Alice - 3 - Faccio pompini a mio padre
di
Incest 2.014
genere
incesti
Ricordo come fosse ora quella notte in cui mio padre e mia madre erano rientrati(non tanto tardi in verità)da una delle loro avventurose uscite notturne settimanali.
Lei era molto euforica e contrariamente al suo solito,aveva voluto incredibilmente raccontarci subito della serata trascorsa e della infinita serie di "Drink" (così lei amava chiamare i pompini con ingoio che faceva ai suoi occasionali amanti)che aveva gustato quella sera.
La sua euforia era determinata dal fatto che per tutta la sera aveva appagato le voglie dei suoi eccitati maschi solo con la bocca senza concedere a nessuno le sue virtù nascoste.
Mio padre al contrario era infuriato per il fatto che ce lo avesse raccontato subito senza aspettare un'occasione propizia nei giorni successivi ma,soprattutto,perché lui considerava il bocchino alla stregua di una cosa assai intima e quasi sacra.
E' vero che nei loro trasgressivi incontri mia madre concedeva tutto di se facendosi chiavare ed anche godere in bocca da tutti quelli che amavano quella pratica per sfogare la loro libidine.
Mio padre non aveva nulla contro il fatto che molti degli uomini coi quali si accoppiava mia madre alla fine le volessero sborrare in bocca.
Ma quelle erano altre storie....altri contesti!
I pompini si inserivano in una logica di sesso giocoso e trasgressivo,molto più ampio e articolato di un semplice bocchino con ingoio di sperma.
Quella sera invece mia madre,sua moglie,aveva voluto giocare solo con la bocca senza consentire a nessuno di godere se non tra le sue labbra ed aveva dunque ingerito sperma in gran quantità.
Francamente a me,mio fratello e mia sorella quella reazione era parsa strana e comunque sproporzionata rispetto ai giochi ben più trasgressivi ai quali lo aveva abituato sua moglie.
In verità,io lo capivo giacché nel nostro rapporto incestuoso,quando io e lui eravamo soli,da me voleva solo "servizi" di bocca.
Naturalmente quando i giochi si allargavano a mia madre,mia sorella o a tutto il nucleo familiare,lui non disdegnava affatto di chiavarmi nella fica o nel buco del culo ma quando eravamo soli mi leccava la fica e voleva solo essere leccato da me sino a godermi direttamente sulle corde vocali.
Probabilmente quella pratica gli ricordava la prima volta che avevamo fatto sesso ed io gli avevo fatto un pompino con ingoio.
Quel gesto così inatteso,trasgressivo ed incestuoso lo aveva traumatizzato al punto che lo considerava un fatto personale,intimo e dal significato quasi spirituale.
Ecco!
Quando io e lui eravamo soli,lui viveva la cosa in modo quasi religioso e solo dietro mia insistenza riuscivo talvolta a farmi chiavare.
Quella notte mia madre avrebbe voluto concluderla sino all'alba in un'orgia incestuosa in cui tutti noi figli e suo marito ci fossimo aggrovigliati sul lettone matrimoniale come spesso facevamo.
Mio padre aveva rifiutato quella proposta e prendendomi per mano mi aveva portata nella mia camera lasciando che a sfogare i loro istinti incestuosi fossero solo mia madre con suo figlio e sua figlia.
Il riscatto per quella serata che lo aveva così tanto turbato sarei stata io con le mie vogliose labbra e le mie papille gustative che già secernevano l'acquolina per la calda e gustosa crema che mio padre mi avrebbe farcito in bocca.
Certo che quella serata così apparentemente negativa gli aveva fatto uno strano effetto.
Già in corridoio mentre andavamo verso la mia camera,mi aveva preso la mano e se l'era portata sul pacco che sentivo particolarmente gonfio e duro.
Quella trasgressione di mia madre che lo aveva fatto tanto arrabbiare lo aveva anche eccitato come una bestia.
Entrando in camera,non aveva neanche chiuso la porta che già aveva estratto la verga e spingendomi in ginocchio davanti a lui me lo aveva spinto tra le labbra.
Poi mi aveva portato le mani dietro la nuca ed aveva cominciato a chiavarmi in bocca con affondi ritmici e precisi tornando indietro di scatto solo dopo ogni schianto contro la mia laringe.
Mi chiavava la bocca con gesti bruschi e animaleschi riuscendo persino a farmi male e strapparmi conati di vomito mentre dalla sua bocca gli ansimi divenivano rantoli ed i rantoli grugniti sino a che con un urlo simile ad un potente ruggito non scaricava tutta la sua rabbiosa tensione inondandomi il cavo orale e la trachea coi suoi bollenti fiotti di sborra.
Tanto forte era risuonato nella stanza il suo urlo che,simile al ruggito di un leone,aveva sicuramente scosso le pareti di tutta la casa,comunicando a sua moglie che in quel momento stava scopando coi figli che,anche se le concedeva mille libertà,il re di casa rimaneva lui.
Ed il fiero leone era lui....mio padre che quando desiderava godere di un piacere cerebrale,intimo ed esclusivo aveva bisogno della mia bocca,la sua femmina pronta a soddisfare le sue più profonde inquietitudini esistenziali ed al momento opportuno anche a sfornargli dei leoncini sangue del suo sangue.
Dopo aver goduto,spossato dalla tensione e dalla fatica era caduto di schianto sul mio letto in un sonno profondo.
Non poca fatica avevo fatto per togliergli le scarpe e spogliarlo completamente per poi sedermi accanto a lui sul letto e gustarmi il suo profondo sonno dei giusti.
Senza rendermene conto anch'io mi ero addormentata ed al mio risveglio al mattino lui dormiva ancora ed in posizione supina,la sua verga svettava rigogliosa e invitante come un fresco frutto dell'orto.
Era davvero raro che riuscissi a vedere mio padre così virilmente pronto al mattino giacché le lunghe sedute di sesso notturne,generalmente mi stancavano tanto che ero sempre l'ultima a svegliarsi.
Era bellissima l'immagine che mi si offriva davanti agli occhi e l'attrazione che esercitava su di era davvero irresistibile.
Dalla cucina mi giungevano i rumori di mia madre intenta a preparare qualcosa.
Con movimenti leggeri da gatta mi sono chinata sulla verga che,se non si fosse mostrata in tutto il suo turgore,pareva inanimata.
L'oggetto di tutti i miei sogni era completamente scappellato col glande gonfio e livido sotto al quale sortiva il frenulo che esercitava su di me un'attrazione quasi magnetica.
Credo che sia chiaro a tutto che il cazzo è la maggior passione della mia vita.
Un cazzo pieno di sborra mi fa impazzire!
Quello di mio padre poi,mi fa andare completamente fuori di testa ed è una vera ossessione per me.
Se potessi me lo porterei in giro tutto il giorno,in tasca,nella borsa o,come fosse un vibratore,in qualunque posto dove poterlo prendere all'occorrenza per succhiarlo e farlo sborrare nella mia vogliosa bocca.
Credo che lo stesso effetto facciano le mie labbra su mio padre il quale è ossessionato dai miei pompini al punto che quando siamo soli comincia a smaniare e agitarsi sino a quando non troviamo un posto nel quale appartarci per sfogare i nostri incontrollabili istinti.
Mio padre dormiva di un sonno profondo.
Il suo respiro era lieve come un soffio di vento leggero.
Sul suo viso disteso si poteva leggere il piacere provato sfogandosi così virilmente nella mia bocca.
Scivolandogli accanto ho portato le labbra ad un soffio dal suo scettro e con la lingua ho cominciato a pennellarlo dal basso verso l'alto e ad ogni contatto col frenulo,sentivo tutto il cazzo scuotersi come a volersi destare a nuova vita.
Con la lingua mi spingevo oltre i testicoli per raggiungere e vellicare il buco del culo che però solo in parte riuscivo a sfiorare a causa delle gambe non troppo aperte.
Il fatto però che potessi scorrere con la lingua oltre i testicoli per tutto il perineo era già sufficiente a farmi bagnare tra le cosce.
Le mie pennellate per quanto lievi,sortivano già i primi effetti e dal foro uretrale sulla cappella già facevano capolino le prime premonitrici e gustose gocce.
Poi,facendo ben attenzione a che non si svegliasse,avevo preso la verga con una mano ed avevo imboccato il glande dando inizio ad un lungo ed estenuante pompino.
Lo avrò segato e succhiato per oltre venti minuti nei quali anche mia madre aveva fatto capolino sull'uscio aperto e vedendomi impegnata aveva pudicamente richiuso la porta senza parlare.
Io avevo gli occhi chiusi e con la cappella tutta in bocca mi deliziavo a stimolargli il frenulo con la lingua quando inaspettatamente e senza contrazioni,un tepore meraviglioso si diffondeva sulla mia lingua ed in ogni angolo del mio cavo orale.
Mentre dalla verga dura e innocente sgorgavano i flussi come da una calda fonte,il respiro di mio padre si era fatto più pesante e sorprendendomi nel mio massimo momento di beatitudine la sua voce mi aveva sussurrato:
-Alice...amore....sei meravigliosa....tu sei meravigliosa...la tua bocca è meravigliosa....le tue labbra....che meraviglia....vieni Alice....vieni qui che voglio baciarti.
Con aria trasognata e gli orecchi accarezzati dalla calda voce di mio padre mi sono staccata dal suo cazzo e scivolando sul suo corpo come un felino,mi sono congiunta alle sue labbra con la bocca ancora piena del suo sperma.
segue
Lei era molto euforica e contrariamente al suo solito,aveva voluto incredibilmente raccontarci subito della serata trascorsa e della infinita serie di "Drink" (così lei amava chiamare i pompini con ingoio che faceva ai suoi occasionali amanti)che aveva gustato quella sera.
La sua euforia era determinata dal fatto che per tutta la sera aveva appagato le voglie dei suoi eccitati maschi solo con la bocca senza concedere a nessuno le sue virtù nascoste.
Mio padre al contrario era infuriato per il fatto che ce lo avesse raccontato subito senza aspettare un'occasione propizia nei giorni successivi ma,soprattutto,perché lui considerava il bocchino alla stregua di una cosa assai intima e quasi sacra.
E' vero che nei loro trasgressivi incontri mia madre concedeva tutto di se facendosi chiavare ed anche godere in bocca da tutti quelli che amavano quella pratica per sfogare la loro libidine.
Mio padre non aveva nulla contro il fatto che molti degli uomini coi quali si accoppiava mia madre alla fine le volessero sborrare in bocca.
Ma quelle erano altre storie....altri contesti!
I pompini si inserivano in una logica di sesso giocoso e trasgressivo,molto più ampio e articolato di un semplice bocchino con ingoio di sperma.
Quella sera invece mia madre,sua moglie,aveva voluto giocare solo con la bocca senza consentire a nessuno di godere se non tra le sue labbra ed aveva dunque ingerito sperma in gran quantità.
Francamente a me,mio fratello e mia sorella quella reazione era parsa strana e comunque sproporzionata rispetto ai giochi ben più trasgressivi ai quali lo aveva abituato sua moglie.
In verità,io lo capivo giacché nel nostro rapporto incestuoso,quando io e lui eravamo soli,da me voleva solo "servizi" di bocca.
Naturalmente quando i giochi si allargavano a mia madre,mia sorella o a tutto il nucleo familiare,lui non disdegnava affatto di chiavarmi nella fica o nel buco del culo ma quando eravamo soli mi leccava la fica e voleva solo essere leccato da me sino a godermi direttamente sulle corde vocali.
Probabilmente quella pratica gli ricordava la prima volta che avevamo fatto sesso ed io gli avevo fatto un pompino con ingoio.
Quel gesto così inatteso,trasgressivo ed incestuoso lo aveva traumatizzato al punto che lo considerava un fatto personale,intimo e dal significato quasi spirituale.
Ecco!
Quando io e lui eravamo soli,lui viveva la cosa in modo quasi religioso e solo dietro mia insistenza riuscivo talvolta a farmi chiavare.
Quella notte mia madre avrebbe voluto concluderla sino all'alba in un'orgia incestuosa in cui tutti noi figli e suo marito ci fossimo aggrovigliati sul lettone matrimoniale come spesso facevamo.
Mio padre aveva rifiutato quella proposta e prendendomi per mano mi aveva portata nella mia camera lasciando che a sfogare i loro istinti incestuosi fossero solo mia madre con suo figlio e sua figlia.
Il riscatto per quella serata che lo aveva così tanto turbato sarei stata io con le mie vogliose labbra e le mie papille gustative che già secernevano l'acquolina per la calda e gustosa crema che mio padre mi avrebbe farcito in bocca.
Certo che quella serata così apparentemente negativa gli aveva fatto uno strano effetto.
Già in corridoio mentre andavamo verso la mia camera,mi aveva preso la mano e se l'era portata sul pacco che sentivo particolarmente gonfio e duro.
Quella trasgressione di mia madre che lo aveva fatto tanto arrabbiare lo aveva anche eccitato come una bestia.
Entrando in camera,non aveva neanche chiuso la porta che già aveva estratto la verga e spingendomi in ginocchio davanti a lui me lo aveva spinto tra le labbra.
Poi mi aveva portato le mani dietro la nuca ed aveva cominciato a chiavarmi in bocca con affondi ritmici e precisi tornando indietro di scatto solo dopo ogni schianto contro la mia laringe.
Mi chiavava la bocca con gesti bruschi e animaleschi riuscendo persino a farmi male e strapparmi conati di vomito mentre dalla sua bocca gli ansimi divenivano rantoli ed i rantoli grugniti sino a che con un urlo simile ad un potente ruggito non scaricava tutta la sua rabbiosa tensione inondandomi il cavo orale e la trachea coi suoi bollenti fiotti di sborra.
Tanto forte era risuonato nella stanza il suo urlo che,simile al ruggito di un leone,aveva sicuramente scosso le pareti di tutta la casa,comunicando a sua moglie che in quel momento stava scopando coi figli che,anche se le concedeva mille libertà,il re di casa rimaneva lui.
Ed il fiero leone era lui....mio padre che quando desiderava godere di un piacere cerebrale,intimo ed esclusivo aveva bisogno della mia bocca,la sua femmina pronta a soddisfare le sue più profonde inquietitudini esistenziali ed al momento opportuno anche a sfornargli dei leoncini sangue del suo sangue.
Dopo aver goduto,spossato dalla tensione e dalla fatica era caduto di schianto sul mio letto in un sonno profondo.
Non poca fatica avevo fatto per togliergli le scarpe e spogliarlo completamente per poi sedermi accanto a lui sul letto e gustarmi il suo profondo sonno dei giusti.
Senza rendermene conto anch'io mi ero addormentata ed al mio risveglio al mattino lui dormiva ancora ed in posizione supina,la sua verga svettava rigogliosa e invitante come un fresco frutto dell'orto.
Era davvero raro che riuscissi a vedere mio padre così virilmente pronto al mattino giacché le lunghe sedute di sesso notturne,generalmente mi stancavano tanto che ero sempre l'ultima a svegliarsi.
Era bellissima l'immagine che mi si offriva davanti agli occhi e l'attrazione che esercitava su di era davvero irresistibile.
Dalla cucina mi giungevano i rumori di mia madre intenta a preparare qualcosa.
Con movimenti leggeri da gatta mi sono chinata sulla verga che,se non si fosse mostrata in tutto il suo turgore,pareva inanimata.
L'oggetto di tutti i miei sogni era completamente scappellato col glande gonfio e livido sotto al quale sortiva il frenulo che esercitava su di me un'attrazione quasi magnetica.
Credo che sia chiaro a tutto che il cazzo è la maggior passione della mia vita.
Un cazzo pieno di sborra mi fa impazzire!
Quello di mio padre poi,mi fa andare completamente fuori di testa ed è una vera ossessione per me.
Se potessi me lo porterei in giro tutto il giorno,in tasca,nella borsa o,come fosse un vibratore,in qualunque posto dove poterlo prendere all'occorrenza per succhiarlo e farlo sborrare nella mia vogliosa bocca.
Credo che lo stesso effetto facciano le mie labbra su mio padre il quale è ossessionato dai miei pompini al punto che quando siamo soli comincia a smaniare e agitarsi sino a quando non troviamo un posto nel quale appartarci per sfogare i nostri incontrollabili istinti.
Mio padre dormiva di un sonno profondo.
Il suo respiro era lieve come un soffio di vento leggero.
Sul suo viso disteso si poteva leggere il piacere provato sfogandosi così virilmente nella mia bocca.
Scivolandogli accanto ho portato le labbra ad un soffio dal suo scettro e con la lingua ho cominciato a pennellarlo dal basso verso l'alto e ad ogni contatto col frenulo,sentivo tutto il cazzo scuotersi come a volersi destare a nuova vita.
Con la lingua mi spingevo oltre i testicoli per raggiungere e vellicare il buco del culo che però solo in parte riuscivo a sfiorare a causa delle gambe non troppo aperte.
Il fatto però che potessi scorrere con la lingua oltre i testicoli per tutto il perineo era già sufficiente a farmi bagnare tra le cosce.
Le mie pennellate per quanto lievi,sortivano già i primi effetti e dal foro uretrale sulla cappella già facevano capolino le prime premonitrici e gustose gocce.
Poi,facendo ben attenzione a che non si svegliasse,avevo preso la verga con una mano ed avevo imboccato il glande dando inizio ad un lungo ed estenuante pompino.
Lo avrò segato e succhiato per oltre venti minuti nei quali anche mia madre aveva fatto capolino sull'uscio aperto e vedendomi impegnata aveva pudicamente richiuso la porta senza parlare.
Io avevo gli occhi chiusi e con la cappella tutta in bocca mi deliziavo a stimolargli il frenulo con la lingua quando inaspettatamente e senza contrazioni,un tepore meraviglioso si diffondeva sulla mia lingua ed in ogni angolo del mio cavo orale.
Mentre dalla verga dura e innocente sgorgavano i flussi come da una calda fonte,il respiro di mio padre si era fatto più pesante e sorprendendomi nel mio massimo momento di beatitudine la sua voce mi aveva sussurrato:
-Alice...amore....sei meravigliosa....tu sei meravigliosa...la tua bocca è meravigliosa....le tue labbra....che meraviglia....vieni Alice....vieni qui che voglio baciarti.
Con aria trasognata e gli orecchi accarezzati dalla calda voce di mio padre mi sono staccata dal suo cazzo e scivolando sul suo corpo come un felino,mi sono congiunta alle sue labbra con la bocca ancora piena del suo sperma.
segue
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Alice - Faccio pompini a mio padre - 2°racconto sucessivo
Alice - Faccio pompini a mio padre - 4
Commenti dei lettori al racconto erotico