Cercare il seme per fecondarmi e trovare un bull. cap 4

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dominazione

Mi chiamo Manuela, tra pochi giorni compio 40 anni, ma la storia che vi voglio raccontare è del 2016, con Andrea mio marito ci siamo sposati nel 2012, 29 anni io, e 34 lui, eravamo e siamo molto innamorati.
Alfonso lo incitava, mi è venuto davanti, finalmente l’ho visto anche se barzotto, se l’è fatto pulire facendomi guardare da mio marito mentre eseguivo i suoi ordini, non lo avevo mai fatto pensavo che mi facesse più schifo, invece servirlo bene mi dava soddisfazione, essere guardata da Andrea eccitazione, abbiamo scoperto più cose di noi quel fine settimana che nei sei anni che stavamo insieme.
Andrea praticamente si è fatto una sega e me l’ha infilato dentro per eiaculare.
Avevamo goduto tutti e tre in maniera molto intensa, loro due dentro di me, io poco prima di ricevere lo sperma di Alfredo.
Avendo due bagni, avevamo pensato di lasciargliene uno per lui, invece con nostra sorpresa, si fece accompagnare da tutti e due.
Alfredo: “Manuela lo hai mai fatto pisciare un uomo?”
Io imbarazzata: “no, mai”
Alfredo: “vieni impugnalo e mira bene che sono alto”
Temevo che volesse farlo su di me, l’avere il suo pene in mano mi dava sensazioni nuove, anche durante la minzione mi sono sentita, come dire “orgogliosamente al suo servizio”.
Poi avvicinandosi al lavandino mi chiede: “Se ti chiedessi di pulirlo con lingua adesso, ti farebbe schifo?”
Sono diventata di mille colori, ho solo fatto cenno con la testa di si, si è fatto lavare da me, mi indicava come farlo, l’ho scappellato e pulito con un dito insaponato, poi tutta l’asta, stava riprendendo forma. Andrea era sulla porta che guardava.
Alfredo: “Adesso ti farebbe schifo?”
Faccio segno di no, mi era piaciuto dedicarmi alla sua pulizia.
Alfredo: “Bene allora chiedi il permesso ad Andrea, mi raccomando esplicita”
Mentre pensavo con ironia che mi immaginavo il secondo round domattina, questo invece mi ritromba subito, non ero abituata a tanti straordinari, ma questo week end gioco forza lo ricorderemo per tutta la vita.
Io: “Andrea, la tua mogliettina troia può ringraziare Alfredo con un bel pompino” non credevo di averlo detto davvero.
Andrea mi è venuto incontro mi ha baciato appassionatamente, mentre Alfonso mi prende il polso e mi fa capire che devo segarlo mentre bacio mio marito.
“Amore si fagli tutto ciò che vuoi, ringrazialo delle sensazioni che ci ha fatto provare e del regalo immenso che ci donerà, io ti amo!”.
Per Alfredo forse avevamo esagerato un po’ con la dolcezza, infatti mi riporta immediatamente sulla strada della porcaggine dicendomi: “Manuela questo è un esame, facciamo così se sarò molto soddisfatto della tua prestazione domani nella tua prima sodomia sarò dolce e delicato, se sarò soddisfatto a metà, un po’ dolce, un po’ ruvido, se invece mi fai un pompino scadente come il primo che ti visto fare ad Andrea, ti romperò quel magnifico culetto in maniera decisa, e proverai dolore, hai paura?”
Io inghiottendo: “tanta, ti prego sii dolce”
Credo non aver mai messo così tanto impegno a succhiare un cazzo, già avevo una paura fottuta della mia prima volta dietro, ora che lo vedevo bello eretto, era sicuramente l’uomo più dotato con cui avevo fatto sesso, e proprio lui mi avrebbe sverginato li, con tutta la dolcezza del mondo avrei sentito male, immaginiamoci senza.
Quando ho sentito Alfredo chiedere ad Andrea: “la vuoi riprendere mentre mi succhia?” mi sono sentita morire di vergogna, ogni cinque minuti ci faceva superare uno scalino nell’ipotetica scala delle perversione, era un continuo di prime volte.
Quando abbiamo deciso di andare a letto, avevamo preparato una brandina nella cameretta che poi sarebbe diventata di nostro figlio, ma Alfredo aveva altri programmi:
“Andrea mica ti dispiace dormire te qui, io devo continuare l’opera” cosi sono dovuta andare a dare la buonanotte a mio marito, in camerina, ci siamo abbracciati e baciati.
E’ passato Alfonso: “Andrea buonanotte, hai 15 minuti, preparamela per bene con la lingua”.
Andrea era deluso, avrei voluto dormire con lui, tra le sue braccia tutta la notte, se prima non vedevo l’ora di essere scopata adesso ero molto soddisfatta e anche stanca, troppe emozioni, mentre mi leccava la mia passerotta si bagnava, ma non riuscivo ad eccitarmi con la testa.
Sono entrata in camera come se avessi dovuto andare a lavorare, non credevo che la presenza di mio marito fosse così legata alla mia eccitazione, invece mi piaceva essere vista da lui, essere presa davanti a lui.
Alfonso: “Manuela chiudi la porta, stanotte vuoi essere la moglie o vuoi essere l’amante?”
Riusciva a spiazzarmi sempre, ma stavolta volevo essere sincera: “Alfonso non lo so, mi è dispiaciuto lasciare Andrea di la, in questo momento il mio piacere non è la mia priorità”.
Parlammo almeno un’ oretta sdraiati nel nostro letto matrimoniale, nonostante gli argomenti, perdendo la poca eccitazione che avevamo tutti e due, poi sentimmo bussare Andrea, e di colpo mi resi conto della situazione e qualcosa si rimosse dentro di me.
Alfonso lo fece entrare e ci spiego cosa dovevamo fare, io posizionarmi in ginocchio tra le sue gambe e farlo tornare in forma con la lingua, Andrea così avrebbe avuto libero accesso leccandomi a sua volta, per riaccendere la mia e la sua passione.
Alfonso, mentre noi eravamo impegnati ci spiegò che domattina, ci saremmo dovuti alzare prima di lui, fare i nostri bisogni, poi lui (Andrea) mi avrebbe fatto un clistere, se non l’avevamo doveva andare a comprarlo, mi doveva lavare lui molto bene fuori e dentro, e ungermi altrettanto bene con la vasellina, l’avrei svegliato io, tutta nuda con solo il plug infilato dietro.
Andrea avrebbe ripreso con il cellulare, sia la preparazione, sia la mia prima volta dietro.
Eravamo nuovamente tutti e tre super eccitati, sempre dicendoci cosa dovevamo fare, adesso il quadretto era mio marito che si segava seduto sulla poltrona, mentre sua moglie, la sottoscritta, cavalcava venti centimetri di cazzo.
Ero esausta, per fortuna dopo poco, mi montò sopra lui alla missionaria, per la prima volta l’avere venti chili in più sopra eccome se si sente, per fortuna stava sulle braccia, io con le gambe ripiegate mi sentivo veramente alla monta.
Alfredo capendo che ero vicina ad un nuovo orgasmo mi dice: “Manuela aspettami, godiamo insieme e mentre lo fai guarda Andrea”.
Ho cercato di pensare ad altro, di distrarmi, guardavo mio marito ma vedevo oltre, Alfredo mi dava dei colpi così forti, che la testata del letto batteva al muro, era trasfigurato anche lui, tanto non avrei resistito oltre, sembrava non finire mai, una goduta epica.
Mi risvegliai, la radiosveglia segnava le tre e quindici, ero nuda, tra le cosce ero tutta sporca, ma non mi importava, accanto avevo Alfredo ed inziai a connettere, un rewind della serata, le sue parole, i suoi ordini per la notte (dormirai nuda senza andare in bagno a lavarti, rimanere incinta val bene dei lenzuoli sporchi) e per la mattina.
Continua.............
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
scritto il
2023-09-28
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