Cercare il seme per fecondarmi e trovare un bull. cap 2
di
Amico segreto
genere
dominazione
Mi chiamo Manuela, tra pochi giorni compio 40 anni, ma la storia che vi voglio raccontare è del 2016, con Andrea mio marito ci siamo sposati nel 2012, 29 anni io, e 34 lui, eravamo e siamo molto innamorati.
Abbiamo deciso di farmi inseminare da Alfonso, lui applicava un metodo, che a partire dai giorni dalle mestruazioni ci procurava un enormità di stimoli sessuali.
Ero in perenne eccitazione, ci aveva fatto comprare dei gadget erotici, palline della geisha, ovuli vibranti, plug anali, vibratori e stimolatori, ci indicava dove e come utilizzarli.
Tutte le mattine mi dovevo misurare la temperatura basale, fotografare il termometro dentro la passerina e prendere nota.
La sera in videochiamata dovevamo raccontare e potevamo raggiungere il piacere, le prime volte mi vergognavo, ormai la nudità in videochiamata era diventata all’ordine del giorno.
Ci faceva stimolare e a volte fare proprio atti sessuali in videochiamata, la vergogna era doppia prima farlo ed essere guardata, poi parlarne e commentare.
Il mio gadget preferito erano le palline cinesi o della geisha, ne avevo letto in cinquanta sfumature di nero, ci spiegava Alfonso che venendo da un periodo di poco utilizzo, la mia vagina doveva essere allenata e rinforzare il pavimento pelvico, fu elegante a non dire che le erezioni poco potenti e poco durature del mio Andrea contribuivano a non stimolare la parte.
Quello meno piacevole era il plug anale, non mi piaceva tutta la preparazione di pulizia, l’inserimento era doloroso, e averlo inserito era estremamente fastidioso, lo scopo era quello di farmi sentire sottomessa ai voleri della guida, che naturalmente era lui; tutte le volte chiedevo di poterlo togliere e spesso per farlo dovevo accettare una sorta di punizione.
Le punizioni erano più umilianti che dolorose.
La sera che ci spiegò come sarebbe avvenuto l’inseminazione, ero talmente eccitata che mi dolevano i capezzoli, era sabato sera, il giorno ero stata esibita per la prima volta nella mia vita, in un grosso centro commerciale, mio marito attraverso Alfonso che guidava, mi aveva fatto fare tante cosine da porcellina.
La più eccitante per me sicuramente stare a seno nudo in camerino a provare capi, e lui fuori a manovrare la tenda, almeno venti uomini mi hanno mangiato con gli occhi quel pomeriggio, la mia quarta era il mio pezzo forte.
Alfonso sarebbe salito il venerdì sera invitato a cena a casa nostra, l’abbigliamento sarebbe stato da casalinga fuori, super sexy sotto, sarei stata stimolata tutta la sera, poi avremmo fatto l’amore io e Andrea, tutti e due senza venire, lo avrebbe sostituito Alfonso, avrei dovuto cercare di raggiungere l’orgasmo insieme al mio amante momentaneo, per facilitare la fecondazione, poi avrebbe finito anche Andrea sempre eiaculando dentro di me.
Andrea era felicissimo che Alfonso non lo umiliasse della sua condizione, che lo rendesse molto partecipe, ci spiego che era importante che questa cosa venisse affrontata in coppia, ci sono inseminatori o donne che preferiscono l’intimità per copulare, ma questo porta degli strascichi nel rapporto di coppia.
Avremmo rifatto l’amore più volte tutto il sabato e la domenica mattina, dopo pranzo Alfonso ci avrebbe salutato.
Alla mia domanda “Alfonso quante volte pensi di riuscire a .....(non sapevo come dirlo)” mi precedette lui: “a scoparti?”
Diventando tutta rossa, guardando Andrea: “bhè si”
Alfonso: “Più lo facciamo e più le possibilità aumentano, direi almeno ogni 12 ore, se non dovessi rimanere incinta il mese successivo dovrei venire cinque giorni”, qualora non dovesse succedere, io proverei una terza volta, non da solo, eventualmente lo valuteremo a suo tempo.
Avrei dovuto sperare di rimanerci subito altrimenti sarei stata montata in continuazione, avevo paura che la cosa ci scappasse di mano, una cosa era voler rimanere incinta, un’altra darla a cani e porci.
Alfredo continuò interrompendo i miei pensieri:“ Andrea tu quante volte vorresti?” “e tu Manuela cosa preferisci?”
Rispose prima Andrea: “Io mi fido di te, ne abbiamo parlato tanto, vogliamo un figlio, tutto il resto è relativo, faremo quello che serve per averlo, vero amore?”
Aggiunsi io: “Si, siamo sulla stessa linea, lo faremo quanto servirà”
Alfonso: “Bene, aspettatevi almeno 4/5 volte, Manuela ti toglierò anche la verginità anale, perchè per me è uno stimolo farlo, non sono più un ragazzino e ne ho vissute tante, devo trovare anch’io gli stimoli giusti”
La spiegazione non faceva una piega, mi avrebbe montato mattina e sera, sverginato dietro, Andrea mi doveva preparare per lui, se mi umiliava sentire di venire usata come una giumenta non come una persona, dall’altra ero super eccitata, come mai in vita mia.
Mi avrebbe presa dietro, ne io ne Andrea avevamo detto niente, mi sarei aspettata prima da me, ma anche da mio marito un “perchè te la vuoi inculare che deve essere messa incinta?”
Amo Andrea, anzi lo adoro, vorrò passare tutta la vita con lui, ma almeno con me stessa dovevo essere sincera, Alfonso era entrato nella nostra vita in una fase triste e adesso ci aveva trasformato, eravamo giocosi, allegri, soddisfatti sessualmente, e presto avremmo avuto un figlio. Oltre a questo, avevo voglia di lasciarmi andare, avevo voglia di essere presa con decisione, me ne vergognavo tanto, ma era la verità.
Ne parlai sinceramente con Andrea, scusandomi ma confessandogli le mie voglie più segrete, e non eravamo d’accordo se dirlo o meno ad Alfonso.
Mi convinse quando mi disse: “Ci ha chiesto sincerità, quando una cosa non ti piace eccome se glielo dici, perchè ti vergogni a dirgli quello che ti piace”.
La sera fu Andrea che gli raccontò tutto, la sua risposta fu: “Andrea sei un grande, Manuela non lo voleva dire perchè si vergognava delle sue reazioni a certi stimoli”
“Stasera Manuela ti faremo godere tanto, ma nella vergogna, proverai tanto piacere te lo prometto, ma ti vergognerai come mai prima”
Fu assolutamente così, in videochiamata mi misi il plug e l’ovetto vibrante, mi fece dire un sacco di volgarità, confessare un sacco di porcate che mi sarebbero piaciute, quando arrivavo al limite, faceva abbassare la velocità della vibrazione, ho dovuto accontentare Andrea con la bocca, assaporare il suo seme, mi dovevo umiliare dicendoli che volevo essere scopata e inculata come una troia, e finalmente al momento dell’orgasmo dovevo ripetere in continuazione fino alla fine del piacere: “Godo, sono la vostra troia”
Continua.............
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
Abbiamo deciso di farmi inseminare da Alfonso, lui applicava un metodo, che a partire dai giorni dalle mestruazioni ci procurava un enormità di stimoli sessuali.
Ero in perenne eccitazione, ci aveva fatto comprare dei gadget erotici, palline della geisha, ovuli vibranti, plug anali, vibratori e stimolatori, ci indicava dove e come utilizzarli.
Tutte le mattine mi dovevo misurare la temperatura basale, fotografare il termometro dentro la passerina e prendere nota.
La sera in videochiamata dovevamo raccontare e potevamo raggiungere il piacere, le prime volte mi vergognavo, ormai la nudità in videochiamata era diventata all’ordine del giorno.
Ci faceva stimolare e a volte fare proprio atti sessuali in videochiamata, la vergogna era doppia prima farlo ed essere guardata, poi parlarne e commentare.
Il mio gadget preferito erano le palline cinesi o della geisha, ne avevo letto in cinquanta sfumature di nero, ci spiegava Alfonso che venendo da un periodo di poco utilizzo, la mia vagina doveva essere allenata e rinforzare il pavimento pelvico, fu elegante a non dire che le erezioni poco potenti e poco durature del mio Andrea contribuivano a non stimolare la parte.
Quello meno piacevole era il plug anale, non mi piaceva tutta la preparazione di pulizia, l’inserimento era doloroso, e averlo inserito era estremamente fastidioso, lo scopo era quello di farmi sentire sottomessa ai voleri della guida, che naturalmente era lui; tutte le volte chiedevo di poterlo togliere e spesso per farlo dovevo accettare una sorta di punizione.
Le punizioni erano più umilianti che dolorose.
La sera che ci spiegò come sarebbe avvenuto l’inseminazione, ero talmente eccitata che mi dolevano i capezzoli, era sabato sera, il giorno ero stata esibita per la prima volta nella mia vita, in un grosso centro commerciale, mio marito attraverso Alfonso che guidava, mi aveva fatto fare tante cosine da porcellina.
La più eccitante per me sicuramente stare a seno nudo in camerino a provare capi, e lui fuori a manovrare la tenda, almeno venti uomini mi hanno mangiato con gli occhi quel pomeriggio, la mia quarta era il mio pezzo forte.
Alfonso sarebbe salito il venerdì sera invitato a cena a casa nostra, l’abbigliamento sarebbe stato da casalinga fuori, super sexy sotto, sarei stata stimolata tutta la sera, poi avremmo fatto l’amore io e Andrea, tutti e due senza venire, lo avrebbe sostituito Alfonso, avrei dovuto cercare di raggiungere l’orgasmo insieme al mio amante momentaneo, per facilitare la fecondazione, poi avrebbe finito anche Andrea sempre eiaculando dentro di me.
Andrea era felicissimo che Alfonso non lo umiliasse della sua condizione, che lo rendesse molto partecipe, ci spiego che era importante che questa cosa venisse affrontata in coppia, ci sono inseminatori o donne che preferiscono l’intimità per copulare, ma questo porta degli strascichi nel rapporto di coppia.
Avremmo rifatto l’amore più volte tutto il sabato e la domenica mattina, dopo pranzo Alfonso ci avrebbe salutato.
Alla mia domanda “Alfonso quante volte pensi di riuscire a .....(non sapevo come dirlo)” mi precedette lui: “a scoparti?”
Diventando tutta rossa, guardando Andrea: “bhè si”
Alfonso: “Più lo facciamo e più le possibilità aumentano, direi almeno ogni 12 ore, se non dovessi rimanere incinta il mese successivo dovrei venire cinque giorni”, qualora non dovesse succedere, io proverei una terza volta, non da solo, eventualmente lo valuteremo a suo tempo.
Avrei dovuto sperare di rimanerci subito altrimenti sarei stata montata in continuazione, avevo paura che la cosa ci scappasse di mano, una cosa era voler rimanere incinta, un’altra darla a cani e porci.
Alfredo continuò interrompendo i miei pensieri:“ Andrea tu quante volte vorresti?” “e tu Manuela cosa preferisci?”
Rispose prima Andrea: “Io mi fido di te, ne abbiamo parlato tanto, vogliamo un figlio, tutto il resto è relativo, faremo quello che serve per averlo, vero amore?”
Aggiunsi io: “Si, siamo sulla stessa linea, lo faremo quanto servirà”
Alfonso: “Bene, aspettatevi almeno 4/5 volte, Manuela ti toglierò anche la verginità anale, perchè per me è uno stimolo farlo, non sono più un ragazzino e ne ho vissute tante, devo trovare anch’io gli stimoli giusti”
La spiegazione non faceva una piega, mi avrebbe montato mattina e sera, sverginato dietro, Andrea mi doveva preparare per lui, se mi umiliava sentire di venire usata come una giumenta non come una persona, dall’altra ero super eccitata, come mai in vita mia.
Mi avrebbe presa dietro, ne io ne Andrea avevamo detto niente, mi sarei aspettata prima da me, ma anche da mio marito un “perchè te la vuoi inculare che deve essere messa incinta?”
Amo Andrea, anzi lo adoro, vorrò passare tutta la vita con lui, ma almeno con me stessa dovevo essere sincera, Alfonso era entrato nella nostra vita in una fase triste e adesso ci aveva trasformato, eravamo giocosi, allegri, soddisfatti sessualmente, e presto avremmo avuto un figlio. Oltre a questo, avevo voglia di lasciarmi andare, avevo voglia di essere presa con decisione, me ne vergognavo tanto, ma era la verità.
Ne parlai sinceramente con Andrea, scusandomi ma confessandogli le mie voglie più segrete, e non eravamo d’accordo se dirlo o meno ad Alfonso.
Mi convinse quando mi disse: “Ci ha chiesto sincerità, quando una cosa non ti piace eccome se glielo dici, perchè ti vergogni a dirgli quello che ti piace”.
La sera fu Andrea che gli raccontò tutto, la sua risposta fu: “Andrea sei un grande, Manuela non lo voleva dire perchè si vergognava delle sue reazioni a certi stimoli”
“Stasera Manuela ti faremo godere tanto, ma nella vergogna, proverai tanto piacere te lo prometto, ma ti vergognerai come mai prima”
Fu assolutamente così, in videochiamata mi misi il plug e l’ovetto vibrante, mi fece dire un sacco di volgarità, confessare un sacco di porcate che mi sarebbero piaciute, quando arrivavo al limite, faceva abbassare la velocità della vibrazione, ho dovuto accontentare Andrea con la bocca, assaporare il suo seme, mi dovevo umiliare dicendoli che volevo essere scopata e inculata come una troia, e finalmente al momento dell’orgasmo dovevo ripetere in continuazione fino alla fine del piacere: “Godo, sono la vostra troia”
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