione avvolge il pene come un guanto, amplificando le sensazioni.
Non spingevano mai insieme, ma sempre uno alla volta, così da ammortizzare le spinte, il secondo orgasmo fu devastante, sembravo un’indemoniata compressa tra i loro corpi, poi vidi dipingersi sulla faccia di Armando l’orgasmo.
Finalmente anche Matteo accelerando ancora di più il ritmo, ero come una bambola di pezza, quasi svenuta, con tutto il suo uccello piantato dentro il mio culo, che adesso mi sembrava enorme, mi sembrava di avere il fuoco dentro, percependo alla perfezione i cinque, sei schizzi, accompagnati da gemiti animaleschi.
Se la preparazione è giusta, soprattutto di testa, avere due uomini dentro è una esperienza celestiale e animalesca allo stesso tempo, mi sono sentita molto donna, una sorta di regina, e al tempo stesso usata per godere, sporcata.
Ho riaperto gli occhi con loro che mi guardavano come se mossi morta, ci siamo fatti una risata di gusto, mi ricordo di aver detto: “voi siete matti, mi avete quasi ucciso oggi”
Dopo una doccia ristoratrice e una buona mezz’oretta di relax, Armando mi disse: “dove lo ritrovo un culetto già aperto e disponibile, così bello” ho capito subito dagli sguardi d’intesa che avrei dovuto fare gli straordinari nonostante fossi stanchissima.
Matteo mi suggerì: “Monica rendilo duro da culo con la lingua e poi siedici sopra, fai tutto te, inculati da sola” mentre lo leccavo stavo pensando di dirgli che non ce la facevo più, invece anche se partendo controvoglia l’essere di nuovo la protagonista, imboccarmelo dietro, mentre mi guardavano come gli orsi fanno con il miele, mi dava gioia.
Quando Matteo si è inginocchiato davanti credevo fosse per avere una vista ancora più ravvicinata dell’atto, mentre invece la sua lingua sul grillettino scoperto fu come una scossa elettrica, come se il sesso anale non fosse più il piatto principale, ma il contorno, la mia fica aveva deciso che comandava lei.
Armando era un po’ meno dotato di Matteo, dietro quel centimetro o due si sentiva, mi sono ritrovata a pensare che avrei saputo riconoscerli anche bendata, mentre mi gustavo la scena da film porno, Armando seduto sul letto, io seduta sopra in punta di piedi, in quel su e giù così erotico, con la mano inconsciamente davanti la bocca per non emettere suoni troppo lascivi, con Matteo tra le mie gambe che cercava di non perdere niente di ciò che mi usciva.
Sentivo montare un nuovo orgasmo, forte e potente come i precedenti, ma come se arrivasse da più lontano, all’improvviso Matteo mi ha alzata abbracciandomi per le cosce e mi sono ritrovata in piedi piena davanti e vuota dietro, stavolta davanti al viso avevo Matteo, mi aveva presa in collo, vedevo il soffitto così vicino, il tempo di avere Armando che rientrava da dove era appena uscito.
Di fatto avevano cambiato i ruoli, ma in piedi, il peso del mio corpo mi faceva sentire ancora più piena e molto più schiacciata tra loro, mi sentivo come un pupazzo sull’altalena.
Mi ricordo di aver pianto di piacere, di aver detto cose senza senso tra cui tanti “mamma mia” ed un “Luca fammi godere così” che non ci entrava proprio niente.
Le due ore sono diventate quasi tre, mancavo un quarto alle sei di pomeriggio ed io ero tramortita e senza forze sul letto. Mi avevano confessato che loro si erano divisi un pasticca di cialis, stavo cercando di fare i conti di quanto tempo ero stata piena, mentre sentivo un bruciore clamoroso sia nella fica che nel culetto, altro che straordinari li avevo usati più quel pomeriggio che tutto l’anno precedente.
Matteo mi suggerì di inviare un messaggio a Luca dicendogli della crociera. Sarebbe bastato la felicità di quella bella notizia a non fargli vedere che sulla sua ragazza erano passati due camion a rimorchio?
Provai la doccia fredda e una restailing del trucco, ma guardandomi allo specchio mi si leggeva in faccia il piacere e la fatica provata, tentai con un audio mentre ero di ritorno: “Amore, sono distrutta, non mi sento benissimo, devo aver preso qualcosa” (caspita se era vero, ne avevo presi due da soli, insieme e per due volte).
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