CLY

di
genere
comici

CLY

Ciao, mi chiamo Cly, dal mio nome si può facilmente immaginare la mia natura. Ebbene sì, sono una clitoride. Sono assolutamente femmina, sebbene molti mi chiamino, più o meno erroneamente, 'il clitoride'.
E poi mi sento femmina semplicemente perché faccio parte di un corpo femminile.

Nadia è la titolare dell'organismo di cui faccio parte, mi ha sempre trattata con riguardo e non ha mai approfittato di me, le sue attività sessuali non sono mai state troppo intense e svolgevo facilmente il mio compito di stimolatrice.
A dire il vero ho l'impressione che Nadia non mi abbia mai considerata un elemento fondamentale, e nemmeno quell'organismo maschile, uomo per chi legge, con il quale ha diviso il letto per un centinaio di cicli mestruali.

Non so cosa sta succedendo in questi ultimi tempi, ma mi sta proponendo una mole di lavoro davvero inusuale.

Il tutto è iniziato quando si è presentato al mio cospetto un energumeno che le ha fatto rivedere i suoi sani princìpi, sottoponendola a pratiche per me inimmaginabili, facendola sprofondare nel piacere e sbavare di desiderio.

La prima volta il troglodita mi ha guardata con aria di sfida prima di avventarsi su di me e succhiarmi, mi ha presa alla sprovvista e non mi ha lasciato scampo. Lui conosceva bene la mia natura pur non avendomi mai vista, mi ha obbligata a trasmettere i segnali erotici alla massima intensità che Nadia ha ricevuto sotto forma di godimento assoluto. Sembrava indemoniata, mi spingeva contro la faccia dell'aborigeno e lui mi leccava, mi mordeva e mi annegava nella saliva.

Quando Nadia si è sentita chiamare con l'appellativo 'troia' ho sperato per un attimo che la sua educazione prevalesse sulla lussuria e mi aspettavo almeno che gli desse una sberla. Macché, il rubinetto dei liquidi deve aver avuto un guasto, un'onda anomala mi ha travolta senza pietà.

Me lo aspettavo di trovarmi poi di fronte il suo attributo, lei lo ha chiamato 'cazzo', ma lui non mi ha nemmeno più considerata, è entrato di prepotenza fino alla radice e mi ha sbattuta ripetutamente contro il suo pube fino a quando, sconvolti da uno spaventoso orgasmo simultaneo mi hanno messo a dura prova, era tanta la pressione esercitata da entrambe le parti che credevo volessero farmi implodere. Mai più sarebbe dovuto succedere, anche per il bene di Nadia!
Ho fatto i conti senza l'oste, il cavernicolo si sta ripresentando sempre più spesso a tormentarmi e Nadia lo accoglie a braccia aperte ...a gambe aperte. Quella prima volta è stato un gioco da ragazzi, non avevo la minima idea di quanto mi sarebbe successo in seguito. È stato un crescendo iperbolico di gravosi impegni, sto rischiando lo sfinimento.

Fortuna vuole che abbiano trovato un ingresso adiacente, mai usato a sfondo sessuale, e del quale io non sono responsabile diretta. Ora ne fanno uso con altrettanta soddisfazione, un po' di respiro per me! E che cazzo!

Non contenta, Nadia quando resta sola ha preso a torturarmi con uno strumento inorganico, duro come il muro, e come se non bastasse vibra pure in continuazione.
Insomma, non ce la faccio più, ho intenzione di rivolgermi a un sindacato per tutelare i miei diritti, sempre che ci siano diritti da tutelare.

Scusate, si sta producendo del liquido in abbondanza in questo momento, non so, potrebbe essere un falso allarme, no, l'indumento intimo sta scivolando verso il basso, è una cosa seria, penso che avrò del lavoro da sbrigare. A dopo ...
scritto il
2016-08-13
3 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Le mutandine rosa

racconto sucessivo

In sala regia
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.