Dietro la maschera - Capitolo 1

di
genere
saffico

La musica della fiera rimbombava nell’aria, sovrastata dal chiacchiericcio eccitato della folla e dal suono dei flash delle fotocamere. Tra costumi scintillanti, armature fatte a mano e ali elaborate, Bianca si sentiva nel suo elemento.

Aveva passato settimane a lavorare sul suo cosplay, curando ogni dettaglio, ma mentre si aggirava tra la gente con il suo corpetto stretto e la gonna svolazzante, sentiva comunque il peso degli sguardi su di sé. Non quelli ammirati, ma quelli di chi giudicava, di chi notava i suoi fianchi morbidi, la curva della sua pancia che non si nascondeva sotto il tessuto aderente.

Si aggiustò gli occhiali con un gesto nervoso e fece per allontanarsi dalla folla quando la vide.

Una ragazza, più o meno della sua età, con un cosplay altrettanto curato, ma con lo stesso sguardo esitante. Le sue forme generose erano avvolte in un tessuto setoso, e la sua pelle chiara si arrossava leggermente sulle guance, forse per l’imbarazzo o forse per il caldo della fiera.

Bianca la osservò per un istante, riconoscendo quel senso di insicurezza, quella paura di non essere abbastanza.

Poi, senza pensarci, le sorrise.

«Il tuo costume è bellissimo,» disse, sperando che la sua voce non tradisse l’agitazione che sentiva nel petto.

La ragazza si voltò di scatto, gli occhi castani che si spalancarono per la sorpresa.

«Oh… grazie,» rispose, abbassando lo sguardo per un istante prima di rialzarlo. «Anche il tuo. È perfetto.»

Bianca si sentì sciogliere. Era raro ricevere un complimento che suonasse sincero.

«Io sono Bianca.»

«Sofia.»

Si scambiarono un altro sorriso, poi il chiasso della fiera sembrò sfumare mentre iniziarono a parlare. Scoprirono di avere molto in comune: entrambe amavano il mondo nerd, entrambe avevano sempre avuto paura di mostrarsi per quello che erano.

«La gente ha sempre qualcosa da dire,» sospirò Sofia, abbassando lo sguardo sulle proprie cosce.

Bianca annuì, stringendosi nelle spalle.

«Ma almeno qui possiamo essere chi vogliamo.»

Si fissarono per un lungo istante, e senza accorgersene, si erano avvicinate.

Sofia fu la prima a distogliere lo sguardo, mordendosi il labbro.

«Anche tu sei qui per il weekend?» chiese.

«Sì, ho una stanza in hotel.»

Un lampo di esitazione attraversò gli occhi di Sofia, ma dietro di esso c’era anche un accenno di desiderio.

«Anche io.»

Un silenzio carico di possibilità cadde tra loro.

Bianca deglutì. Il cuore le martellava nel petto, e per la prima volta si sentì audace.

«Ti va di venire a bere qualcosa con me dopo?»

Sofia annuì, le guance ancora più rosse.

«Mi piacerebbe.»

E con quella promessa, la fiera si trasformò in qualcosa di più di una semplice giornata tra cosplayer.

Era l’inizio di qualcosa di sconosciuto.

Di qualcosa di elettrico.
scritto il
2025-02-21
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