Mio padre per sempre - 4° Capitolo

di
genere
incesti

Dopo avermi goduto dentro ed avermi trascinata in un ennesimo indescrivibile orgasmo insieme a lui,mio padre si è adagiato sul mio corpo e rimanendomi dentro,ha cominciato a baciarmi il volto,i capelli e la bocca dalle labbra già dischiuse e vogliose del suo contatto e della sua guizzante lingua.
Mi baciava,mi accarezzava e continuava a scaldarmi l'utero col suo seme.
Mi faceva ancora sentire piena del suo membro non ancora completamente addormentato.
Nessuno sino a quel momento era riuscito a regalarmi quelle sensazioni dopo aver scaricato la propria libidine dentro il mio corpo.
Generalmente i maschi dopo essermi venuti dentro si ritraevano ed i più temerari cercavano,senza successo,di farsi succhiare il membro ancora gocciolante.
Solo mio marito mi rimaneva dentro dopo aver goduto(I primi tempi dopo il matrimonio o quando ero già incinta dei primi due figli)prima che gli imponessi l'uso del profilattico.
E comunque,mai era riuscito,seppur in quella situazione di grande intimità,a darmi le sensazioni che mi aveva fatto provare mio padre.
Credo che i motivi fossero più d'uno:

Innanzitutto il membro di mio marito,dopo aver goduto si rattrappisce immediatamente perdendo ogni contatto con le pareti della mia vagina.
In secondo luogo,le sue emissioni sono enormemente inferiori a quelle di mio padre e dunque,tra le gocce che assorbono i miei tessuti vaginali,quelli che si disperdono e quelli che rimangono attaccati alla pelle flaccida del suo sesso,rimane ben poco per darmi la sensazione di "pieno" che mi aveva fatto provare mio padre in quella prima occasione ed in tutte quelle successive.
Ed il terzo motivo,forse il più importante,è che il sesso con mio padre contiene in se una carica erotica e trasgressiva talmente grande che non e paragonabile con nessun altro tipo di rapporto.
L'incesto!
Il più potente dei tabù!
Quello condannato da sempre...il peccato più grande e dunque....il piacere più grande!
Mio padre mi stringeva a sé con fare dolce e sublime,mi baciava e mi parlava:

"Amore......sei stata meravigliosa.
Scusami tesoro per quello che è successo prima ma sai,tra me e tua madre non vi
era alcun tabù quando eravamo a letto.
Ci piaceva provare ogni cosa ed insieme sperimentare nuove posizioni,nuovi
giochi prescindendo dalla nostra educazione e dai pregiudizi che ci erano
stati inculcati dalla nostra cultura bacchettona e bigotta........"

Ed io che mi sentivo un po' in colpa per la mia reazione gli avevo risposto dopo avergli sottratto la parola con un lingua in bocca mozzafiato:

"Ma papà...non ti ricordi che ho già trenta anni,sono sposata ed ho già due figli ed un numero imprecisato di maschi ai quali ho permesso di usare il mio corpo.
Se vi sono delle cose che non conosco è tuo dovere insegnarmele e poi,dopo quello che sta succedendo tra noi in questi istanti,come posso immaginare di sottrarmi ai miei doveri di amante?"

Dopo alcuni istanti di silenzio rotto solo dal nostro respiro lui:

"Amore lo so che tu sei sempre stata una ragazza pragmatica e con il senso della realtà molto sviluppato ed è per questo che prima,immaginandoti come tua madre, avevo mi ero comportato come se avessi lei tra le mie braccia..."

"Papà...ti prego....io voglio essere come la mamma in braccio a te e tra le lenzuola ma....non sono la mamma...io sono tua figlia e voglio essere tua amante in modo totale ma ti prego...io non sono la mamma...con me non puoi avere un rapporto "regolare"io sono tua figlia ed il nostro resterà per sempre un rapporto incestuoso.
Totale,completo,irregolare ma soprattutto,incestuoso!
Papà...io sono pronta a tutto per trovare insieme a te una nuova felicità che non tocchi gli affetti della mia famiglia!
Papà...io e te saremo una famiglia nuova e parallela"

Non so nench'io francamente dove avevo trovato la forza per pronunciare quelle parole che a tutti gli effetti erano un giuramento d'amore,di fedeltà ed un impegno di reciproca felicità.
Le mia parole avevano colpito mio padre in tutti i sensi giacché nell'abbraccio avevo sentito il suo cuore battere più forte,il suo respiro farsi più pesante e nella vagina sentivo gonfiarsi il suo incorregibile monello.

"Anna...adesso ti metto alla prova e spero che tu sia pronta!"

"Prontissima!"

Gli avevo risposto col tono di chi accetta la sfida.
Lui,sfilandosi da me si era girato e si era posizionato su di me nella postura del 69.
Avevo sul mio viso il suo cazzo turgido e bagnato e dal suo foro uretrale fuoruscivano ancora delle lucide goccioline.

"Anna...prendilo in bocca e succhialo....sentirai il mio sapore insieme ai tuoi umori,al liquido del tuo squirting ed alle gocce di urina che hai espulso mentre godevi.
Sono gli stessi odori che inebriano il mio olfatto e che sto per gustare succhiando il tuo sesso.....amore...amore..."

Nel breve volgere di pochi secondi mio padre mi aveva offerto una pietanza che prima di allora avevo sempre trovato disgustosa e mi aveva fatto un corso accelerato di sessualità.
Mai mi era capitato durante un rapporto di eiaculare come un maschio e neanche mai di avere perdite di urina tutte cose che a mio padre parevano normali.
Ho chiuso gli occhi e guidandomi tra le labbra il suo totem irrorato,ho cominciato a succhiarlo mentre la sua lingua già penetrava dentro l'accesso "canonico" del mio corpo.
I gusti del suo "nuovo" cono gelato mi piacevano.
Così come mi piacevano le sue labbra sul mio sesso e la sua lingua che mi esplorava dentro estraendone,come fosse una spatola,lo sperma e gli umori in esso contenuti.
Godevo.
Succhiavo e godevo.
Venivo leccata,aspirata e godevo sino a che,in uno spasmo di piacere ero venuta ancora sulle sue labbra.
Dopo il mio nuovo orgasmo,mio padre era tornato a giacere su di me e congiungendo le sue labbra alle mie,mi aveva finalmente travasato in bocca,il cocktail di sperma,umori e urina che aveva gelosamente custodito per me.
Quel bacio gustoso ed osceno al tempo stesso,mentre eravamo stretti l'un l'altro come l'edera al suo tronco,ci aveva accompagnati entrambi tra le braccia di Morfeo.
Al mio risveglio erano già le 10,30 del mattino e mio padre si era premurato di portarmi a letto sul vassoio che usava per la mamma un abbondante colazione fatta di caffè,latte,miele,marmellata,frutta ed una fetta di torta.
Con una sedia appoggiata al letto,aveva fatto colazione insieme a me.
Alla fine,dopo aver terminato,con "la voce della mamma" e con aria sorniona mi aveva chiesto:

"Amore,non vuoi anche tu il ricostituente mattutino?"

Dal suo tono,dai modi ammiccanti e dal bozzo che aveva sotto il pigiama avevo subito capito di quale ricostituente parlasse.
Io solo raramente avevo accettato coi miei amanti e con mio marito di fare sesso orale.
Rarissime volte era capitato che i "maiali" a tradimento,mi venissero in bocca costringendomi a sputare subito lo schifo che mi ci avevano versato dentro.
Ma la situazione che mi si proponeva in quel momento era un'altra cosa.
Me la stava chiedendo mio padre dopo la meravigliosa notte d'amore che mi aveva regalato e dopo le cose che ci eravamo detti in quei momenti di passione.
E poi....diamine!
Lo faceva mia madre e perché io no?!
Spostando il vassoio sul lato del letto che aveva occupato mio padre quella notte,sono scesa e senza dire nulla mi sono inginocchiata davanti a lui e gli ho calato il pigiama trovandomi davanti agli occhi il suo scettro già pronto per il rito sacrificale.
Tenendolo fermo con due mani avevo cominciato a leccarlo dai testicoli per poi risalire lungo l'asta segnata da gonfie vene bluastre verso la cappella che svettava livida e tronfia.
Conoscevo già l'incredibile resistenza di mio padre.
Il fatto poi,che avesse già goduto quella notte,mi faceva immaginare il peggio. Ero dunque pronta ad un pompino lungo ed estenuante.
A differenza della notte passata non era lui a chiavarmi in bocca ma lasciava tutta l'iniziativa a me accompagnando solo i miei movimenti tenendomi le mani appoggiate sulla testa ed accarezzandomi i capelli.
Credo di averlo "lavorato per oltre mezz'ora quando mi era tornato alla mente lo spiacevole episodio di qualche ora prima che aveva così deluso il mio amante incestuoso.
Mi sono staccata dal dolce giocattolo che avevo in bocca e senza dire niente e facendo pressione sulle sue gambe,avevo fatto girare mio padre per farlo poi chinare appoggiandosi col busto sulla sedia ed offrire così le sue natiche,ai miei perversi progetti.
Con entrambe le mani avevo dilatato come fossero valve le sue chiappe e con la lingua avevo cominciato a leccargli l'ano.
Mi piaceva!
Ho cercato di aprirlo.
Poi,quando era ben umettato dalla mia saliva vi ho infilato un dito e poi due.
Lo pompavo,lo leccavo tutt'intorno e con una mano gli manovravo l'asta come fosse il cambio di un'automobile.
Mio padre ansimava.
Il maschio era completamente alla mia mercé!
Lo leccavo e lo segano.
Con la lingua mi incuneavo sotto il perineo e gli strizzavo,mordevo e leccavo i testicoli.
Col passare dei minuti mi sembrava che la sua stabilità in quella postura fosse sempre più precaria.
Tremava e rantolava sempre più forte.
In quei momenti mi sentivo guidata dallo spirito di mia madre e dal mio istinto di donna.....di femmina.....di troia!
Di quella troia che avevo sempre cercato in me senza mai riuscire a trovarla.
Stavo leccando il culo a mio padre!
Lo avevo sodomizzato con le dita e la lingua!
Gli stavo leccando i coglioni!
Gli avevo succhiato il cazzo!
Che altro mancava affinché l'opera fosse davvero compiuta ed io mi sentissi troia?
Mio padre oramai non ansimava più,non rantolava ma emetteva suoni più simili ad un grugnito che ad un suono umano mentre il nerbo che continuavo a segare si scuoteva e si contraeva come una bestia inquieta.
Ho fatto girare mio padre facendolo sedere colla verga proiettata verso il cielo e calandomici sopra con la bocca e cingendolo con le labbra come se fossi il suo fodero naturale.
Mio padre era davvero giunto al suo limite e dopo ancora qualche minuto di massaggio con le labbra,mi sono sentita spingere la testa in basso nel preciso momento in cui un fiume di sperma fuorusciva dalla sua bocca lavica.
Quasi tutto mi era schizzato direttamente in gola e solo gli ultimi fiotti mi sono rimasti in bocca quando mi sono staccata per riprendere fiato.
Accarezzandomi la testa mio padre col respiro corto mi aveva detto:

"Brava bambina di papà....vedo che impari subito....alzati,vienimi in grembo che voglio baciarti."

Mi sono sollevata e ponendomi a cavalcioni su di lui,mentre sentivo il contatto tra i nostri sessi bagnati,l'ho baciato donandogli insieme alla mia saliva i suoi residui di sperma.

segue





scritto il
2016-02-06
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