Affari di famiglia (3° parte)

di
genere
incesti

La casa dei nonni è una di quelle vecchie case enormi con un grande patio davanti ed un fantastico giardino con alberi da frutto sul retro. Avevano preparato 4 stanze da letto in cui in una avrei dormito io con mia cugina e l’altra i due ragazzi. Avrei preferito dormire con mio fratello ma non potevo certo reclamare. Le altre due ovviamente sono per i miei e per gli zii.
Sistemiamo velocemente i nostri bagagli. Mentre svuoto la valigia mia madre mi avvisa che fanno subito un salto a salutare alcuni parenti e che sarebbero tornati entro un paio d’ore. Appena vedo dalla finestra la macchina che lascia il patio vado subito da Luca. Lui è seduto sul bordo del letto intento a messaggiare con il telefonino con qualche amico. Arrivo fino davanti a lui che alza gli occhi e mi guarda. “Sono usciti tutti per andare a salutare dei parenti” dico. Lui poggia in telefono e mi poggia le mani sulle ginocchia. Poi con lentezza esasperante risale le mie cosce da dietro. Ad ogni millimetro le sue mani mi provocano un brivido. Sento il desiderio che cresce in me. Man mano che le sue mani salgono alza anche la mia gonna. Finalmente le sue mani sono sui miei glutei e lui può vedere la mia figa liscia. Avvicina piano il volto e mi bacia il monte di venere. Sento la sua lingua che mi lecca avvicinandosi al clitoride. Allargo le gambe e sento le sue dita che da dietro si intrufolano dentro di me trovandomi in un lago di umori. Prendo la sua testa tra le mani e la tiro a me. Poggio un piede sul letto, al suo fianco, per dargli modo di entrarmi nella figa con la lingua. Finalmente si decide di mettere fine a quel supplizio e prende tra le labbra il mio clitoride ed inizia a succhiare. Mi libero della maglietta e del reggiseno e mi tocco le tette mentre mi lecca. Luca mi prende per i fianchi e mi solleva come un ramoscello. Mi stende delicatamente sul letto e mi sfila la gonna. Sono finalmente nuda e tra poco sarà sua. Mentre si spoglia mi accarezzo la figa a cosce spalancate. Quando cala i boxer salta fuori il suo splendido cazzo già in tiro. Allungo una mano e lo prendo. Attorno alle mie dita è durissimo e lo sento pulsare. Lo tiro verso di me e lo avvicino alle labbra. Inizio a giocare con la sua cappella baciandola e accarezzandola con la lingua. Poi lo prendo in bocca ed inizio a succhiarlo piano mentre con la mano gli faccio una sega. Succhio e lecco senza fermarmi. Gli accarezzo le palle e lecco anche quelle. Gli faccio scivolare una mia piccola mano tra le gambe e raggiungo il suo culo. Gli massaggio il buco. Lui è con gli occhi chiusi a godersi il mio pompino. “Ti voglio Luca. Prendimi” gli dico piano. Si sdraia al mio fianco e mi bacia le labbra mentre con una mano accarezza tutto il mio corpo. La sua mano corre frenetica dal mio viso e, fermandosi un attimo a strizzarmi i capezzoli, arriva fino alla mia figa penetrandomi con due dita. Accetto ad occhi chiusi tutte le sue carezze. Finalmente sento che si mette sopra di me e punta il suo cazzo verso la mia figa. Lo prendo in mano e lo guido dentro di me. Con un movimento deciso del bacino mi entra dentro in un colpo solo. Lo sento fino in fondo ma sono talmente bagnata che il suo cazzo scivola dentro senza attrito e senza dolore. Solo una piacevole sensazione di calore e godimento pervade il mio corpo. Inizia un lento movimento avanti e indietro del bacino. Lo tengo per i fianchi assecondandolo. Mi godo ogni singolo affondo sentendo la punta del suo cazzo nel profondo della mia figa. Non vorrei che smettesse mai. Lo guardo mentre mi scopa ed è bellissimo. I suoi muscoli si tendono nello sforzo ed il sudore si raggruppa in goccioline. Apro la bocca per ricevere la sua lingua. Mi bacia mentre aumenta il ritmo dei colpi. Prendo il suo viso tra le mani staccandolo da quel bacio. Ci guardiamo intensamente negli occhi senza che smetta di scoparmi. “Scopami il culo Luca. TI voglio nel culo”. Senza mai staccare gli occhi uno dall’altro sento che esca piano dalla mia figa lasciami la sensazione di vuoto. Sorrido pensando che è solo questione di attimi e che presto mi riempirà ancora. Si prende il cazzo in mano e lo punta sul mio buchino. Mi rilasso e gli sorrido. “Entra Luca. Ti prego entra e scopami”. Gli basta spingere piano ed il mio culo si adatta immediatamente al suo cazzo avvolgendolo, quasi risucchiandolo. “Guardami mentre mi scopi”. I nostri visi sono talmente vicini che faccio fatica a metterlo a fuoco. I suoi occhi sono nei miei mentre mi dice: “Sei la miglior sorella che potessi avere. Sei bella e sei porca. E io adoro scoparti”. Le sue parole mi eccitano ancora di più. “Si Luca. Dimmi tutto quello che pensi di me”. Luca è sempre più teso nello sforzo ma non abbassa il ritmo. “Sei la mia piccola puttana. Hai una figa saporita ed un bel culo da scopare. E mentre te lo scopo toccati al figa. Fammi vedere quanto sei troia, piccolina.” Obbedisco ai suoi ordini e infilo una mano tra di noi e mi sgrilletto mentre il suo cazzo danza nel mio culo. “Voglio venire insieme a te piccolina.” Mi dice ansimando. Aumento lo sfregamento del clitoride e sento dal fondo della mia pancia l’orgasmo che inizia a spingere. Il mio respiro si fa sempre più corto. “Sto per venire Luca. Sto per venire…”. Lui assenta 5 o sei colpi veloci e profondi aumentando il mio godimento. Con un grido strozzato esplodo il mio orgasmo e un secondo dopo anche Luca viene nel mio culo. “Non fermarti… non fermarti… Scopami ancora.” Luca esce dal mio culo e mi penetra la figa con un colpo secco. Vengo all’istante mentre lo guardo in viso. Ora mi scopa quasi violentemente ed io godo tantissimo. Dopo qualche minuto abbassa il ritmo fino quasi a fermarsi ma senza mai tirare fuori il cazzo dalla mia figa. Si adagia sul mio esile corpo. Poi rotola sulla schiena trascinandomi sopra di se. “Sei la mia dolce troietta, piccolina” mi dice scostandomi i capelli dal viso. “Si Luca. Sono la dolce puttana del mio stallone. Ti prego… stanotte vieni a dormire con me. Domani arrivano gli altri e poi dovremo dormire separati. TI voglio ancora”.
Li accarezza il viso dolcemente. “Tranquilla piccolina, stanotte verrò da te e poi troveremo il modo di fare l’amore anche quando ci saranno i nostri cugini.” Lo bacio in bocca con intensità mentre lui mi stringe forte. Amo sentirmi tra le sue braccia forti. “Rivestiti piccolina. Tra poco rientrano”
Infilo la gonna e la maglietta e lo guardo. “Ricordati che sono senza mutandine” Gli strizzo l’occhio e torno nella mia stanza a finire di sistemare i bagagli.
scritto il
2015-09-05
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