Maria la piu fica che ci sia
di
Joe Cabot
genere
trio
Questo quartiere di merda da quando stò con Massimo si vede che è cambiato. Prima dopo le 9 non potevo nemmeno sognare di uscire dall’appartamento da sola che mi fischiavano dietro. Tanto più che negli ultimi anni è venuta pieno di gente da fuori che si vede dalle facce che non sono niente di buono e anche puzzano quando li trovi in ascensore. Ma Massimo ha cambiato la mia vita ed è bastata qualche “parolina” sua e dei suoi amici che nessuno mi manca più di rispetto. Se prima avevo paura di uscire adesso è lui che non vuole che esco di casa. Sì perché io me lo dicono tutti che sono la più buona del quartiere e anche Massimo è il massimo, come dice lui per farmi ridere.
Massimo è davvero il più uomo e quando giro con lui attaccata al suo braccio oppure mi porta in moto, mi ha fatto anche comprare la minigonna di cuoio e poi vuole che metta le calze a rete e le scarpe coi tacchi a spillo da signora. Ma non quando viene a prendermi a scuola perché quella stronza della prof di italiano ci rompe.
La sera mi porta a ballare alla Lanterna che è la disco più fica che c’è e mi dice che ballo sul cubo perché dice che la sua donna è la più fica di tutti e non può ballare come le altre zoccole. Ma quando gli va viene anche lui a ballare e mi stringe contro di sé facendomi sentire che ce l’ha duro duro ed io senza farmi scorgere glielo tocco e lui mi tocca il culo anche sotto la gonna. Mi piace essere la sua donna perché mi rispettano. Una volta che un pidocchio mi ha mancato di rispetto Massimo lo ha preso e lo ha sbattuto fuori a calci in culo che quando si incazza solo io riesco a calmarlo e se quel pidocchio c’ha ancora i denti è a me che deve dirmi grazie.
Io voglio essere solo sua e Massimo me l’ha detto che sono sua e solo sua. Io lo soddisfo in ogni modo che lui mi ha insegnato: è lui che mi ha fatto donna e io a lui dò tutto. Quando lui mi guarda e mi dice di fidarmi di lui io non so far altro che bagnarmi e ubbidirgli.
Io del resto sono la sua ossessione e non mi arrabbio quando vuole che i suoi amici vedano quanto gli sono devota. Una volta che eravamo in trip a casa sua ha messo su una di quelle cassette e poi ha cominciato a chiedermi di succhiarglielo. Io non volevo perché c’era anche Rita con il suo ragazzo che si baciavano e non volevo che pensasse male di me. Ma quando Massimo mi vuole non c’è modo di dirgli di no. Si è tolto il cazzo l’affare dai calzoni e Rita mi guardava per vedere cosa facevo. Allora ho pensato adesso gli faccio vedere io e gli ho fatto una pompa da prosciugargli la spina dorsale.
«Maria tu sei la migliore che ci sia» mi ha detto e tutti ci siamo messi a ridere. Ma Massimo quella sera era proprio fuori di matto ed ha cominciato a vantarsi di brutto. Ha voluto che mi alzassi e si e messo a dire, rivolto a tutti, cose come “guardate che culo ha la mia donna” e intanto mi palpava davanti a tutti e io che diventavo rossa dalla vergogna ma anche mi piaceva quei complimenti. Perché io c’ho davvero un culo da modella. Poi però ha voluto che salissi sul tavolino del salotto e gli facessi lo strip. Fede, quello stronzo ha cominciato a dargli corda e ha messo su musica. E allora per scherzare ho cominciato a muovermi un po’ e Massimo stava seduto sul divano che sta proprio davanti allora ho cominciato a muovere i fianchi avanti e dietro come se stessi scopando che quando andavo avanti aprivo un po’ le gambe che gliela mostravo.
Insomma erano tutti che mi tenevano gli occhi addosso e io li tenevo su Massimo che mi fissava tutto preso e insomma mi sono proprio scatenata e poi mi sono anche girata e ho cominciato a guardarlo con il culo, non so se mi capite. Io ero anche fuori e giravo la testa perché ho i capelli che la parrucchiera mi dice sempre che sono meravigliosi e lunghi e neri come una pantera. E guardavo in giro e vidi che Rita si metteva le mani del suo ragazzo sulle tette e poi fra le gambe e lo baciava come una troia perché lui si voleva guardare me. Ma poi vidi anche che quello stronzo di Fede parlava nell’orecchio di Massimo e allora non mi piaceva più.
«Maria basta vieni qui»
Massimo si alzò e mi prende per la vita (anche se per la verità sì e no che stava in piedi).
«Andiamo di là»
Io pensavo che cosa si sono messi in testa di fare stasera e quando entrammo nella camera sua e Fede ci venne dietro gli dissi male che cazzo ci veniva a fare lì ma quello si mise a ridere.
«È così che parli ai miei amici?»
Io stavo zitta che Fede aveva chiuso la porta a chiave e se l’era messa in tasca.
«Adesso principessina ci divertiamo un po’ con te. Voglio proprio vedere come te la cavi con due bei cazzi in bocca»
«Ma Massimo…» cercai di dire io ma sapevo bene che non avrei fatto altro che quello che mi diceva lui. Allora voleva che mi inginocchiassi e poi si tirarono fuori gli uccelli. Quel bastardo di Fede ce l’aveva già duro da paura e pensai è meglio che glielo succhio perché se no chissà cosa mi fa. Mi disse anche succhialo principessa e io mi arrabbiai perché solo Massimo mi chiama così. Ma quando guardai gli occhi di Massimo vidi che non ci stava più e lo stronzo mi prese per i capelli e mi mise il cazzo in bocca.
Massimo stava lì con il cazzo non troppo duro. Mi guardava che sbocchinavo e se lo teneva in mano. “Sei proprio una bella troietta, Maria, come lo succhi tu non è capace nessuna.” “Si Massimo la tua donna è proprio una gran zoccola.” Così parlavano di me e poi Massimo mi ordinò che voleva che gli facessi vedere come mi toccavo la figa. “Toccati la figa, lo so che ti piace”, mi diceva. E allora io aveva l’uccello di Fede in bocca ed ero anche piena di caldo perché avevo ballato. Mi misi una mano tra le gambe un poco aperte, scostai le mutandine e iniziai a infilarmi le dita. Massimo allora voleva che prendessi in bocca anche il suo cazzo ma non si riusciva e poi come facevo? Mi girai verso di lui tenendo quello di Fede in mano. Ma Fede mi voleva chiavare quella sera e Massimo era così fuso che si era seduto sul letto e poi si era lasciato all’indietro ma mi continuava a dire di succhiarglielo. Quel porco del suo amico mi era venuto di dietro e mi toccava dappertutto. Mi abbassava le mutandine e mi infilava anche le dita. Nell’orecchio mi diceva che la prossima volta voleva leccarmi la passera e tirare fuori tutto il sugo, che voleva sbattermelo dentro e anche dietro e intanto mi stringeva le tette. Io non potevo far niente perché Massimo lo sentivo che stava per venire e poi anche se non volevo avevo ormai un pozzanghera fra le gambe. Fede mi teneva per i fianchi e voleva scoparmi e allora senza nemmeno che me ne accorgo ce l’avevo dentro ed era duro che non riuscivo nemmeno a succhiarmi Massimo dai gemiti che mi venivano su. Per fortuna che Massimo iniziò a venire e mi guardava in faccia perché mi diceva sempre che la mia bocca era bellissima quando mi sborrava. Allora io pensai “adesso vedi che sono la più troia di tutte se vuoi” e mi tolsi da Fede e mi girai per finirmi di sbocchinarlo disteso sul pavimento con me in parte e iniziò a sborrare che vorrei vedere se Rita o Sonia ti fanno godere tanto e mi succhiai tutto che questa te la ricordi tutta la vita.
Massimo non voleva baciarmi dopo che avevo fatto un pompino così andai in bagno ma sapevo che era contento di me. Del resto lui era sempre generoso con i suoi amici e devo dire che Fede mi ha fatto godere tanto. Quando ero in bagno però mi ricordai di una cosa vera che era successa alla Lanterna, di una tipa che aveva non so quanti ingoi per il suo compleanno e l’avevano fatta la lavanda gastrica. Allora io pensai che ero fortunata ad essermi ricordata e con le dita vomitai nel vater.
Massimo è davvero il più uomo e quando giro con lui attaccata al suo braccio oppure mi porta in moto, mi ha fatto anche comprare la minigonna di cuoio e poi vuole che metta le calze a rete e le scarpe coi tacchi a spillo da signora. Ma non quando viene a prendermi a scuola perché quella stronza della prof di italiano ci rompe.
La sera mi porta a ballare alla Lanterna che è la disco più fica che c’è e mi dice che ballo sul cubo perché dice che la sua donna è la più fica di tutti e non può ballare come le altre zoccole. Ma quando gli va viene anche lui a ballare e mi stringe contro di sé facendomi sentire che ce l’ha duro duro ed io senza farmi scorgere glielo tocco e lui mi tocca il culo anche sotto la gonna. Mi piace essere la sua donna perché mi rispettano. Una volta che un pidocchio mi ha mancato di rispetto Massimo lo ha preso e lo ha sbattuto fuori a calci in culo che quando si incazza solo io riesco a calmarlo e se quel pidocchio c’ha ancora i denti è a me che deve dirmi grazie.
Io voglio essere solo sua e Massimo me l’ha detto che sono sua e solo sua. Io lo soddisfo in ogni modo che lui mi ha insegnato: è lui che mi ha fatto donna e io a lui dò tutto. Quando lui mi guarda e mi dice di fidarmi di lui io non so far altro che bagnarmi e ubbidirgli.
Io del resto sono la sua ossessione e non mi arrabbio quando vuole che i suoi amici vedano quanto gli sono devota. Una volta che eravamo in trip a casa sua ha messo su una di quelle cassette e poi ha cominciato a chiedermi di succhiarglielo. Io non volevo perché c’era anche Rita con il suo ragazzo che si baciavano e non volevo che pensasse male di me. Ma quando Massimo mi vuole non c’è modo di dirgli di no. Si è tolto il cazzo l’affare dai calzoni e Rita mi guardava per vedere cosa facevo. Allora ho pensato adesso gli faccio vedere io e gli ho fatto una pompa da prosciugargli la spina dorsale.
«Maria tu sei la migliore che ci sia» mi ha detto e tutti ci siamo messi a ridere. Ma Massimo quella sera era proprio fuori di matto ed ha cominciato a vantarsi di brutto. Ha voluto che mi alzassi e si e messo a dire, rivolto a tutti, cose come “guardate che culo ha la mia donna” e intanto mi palpava davanti a tutti e io che diventavo rossa dalla vergogna ma anche mi piaceva quei complimenti. Perché io c’ho davvero un culo da modella. Poi però ha voluto che salissi sul tavolino del salotto e gli facessi lo strip. Fede, quello stronzo ha cominciato a dargli corda e ha messo su musica. E allora per scherzare ho cominciato a muovermi un po’ e Massimo stava seduto sul divano che sta proprio davanti allora ho cominciato a muovere i fianchi avanti e dietro come se stessi scopando che quando andavo avanti aprivo un po’ le gambe che gliela mostravo.
Insomma erano tutti che mi tenevano gli occhi addosso e io li tenevo su Massimo che mi fissava tutto preso e insomma mi sono proprio scatenata e poi mi sono anche girata e ho cominciato a guardarlo con il culo, non so se mi capite. Io ero anche fuori e giravo la testa perché ho i capelli che la parrucchiera mi dice sempre che sono meravigliosi e lunghi e neri come una pantera. E guardavo in giro e vidi che Rita si metteva le mani del suo ragazzo sulle tette e poi fra le gambe e lo baciava come una troia perché lui si voleva guardare me. Ma poi vidi anche che quello stronzo di Fede parlava nell’orecchio di Massimo e allora non mi piaceva più.
«Maria basta vieni qui»
Massimo si alzò e mi prende per la vita (anche se per la verità sì e no che stava in piedi).
«Andiamo di là»
Io pensavo che cosa si sono messi in testa di fare stasera e quando entrammo nella camera sua e Fede ci venne dietro gli dissi male che cazzo ci veniva a fare lì ma quello si mise a ridere.
«È così che parli ai miei amici?»
Io stavo zitta che Fede aveva chiuso la porta a chiave e se l’era messa in tasca.
«Adesso principessina ci divertiamo un po’ con te. Voglio proprio vedere come te la cavi con due bei cazzi in bocca»
«Ma Massimo…» cercai di dire io ma sapevo bene che non avrei fatto altro che quello che mi diceva lui. Allora voleva che mi inginocchiassi e poi si tirarono fuori gli uccelli. Quel bastardo di Fede ce l’aveva già duro da paura e pensai è meglio che glielo succhio perché se no chissà cosa mi fa. Mi disse anche succhialo principessa e io mi arrabbiai perché solo Massimo mi chiama così. Ma quando guardai gli occhi di Massimo vidi che non ci stava più e lo stronzo mi prese per i capelli e mi mise il cazzo in bocca.
Massimo stava lì con il cazzo non troppo duro. Mi guardava che sbocchinavo e se lo teneva in mano. “Sei proprio una bella troietta, Maria, come lo succhi tu non è capace nessuna.” “Si Massimo la tua donna è proprio una gran zoccola.” Così parlavano di me e poi Massimo mi ordinò che voleva che gli facessi vedere come mi toccavo la figa. “Toccati la figa, lo so che ti piace”, mi diceva. E allora io aveva l’uccello di Fede in bocca ed ero anche piena di caldo perché avevo ballato. Mi misi una mano tra le gambe un poco aperte, scostai le mutandine e iniziai a infilarmi le dita. Massimo allora voleva che prendessi in bocca anche il suo cazzo ma non si riusciva e poi come facevo? Mi girai verso di lui tenendo quello di Fede in mano. Ma Fede mi voleva chiavare quella sera e Massimo era così fuso che si era seduto sul letto e poi si era lasciato all’indietro ma mi continuava a dire di succhiarglielo. Quel porco del suo amico mi era venuto di dietro e mi toccava dappertutto. Mi abbassava le mutandine e mi infilava anche le dita. Nell’orecchio mi diceva che la prossima volta voleva leccarmi la passera e tirare fuori tutto il sugo, che voleva sbattermelo dentro e anche dietro e intanto mi stringeva le tette. Io non potevo far niente perché Massimo lo sentivo che stava per venire e poi anche se non volevo avevo ormai un pozzanghera fra le gambe. Fede mi teneva per i fianchi e voleva scoparmi e allora senza nemmeno che me ne accorgo ce l’avevo dentro ed era duro che non riuscivo nemmeno a succhiarmi Massimo dai gemiti che mi venivano su. Per fortuna che Massimo iniziò a venire e mi guardava in faccia perché mi diceva sempre che la mia bocca era bellissima quando mi sborrava. Allora io pensai “adesso vedi che sono la più troia di tutte se vuoi” e mi tolsi da Fede e mi girai per finirmi di sbocchinarlo disteso sul pavimento con me in parte e iniziò a sborrare che vorrei vedere se Rita o Sonia ti fanno godere tanto e mi succhiai tutto che questa te la ricordi tutta la vita.
Massimo non voleva baciarmi dopo che avevo fatto un pompino così andai in bagno ma sapevo che era contento di me. Del resto lui era sempre generoso con i suoi amici e devo dire che Fede mi ha fatto godere tanto. Quando ero in bagno però mi ricordai di una cosa vera che era successa alla Lanterna, di una tipa che aveva non so quanti ingoi per il suo compleanno e l’avevano fatta la lavanda gastrica. Allora io pensai che ero fortunata ad essermi ricordata e con le dita vomitai nel vater.
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