Il principe del foro (Pt 2 - Tratti teutonici, fantasia italiana)
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
etero
Rispettare la regola del "non bussare" (vedasi parte prima NDA) questa volta si rivela più dura del previsto.
Ogni giorno Davide apre il telefono e riguarda la foto di Ada sul muretto facendosi anche delle gran seghe che però non bastavano, menomale che Daniela è sempre disponibile e troia ad offrirgli tutti i suoi buchi che Davide scopa con più foga rispetto al solito.
Inoltre, avendo una vita impegnata, riusciva in qualche modo a tenere a bada quella voglia di scrivere alla donna conosciuta su FB.
Inoltre il fato ci ha messo lo zampino per aiutarlo.
Sandra Aglietti, tedesca ma di chiare origini italiane, aveva ereditato dal padre, morto due anni prima, la catena di negozi di abbigliamento di sua proprietà.
Ambiziosa di natura, voleva espandere il marchio in tutta Europa cominciando dall' Italia.
Durante la riunione che avrebbe sancito l'acquisto da parte di Sandra di un locale in vendita, Davide mantiene con lei un atteggiamento professionale, anche Sandra si adegua al contesto ma sotto sotto vorrebbe succhiargli anche l' anima.
Rotondetta al punto giusto con i tratti teutonici, capelli corti, labbra sottili, indossa per l' occasione una giacca blu accompagnato da un pantalone, la divisa di ordinanza.
Di "italiano" Sandra ha ripreso la fantasia.
Davide, durante una pausa, frugando nella sua ventiquattrore, nota un pezzo di stoffa. Aprendolo riconosce che sono mutande femminili con una scritta fatta col rossetto: "reach me at Radisson hotel, room 603, Sandra".
Davide rimane sorpreso, mai nessuna donna aveva approcciato con lui in questa maniera.
Raggiunta la camera, Sandra lo accoglie con un bacio che Davide ricambia.
Quasi subito la teutonica si inginocchia, via pantaloni e mutande scoprendo il cazzo dell' italiano che già svettava.
Nonostante avesse labbra sottili Sandra comincia a fargli una pompa da favola. Succhia la cappella, passa la lingua piena di saliva sull'asta. Davide godeva.
"Come on, we don't have a lot of times, fuck me", Davide allora decide di esaudire il desiderio di Sandra, facendola adagiare sul letto comincia a fotterla. Fica bagnatissima che facilità oltremodo l' ingresso. Colpi ben assestati facevano contorcere Sandra come un serpente in amore.
"Mein gottttt", con queste parole arriva l' orgasmo.
Esaurita la forza prorompente dell' orgasmo, con un guizzo felino Sandra si fionda con il cazzo, se lo porta a pochi cm dalla bocca spalancata, segandolo velocemente fa venire Davide con una copiosa sborrata che, con precisione, indirizza nel suo cavo orale. Davide rimane a guardare Sandra che, meticolosamente ingoia e si porta alla bocca lo sperma colato ai lati.
"Now it's time to go", Davide ci rimane un po' male ma Sandra lo rassicura subito: "I'll remain three days here as an holiday, so you can realize how I can be bitch".
Ogni giorno Davide apre il telefono e riguarda la foto di Ada sul muretto facendosi anche delle gran seghe che però non bastavano, menomale che Daniela è sempre disponibile e troia ad offrirgli tutti i suoi buchi che Davide scopa con più foga rispetto al solito.
Inoltre, avendo una vita impegnata, riusciva in qualche modo a tenere a bada quella voglia di scrivere alla donna conosciuta su FB.
Inoltre il fato ci ha messo lo zampino per aiutarlo.
Sandra Aglietti, tedesca ma di chiare origini italiane, aveva ereditato dal padre, morto due anni prima, la catena di negozi di abbigliamento di sua proprietà.
Ambiziosa di natura, voleva espandere il marchio in tutta Europa cominciando dall' Italia.
Durante la riunione che avrebbe sancito l'acquisto da parte di Sandra di un locale in vendita, Davide mantiene con lei un atteggiamento professionale, anche Sandra si adegua al contesto ma sotto sotto vorrebbe succhiargli anche l' anima.
Rotondetta al punto giusto con i tratti teutonici, capelli corti, labbra sottili, indossa per l' occasione una giacca blu accompagnato da un pantalone, la divisa di ordinanza.
Di "italiano" Sandra ha ripreso la fantasia.
Davide, durante una pausa, frugando nella sua ventiquattrore, nota un pezzo di stoffa. Aprendolo riconosce che sono mutande femminili con una scritta fatta col rossetto: "reach me at Radisson hotel, room 603, Sandra".
Davide rimane sorpreso, mai nessuna donna aveva approcciato con lui in questa maniera.
Raggiunta la camera, Sandra lo accoglie con un bacio che Davide ricambia.
Quasi subito la teutonica si inginocchia, via pantaloni e mutande scoprendo il cazzo dell' italiano che già svettava.
Nonostante avesse labbra sottili Sandra comincia a fargli una pompa da favola. Succhia la cappella, passa la lingua piena di saliva sull'asta. Davide godeva.
"Come on, we don't have a lot of times, fuck me", Davide allora decide di esaudire il desiderio di Sandra, facendola adagiare sul letto comincia a fotterla. Fica bagnatissima che facilità oltremodo l' ingresso. Colpi ben assestati facevano contorcere Sandra come un serpente in amore.
"Mein gottttt", con queste parole arriva l' orgasmo.
Esaurita la forza prorompente dell' orgasmo, con un guizzo felino Sandra si fionda con il cazzo, se lo porta a pochi cm dalla bocca spalancata, segandolo velocemente fa venire Davide con una copiosa sborrata che, con precisione, indirizza nel suo cavo orale. Davide rimane a guardare Sandra che, meticolosamente ingoia e si porta alla bocca lo sperma colato ai lati.
"Now it's time to go", Davide ci rimane un po' male ma Sandra lo rassicura subito: "I'll remain three days here as an holiday, so you can realize how I can be bitch".
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