Ricordi (7)
di
pallera
genere
bisex
Ricordi (7)
Insomma credo che la differenza fosse proprio questa: con il mio amico era solo sesso, piacevole tanto ma senza sentimento. Con mio fratello in più c’era un legame d’amore profondo che rendeva il sesso ancora più intenso, particolare ma soprattutto (come ho capito molto più tardi quando ho compreso il significato d’incesto) un rapporto immorale, sbagliato, oltre che contro natura, secondo gli insegnamenti religiosi che a quel tempo c’imponevano. E proprio questo lo rendeva più eccitante e sconvolgente.
Comunque andava avanti pur con le difficoltà materiali di organizzazione familiare.
Paradossalmente era più facile che riuscissi a rimanere solo con C. anche per parecchio tempo nei pomeriggi a casa sua che non con mio fratello.
Stavo aspettando l’opportunità di poter ricambiare il bocchino che mi aveva fatto non solo per non sentirmi più in debito ma soprattutto perché non vedevo l’ora di capire cosa si provava.
E in uno di questi pomeriggi in cui, la madre di C. usciva e stava in centro per due ore almeno e il fratello maggiore era a casa di qualche compagno a studiare, riuscii con lui a togliermi la voglia repressa di quello che non potevo fare con mio fratello.
Avevamo come al solito cominciato a masturbarci guardando foto su riviste rubate al fratellone e come sempre dopo un po’ ce lo toccavamo a vicenda. E come sempre la cosa si sarebbe conclusa con una sega reciproca e relativa sburrata sulle mani dell’altro. Ma avevo voglia di qualcosa in più e senza pensarci troppo riprendo un discorso altre volte affrontato ma solo a parole.
-Che ne dici se proviamo a prendercelo in bocca? – gli chiedo. Chissà che sapore ha? Quello del nostro sburro lo conosciamo ormai ma quello del cazzo no. Ti va di provare ?
Sempre continuando a segarmi, mi guarda per un po’ negli occhi e risponde:
-Accidenti ce ne hai messo di tempo a deciderti ! è da un sacco che ho voglia di provare!!
Ci guardiamo ridendo e poi io incoraggiato dalla sua risposta mi abbasso e sempre tenendo il suo pisello in mano comincio a strofinarlo sulle mie labbra. Intanto lo annuso e come sempre mi eccito a quell’odore per me così buono. Poi comincio a leccargli la cappella e alla fine me la faccio scivolare dentro cominciando a succhiarla con gusto. Mi piace, ha un buon sapore ed è morbida e liscia e mi scivola avanti e indietro sulla lingua. Continuo a succhiarla con piacere rimproverandomi di aver aspettato tanto tempo a chiederglielo.
Dopo un po’ sento che la cappella si gonfia di più e il suo cazzo si irrigidisce e di lì a poco il primo schizzo mi arriva dritto in gola seguito da altri e da gocce che colano sopra la mia lingua. Ingoio un po’ alla volta quel liquido caldo e denso e ne sento ancora più forte il sapore che già conoscevo. Lo faccio uscire dalla bocca solo dopo aver succhiato tutto.
Mi rialzo e lo guardo. Ha un’espressione soddisfatta e appagata e mi dice:
-Wow bellissimo!!! Mi è piaciuto davvero tanto!!! E a te?
-Fantastico – rispondo – non credevo facesse così piacere farlo (e non trovo il coraggio di confessargli ancora che invece ho già sperimentato il gusto che si prova nel farselo fare).
Poi però rimango un po’ male quando mi dice che ora non se la sente di farlo a me, ma che la prossima volta sarà lui il primo. Mi era capitato altre volte di capire che dopo essere venuto a lui partiva la voglia e dopo che io magari gli avevo fatto una sega, dopo lui non aveva voglia di farla a me.
La cosa devo dire che non mi disturbava però più di tanto. Avevo capito che a me piaceva più farle le cose piuttosto che farmele fare (anche se come nel caso di mio fratello la cosa mi era piaciuta e parecchio!!)……
(Continua)
Insomma credo che la differenza fosse proprio questa: con il mio amico era solo sesso, piacevole tanto ma senza sentimento. Con mio fratello in più c’era un legame d’amore profondo che rendeva il sesso ancora più intenso, particolare ma soprattutto (come ho capito molto più tardi quando ho compreso il significato d’incesto) un rapporto immorale, sbagliato, oltre che contro natura, secondo gli insegnamenti religiosi che a quel tempo c’imponevano. E proprio questo lo rendeva più eccitante e sconvolgente.
Comunque andava avanti pur con le difficoltà materiali di organizzazione familiare.
Paradossalmente era più facile che riuscissi a rimanere solo con C. anche per parecchio tempo nei pomeriggi a casa sua che non con mio fratello.
Stavo aspettando l’opportunità di poter ricambiare il bocchino che mi aveva fatto non solo per non sentirmi più in debito ma soprattutto perché non vedevo l’ora di capire cosa si provava.
E in uno di questi pomeriggi in cui, la madre di C. usciva e stava in centro per due ore almeno e il fratello maggiore era a casa di qualche compagno a studiare, riuscii con lui a togliermi la voglia repressa di quello che non potevo fare con mio fratello.
Avevamo come al solito cominciato a masturbarci guardando foto su riviste rubate al fratellone e come sempre dopo un po’ ce lo toccavamo a vicenda. E come sempre la cosa si sarebbe conclusa con una sega reciproca e relativa sburrata sulle mani dell’altro. Ma avevo voglia di qualcosa in più e senza pensarci troppo riprendo un discorso altre volte affrontato ma solo a parole.
-Che ne dici se proviamo a prendercelo in bocca? – gli chiedo. Chissà che sapore ha? Quello del nostro sburro lo conosciamo ormai ma quello del cazzo no. Ti va di provare ?
Sempre continuando a segarmi, mi guarda per un po’ negli occhi e risponde:
-Accidenti ce ne hai messo di tempo a deciderti ! è da un sacco che ho voglia di provare!!
Ci guardiamo ridendo e poi io incoraggiato dalla sua risposta mi abbasso e sempre tenendo il suo pisello in mano comincio a strofinarlo sulle mie labbra. Intanto lo annuso e come sempre mi eccito a quell’odore per me così buono. Poi comincio a leccargli la cappella e alla fine me la faccio scivolare dentro cominciando a succhiarla con gusto. Mi piace, ha un buon sapore ed è morbida e liscia e mi scivola avanti e indietro sulla lingua. Continuo a succhiarla con piacere rimproverandomi di aver aspettato tanto tempo a chiederglielo.
Dopo un po’ sento che la cappella si gonfia di più e il suo cazzo si irrigidisce e di lì a poco il primo schizzo mi arriva dritto in gola seguito da altri e da gocce che colano sopra la mia lingua. Ingoio un po’ alla volta quel liquido caldo e denso e ne sento ancora più forte il sapore che già conoscevo. Lo faccio uscire dalla bocca solo dopo aver succhiato tutto.
Mi rialzo e lo guardo. Ha un’espressione soddisfatta e appagata e mi dice:
-Wow bellissimo!!! Mi è piaciuto davvero tanto!!! E a te?
-Fantastico – rispondo – non credevo facesse così piacere farlo (e non trovo il coraggio di confessargli ancora che invece ho già sperimentato il gusto che si prova nel farselo fare).
Poi però rimango un po’ male quando mi dice che ora non se la sente di farlo a me, ma che la prossima volta sarà lui il primo. Mi era capitato altre volte di capire che dopo essere venuto a lui partiva la voglia e dopo che io magari gli avevo fatto una sega, dopo lui non aveva voglia di farla a me.
La cosa devo dire che non mi disturbava però più di tanto. Avevo capito che a me piaceva più farle le cose piuttosto che farmele fare (anche se come nel caso di mio fratello la cosa mi era piaciuta e parecchio!!)……
(Continua)
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