Le mutandine rosa

di
genere
tradimenti

Lei si sveglia prima di me, mi si avvicina e mi bacia come se niente fosse.
"Amore, scusa per ieri sera, ho incontrato Stefano per caso e siamo rimasti un po' sulla sua macchina a parlare ...”

È già la terza volta che si incontrano per caso. La prima volta è successo davvero così, si sono manifestati il loro desiderio reciproco e si sono limitati alle effusioni. Ne sono sicuro perché è venuta a casa con una voglia di cazzo incredibile. Già la seconda volta la sua voglia di cazzo era stata abbondantemente appagata. Stanotte, quando è tornata verso le tre, ho finto di dormire e lei ha fatto di tutto per non farsi sentire. Mi sono addormentato da poco.

“… poi mi ha portata a casa sua. Come facevo a rifiutare? Mi ha chiesto anche di fermarmi a dormire ma come vedi ho preferito venire a casa. Ma non vuoi sapere com'è andata la mia serata? Sai, Stefano è proprio come lo avevamo immaginato, adesso non è ancora ora, ma presto comincerò a fare opera di convincimento, vedrai che un giorno o l'altro riusciremo a godercelo insieme. Ti garantisco che non te ne pentirai, non ce ne pentiremo"
"Non sai quanto ne sono felice"
"Ah, dimenticavo. Ti dispiace se in questi giorni sarò un po' ... assente? Il nostro patto d'intesa è sempre valido, vero?"
"Certo che è sempre valido, puoi fare quel cazzo che vuoi"
"Non mi sembri tanto felice"
“Non c'era questa variante nel patto d'intesa”
“Ma questa è una vera occasione! Ne abbiamo discusso e ridiscusso, tu stesso mi hai chiesto di agganciarlo. Se vuoi che finisca nel nostro letto devi avere fiducia in me, lo sto facendo per noi”
“Poverina, ti stai sacrificando”
“Stai cercando di farmi sentire in colpa? Abbiamo sognato per mesi di scoparcelo insieme, sai benissimo che bastava che pronunciassi il suo nome per vederti eccitato come non mai. Ora che si sta realizzando questa possibilità … non vorrai tirarti indietro, spero”
"Lasciamo perdere. Quando ti rivedo?"
"Mi devo pur cambiare, e poi le faccende di casa chi le fa? Tranquillo, non abbandono il tetto coniugale, magari può capitare che dormo fuori, ma sai dove sono. Se hai bisogno mi chiami"
Ho una voglia matta di prenderla a schiaffi, ma se penso che me la sono andata a cercare!

La guardo mentre si prepara ad uscire, si spoglia del babydoll e delle mutandine rosa che indossa da ieri, poi si mette un perizoma bianco, niente per tenere su le tette, gonnellina corta e maglietta, niente trucco ma non ne ha bisogno, la sua aria sognante la rende ancora più bella.
Infila poche cose personali in una borsa, lo stretto necessario per passare eventualmente la notte fuori casa.
“Vado, se stasera non torno a casa fammi un favore, innaffia i fiori sul balcone”
Ho trattenuto a stento la mia risposta che non avrebbe certamente migliorato la situazione.

Non vedo il babydoll, lo avrà messo via senza che io lo notassi, ma le mutandine rosa sono ancora lì, dimenticate in fondo al letto. Fra un po' mi alzo e le sbatto in lavatrice, non è un problema, quante volte io lascio in giro le mie cose?
Il rosa spicca vistosamente nel contrasto con il lenzuolo blu, se non le guardo direttamente le vedo comunque riflesse nello specchio. Adesso le vedo anche se chiudo gli occhi. Stamattina fa un certo effetto trovarmele abbandonate così sul lenzuolo, sapere che sono state per ore a contatto con l'intimità di una donna incantevole com'è lei, immaginare la stoffa sicuramente ancora impregnata della voglia accumulata ieri sera e di non so che altro … che altro???
Ho la tentazione di afferrarle e annusarle, il suo odore lo conosco, riesco a distinguerlo tra mille, quante volte me le ha premute contro le narici gustandosi le mie espressioni di gradimento, quante volte ha giocato a riempirmi completamente la bocca e mi ha eccitato così, sicura del risultato!
Ma potrebbe esserci un miscuglio di odori a rendere ancora più eccitanti questi miei pensieri.
Ho la tentazione di indossarle, masturbarmi e riempirle di sperma, ho la tentazione di sentirla ancora mia, nel dubbio atroce che potrebbe non esserlo mai più.

Prendo il provocante straccetto rosa e lo stringo, sta dentro al pugno tanto è minuscolo. Apro la mano lentamente sicuro di trovare i segni ancora umidi della sua trasgressione, ma non vedo nulla, nulla che mi possa eccitare e nulla che possa accrescere il mio sconforto.
Stringo ancora le mutandine, mi alzo e le vado a depositare in lavatrice, senza annusarle, senza indossarle e senza masturbarmi. Poi mi lavo le mani.
scritto il
2016-08-11
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