Una questione di corna: cap.13 Le avventure di Alessandra 3

di
genere
trio

Prima, ballando nel locale in cui l’aveva trascinata, si erano già avvicinate molto e Alessandra aveva già sentito il suo profumo. Ora però era tutto più forte, calmo, sensuale. Andrea le si avvicinò e lei si accorse di essere incapace di staccare gli occhi dalle sue labbra, dal suo viso. Si sentì la fica agitarsi.
«Agli uomini» continuò la bionda, «piace guardarci mentre facciamo così.»
Si avvicinò e la baciò. Alessandra si perse in quelle labbra, nella morbidezza dei suoi zigomi, nel profumo dei suoi capelli biondi. Sentì le mani di lei che la stringevano e fece altrettanto. Sentì che la bocca di Andrea si scostava dalla sua e andava a cercarle il lobo, la pelle sensibile tra il collo e l’orecchio. Aprì gli occhi un solo istante e vide uno specchio, di fronte a lei, sul muro vicino all’ingresso. Vide due donne che si baciavano, in piedi sui tacchi alti, elegantemente vestite. Osservò la propria mano scendere, afferrare il sedere della ragazza come avrebbe fatto un uomo. Poi scese a sollevarle la gonna, scoprì le sue autoreggenti, e risalì fino alla carne nuda incorniciata dalle mutandine di pizzo nero. Andrea seguì il suo sguardo, si voltò, e si accorse dello specchio.
«Ti piaccio.»
«Sì» gemette Alessandra. «È tutta la sera che ti voglio scopare.»
«E allora che aspetti?»
Non se lo fece ripetere due volte. Spinse la ragazza sul divano e, senza smettere di baciarla con passione, le sfilò le mutandine. Poi si abbassò e iniziò a prenderla. Iniziò con piccoli baci a fior di labbra, con appena la punta della lingua che faceva capolino, ben conscia dello sguardo vacuo dell’altra. Poi i baci lasciarono posto a piccoli morsetti alle labbra, mentre la lingua si faceva più insistente. Ben presto, l’odore di eccitazione che stava gustando dalla fica dell’altra donna la inebriò e iniziò a lavorarsela sempre più forte. Andrea iniziò a gemere, a squittire, a miagolare finchè gli ansimi parvero uscirle dal profondo senza alcuna mediazione gutturale ed alla fine Alessandra si sentì riempire la bocca da un vero e proprio schizzo di piacere femminile.
«Oh, scusami, era tanto che non mi accadeva» disse Andrea con voce sconvolta.
Ma Alessandra la stava guardando come se quell’orgasmo incredibile l’avesse avuto lei. Allora Andrea le si inginocchiò davanti e prese a baciarla di nuovo, con ingordigia. Ora toccò ad Alessandra farsi sbattere sul divano e farsi allargare le gambe. Andrea, inginocchiata, si chinò su di lei ed iniziò a darci dentro con foga, poi sollevò il viso e guardò Matthi, che stava osservando le due con il cazzo ormai in grande spolvero.
«Che aspetti! Scopami.»
Lui non se lo fece ripetere. Le si mise dietro e la infilò senza tanti riguardi, tanto l’altra era pronta. Andrea per un po’ fece un ottimo lavoro tra le cosce di Alessandra, ma ben presto l’incalzare del maschio la rese incapace di concentrarsi. Alessandra si lasciò scivolare in ginocchio, davanti alla ragazza, la baciò in bocca, poi sul collo. Eccitatissima, si infilò alcune dita in fica e, quando vide Andrea al culmine del piacere scese a toccarla, sperando di ricevere sulla mano un nuovo osceno orgasmo. La sua mano raggiunse la fica ben tesa dal cazzo di Matthi, le sue dita toccarono quel grosso pistone poco prima che Andrea esplodesse, che Matthi stesso esplodesse. Le sue dita sentirono lo sperma dell’uomo colare da quella bella fica bollente. Matthi si ritrasse e Andrea fu di nuovo tutta sua. La spinse a terra e le fu sopra per cibarsi dei suoi succhi e di quelli che vi aveva lasciato l’uomo. Andrea si mosse quel tanto da far capire all’amica che voleva anche lei donarle quel tipo di piacere. Alessandra sopra ed Andrea sotto, presero a darsi piacere con l’un altra con la lingua, le dita, la bocca.
La fica della bionda era sensibilissima e ben presto Alessandra riuscì a riannodare i fili di molti orgasmi. Perse il senso del tempo, sconvolta dal piacere dell’altra e dal proprio, d’un tratto si sentì afferrare i capelli e sollevare il viso. Matthi, inginocchiato di fronte a lei, le infilò il cazzo in bocca, non lasciandole alternative. Il ragazzo doveva esserselo menato da solo, forse per non disturbarle, ma ora era al limite. Andrea prese a frullarle la fica da sotto, senza farsi scrupoli ad infilarle le dita in fondo alla fica o nel culo e Alessandra si sentì penetrare ovunque. Il cazzo del ragazzo iniziò a sgocciolare, ma ancora non mollava e lei lo afferrò con una mano iniziando a menarlo mentre con la bocca gli pompava la cappella. Sentì un nuovo orgasmo montarle dentro e lo raggiunse mentre il cazzo le esplodeva in bocca, riempiendola meravigliosamente.

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scritto il
2015-02-10
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